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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 10/01/2024 in tutte le aree

  1. lancio : ottobre 2021, insieme alla Nikon Z9 25 lenti in 20 gruppi ottici 1355 grammi, 222mm x 98mm, passo filtri 77mm diaframma a 9 lamelle motore di messa a fuoco : STM stabilizzatore integrato : SI distanza minima di messa a fuoco : tra 75 e 98cm NIKKOR Z 100-400 mm f4.5-5.6 VR S Super teleobiettivo zoom.mp4 meccanismo di controbilanciamento durante la zoomata. Le masse in movimento di spostano per mantenere fisso il baricentro. Il risultato è un obiettivo che anche se si allunga muovendo lo zoom, resta sempre perfettamente ben bilanciato. guarnizioni a tenuta schema ottico molto complesso con due lenti in super ED per la correzione massima delle aberrazioni cromatiche MTF sostanzialmente costante su tutte le focali, migliora a quelle più lunghe come si conviene ad un superteleobiettivo zoom *** Prima avevamo un un'unica soluzione tele per le nostre Nikon Z, il fantastico Z 70-200/2.8 S, da usare però con i suoi due teleconverter. Ma, giustamente, Nikon, mettendo sul mercato l'attesa Nikon Z9, ha voluto associarla con questo tele-zoom ad alte prestazioni, pensato principalmente per l'azione, sport e wildlife. Si tratta di un progetto di elevato livello, costruito orgogliosamente in Giappone, pensato per permettere al fotografo di seguire ogni tipo di movimento. Già dall'escursione focale - mediotele, super-tele - e poi con il complesso motore-stabilizzatore integrato che sono impeccabili. Ma soprattutto, il sistema di bilanciamento delle masse che rendono praticamente neutrale lo spostamento degli elementi ottici interni. Che sia alla lunghezza minima o massima, in mano non si sente. E questo permette di seguire con fluidità il soggetto inquadrato, complice il funzionamento praticamente parfocale, cioé senza perdita di fuoco durante le zoomate, consentendo di seguire il soggetto a 30-60-120 fps, senza perdere un colpo. Sostanzialmente privo di difetti ottici, cede solo in termini di nitidezza il compromesso focale 4x, rispetto ai teleobiettivi presentati successivamente. Di fatto anche il nuovo 180-600, non solo i fissi, possono vantare una nitidezza assoluta superiore. Ma, considerata la natura di obiettivo pensato per l'azione (che non si potrà mai congelare in assoluto, se non usando i flash), questo è un compromesso accettabile. Beninteso, stiamo parlando di nitidezza comunque molto elevata. Solo non ai massimi livelli. Ma per fortuna, al momento il catalogo tele di Nikon è il più ricco che ci sia sul mercato. E quindi ognuno sceglierà per il meglio, magari aggiungendo a questo 100-400 un 400, un 600 o un 800mm. E solo una questione di borsa. In quanto all'uso con il teleconverter, sebbene perfettamente funzionante, non è del tutto raccomandabile. Se non chiudendo bene il diaframma ma perdendo così molta della luce disponibile. *** Complessivamente si tratta di un teleobiettivo di fascia "altamente professionale" come dicevano in televisione una volta, che consente al professionista e all'amatore esigente di far fronte ad ogni compito. Insieme al 400/4.5 ha di fatto sostituito interi arsenali di 80-400, 500/4 e 200-500. Per tacere dei tanti Sigma e Tamron sacrificati per passare a questo, insostituibile obiettivo. E stiamo parlando di agenzie di fotografia di sport, viste in autodromo e a bordo pista, almeno in competizioni indoor in luce solare disponibile. Articoli presenti su Nikonland.it Nikkor Z 100-400mm f/4,5-5,6S : per chi, perchè... Nikkor Z 70-200 e Z 100-400: gemelli separati alla nascita Nikkor Z 100-400 f/4,5-5,6S uno zoom per vicino e lontano... Nikkor Z 100-400/4,5-5,6S in Targa Florio con pioggia e vento di scirocco Nikkor Z 100-400mm f/4.5-5.6 S VR e Nikon Z9 in panning, coppia benedetta ! Nikkor Z 100-400mm f/4.5-5.6 S VR - Segni particolari : bellissimo ! e gallerie "In Action" :
    4 punti
  2. "Mi ha fatto mettere da parte il 70-200!" Prima l'obiettivo con cui avevo più scatti all'attivo era il 70-200/2.8 nelle sue varie declinazioni. Ma da quando mi è arrivato il 100-400, complice la velocità della Z9, non c'è storia. E' in assoluto l'oggetto con più scatti all'attivo tra i miei tanti (troppi) obiettivi. Ho fatto sequenza di 50 scatti e più perfettamente utilizzabili di auto in evoluzione in pista. Anche cambiando la focale mentre scatto a 30 fps con l'auto che segue tre curve successive in direzioni opposte. Letteralmente centinaia e centinaia e centinaia di migliaia di scatti, nonostante intanto abbia avuto e provato tanti altri obiettivi. E comunque il primo obiettivo che esce con me se c'è da fare sport. Surclassa senza pensieri il precedente 80-400, obiettivo che non ho mai amato e che aveva - secondo me - un rapporto prezzo/prestazioni inaccettabile rispetto a questo. Che sebbene costi di più, ed è una cifra inconfessabile anche alla moglie più benevola, in termini di risultati è tanto ineccepibile da non farcisi pensare troppo. Se vogliamo trovare un difetto, non saprei dove cercarlo. Si, nella fotografia alle mire ottiche non è il più nitido dei teleobiettivi. E con il teleconverter cede abbastanza da non consigliarne troppo l'uso. Ma questo dipende da cosa riprendiamo. Piumati in posa o motociclisti in pista di cross ? Per me, numero #1 dietro alla rete, dietro alle recinzioni, e poi campo libero e poi ancora recinzione : sempre a tiro, sempre sul soggetto, anche se diluvia. Che spettacolo !
    4 punti
  3. Ciao. lo includevi perché era previsto come accessorio, così come riportato anche nel libretto delle istruzioni. D’ora in poi se vendi non sarai obbligato dato che non è previsto; se poi uno lo vuol dare ugualmente va bene, ma bisogna far notare che stai facendo un regalo. Io faccio sempre così, solitamente alcuni accessori li do anche se non previsti, però lo sottolineo.
    3 punti
  4. Acquistato poco dopo il lancio, invogliato sia dall’articolo scritto da Max per Nikonland “il piccolo genio”, sia dallo sconto in cassa di €. 200,00 praticato da Nital in quel periodo. Alla prova dei fatti, però, questo zoom grandangolare è l’obiettivo “Z” che uso di meno, non per colpa del “piccolo genio” che per me è diventato il “piccolo diavolo”, ma a causa delle difficoltà che incontro a sfruttare i grandangoli che vanno oltre i 20 mm di focale. Tornando seri, lo zoom vanta dimensioni e peso ridotti, oltre a buone prestazioni complessive. Inoltre, l’obiettivo grazie alla sua costruzione, tenuto conto della grande escursione focale che va dai 14mm fino ai 30mm e della costante apertura del diaframma (F.4), accetta filtri a vite standard da 82mm, cosa non da poco. Ciò, unito alla compattezza ed alla portabilità lo rendono ideale per la fotografia di paesaggio, meglio ancora di paesaggio urbano e di viaggio in genere. Lo zoom ha un'ottima nitidezza centrale a tutte le lunghezze focali, anche se decade un po’ negli angoli dell'inquadratura, ma ad f/5.6 sfido chiunque a farmela notare. Inoltre, data l’ampiezza del campo abbracciato si nota solo se si vuol vedere. La vignettatura assieme alla distorsione ed all’aberrazione cromatica, viene corretta automaticamente tramite software e quindi tali difetti non sono un problema. La messa a fuoco è rapida, precisa, silenziosa e consente al fotografo di operare con tempi lunghi senza innestare il fastidioso mosso; io che non sono una roccia mi sono spinto fino ad 1/20, con ottimi risultati. Infine, il suo utilizzo sarebbe anche più piacevole se, come succede anche con il 24-70/4 S, per rendere operativo lo zoom, non si dovesse estendere l’ottica ruotando la ghiera delle lunghezze focali. Tale adempimento, almeno per il sottoscritto, è una fastidiosa incombenza, anche se tale caratteristica consente di rendere l’obiettivo più piccolo e più facilmente trasportabile. Nel complesso, il Nikkor Z 14-30/4 S è senza dubbio un’ottica interessante ed anche se il suo utilizzo è minore degli altri obiettivi che ho a disposizione, lo ricomprerei per sfidare gli oltre cento gradi di apertura angolare offerti, sperando che con tempo diventi il mio piccolo maestro. PRO Dimensioni e peso contenuti. Buone prestazioni generali. Possibilità di montare filtri standard a vite da 82mm. CONTRO Occorre ruotare la ghiere per rendere operativa l'ottica
    2 punti
  5. Giusto per notizia ma disclaimer non imitatemi ... Ho appena preso da HIFIMAN Europe una open-box delle mitiche HIFIMAN HE-6SE che desideravo da quando ... ho preso le Arya nel 2018. al lancio costavano € 1800 euro, adesso ... 629 spedite a casa. Sono cuffie opposte alle Ananda, HE1000, Arya ma sono considerate di riferimento assoluto tanto da essere paragonate ad apparecchi da 3-6.000 euro (tipo Susvara o HE-R9 che poi sono le loro "sostitute"). Hanno i driver con le armature ricoperte d'oro. E non sono più in produzione per le complicazioni produttive. La prima versione, del 2010, ha fatto epoca e viene considerata una icona. Sono a bassa sensibilità (83 dB) e necessitano di amplificatori ad alta corrente. In dotazione con le HE arriva un adattatore per amplificatori di potenza da diffusori (un espediente che in gioventù ho usato ma ... amatorialmente : qui invece c'è uno scatolotto). Queste cuffie sono da amore-odio, c'è chi poi non ascolta altro, chi le odia. Non sto nella pelle
    2 punti
  6. Questo articolo è a metà tra l'artistico e lo scientifico. Ma non c'è scienza che spieghi come gli occhi vedono le cose. Né come si senta un obiettivo mentre si fotografa a tutta apertura una creatura viva, li davanti a te. il protagonista è il Nikkor 58mm f/1.4G, proposta di obiettivo artistico in chiave SWM una decina di anni fa. Da me provato a suo tempo con grandi perplessità circa la resa e la capacità effettiva di mettere a fuoco. Venduto due anni dopo per il più clinico Sigma 50/14 Art, riprovato su Nikon Z7 senza particolari sensazioni nel 2018. Ricomprato questa estate perché la focale 58mm per me è forse più "magica" di quella 85mm. Forse, dico forse, ho scoperto il mistero di questo strano obiettivo. Che è a suo agio solo in penombra e con colori pastello. Ma soprattutto con il soggetto bene al centro. Perché altrimenti il fuoco sembra che ci sia, e invece no. Tre foto del 2014 su D4 e Df, diaframmi f/2 ed f/2.8 e su Z8, nel 2023, f/1.4 o su Zf ad f/1.8 e non ci sono tanti discorsi da fare, la magia c'è tutta, se si trova la combinazione giusta tra soggetto e luce. Si accende. Ma è un attimo ad andare fuori fuoco. E purtroppo per gli standard di oggi la foto è da buttare. Impensabile usarlo in fotografia di movimento, il soggetto deve stare in posa. E possibilmente in mezzo. Questo è quanto ho imparato usandolo. Sono tentato di rivenderlo ancora perché il 50/1.2 S gli è superiore in tutto. Ma questo 58mm ha un'anima tutta sua. Sarà per la focale, sarà per il modo con cui restituisce i soggetti, sarà per i colori. E' fonte di ispirazione. E quindi esito. Ma intanto il tempo non è passato invano e se il 50/1.2 è in casa un motivo ci sarà. Una volta i progettisti Nikon facevano i calcoli degli schemi ottici, poi costruivano un prototipo e vedevano come andava. Se il risultato non era quello atteso, ricominciavano da capo. Adesso hanno un simulatore. Questo, inseriti i parametri salienti, restituisce a video quella che sarà l'immagine sintetica creata dall'obiettivo. Così gli ingegneri possono modificare a piacimento schemi, tipi di lenti, materiali, distanze e dimensioni, avendo una idea abbastanza precisa del risultato finale. Solo così è potuto nascere quel miracolo che è il 58/0.95 Noct, l'apoteosi di quella focale e l'estremizzazione del tentativo solo abbozzato con il 58/1.4G. Che rimane avvantaggiato per l'autofocus ma che è indietro in tutto. Come è più avanti, anche rispetto al 58 Noct, il 50/1.2 S, obiettivo sostanzialmente senza difetti e capace di produrre fotografie sempre a fuoco. Dicevo che il tempo non è passato invano, anche per me che adesso ho gli strumenti per andare a vedere bene cosa influenza il risultato della messa a fuoco quando, fotografando non me lo spiego. Ho fatto una serie di scatti ad aperture varie mettendo a fuoco una tavola di legno a circa 45°. Poi in Photoshop ho usato il filtro "Trova i bordi". questa è la rappresentazione della "risposta" del 58mm ai primi diaframmi. Si intuisce anche in quella ad f/1.4 dove però il contrasto è piuttosto labile ma chiudendo il diaframma l'effetto si evidenzia sempre più, diventando eclatante ad f/4. La risposta sul campo del 58 è curvilinea, non è lineare. In pratica rispetto al punto centrale, il piano di messa a fuoco effettiva si incurva verso i bordi, con una distanza evidente. Il campo inquadrato in questi scatti è di circa 50cm. Quindi parliamo di centimetri di distanza tra il punto di messa a fuoco centrale e i bordi estremi. Centimetri, non millimetri ! Per confronto ho proprio usato il 50/1.2 S che si dimostra per quello che è : una affettatrice dal taglio perfettamente lineare, che si ingrossa semplicemente quando chiudiamo il diaframma. Con il risultato che già ad f/1.2 mette a fuoco con assoluta certezza e con un contrasto pieno, ovunque noi mettiamo il punto di rilevamento. Prendete queste immagini, fatte alla buona e a mano libera non troppo ferma per quello che sono. Ma si vede quanto il campo nitido del 58 sia spesso e labile oltre che curvo, mentre quello del 50 sia solido, concreto, soprattutto perfettamente dritto. Ecco, questo è il mistero del 58/1.4G. I progettisti del 58/1.4G hanno inserito l'ingrediente magico descrivendo un campo non planare che digrada circolarmente dal punto centrale di messa a fuoco. Quelli del 50/1.2 hanno fatto uno scanner che in tempo reale, anche a 20 frame al secondo spara immagini precise. Pur offrendo una rappresentazione del soggetto romantica sebbene non onirica come quella del 58. Cosa preferire ? Sinceramente trovo rassicurante al massimo il 50/1.2 S per Nikon Z e lo userei sempre in tutte le circostanze critiche. Ma il piacere di creare immagini artistiche con il 58 resta impagabile, anche perché imprevedibile e reso complicato dalle sue - tante - deficienze. Insomma è come inserire un'alea in un mondo che è sempre più cinicamente tendente al perfettino. 50/1.2 S ad f/1.2 su Nikon Zf : una delle mie foto più belle del 2023 58/1.4G ad f/1.4 su Z8 : una delle mie foto più belle del 2023 Grazie Nikon !
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  7. Dall'album: Nikkor Z DX 16-50/3,5-6,3 VR

    Tramonto a Uttulu, Supramonte di Orgosolo
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  8. A novembre mi dedico sempre qualche giorno di relax in giro per l'Italia e quest'anno la scelta è caduta sulla zona termale di Saturnia, in provincia di Grosseto, dove non molto distante insiste la Laguna di Orbetello. L’Oasi della Laguna di Orbetello venne istituita nel 1971, a seguito dello straordinario ritrovamento di pochi anni prima da parte di Fulco Pratesi e Hardy Reichelt di una piccola colonia nidificante di cavaliere d’Italia, una specie considerata estinta nel nostro Paese dall’inizio del secolo scorso. Orbetello offre tutto il fascino che solo le zone umide sanno dare e frequentarle significa entrare nel più profondo e ancestrale rapporto che abbiamo con l’ambiente naturale. Per la mia visita ho prenotato un giorno chiuso al pubblico e mi ha dato modo di girare in perfetta solitudine e silenzio fra i capanni per tutta la giornata, purtroppo la giornata è rimasta nuvolosa e non ho avuto modo di fare degli scatti con la luce radente. Ciò nonostante, la sensazione di benessere che ho provato mi ha pervaso per tutto il giorno. Tra le zone umide costiere, Orbetello rappresenta veramente una delle lagune italiane più significative, dove potenzialmente è possibile assistere quotidianamente a scene indimenticabili ma in realtà può anche accadere completamente niente! Nonostante quest'anno la laguna abbia tanta acqua (quindi anche vicino ai capanni di osservazione), tutte le mie osservazioni sono avvenute abbastanza distanti e ho supportato la lente, spinta sempre a 600mm, con l'opzione DX. La giornata nuvolosa ha avuto il vantaggio di impedire la creazione di fastidiosissime ombre ma, al contempo, mi ha costretto ad alzare gli ISO più di quanto avrei voluto. La varietà della fauna della riserva è vastissima ma alcune specie erano talmente lontane che ho fatto a meno anche di scattare (come alla bellissima coppia di falco pescatore che nidifica sopra una torre artificiale costruita appositamente). Poi, alla fine, però, quando stavo per tornare a Saturnia, le due Gru che erano state avvistate in laguna, per la prima volta in stagione, il giorno precedente sono atterrate proprio nei pressi del capanno numero 3, dove mi trovavo pronto allo scatto, anche a pieno formato. Ne trovate testimonianza anche qui sul profilo ufficiale Instagram dell'Oasi. Fenicottero Spatola Fenicottero Chiurlo maggiore Avocetta Airone cenerino Alzavola Chiurlo maggiore Garzetta Ibis Sacro Garzetta Pittima reale Fenicottero Pittima reale Fenicottero Mestolone Pettegola Gru cenerina Tutti gli scatti sono stati realizzati con Nikon Z8 e Nikkor Z 180-600mm. Diaframma f/8 con una sensibilità compresa fra 800 e 1600 ISO per garantire dei tempi di sicurezza.
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  9. belle foto e bel reportage e nonostante cielo plumbeo hai fatto delle ottime foto e ci hai fatto conoscere questo oasi di Orbettello
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  10. Dall'album: Nikkor Z DX 16-50/3,5-6,3 VR

    Gutturu Nioi, Supramonte di Orgosolo
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  11. Dall'album: Nikkor Z DX 16-50/3,5-6,3 VR

    Gutturu Nioi, Supramonte di Orgosolo
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  12. Dall'album: Nikkor Z 14-30/4 S - Album Collettivo

    nei pressi di Stintino, ma potrebbe essere ovunque...
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  13. Dall'album: Nikkor Z 14-30/4 S - Album Collettivo

    nei pressi di Stintino, ma potrebbe essere ovunque...
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  14. Dall'album: Nikkor Z 14-30/4 S - Album Collettivo

    Bastione Saint Remy, Cagliari
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  15. preferirei avere il Nikon MH34, ma posso condividere questa esperienza...per i viaggi e le brevi vacanze in camper, mi sono dotato di questi caricabatteria: li lascio stabilmente nel camper, così evito che possa dimenticare di prenderlo quando vado in giro, e nel caso dovessero rubarlo non perdo l'originale, che tengo a casa. Li ho usati entrambe, funzionano perfettamente e non ho notato nessun inconveniente con le batterie
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  16. 1) carattere opposto, il diaframma delle HE-6SE è pensato per il massimo impatto sulle basse e sul punch in generale. Come se fossero dei diffusori. Al contrario le cuffie tipo Arya/Ananda sono più neutre. 2) dicono di si ma certo il minimo sono 2 Watt su 64 Ohm. Che equivale ad almeno 16 watt su 8 ohm, se parlassimo di un amplificatore per diffusori 3) io ho preso delle cose : "come nuove"
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  17. Si ma la normativa europea di fatto impone a Nikon l'uso dell'USB-C per i dispositivi ricaricabili. L'MH-34 nasce per quello, con la Zf che è sprovvista di caricatore nella scatola. In futuro il caricatore non sarà più incluso in nessuna Nikon, salvo offrire un adattatore in opzione a pagamento, presuponnendo che il cliente abbia comunque un alimentatore di rete con uscita USB-C.
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  18. Ma ... secondo voi il Nikon MH-34 rovina le batterie Nikon ? É il nuovo modello USB-C
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  19. Ma uno qualsiasi di questi charger da 10,99€ su Amazon...non va bene?
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  20. Mi trovo piu' o meno alla stessa situazione di Andy68 facendo foto naturalistica. Utilizzo Z9 con una batteria in piu' e Z8 con due batterie di scorta. Fino adesso raramente mi e' servita la seconda EN-EL18d per la Z9 anche facendo lunghe sessioni in capanno. Al contrario con la Z8 in una giornata piena consumo sicuramente due batterie. Porto sempre con me un power bank Baseus da 65w che con una carica puo' ricaricare 5 volte una batteria della Z9 tramite la base Nikon MH-33. Questo accorgimento e' molto piu' utile con la batteria della Z8, la EN-EL15c. La Nikon insieme con l' uscita della Zf ha messo in commercio anche una nuova base per questo tipo di batteria. Il modello di questa nuova base si chiama MH-34 e carica una EN-EL15c tramite una porta usb-c che puo' essere collegata con un qualsiasi charger con uscita usb-c o un power bank con PD. L'unico diffeto della base Nikon che costa troppo. La trovate su Nikonstore.it al prezzo di 60€ che vi assicuro e' il prezzo piu' basso in tutta Europa.
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  21. Dimensioni ideali per una Nikon Zf: capito Nikon ??? Servono anche obiettivi FX delle dimensioni di questo tuttofare DX...
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  22. Io sono tornato alla Z9. Con la Z8 avevo 3 batterie e adesso con la Z9 due. Dal punto di vista operativo, in normali sessioni di scatto, due batterie per la Z8 e una per la Z9 bastano. Quest'ultimo periodo però, complici gli ebook di Perry e di Hogan, sto smanettando parecchio nei menù e facendo varie prove per capire bene come ragiona la macchina, il sensore e l'AF ed anche con la Z9 rilevo un consumo importante della batteria. Purtroppo tenere il monitor attivo per molto tempo succhia parecchia batteria, l'unico modo per farle durare di più, oltre ai consigli precedenti, è usare il mirino che si attiva solo alla bisogna (es impostazione "priorità al mirino 2"). Personalmente sono tornato alla Z9 (presa usata per fare economia ) perché l'mb, oltre ad essere brutto, la rende più ingombrante, pesante e meno comoda della Z9; sapendo poi che l'avrei lasciato quasi sempre attaccato.......... Insomma vedi te, io ho valutato e sono tornato indietro e non me ne pento, al limite più in la e se ne avrò la neccessità, gli affiancherò una macchina più piccola e leggera.
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  23. Dall'album: Nikkor Z 50mm f/2.8 MC

    © Max Aquila photo ©

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  24. Dall'album: Nikkor Z 50mm f/2.8 MC

    © Max Aquila photo ©

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  25. Dall'album: Nikkor Z 50mm f/2.8 MC

    © Max Aquila photo ©

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  26. Dall'album: Nikkor Z 50mm f/2.8 MC

    © Max Aquila photo ©

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  27. Presentato nel febbraio 2019 17 lenti in 15 gruppi diaframma a 9 lamelle distanza minima di messa a fuoco 38 cm motore STM Stabilizzazione : NO 805 grammi, 126mm di lunghezza e 89mm di diametro MTF a 24mm e a 70mm accessori in dotazione : copriobiettivo anteriore a scatto LC-82B da 82 mm, copriobiettivo posteriore LF-N1, paraluce a baionetta HB-87, custodia per obiettivo CL-C2 Articoli su Nikonland.it : Nikkor Z 24-70mm f/2.8 S : Anteprima Nikkor Z 24-70mm f/2,8 S : se c'è un evento ... Nikkor Z 24-70mm: quale scegliere ? Galleria fotografica dedicata : solo e accompagnato dal più compatto 24-70/4 S dato in kit con molte Nikon Z entrambi si allungano. E' lo scotto da pagare per arrivare a focali grandangolari. *** Primo zoom professionale Nikkor Z si accinge a svoltare la boa dei 5 anni di età. Ha surclassato tutti i precedenti 28-70/2.8 e 24-70/2.8 Nikon. E' uno dei pochi obiettivi prodotti ancora in Giappone. Ottimo su tutti gli aspetti, irreprensibile, affidabile. Ma un oggetto che probabilmente ha fatto il suo tempo, sostituibile da altre soluzioni differenti.
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  28. Commercializzazione: Febbraio 2019 Peso:485 grammi Diaframma: 7 lamelle Passo filtri: 82mm Messa a fuoco minima: 28cm Dimensioni : 85x89mm (lunghezza e diametro) Schema ottico: 14 lenti in 12 gruppi di cui 4 ED e 4 asferiche, Nano Crystal coating, dotato di O-ring anti umidità Stabilizzazione: non presente Primo obiettivo widezoom per Nikon Z, presentato a fine 2018 e commercializzato al febbraio successivo è stato fin da subito un cuneo spinto a colpi d'ascia dentro il tronco della tradizione F-mount Nikon: paragonato al 14-24/2.8 AFS si è subito dimostrato vincente su diversi aspetti, legati principalmente alla correzione automatica via software delle caratteristiche complementari (distorsione, aberrazioni cromatiche, vignettatura) sia per le caratteristiche fisiche, tra le quali spicca a prima vista il peso esiguo se rapportato alle realizzazioni per reflex e la lente frontale piatta, se pur di ampio diametro , insieme alla costruzione "folding" che ha suscitato sempre reazioni contrastanti, tra chi apprezza le dimensioni contenute in borsa, nella posizione di riposo, e chi invece lamenta la necessità di sblocco come una perdita di tempo ed una probabile causa di futura infiltrazione di polvere tra le lenti. Sta di fatto che è uno zoom che cade in mano come fosse un entry level per il peso e la forma e consente a chiunque di portare in pochissimo ingombro e ad un prezzo contenuto, un obiettivo da reportage determinante per una rilevante percentuale degli scatti di un viaggiatore: da qui la nostra definizione di Piccolo Genio. La qualità degli scatti, grazie ad un antiriflesso determinante come mai nella storia dei superwide Nikkor e al motore AF stepper, silenzioso, efficiente, infallibile, insieme ad un livello di nitidezza talmente elevato al centro da far passare sotto silenzio l'inevitabile caduta ai bordi (parliamo in wide di un 14mm FX), ne fanno uno zoom consigliabile a tutti coloro che si aspettino un tuttofare di livello elevato a prezzo contenuto. Il diaframma a sole 7 lamelle consente ugualmente uno sfuocato di buon livello anche a tutta apertura: in determinate occasioni al di sopra di realizzazioni di livello superiore. La diatriba sull'attribuzione della qualifica "S" a questo zoom è a mio giudizio mal posta, in funzione del livello qualitativo di questo zoom rispetto i suoi predecessori F-mount e della sua adattabilità ad una buona quantità di generi, tra i quali anche quelli che prediligono il montaggio diretto di filtri sulla lente anteriore di un obiettivo da 114° di angolo di campo. Gli articoli di Nikonland su questo zoom: Il Piccolo Genio pensieri a tutto campo Z 14-30/4 oppure Z 14-24/2.8: quale e perchè Galleria:
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  29. Lente dallo sfocato bellissimo, con la sua personalità. Secondo me eccezionale e non c'è solo la nitidezza nelle lenti. Saluti
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  30. Il mosso è una cosa, il fatto che il 58mm metta a fuoco in un modo se il soggetto è in centro e in un altro se il soggetto è decentrato, è un'altra. Lo stabilizzatore certamente aiuta se i tempi sono lenti. Ma la messa a fuoco - te l'assicuro - è sempre piuttosto precaria, quale che sia la macchina. In questi mesi io l'ho usato esclusivamente su Zf e Z8. L'85mm f/1.8 non nulla in comune con il 58/1.4.
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