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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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  1. Oggi sono andato in via Gola a Milano, per vedere se riuscivo ad individuare una colonia felina di cui avevo sentito parlare. La colonia felina non l'ho trovata, e forse non esiste più. Ma nemmeno l'ho cercata troppo bene. Via Gola si trova in zona Navigli, un po' defilata ed è famosa (non in positivo) per le vicissitudini di occupazione di case Aler, spaccio ed altre cose del genere: A parte la fantomatica colonia felina, ci sono dei graffiti molto singolari e mi interessavano anche quelli. Ero con un amico, come imbocchiamo via Gola veniamo avvistati da un paio di individui di nazionalità incerta, che si dirigono nella nostra direzione. Passiamo sull'altro marciapiede e questi rimangono sul loro ma ci tengono d'occhio. Non so perchè ma ci passa la voglia di estrarre le fotocamere. Andiamo avanti la via fino all'incrocio successivo dove troviamo un altro soggetto appostato. Chiaramente stiamo dando fastidio, forse disturbiamo qualche attività . Arriviamo in fondo alla via dove si incontra il Naviglio Pavese e lì le cose sembrano più tranquille. Ok, lì tiriamo fuori le macchine fotografiche e ecco un paio di scatti del tipo "mi accontento di quel che trovo". Trompe l'Oeil? Ero già stato da solo in via Gola la mattina presto quando era deserta, ed avevo fatto due scatti due, che ripropongo per dare un'idea del contesto. Tra il colore dei muri e il tono dei graffiti mi era persino venuto in mente "Orrore a Red Hook" di Lovecraft. Scherzo, ma non troppo. Volevo provare a fare qualcosa di meglio ma... non è giornata: ripercorriamo la via a ritroso (con le macchine nelle borse) , niente da fare, siamo scortati a distanza, non credo che spiegare che vogliamo riprendere i graffiti (o che cerchiamo gatti!) possa essere utile. Per cui... torniamo ai Navigli. Che c'è pure il Mercatone dell'antiquariato. Poche centinaia di metri, ma due universi opposti. Piove pure, c'è ressa, meglio se torniamo a casa. Ciao Spiderman, fai attenzione....
  2. Sinceramente non so se sia in competizione diretta con gli ardeidi, probabilmente lo è per gli spazi dove nidificare.
  3. Un Ibis sacro, originario dell'Africa, ma da un bel po' di anni ormai presente con diverse colonie dalle nostre parti.
  4. Al lavoro per l'articolo su Nikonland... Foto di Gianni Ragno (aggiunta anche all'articolo).
  5. Ma infatti l'ho scritto: In realtà sarebbe possibile mettendoci del tempo e dedizione, fare dei veri safari di tutto rispetto e ottenere reportage fotografici molto suggestivi anche di faune "cittadine". E' però una cosa che richiede impegno, dedizione e preparazione, è vera fotografia naturalistica in ambiente antropico. Come giustamente osservi, non è uno scherzo farla bene, ed è un argomento importante. Potrebbe essere oggetto di un articolo a sè (che scriveresti senz'altro meglio tu di me ). Io avevo un Codirosso spazzacamino che nidificava dentro un lampione sulla strada davanti casa. Questo è un crop... E non dimentichiamo il Falco pellegrino che ha nidificato sul palazzo della Regione (Milano).
  6. Molto bello! Simpatico e trasmette entusiasmo. Accidenti, ha ragione Cris7.
  7. Nello scorso articolo ho scritto qualcosa sulla fotografia agli animali in capanni attrezzati nelle oasi, adatta a chi comincia,come palestra, adatta anche a chi non ha voglia o possibilità di affrontare la fotografia naturalistica "in campo". In questo articolo scendo metaforicamente ancora di un gradino: Di cosa sto parlando? Sto parlando di cercare gli animali in città, soprattutto nei parchi cittadini. Non in tutti c'è la stessa abbondanza e varietà naturalmente, ma penso che qualcuno potrebbe sorprendersi di quanti "ospiti a sorpresa" condividano con noi questi spazi verdi, nonostante siano molto frequentati da umani vistosi e rumorosi. Questa Gallinella d'acqua "frettolosa", sulla neve, l'ho fotografata al Parco Sempione in centro a Milano Il Germano reale è onnipresente, si trova ovunque ci sia un po' d'acqua, Navigli compresi. Quindi, se non avete esperienza o un vero interesse per la fotografia naturalistica, ma volete provare, così "per sport" a fotografare animali che sono comunque fuori dalle gabbie, provate nei parchi cittadini. In realtà sarebbe possibile mettendoci del tempo e dedizione, fare dei veri safari di tutto rispetto e ottenere reportage fotografici molto suggestivi anche di faune "cittadine". Ma andiamo avanti. Dei gufi di Novara abbiamo già parlato altrove, questo invece faceva parte del roost che fino a non molto tempo fa era presente in Via Valdisole a (Milano sud, zona Ripamonti). Non so se ci sia ancora. Vi presento quindi alcune foto di aree urbane o dell'immediata periferia delle zone vicino a me, ma sono sicuro che anche da altre parti ci saranno realtà simili. Potreste anche riferirne (con foto!!!) nei commenti a questo articolo. Quali sono i pro? i posti sono comodamente raggiungibili, solitamente non occorrono lunghe focali perchè gli animali sono abbastanza assuefatti alla presenza umana e non c'è bisogno di nascondersi/mimetizzarsi. Scoiattolo rosso Parco della Villa Reale di Monza. Ce n'era una piccola colonia con alcuni individui molto confidenti, ora la concorrenza dello scoiattolo grigio e complice probabilmente una campagna di derattizzazione, li hanno quasi sterminati. Periodicamente nel Laghetto della Villa reale di Monza compaiono le Anatre mandarine (maschio in primo piano, femmina dietro). Gheppio sopra il bar "Torre" dentro al Parco della Villa Reale di Monza. Ero seduto al tavolino, tra una sorsata di Prosecco (era l'ora dell'aperitivo) e un salatino, ogni tanto partiva una raffica Anche l'Airone cenerino frequenta, di passaggio alcuni parchi, questo l'ho fotografato al Parco Nord Milano, ma c'è anche a Legnano, ad esempio. I contro? In città o in un parco cittadino, la fauna non può essere molto varia, ma soprattutto c'è molta gente che è lì per fare tutt'altro, portare i bambini, passeggiare, correre, far sgranchire il cane, tutte attività che possono interferire più o meno con una ripresa fotografica "seria", occorre poi non avere inibizioni, ossia essere capaci di sdraiarsi per terra in mezzo alla gente per riprendere il soggetto all'altezza giusta fregandosene degli sguardi perplessi della folla. Svasso con preda ripreso da sdraiato sul marciapiede del Lungolago di Iseo. Come vi ho mostrato le località sarebbero molte, approfondisco il discorso su una che è abbastanza particolare, si tratta del Parco Castello di Legnano. Si tratta di un ampio parco in cui le aree alberate solo popolate da una nutrita colonia di scoiattoli grigi (ahimè). Talmente abituati ad essere nutriti dalla gente che ti vengono a chiedere da mangiare. Li si può fotografare in tutte le salse fino alla nausea. Il punto di maggiore interesse del parco però è una "zona umida" ricreata artificialmente, ma fatta molto bene che ospita una grande quantità di uccelli acquatici. Tralasciando gli onnipresenti germani, gallinelle d'acqua gabbiani e folaghe, ci sono soggetti molto interessanti: Volpoca Fistione turco (maschio) Il Moriglione Il Mestolone La canapiglia La Moretta Tabaccata Il Codone E altro ancora. Ma fotografarli non è comodissimo per tre motivi: 1) La mattina l'area più accessibile è quasi completamente controluce, occorre mettersi di taglio 2) E' pieno di gente che tira il pane alle anatre il che porta al motivo 3 3) Le anatre si ammucchiano per contendersi il pane e così è difficile isolare i soggetti. In cerca dell'inquadratura ... (foto di Gianni Ragno). Appena fuori dell'inquadratura a sinistra ci sarebbe una schiera di mamme e nonni con bambini più qualche individuo isolato, che tirano pane nell'acqua (anche quello si deve cercare di non inquadrare). Una placida Nutria si rosicchia una pagnotta. Insomma ci vuole un po' di impegno. Il laghetto però nasconde alcune sorprese più ghiotte, c'è il Porciglione (che però non ho ancora fotografato) e... questo l'avete già visto: Che ho scoperto incappando in un improbabile gruppo di fotografi mimetizzati (che spiccavano proprio per il fatto di essere mimetici) Tutti che puntavano nella stessa direzione. Così ho fatto l'indifferente e mi sono accostato anch'io. Per concludere, non consiglio questi luoghi come mete serie al fotonaturalista appassionato ed esperto, però vanno tenuti presente per chi vuole solo provare con una passeggiata disimpegnata, oppure quando non si ha tempo/di meglio da fare, si vuole provare un obiettivo, insomma come attività collaterale . Sono comunque posti molto interessanti per la macro, ma questa è un'altra storia.
  8. AAAAAH! Mi sono perso la Z, che somaro che sono.
  9. ???? Sembrano pillole di olio di pesce, ma credo sia qualcos'altro, Propoli+Aloe+altrapiantamiracolosa?
  10. Qui ci sono senz'altro alcuni molto esperti di paesaggi invernali e ti sapranno rispondere in modo più preciso di me. Io ho fotografato qualche volta nella neve, se è preponderante nell'immagine mi sembra che tenda a far sottoesporre, per cui bisognerebbe compensare con una leggera sovraesposizione, per non avere soggetti troppo scuri, ma molto dipende dalla luce e l'ambientazione. Per fortuna col digitale puoi fare dei test e vedere il risultato ed eventualmente correggere il tiro.
  11. Grazie, ho apprezzato sia le foto che il reportage. Il Giappone sotto certi aspetti mi attira moltissimo, sotto altri mi lascia un po' perplesso, però un giro ce lo farei.
  12. Stavo accompagnando un amico che voleva fotografare gli scoiattoli (che essendo quelli grigi a me non interessavano) quando ho visto questi tizi: Mimetici (in mezzo a mamme e bambini e cani e pensionati) e con cannoni da 600mm, così mi sono avvicinato a loro e dopo un po' è saltato fuori. Comunque il Martino è stato fotografato (non da me) anche al Parco della Villa Reale di Monza, io l'ho visto sfrecciare sul laghetto una sola volta.
  13. Max non ci piove, sicuramente è un'alternativa preferibile. Io ho menzionato il Tamron perchè identico come focali (100-400) e ingombri. Questa riduzione di prezzo rende fortemente attraente il 150-600.
  14. Grazie a consiglio accorto di Max e del titolare di Fotoluce, l'ho comprato insieme al godox V860 e ne sono molto soddisfatto, oltre che sulle Nikon il tutto mi funziona anche sulla SIGMA Sd Quattro H (dove mi importa di più che funzioni, cioè sul lavoro), naturalmente in manuale.
  15. No, Legnano. Con Bresso intendi il Parco Nord o qualcos'altro?
  16. La Z7 "rocks" in queste situazioni, mi si perdoni lo slang, ma a parte la fotocamera e le sue indubbie qualità, come hai inquadrato il volto mi fa venire in mente Scarlett Johansson, cosa (il risultato) che mi piace molto.
  17. non avrei mai creduto di trovarlo in un affollato parco pubblico nell'immediata periferia cittadina. Senza capanno, D 500, 300mm e TC14. Il resto della storia prossimamente in un articolo nella nuova rubrica "Wildlife Photography".
  18. E bravo Roby, sempre all'erta. La civetta delle nevi come molti altri soggetti, è una sinfonia scritta dalla natura, che ogni direttore d'orchestra (il fotografo) interpreta a modo suo. Beethoven diretto da Karajan è una cosa , diretto da Thilemann è un'altra, entrambi maestri. Ma sono io che parlo di musica? Non ci credo!! Questo è Vincent Munier, che Massimo ha citato come uno dei migliori interpreti della natura (soprattutto quella "fredda").
  19. Lo stesso per me, di tutte le volte che sono andato, solo una volta mi hanno fatto domande, la volta in cui in cui eravamo in quattro non ancora stagionati, chi hanno chiesto dove andassimo e per fare cosa, ma quando abbiamo nominato Pontresina (Il paese da dove partono i sentieri) han capito e ci hanno lasciati andare tranquilli. Comunque, in Val Roseg a meno che non ti inerpichi a cercare ungulati o il gipeto, il 300 basta e avanza, non occorre troppa attrezzatura. Quindi non si da' tantissimo nell'occhio.
  20. La foto non è niente di che, ma le Morette, con il loro ciuffetto e l'occhietto giallo, le trovo simpaticissime. Si chiama eclissale il mantello del maschio quando nella stagione della cova o al di fuori della stagione degli amori ha una colorazione più modesta, più simile a quello della femmina. Gianni e Alberto, la mia identificazione è corretta?
  21. Successo anche a me in altro contesto , a me hanno addirittura risposto che col cellulare era permesso fotografare, ma con le macchine fotografiche no.
  22. Per coincidenza (cercavo se servissero autorizzazioni per fotografare al Cimitero Monumentale), mi ci sono imbattuto anch'io qualche giorno fa. La madre degli imbecilli...
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