reportage Fuerteventura, la lacrima del Sahara in mezzo al mare
E' la prima emersa dell'arcipelago delle Canarie. Fu un'eruzione sottomarina a formarla 5 milioni di anni fa a un centinaio di chilometri dall'Africa. Da Corralejo, guardando ad Est, ci provo a cercare il Marocco, El Ouatia, pur sapendo che i miei occhi non potranno mai coprire quella distanza, oltre l'orizzonte.
Un'isola desertica. L'interno pietroso, alte scogliere e paesaggio dunale lungo le coste. Chilometri di dune continuamente rimodellate dal vento che si muovono verso l'acqua. Un'attrazione magnetica. L'ineluttabilità di un fenomeno uguale in tutto il mondo: il vento che spinge la sabbia verso il mare. Alisei sempre costanti che tengono bassa la temperatura rendendo piacevole il soggiorno, pronti a crescere fra qualche mese, ad agosto e sino alla fine di ottobre. Sempre gli stessi, quelli che salvarono la reputazione di Cristoforo Colombo
Mi sarebbe piaciuto girarla in lungo e in largo ma non è stato possibile. Insomma, non si è trattato interamente di un viaggio fotografico. Diciamo che sono prevalse altre esigenze. Ciononostante ciò che sono riuscito a vedere mi ha molto colpito e in larga parte sono riuscito a documentarlo.
Si inizia quindi con le Grandes Playas de Corralejo. Sabbia finissima e bianca, tanta sabbia e acque pulite e affollate dai kite, mica dai bagnanti, perchè alla temperatura dell'Atlantico ci si deve prima abituare.
Come dicevo l'isola è desertica ed è proprio attraversando questo paesaggio lunare che si arriva a El Cotillo, un piccolo villaggio di pescatori con la bella Playa del Castillo esposta ad Ovest sulla quale arrivano periodicamente le onde generate dalle tempeste atlantiche, un luna park naturale per surfisti veri che _ ahimé _ in questi mesi di calma si limitano a fare lezione ai giovani appassionati di questo sport. Che sono tantissimi, provenienti da tutta Europa.
Un tratturo da percorrere e finalmente si giunge alla spiaggia. Una ragazza con la tavola sotto il braccio e il suo istruttore sono il primo incontro.
Entra in acqua e sembra una sirena con i capelli rossi... ed è la foto del giorno
Il surf è uno sport faticoso e occorre una preparazione atletica importante. Anche di questo si occupano gli istruttori
Sempre vicino ad El Cotillo il faro del Tostòn e Playa los Lagos, pozze di sabbia che quando la marea si abbassa diventano vere e proprie lagune, meravigliose. E poi ancora Playa la Concha, un altro gioiello (e detto da uno che di spiagge belle ne ha viste è un complimento che vale).
Un corralito di fronte alla piccola laguna. I corralitos sono ripari in pietra che consentono di poter prendere il sole senza essere infastiditi dal vento. Ne esistono in tutte le spiagge dell'isola.
Playa la Concha
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Dicevamo del deserto che incontra il mare. Nell'immaginario di tutti penso sia una delle icone più commoventi. Devo dirlo, ho sempre sognato di poterlo vedere. Almeno perchè ero stanco di figurarmelo. Giusto una manciata di chilometri in direzione Est e si arriva al Parco Naturale delle dune di Corralejo, attraverso un nastro d'asfalto che vi corre in mezzo: spettacolare mi pare l'aggettivo giusto
Non so se così rende meglio l'idea
In questa immagine si possono notare tre cose: sulla sinistra la striscia d'asfalto che attraversa la duna, altissima, un dislivello che supera i dieci metri e non è la sola; giusto dietro il promontorio la sagoma dell'Islote de los Lobos che tanto islote non è; e infine, sulla linea dell'orizzonte il profilo di Lanzarote, a nord di Fuerteventura.
Anche qui non mancano le ragazze della scuola surf con la loro istruttrice
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Credo di non aver mai pubblicato tante foto in un blog. E non ho finito.
Attraversando l'interno si capisce meglio cosa sia la vera siccità. A Fuerteventura piove per soli cinque giorni all'anno. Piogge sparse, neanche localizzate, per un totale di 20 mm. Il fabbisogno idrico è garantito dai depuratori e da alcuni dissalatori. Esiste ancora qualche falda ma viene gestita con grande parsimonia. Purtroppo il vento tanto amico non solo non permette le precipitazioni perchè le nuvole passano troppo veloci ma asciuga rapidamente qualsiasi cosa cada dal cielo.
Allora vediamolo un po' quest'interno. Iniziando dai caratteristici mulini a vento, sulla strada che ci porta a Betancuria, antica capitale delle Canarie perchè Fuerteventura fu la prima ad essere colonizzata da Jean de Béthencourt nel 1405 il quale fondò Betancuria che rimase capitale sino al 1834. Oggi è una cittadina-museo praticamente, poche case restaurate e la chiesa che rappresentano l'agglomerato urbano di allora e attorno il paesino moderno che ospita anche un piccolo museo. Ed è anche l'unico posto dove è possibile vedere un po' di verde. Una piccola oasi, insomma.
Rientrando a Corralejo ancora il deserto. Ho provato _ lo dico per i nostri appassionati di wildlife _ a cercare l'avvoltoio egiziano, la specie più piccola, che nidifica a Fuerteventura. Su quelle montagne esistono le indicazioni sul percorso da seguire. La fortuna di incontrarlo, mi rendo conto, sarebbe stata un bel regalo. In compenso ho trovato _ e non pensavo proprio potesse succedere _ i corvi reali. E si lasciavano persino avvicinare...
Per quel poco che ho visto di ques'isola potrei scrivere un blog infinito. Mi sono ripromesso di ritornarci perchè potrò pure essere un turista fugace ma non sarò mai un fotografo da mordi e fuggi. Ho bisogno di ambientarmi, di vedere, studiare le luci. Troppo vicini all'equatore cambia tutto e cambia rapidamente.
Concluderò con qualche immagine da vero turista.
Ogni volta che mi scappava il traversone Laura rideva come una matta. Dopo 34 anni la mia copilota ride ancora.
Pezzo consigliato: Sea Breeze, Chick Corea
Copyright Enrico Floris 2022 per Nikonland
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