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  • Rudolf
    Rudolf

    Nikon 58 mm f/1.4G : svelato il suo mistero ?

    Questo articolo è a metà tra l'artistico e lo scientifico.
    Ma non c'è scienza che spieghi come gli occhi vedono le cose.
    Né come si senta un obiettivo mentre si fotografa a tutta apertura una creatura viva, li davanti a te.

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    il protagonista è il Nikkor 58mm f/1.4G, proposta di obiettivo artistico in chiave SWM una decina di anni fa.
    Da me provato a suo tempo con grandi perplessità circa la resa e la capacità effettiva di mettere a fuoco.
    Venduto due anni dopo per il più clinico Sigma 50/14 Art, riprovato su Nikon Z7 senza particolari sensazioni nel 2018.
    Ricomprato questa estate perché la focale 58mm per me è forse più "magica" di quella 85mm.

    Forse, dico forse, ho scoperto il mistero di questo strano obiettivo.

    Che è a suo agio solo in penombra e con colori pastello. Ma soprattutto con il soggetto bene al centro. Perché altrimenti il fuoco sembra che ci sia, e invece no.

    Tre foto del 2014 su D4 e Df, diaframmi f/2 ed f/2.8

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    e su Z8, nel 2023, f/1.4

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    o su Zf ad f/1.8

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    e non ci sono tanti discorsi da fare, la magia c'è tutta, se si trova la combinazione giusta tra soggetto e luce. Si accende.

    Ma è un attimo ad andare fuori fuoco. E purtroppo per gli standard di oggi la foto è da buttare.
    Impensabile usarlo in fotografia di movimento, il soggetto deve stare in posa. E possibilmente in mezzo.

    Questo è quanto ho imparato usandolo.

    Sono tentato di rivenderlo ancora perché il 50/1.2 S gli è superiore in tutto.

    Ma questo 58mm ha un'anima tutta sua. Sarà per la focale, sarà per il modo con cui restituisce i soggetti, sarà per i colori.
    E' fonte di ispirazione. E quindi esito.

    Ma intanto il tempo non è passato invano e se il 50/1.2 è in casa un motivo ci sarà.

    Una volta i progettisti Nikon facevano i calcoli degli schemi ottici, poi costruivano un prototipo e vedevano come andava.
    Se il risultato non era quello atteso, ricominciavano da capo.
    Adesso hanno un simulatore. Questo, inseriti i parametri salienti, restituisce a video quella che sarà l'immagine sintetica creata dall'obiettivo.
    Così gli ingegneri possono modificare a piacimento schemi, tipi di lenti, materiali, distanze e dimensioni, avendo una idea abbastanza precisa del risultato finale.

    Solo così è potuto nascere quel miracolo che è il 58/0.95 Noct, l'apoteosi di quella focale e l'estremizzazione del tentativo solo abbozzato con il 58/1.4G.
    Che rimane avvantaggiato per l'autofocus ma che è indietro in tutto.

    Come è più avanti, anche rispetto al 58 Noct, il 50/1.2 S, obiettivo sostanzialmente senza difetti e capace di produrre fotografie sempre a fuoco.

    Dicevo che il tempo non è passato invano, anche per me che adesso ho gli strumenti per andare a vedere bene cosa influenza il risultato della messa a fuoco quando, fotografando non me lo spiego.

    Ho fatto una serie di scatti ad aperture varie mettendo a fuoco una tavola di legno a circa 45°.
    Poi in Photoshop ho usato il filtro "Trova i bordi".

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    questa è la rappresentazione della "risposta" del 58mm ai primi diaframmi.

    Si intuisce anche in quella ad f/1.4 dove però il contrasto è piuttosto labile ma chiudendo il diaframma l'effetto si evidenzia sempre più, diventando eclatante ad f/4.

    La risposta sul campo del 58 è curvilinea, non è lineare.
    In pratica rispetto al punto centrale, il piano di messa a fuoco effettiva si incurva verso i bordi, con una distanza evidente.
    Il campo inquadrato in questi scatti è di circa 50cm. Quindi parliamo di centimetri di distanza tra il punto di messa a fuoco centrale e i bordi estremi.
    Centimetri, non millimetri !

    Per confronto ho proprio usato il 50/1.2 S

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    che si dimostra per quello che è : una affettatrice dal taglio perfettamente lineare, che si ingrossa semplicemente quando chiudiamo il diaframma.

    Con il risultato che già ad f/1.2 mette a fuoco con assoluta certezza e con un contrasto pieno, ovunque noi mettiamo il punto di rilevamento.

    Prendete queste immagini, fatte alla buona e a mano libera non troppo ferma per quello che sono.
    Ma si vede quanto il campo nitido del 58 sia spesso e labile oltre che curvo, mentre quello del 50 sia solido, concreto, soprattutto perfettamente dritto.

    Ecco, questo è il mistero del 58/1.4G.

    I progettisti del 58/1.4G hanno inserito l'ingrediente magico descrivendo un campo non planare che digrada circolarmente dal punto centrale di messa a fuoco.
    Quelli del 50/1.2 hanno fatto uno scanner che in tempo reale, anche a 20 frame al secondo spara immagini precise.
    Pur offrendo una rappresentazione del soggetto romantica sebbene non onirica come quella del 58.

    Cosa preferire ?

    Sinceramente trovo rassicurante al massimo il 50/1.2 S per Nikon Z e lo userei sempre in tutte le circostanze critiche.
    Ma il piacere di creare immagini artistiche con il 58 resta impagabile, anche perché imprevedibile e reso complicato dalle sue - tante - deficienze.

    Insomma è come inserire un'alea in un mondo che è sempre più cinicamente tendente al perfettino.

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    50/1.2 S ad f/1.2 su Nikon Zf : una delle mie foto più belle del 2023

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    58/1.4G ad f/1.4 su Z8 una delle mie foto più belle del 2023

    Grazie Nikon !

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    Recommended Comments

    • Nikonlander Veterano

    Mauro, intanto complimenti per aver "svelato" quello che sembrava un mistero, una reazione che non ci si aspettava da una lente cosi' ( all'epoca gia' oggetto di desiderio e lente "onerosa" per gli standard dell'epoca ).

    Calda, focale special ma non certo una lama anzi fin troppo morbida e per giunta ( ora lo sappiamo ) troppo creativa.
    L'art 50 , freddo finche' si vuole, era "meglio".

    Ha pero' il merito di averti fatto riscoprire il 50 1,2 !!! :x4x:

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    • Administrator

    In buona sostanza il 58/1,4 è un obiettivo creato con forte ritardo per il ritratto su pellicola e non su sensore.

    Chissà che i cultori dell' uso del film non possano fare qualche esperimento, magari su F5 o F100

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    • Nikonlander Veterano

    Interessante analisi Mauro. Se si parla di ritratto io preferisco il “morbido” ed i suoi risultati ottenuti consapevolmente. 

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    • Administrator

    Tra i misteri ... una cosa che ho notato solo adesso.

    La distanza minima di messa a fuoco del 58/1.4G è esattamente di ... 58cm :o :D

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    • Administrator
    41 minuti fa, M&M ha scritto:

    Tra i misteri ... una cosa che ho notato solo adesso.

    La distanza minima di messa a fuoco del 58/1.4G è esattamente di ... 58cm :o :D

    Forse apposta per non accentuare eccessivamente il fenomeno che hai valutato di curvatura del piano di maf:

    se uno standard di solito arriva a 45cm di distanza minima, qui ci aspetteremmo non più di 50/52...

     

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    • Nikonlander Veterano

    Top ! 

    Spiegazione da progettista ottico, sicuramente c'è gente che lo usa da sempre e non e mai arrivato a questa deduzione, complimenti! 

    Se tu dici  che è difficile da usare non oso pensare alla frustrazione che potrebbe creare a.....

    Io il 50 mm 1,2 l ho messo ufficialmente nella mia lista dei desideri, ma ora devo mettermi via i dindini 

    Grazie ! 

     

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    • Nikonlander

    ciao ma mettendo il 58mm sulla z si guadagna con lo stabilizzatore della macchina .avevo fatto la prova con il 50mm f1,8 ,foto con la 750 e dopo sulla z5 con adattatore a fuoco senza il mosso .diciamo che gli afs sulla z come 85mm le  foto sono spettacolari. una marcia in + per nikon stabilizzare le ottiche afs

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    • Administrator
    43 minuti fa, Alberto Capitanio ha scritto:

    ciao ma mettendo il 58mm sulla z si guadagna con lo stabilizzatore della macchina .avevo fatto la prova con il 50mm f1,8 ,foto con la 750 e dopo sulla z5 con adattatore a fuoco senza il mosso .diciamo che gli afs sulla z come 85mm le  foto sono spettacolari. una marcia in + per nikon stabilizzare le ottiche afs

    Il mosso è una cosa, il fatto che il 58mm metta a fuoco in un modo se il soggetto è in centro e in un altro se il soggetto è decentrato, è un'altra.
    Lo stabilizzatore certamente aiuta se i tempi sono lenti.
    Ma la messa a fuoco - te l'assicuro - è sempre piuttosto precaria, quale che sia la macchina.
    In questi mesi io l'ho usato esclusivamente su Zf e Z8.
    L'85mm f/1.8 non nulla in comune con il 58/1.4.

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    Lente dallo sfocato bellissimo, con la sua personalità. Secondo me eccezionale e non c'è solo la nitidezza nelle lenti. Saluti

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    • Administrator
    Il 13/12/2023 at 17:10, aem ha scritto:

    Lente dallo sfocato bellissimo, con la sua personalità. Secondo me eccezionale e non c'è solo la nitidezza nelle lenti. Saluti

    emozione....!!!  Un referal di un lettore !!!!

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    Ho il 58 da quasi 10anni, probabilmente è l’unica otttica che non venderò mai. Il suo sfocato e la magia che regala la tridimensionalità degli scatti fatta con questa lente sono inarrivabili da qualsiasi altra ottica super nitida e super corretta. Per di più non pesa praticamente nulla..

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    • Administrator
    Il 13/12/2023 at 17:10, aem ha scritto:

    Lente dallo sfocato bellissimo, con la sua personalità. Secondo me eccezionale e non c'è solo la nitidezza nelle lenti. Saluti

     

    Il 15/12/2023 at 22:43, Eder ha scritto:

    Ho il 58 da quasi 10anni, probabilmente è l’unica otttica che non venderò mai. Il suo sfocato e la magia che regala la tridimensionalità degli scatti fatta con questa lente sono inarrivabili da qualsiasi altra ottica super nitida e super corretta. Per di più non pesa praticamente nulla..

    Ma in questo articolo non si parla di nitidezza ma di non-planarità del campo di messa a fuoco e della necessità di mettere il soggetto in mezzo per avere un fuoco corretto.
    Altrimenti sarà tutto sfuocato.
    Salvo aiutarsi facendo solo figura intera con diaframma chiuso a distanza di sicurezza :sayonara: (ma poi, la figura in verde, avrà uno sfuocato comunque denso di aberrazione cromatica assiale verde malva ;) )

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