Lapland Golden Eagles II
Sono veramente stregato dalla maestosità delle aquile e l'ultimo giorno, lo scorso febbraio - ne ho raccontato qui, mi ero accordato con Eero per tornare in dicembre. L'occasione ghiotta era il ponte dell'Immacolata, che per i milanesi fa scopa con Sant'Ambrogio, al quale ho attaccato un lunedì di ferie: 5 giorni, 2 di viaggio e 3 per fotografare!
Nella squadra Fabrizio, Elly e Nicola: gli esperti e collaudati compagni di molte avventure scandinave.
Il viaggio era orientato a provare a fotografare questo splendido rapace in situazioni dinamiche, sperando in una maggiore concentrazione di animali che, questo il mio sogno ad occhi aperti, avrebbe favorito scontri e combattimenti. Dico subito che non se ne sono verificati perché "girava" un nucleo familiare - i genitori ed un giovane - ed un solo individuo ad esso estraneo. Ma la cosa fantastica era la luce, morbida e blu grazie a giornate molto corte - alba alle 10.10 e tramonto alle 14:15 - ed un meteo molto nordico, con il primo giorno di fotografia immerso in una intensa e persistente nevicata. Il secondo giorno, come spesso accade, è trascorso senza vedere essere vivente mentre il terzo era semplicemente nuvoloso. Tutte le notti il cielo, sempre coperto, era rischiarato dall'aurora boreale che non abbiamo così mai potuto ammirare.
Giornate così corte, pur entrando in capanno prima di giorno ed uscendo a buio, lasciano un mucchio di tempo disponibile. Così, per la prima volta, ho avuto modo di assaggiare la cucina tipica finlandese, fatta di sapori molto interessanti che i vari ABC - un mix tra autogrill e fastfood dove spesso finivo per cenare - non mi avevano mai fatto nemmeno immaginare. E dire che questo è stato il mio sesto viaggio in Finlandia e l'ottavo in Scandinavia! Questo, unito ai capanni riscaldati, ha trasformato il viaggio in un soggiorno 5 stelle per fotografi naturalisti!
Di seguito una piccola selezione delle immagini, tutte con D5 e 500 AFS VR G. ISO spesso alti, che ho abbassato nelle situazioni statiche perché i tempi lenti risultanti erano funzionali a riprodurre la bufera di neve. Un interessante gioco a nascondino con il mosso perché un'aquila affamata non sta mai ferma, a meno che non stia controllando quel che succede intorno ed in quei momenti il fotografo deve stare molto fermo ed in silenzio per non farla scappare (l'ho già detto che l'unico vero motivo per cui oggi vorrei una ML è lo scatto silenzioso? ).
Massimo
4/1/2018
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