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Massimo Vignoli

Nikonlander Veterano
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  1. Interessante esperimento Silvio. Non avrei mai detto che un macro potesse risultare cedente rispetto ad una lente addizionale. Devo avere da qualche certa nel cassetto una Canon 500D.... proverò a vedere come si muove sul 70-200!
  2. Sei stato razionale.... io invece ho deciso di buttarmi in questa nuova avventura.... dopo aver rottamato anni fa un un'altra Epson. Mi sa che, però, avrò un bel po di materiale per il blog, una roba tipo "le avventure di massimo nel paese delle....." mah, vedremo come chiudere la frase
  3. Cambiato voto pure io: alla fine o deciso di tornare a stampare in casa ed ho comprato una Epson P800..... vedremo che combino!
  4. Ho preso spunto dai commenti scambiati qui sulle simpaticissime immagini di scoiattoli del bravo Giannantonio per scrivere queste note. Il primo tema è come avvicinare animali che sono confidenti come gli scoiattoli al parco ma che, se avvicinati troppo direttamente, scappano spaventati. Il trucco è semplice: non avvicinarsi! ma lasciare che siano loro a venire da noi. Il secondo è legato all'angolo di ripresa: le immagini sono spesso più di impatto se li riprendiamo dalla loro altezza. Una focale un pò più lunga, un medio tele, aiuta a migliorare sia l'angolo di ripresa sia lo sfondo. Quindi sdraiati, o almeno seduti, alla distanza giusta dal cibo.... si aspetta. Mi permetto di inserire 2 esempi, parco di Legnano, con il 70-200 su full-frame in una fresca mattina delle vacanze di natale del 2014. Alla fine non è molto difficile farli avvicinare... se si sta ben fermi (Margherita, all'epoca aspirante fotografa)!
  5. Sono veramente stregato dalla maestosità delle aquile e l'ultimo giorno, lo scorso febbraio - ne ho raccontato qui, mi ero accordato con Eero per tornare in dicembre. L'occasione ghiotta era il ponte dell'Immacolata, che per i milanesi fa scopa con Sant'Ambrogio, al quale ho attaccato un lunedì di ferie: 5 giorni, 2 di viaggio e 3 per fotografare! Nella squadra Fabrizio, Elly e Nicola: gli esperti e collaudati compagni di molte avventure scandinave. Il viaggio era orientato a provare a fotografare questo splendido rapace in situazioni dinamiche, sperando in una maggiore concentrazione di animali che, questo il mio sogno ad occhi aperti, avrebbe favorito scontri e combattimenti. Dico subito che non se ne sono verificati perché "girava" un nucleo familiare - i genitori ed un giovane - ed un solo individuo ad esso estraneo. Ma la cosa fantastica era la luce, morbida e blu grazie a giornate molto corte - alba alle 10.10 e tramonto alle 14:15 - ed un meteo molto nordico, con il primo giorno di fotografia immerso in una intensa e persistente nevicata. Il secondo giorno, come spesso accade, è trascorso senza vedere essere vivente mentre il terzo era semplicemente nuvoloso. Tutte le notti il cielo, sempre coperto, era rischiarato dall'aurora boreale che non abbiamo così mai potuto ammirare. Giornate così corte, pur entrando in capanno prima di giorno ed uscendo a buio, lasciano un mucchio di tempo disponibile. Così, per la prima volta, ho avuto modo di assaggiare la cucina tipica finlandese, fatta di sapori molto interessanti che i vari ABC - un mix tra autogrill e fastfood dove spesso finivo per cenare - non mi avevano mai fatto nemmeno immaginare. E dire che questo è stato il mio sesto viaggio in Finlandia e l'ottavo in Scandinavia! Questo, unito ai capanni riscaldati, ha trasformato il viaggio in un soggiorno 5 stelle per fotografi naturalisti! Di seguito una piccola selezione delle immagini, tutte con D5 e 500 AFS VR G. ISO spesso alti, che ho abbassato nelle situazioni statiche perché i tempi lenti risultanti erano funzionali a riprodurre la bufera di neve. Un interessante gioco a nascondino con il mosso perché un'aquila affamata non sta mai ferma, a meno che non stia controllando quel che succede intorno ed in quei momenti il fotografo deve stare molto fermo ed in silenzio per non farla scappare (l'ho già detto che l'unico vero motivo per cui oggi vorrei una ML è lo scatto silenzioso? ). Massimo 4/1/2018
  6. In questo post, condividendo alcune immagini ad un soggetto ben più raro realizzate nello stesso giorno, ho raccontato perché mi piace cercare queste situazioni e come gestisco i preparativi e la giornata. Per cui non lo ripeto qui. Introdurrò le immagini, invece, con una riflessione su un aspetto che, da diversi anni, considero essenziale per me in questo genere di fotografia: l'importanza di uno zoom utilizzabile a mano libera. Spesso, ci si sofferma a discutere unicamente della nitidezza ed in generale delle capacità ottiche di un vetro. Ma non è tutto lì, anzi, più vado avanti nel mio personale percorso fotografico e più mi sto convincendo che quelle caratteristiche in molte delle foto che amo sono in fondo alla lista di quanto è stato funzionale a produrle. In particolare quando, come in questo caso, è il contesto degli scatti a caratterizzarli. Queste immagini sono tutte realizzate con l'80-400 AFS VR G, utilizzato praticamente a tutte le focali. Ho impiegato molto tempo a selezionare questa lente, confrontandone le prestazioni sul campo con il nikon 200-500 ed il sigma 150-600 sport - piuttosto che con 300 e 500 nikon, rispetto a tutti i quali è decisamente cedente in termini ottici ma assolutamente vincente per flessibilità d'uso. Perché in queste situazioni è a volte difficile, se non impossibile o pericoloso, spostarsi per "zoommare con i piedi" cercando una diversa composizione e problematico cambiare frequentemente ottica come il susseguirsi delle situazioni renderebbe necessario. Così come la fatica nel trasportare un treppiede o anche un monopiede con un tele più lungo tende a defocalizzarmi e a farmi perdere la capacità di cercare le composizioni o di salire quei 100 metri di dislivello in più che nessun supertele è in grado di coprire. E pure la soluzione teoricamente più semplice - più corpi con ottiche diverse - non riesco ad applicarla perché camminare con reflex che dondolano di qua e di la non mi piace e poi... non ho abbastanza resistenza per portare tutto lassù! Per carità, l'80-400 non è un "fondo di bottiglia", ma sicuramente tra le lenti che possiedo è quello meno "otticamente performante". Altro accessorio decisamente utile, e che uso abitualmente in montagna, è il supporto Peak Design Capture Pro per appendere la reflex allo spallaccio dello zaino. Dopo tante parole, spazio alle immagini. Come sempre, ogni commento è gradito. Tutte con D5. I file contengono gli EXIF per ogni riferimento. Nessuna immagine è croppata, le inquadrature sono quelle originali a parte la finitura "16:9" che ultimamente preferisco. Massimo 2/01/2018
  7. È un fatto di transizione generazionale, per me irreversibile. La carta “usa e getta” sparisce e resta solo quella - poca - che ha valore nel tempo (qualche libro, pochissime riviste, nessun giornale). È solo questione di tempo. Ciò non toglie che le redazioni e le riviste possono sopravvivere, ma si devono impegnare a seguire il cambiamento!
  8. Il punto non è che riviste e giornali non siano più pubblicati e che è richiesto che lo siano digitalmente, con contenuti adeguati. Personalmente uso il tablet come una rivista ogni giorno.
  9. Si.... la maggioranza vuole un corpo “come una reflex” e obiettivi rifatti per avere il tiraggio corto che più corto non si può.... e un mega adattatore
  10. Già, occorre scegliere bene e se proprio non trovate una con cui condividere la passione del fare, occorre almeno trovarne una che vi lascia andare a giocare con gli amichetti e poi si appassiona a vedere le foto che avete fatto....
  11. Io ho deciso di smettere di comprare riviste parecchio tempo fa dirottando il budget nell’acquisto di libri fotografici. Ti assicuro che l’esperienza è molto più gratificante!
  12. Si, me le procuro con accanimento e sono momenti solo per me e la mia passione. Mentre di solito, quando faccio il turista, evito di fotografare - come lo intendo io e non per portare a casa la foto ricordo, cosa per la quale basta il telefono - e dedico il 100% del mio tempo alla famiglia e a chi è con me e che francamente finisce per apprezzare. Di fatto chi non fotografa si rompe parecchio ad aspettare che chi lo fa finisca di giocare Ci sono arrrivato per gradi, ma per me ormai è così da tempo.
  13. Bell’editoriale, mi ritrovo pienamente nelle tue conclusioni (pur avendo solo provato la D850, che io continuo a vedere - per me - molto nel solco della D810 in termini di ambito operativo di elezione: per me usabile fino a 200mm, poi tutti quei mpix diventano un peso).
  14. Io purtroppo complici alcuni traslochi e abitazioni sempre troppo piccole ho ridotto all’osso l’angolo dei ricordi ed alienato da tempo tutte le vecchie riviste... mentre per le mie foto ho tra i buoni propositi 2018 quello di stampare come un forsennato
  15. Thom!!! Io gli comprai quello della D200, che fu la mia prima digitale!
  16. Già, più che la sparizione di queste riviste -che per assenza di contenuti originali sono in realtà sparite da anni - a me fa tristezza la limitata vendita di libri fotografici, quelli si non sostituibili da internet!
  17. Già.... sfizi che finiscono per complicare la vita: a fine mese andremo in Canada, pensare di avere un solo corpo compatibile con tutte le ottiche a me fa venire un certo brivido...
  18. 4 - Raffica e silenziosità, che per chi fa naturalistica non bastano mai, libidine di provare la novità e un conguaglio davvero minuscolo (il negozio dove ha permutato gli ha fatto un prezzone perché che la D850 usata la vendono al volo mentre una A9 nuova faticano ben di più). Per il resto dice che è al pari della D5 in termini di autofocus mentre che al mirino "occorre abituarsi" (che io tradurrei con un "non ci siamo ancora"). Batteria adeguata ma non straordinaria: 1500 foto al freddo con il 45% di batteria residua.
  19. Quello per me è già un turista-fotografo in transizione verso altri oggetti più performanti. Ah, per la cronaca: un mio caro amico la settimana scorsa ha permutato la D850 usata (ma ancora come nuova) con una A9 (nuova, minuscolo conguaglio). le ha preso un 80-400 e ieri l'ha inaugurata. La mossa è strana (ha una D5 ed il resto del corredo:14-24, 70-200 nikon e 500 sigma) ma ne è rimasto entusiasta.... anche se non ancora al punto di saltar di là del tutto. Nikon sbrigati....
  20. Bel racconto e belle immagini, anche a me piace particolarmente la seconda.
  21. Non mi stupisce più di tanto: pure io quando faccio il turista fotografo solo con il telefono. Mi piace il risultato, in particolare modo le panoramiche, non pesa ed è sempre in tasca e pronto all’uso. Per me, semplicemente, non è quello il benchmark perché i telefoni hanno sostituito le compatte e le fasce più basse che hanno sempre fatto i volumi più alti.
  22. Bene! così ho rimesso in circolo l'ispirazione ricevuta qui! Ringrazio tutti: mi fa piacere che le immagini vi siano piaciute.
  23. Mah, io non ho idea del vantaggio di un tiraggio più corto se non - ipoteticamente - abilitare una costruzione più compatta. Ipotesi, appunto, visto come sono gli zoom di sony. Interessante l'idea di un rilancio del DX, basato su un corredo specifico. Economicamente ha senso, visti i volumi produttivi più alti ed il fatto che l'utente DX tipo non ha normalmente grossi corredi da convertire. E, se lanciata effettivamente nel breve, eviterebbe di fare concorrenza in casa alla D850. Premesso tutto questo, io con D5 e D810 aspetto comodo comodo..... ed oggi l'unica cosa che mi manca è uno scatto silenzioso!
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