Gattonando nel mondo Z
NON è un test tecnico, non può esserlo, non ho le conoscenze per farlo e men che meno l'ambizione di farlo. Piuttosto lo classificherei come test emotivo se mi passate la definizione.
Ho sempre fotografato _ lo sapete _ con fotocamere aps-c (salvo qualche rara occasione). Di tutte quelle che possiedo (non mi sono mai liberato di nessuna di esse) ho apprezzato i pregi e sopportato i difetti. Ho iniziato con la D80 che riusciva a rendere i colori brillanti anche sotto un acquazzone; ho apprezzato la straordinaria colorimetria della D7100 e la capacità del suo sensore di produrre tonalità dense quasi fosse una full-frame; per approdare infine alla D500, la meraviglia delle reflex DX di Nikon.
Oggi ho deciso di muovere qualche passo nel mondo Z prima del trapasso definitivo acquistando la piccola Zfc perchè ero troppo curioso di scoprire con cosa avrei avuto a che fare negli anni a venire.
Ricordo che il passaggio dall'analogico al digitale fu nella giusta maniera traumatico considerando il divario netto tra la pellicola e il sensore che ha modificato universalmente il modo di scattare foto ma anche _ e soprattutto _ il modo di lavorarle cancellando definitivamente la camera oscura e rendendo il nostro lavoro più rapido e pulito pur costringendoci a studiare un po' per imparare almeno le basi della post produzione giusto per riuscire a tirare fuori dai RAW la maggior parte delle informazioni. Miracoli del progresso.
Stavolta è diverso. Potrei uscire da questo discorso con una citazione dal film Pulp Fiction: “... non è lo stesso fottuto campo da gioco, non è lo stesso campionato e non è nemmeno lo stesso sport”. Ma vi rispetto troppo per liquidarvi con una tale semplificazione.
E poi non vi è nulla di semplice. Eppure i comandi sono gli stessi, l'ergonomia la conosco a memoria e il menù è quello di sempre, rapido e intuitivo. E io fotografo sempre allo stesso modo, stesse regolazioni, stessa interpretazione della luce. Ogni volta, su ogni scatto.... e invece è proprio questo che non va bene. E impiego un bel po' di giorni e un bel po' di prove prima di capirlo. La piccola Zfc reagisce in maniera diversa dalle altre digitali che possiedo e che uso. Eppure dovrebbe avere lo stesso sensore della D500, un sensore che conosco bene e col quale ho confidenza. Ma non c'è verso.
La cosa più sconcertante è l'autonomia di pensiero della Zfc (e questa me la dovete passare per forza). Perchè decide lei come elaborare il file:
Nitidezza straordinaria e colori reali e brillanti in favore di luce
Colori neutri con luce laterale e di bassa qualità, quasi fosse una Leica
distante una manciata di parsec dalle curve Kodak alle quali ci ha abituato Nikon
Colorimetria da interpretare nei controluce ma tratti netti
e una qualità che fino a questo momento era appartenuta esclusivamente a fotocamere equipaggiate con sensori FF
E la lettura WB Auto che pare quasi zonale? Nessuna reflex è scevra da condizionamenti nella fotografia notturna e in presenza di luci artificiali di varia natura. La temperatura colore è condizionata sempre dalla fonte luminosa preponderante. Ma questa Zfc riesce ad isolare tutte le fonti di luce e a garantire una lettura diversa per ogni zona del fotogramma.. Mai visto un WB Auto con una tale estensione dinamica. Da non credere.
Del rumore, poi, è meglio tacere. Nessuna scheggia di colore vagante solo una grana, sottile e perfettamente definita anche agli alti ISO e senza correzioni.
L'unica foto che ho scattato a tarda sera rientrando a casa.
C'era di tutto: neon, tungsteno, led e persino la luce naturale del crepuscolo. Le ha riconosciute tutte. ISO 4500, 1/30 f. 16
E' pur vero che noi fotografi amiamo spesso catturare scene che fanno parte del nostro immaginario, scattiamo ciò che vorremmo vedere e non ciò che è realmente. Inevitabilmente la nostra post produzione inizia proprio con lo scatto, con quel terzo di diaframma in più o in meno, con quell'ombra che vogliamo più netta o quel colore che vogliamo più cupo ma che deve anche risaltare, richiamare l'attenzione. Imperfezione e creatività sono elementi difficili da disgiungere e sono umani. Questa piccolina però non lo capisce, fa di testa sua. E produce immagini sempre perfette.
Un dubbio mi assale: sarà mica che dovrò pensare come lei per ottenere ciò che voglio? E' davvero questo che mi ha dato Nikon? Parrebbe proprio di sì.
Pazza Idea non vuole partire, il solenoide del motorino d'avviamento è morto e la Zfc si specchia sul contagiri tristemente immobile.
Questo è il plasticotto 16-50. Chissà cosa potrebbe fare la piccolina con l'annunciato 12-28, non riesco ad immaginarlo
Ci sarà da faticare, me ne farò una ragione. Indietro, di certo, non si torna.
Copyright Enrico Floris 2022 per Nikonland
Miracle, Rocky Athas Group
- 14
- 3
- 1
10 Comments
Recommended Comments