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La prima nevicata d'autunno


Massimo Vignoli

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In questo post, condividendo alcune immagini ad un soggetto ben più raro realizzate nello stesso giorno, ho raccontato perché mi piace cercare queste situazioni e come gestisco i preparativi e la giornata. Per cui non lo ripeto qui.

Introdurrò le immagini, invece, con una riflessione su un aspetto che, da diversi anni, considero essenziale per me in questo genere di fotografia: l'importanza di uno zoom utilizzabile a mano libera. Spesso, ci si sofferma a discutere unicamente della nitidezza ed in generale delle capacità ottiche di un vetro. Ma non è tutto lì, anzi, più vado avanti nel mio personale percorso fotografico e più mi sto convincendo che quelle caratteristiche in molte delle foto che amo sono in fondo alla lista di quanto è stato funzionale a produrle. In particolare quando, come in questo caso, è il contesto degli scatti a caratterizzarli.

Queste immagini sono tutte realizzate con l'80-400 AFS VR G, utilizzato praticamente a tutte le focali. Ho impiegato molto tempo a selezionare questa lente, confrontandone le prestazioni sul campo con il nikon 200-500 ed il sigma 150-600 sport - piuttosto che con 300 e 500 nikon, rispetto a tutti i quali è decisamente cedente in termini ottici ma assolutamente vincente per flessibilità d'uso. Perché in queste situazioni è a volte difficile, se non impossibile o pericoloso, spostarsi per "zoommare con i piedi" cercando una diversa composizione e problematico cambiare frequentemente ottica come il susseguirsi delle situazioni renderebbe necessario. Così come la fatica nel trasportare un treppiede o anche un monopiede con un tele più lungo tende a defocalizzarmi e a farmi perdere la capacità di cercare le composizioni o di salire quei 100 metri di dislivello in più che nessun supertele è in grado di coprire. E pure la soluzione teoricamente più semplice - più corpi con ottiche diverse - non riesco ad applicarla perché camminare con reflex che dondolano di qua e di la non mi piace e poi... non ho abbastanza resistenza per portare tutto lassù!

Per carità, l'80-400 non è un "fondo di bottiglia", ma sicuramente tra le lenti che possiedo è quello meno "otticamente performante".

Altro accessorio decisamente utile, e che uso abitualmente in montagna, è il supporto Peak Design Capture Pro per appendere la reflex allo spallaccio dello zaino.

Dopo tante parole, spazio alle immagini. Come sempre, ogni commento è gradito.

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Tutte con D5. I file contengono gli EXIF per ogni riferimento. Nessuna immagine è croppata, le inquadrature sono quelle originali a parte la finitura "16:9" che ultimamente preferisco.

Massimo

2/01/2018

 

 

 

MV-20171125-01 di 10.jpg

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2 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Ma  Massimo!!!!!

Un bel chissenefrega se è uno zic meno nitido del più fior di obiettivo da banco oggi in commercio, l'importante e quello che c'è nel rettangolo del frame, storia e sensazioni!!!

Beh caro mio, la  Valsavarence è  tutta in queste tue foto alla faccia dell'MTF gobbo  e della LOCA la cui presenza o assenza non toglie nulla  al selvaggio di quell'aspra vallata.

 È in cose come questa che sta la ragione degli n-mila euro impiccati in optoelettronica (non il contrario, cribbio!!) senza però diventare schiavi di un perfezionismo tecnologico che oltre ad esser sterile può diventare dannoso. 

In sintesi + foto - prugnette, + scarponi e zaino in spalla e - svirgolate da tastiera.

Grazie Massimo!

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  • Amministratori

in condizioni meteo come queste probabilmente anche un 70-300 di vecchia generazione (e ben piu' leggero del tuo 80-400) ti avrebbe consentito di regalare le stesse emozioni che spettano alla composizione, al taglio d'inquadratura (concordo sul 16:9) ed all'esposizione scelta.

Difatti la questione che dibattiamo su Nikonland da sempre, non è relativa al possesso della migliore attrezzatura disponibile in commercio, bensi' alla ricerca di quella più adatta alle condizioni di ripresa.

Portarsi in parete un 500/4 su di una D850 ritengo (senza cognizione di causa) sia impossibile ai più, a meno che non venga paracadutato sulla vetta una volta raggiunta.

Ogni compromesso utile porta a scattare un "tot" di foto in più di quelle che pesi e costi impossibili impedirebbero di realizzare: l'intento è da sempre quello !

Belle foto...come tuo solito

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Ospite
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