miniDSP Studio HD
Qualche tempo fa abbiamo parlato della versione software del sistema di correzione ambientale Dirac :
si tratta di una soluzione che il più delle volte risiede su di un processore dedicato mentre nella descrizione ci riverivamo specificatamente alla versione desktop per computer (sia Windows che Mac).
Alcuni grandi marchi la adottano (Nad, Focal, Arcam, Emotiva, Lexicon, Emotiva, BMW, Bentley, Rolls Royce, Volvo, miniDSP) nei loro dispositivi sia desktop che embedded nei loro sistemi (anche automotive).
L'uso di un processore dedicato - un DSP adeguatamente potente - permette una soluzione separata che non richiede necessariamente un computer, più accettabile per una certa fascia d'utenza "audiofila", offre possibilità aggiuntive rispetto al tutto software.
In particolare una messa a punto che rimane stabile nell'uso, non avendo il processore altro da fare mentre "suona" (a differenza del computer che invece é per se multi-tasking), potendo dedicare tutta la sua capacità al lavoro specifico per cui viene utilizzato.
Parliamo nella buona sostanza di apparecchi di tipo tradizionale, formato rack o anche molto più compatti, che integrano funzionalità da preamplificatore/controllo di volume, spesso anche equalizzazione, in alcuni casi anche crossover o uscite multi-canale, presa cuffia e tutto ciò che è possibile integrare in un apparecchio che può fungere o meno anche da DAC.
Dopo qualche anno di uso della suite software, che qualche volta andava in tilt per altre operazioni fatte al computer e non volendo acquistare ex-novo la licenza per la versione 3 di Dirac, ho deciso anche io di provare un processore dedicato.
Ne esistono di tante fasce di prezzo. Nel caso specifico ho selezionato un componente cinese di un marchio specializzato in DSP, che si chiama miniDSP.
L'apparecchio è lo Studio SHD.
Articolo |
Descrizione |
Processore di segnali digitali |
Dispositivi analogici a virgola mobile a 32 bit SHARC ADSP21489 / 450 MHz Frequenza di campionamento interna: 96kHz |
Controllo |
Interfaccia di controllo USB 2.0 senza driver per ambienti Windows. |
Streamer audio di rete |
Processore Quad Core ARM, Gb Ethernet, USB 2.0 per disco rigido esterno Lettore audiofilo Volumio, |
Audio USB bidirezionale |
Audio USB asincrono XMOS fino a 192 kHz, compatibile con USB Audio Classe 2
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Ingressi audio digitali |
Sorgente audio digitale selezionabile dal telecomando IR o dal pannello frontale, frequenza di campionamento fino a 216 kHz:
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Uscite audio digitali |
Quattro canali di uscita digitale.
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Uscita amplificatore per cuffie |
CS43130 Amplificatore per cuffie/L'uscita cuffie stereo segue i canali 1 e 2. |
elaborazione DSP miniDSP |
Volume, banchi equalizzatore parametrico, crossover, mixer a matrice, compressore/limitatore, mute |
Correzione della sala dal vivo di Dirac | Controllo e configurazione Plug&Play dall'applicazione Dirac Live, elaborazione stereo full-range |
Filtrare lo spazio di archiviazione |
Fino a 4 filtri di configurazione del filtro memorizzati sull'unità |
porta USB |
Porta USB tipo B per streaming audio, controllo in tempo reale e aggiornamento firmware |
Alimentazione elettrica |
Alimentazione esterna 12 V CC, adattatori per spina EU/US/AU/UK forniti |
Dimensioni (A x L x P) mm |
41,5 x 214,5 x 206 mm / 1U di mezza misura / Disponibile adattatore opzionale per montaggio su rack completo
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le dimensioni sono contenute, qui è illustrato con sopra l'unità di ricezione USB di Gustard che lo alimenta sul piano del segnale audio e sopra una Nikon Zf, per capirci riferimento.
dal menù LCD si capisce già qualche cosa dell'impostazione.
Il volume è indicato in -dB (decibel a diminuire rispetto allo ZERO che è convenzionalmente il tutto volume), l'ingresso AES/EBU, il Preset Dirac 1.
ingresso e uscita sono digitali.
In questo caso è impiegato uno specifico cavo XLR con connettore Cannon dorato, ad impedenza costante per metro, specifico per trasportare il segnale digitale in standard AES (norme professionali) anche per decine di metri.
L'unità di conversione Gustard prende il segnale via USB-A/B da un computer sui gira Qobuz, lo converte e lo consegna al miniDSP in digitale.
Il miniDSP applica la correzione Dirac Live precedentemente impostata e misurata con il microfono, sempre di miniDSP UMIK-1 (secondo la procedura già illustrata nell'articolo sul Dirac), poi interviene sul volume.
Il segnale, sempre digitale, così corretto, va con il cavo XLR (quello più lungo azzurro), al DAC che è situato tra i diffusori, insieme agli amplificatori, a svariati metri di distanza.
Quindi ricevitore/preamplificatore/correttore ambientale a portata di mano, DAC (crossover elettronico e amplificatori per 8 canali complessivi) a distanza.
Tutto in dominio digitale senza conversione se non a livello del DAC finale.
Nella realtà il miniDSP SHD è in grado di fare più cose insieme ma finora io non le ho sfruttate.
la vista delle uscite posteriori e lo schema a blocchi di una possibile soluzione di impiego.
Il processore può essere connesso in rete Ethernet ma ha anche un'antenna wi-fi. E' compatibile con ROON e con Volumio (due oggetti per me ancora misteriosi).
Il DSP interno può essere usato anche come cross-over a due canali. Come equalizzatore parametrico digitale.
Il tutto tramite una comoda app desktop :
il taglio delle soluzioni è di tipo professionale. Lo si capisce dall'uso dei canali al posto dei classici RIGHT e LEFT cari agli appassionati di hi-fi.
Molte delle funzionalità sono meglio spiegate alla pagina del prodotto (qui).
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Francamente da quando lo uso, ho dismesso i preamplificatori (ne ho molti in casa) che oggi uso solo per le cuffie.
La correzione Dirac Live non smette di sorprendermi.
Pur intrinsecamente sbilanciato, il mio sistema è molto complesso sul piano sonoro e l'uso o meno della correzione è come la differenza che c'è tra il giorno e la notte.
Il suono è corretto, pulito, coerente, in fase, senza rimbombi, senza code. Chiaro.
Quello di una catena di un ordine di grandezza superiore.
Lo so che per molti anche solo l'ingresso della parola "processore" sa di "informatica" applicato all'audio.
Ma è quello che si diceva anche quando è arrivata il digitale e quando il digitale è arrivato in fotografia ed ha soppiantato per lo più la pellicola.
Naturalmente c'è chi ascolta ancora esclusivamente vinili con giradischi a cinghia, amplificatori a valvole e diffusori pesanti e complessi da pilotare.
Poi ci sono i professionisti che sonorizzano stadi, auditorium e palchi con sistemi compositi, utilizzando ogni accorgimento che renda loro il lavoro più semplice e il risultato, nonostante le centinaia di metri di cavo steso e le decine di speaker sistemati a volte anche appesi ad una torre, all'altezza delle aspettative delle star che si esibiscono.
L'audio adulto oggi va in quella direzione.
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