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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 30/01/2023 in tutte le aree

  1. Squilli di trombe, vessilli al vento : è in vendita la seconda tornata di biglietti per il Gran Premio di F1 di Monza che si terrà - nell'Autodromo Nazionale di Monza fresco di 100 anni di storia - il prossimo 1-2-3 settembre. Vado a vedere, per curiosità e ... ovviamente le tribune abbattute, restano abbattute. Sono segnate in grigino. quindi niente Ascari, niente seconda della Roggia ... ad esempio. Eppure pensavo che una volta defenestrata la tipa a causa della quale l'anno scorso ho dovuto aspettare - biglietto in mano - 75 minuti prima di poter entrare nella tribuna monta-e-smonta n. 15 alla Ascari, avrebbero provveduto, dopo un'italica gara d'appalto e previo parere della Sovrintendenza competente a costruire quelle nuove, definitive, per un uso continuativo tutto l'anno. E invece no. Stogazzo ! Aspetteremo fino all'ultimo minuto e poi, se la magistratura di Monza non le sequestra, avremo ancora tribune per una settimana, prima e dopo niente. Direte, e a te, che te frega, mica vai al Gran Premio, no ? Certo che no, al massimo al venerdì delle prove. Ma questo significa che di qui all'anno prossimo, staremo ancora un anno senza tribune, le poche da cui si poteva fotografare decentemente (oltre che, naturalmente vedere le auto direttamente, senza doppia rete di recinzione e pali giganti nel mezzo !). E magari terranno le tribune della prima variante rigorosamente chiuse col lucchetto. Sai mai che qualcuno ci entra e ci si siede. E no, eh ? Quelle solo per le grandi occasioni ... E poi si lamentano che la gente non ci va, non paga il biglietto, se ne fotte. Cavolo, quell'impianto è pubblico e costa alla collettività un bordello di soldi ogni anno, senza ritorni, salvo i tre giorni del Gippì. Ma vaffa !
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  2. La signora nella foto aveva uno sgargiante cappotto rosso, ma ho pensato comunque di elaborare l'immagine in bianco e nero perchè il risultato secondo me sarebbe stato più "creepy", cioè inquietante. Ho schiarito selettivamente il rosso e sottoesposto in postproduzione i lati dell'immagine, soprattutto quello sinistro , il che secondo me rende la foto più sinistra, appunto. Questa la mia scelta, ma se siete curiosi di vedere la versione a colori eccola qua: A mio parere, anche se è vero che il cappotto spicca molto di più e la donna dipinta inquieta comunque, la gente sullo sfondo ed i colori delle insegne, anche un po' attenuati, disperdono l'attenzione e rendono più ordinaria la scena.
    3 punti
  3. Stamattina esco per fare fotografia di street insieme al mio amico Gianni, in giro per il quartiere City Life, quando l'istinto del naturalista si attiva (se fosse stato Gianni si poteva dire il senso di Ragno ): con la coda dell'occhio vedo volare qualcosa in modo insolito, cioè diverso da come vola il piccione o la cornacchia. Non ci metto un secondo a riconoscere cos'è, un Gheppio. Si posa su un lampione distante per controllare il territorio. Siamo equipaggiati con focali al massimo 300-350mm equivalenti (il 24-200 su Z fc io e il 50-250 su Z 50 Gianni) ma così all'aperto, in mezzo a cani e persone, sono assolutamente insufficienti, se non a documentare in modo banalissimo, ma... : ... ma cambiando angolazione per avere una inquadratura più interessante e invocando la AI di Photoshop (= Migliora di Camera Raw), credo di aver ottenuto una fotografia che dice qualcosa di più grazie al contrasto fra la struttura delle vetrate del Grattacielo e l'elemento naturale che è il Gheppio ripiegato "a palla" per contrastare il freddo: Clandestino in città Le dimensioni di questa immagine non ridotta per la pubblicazione arrivano a 15 megapixel, un valore discreto direi. L'originale non interpolato sarebbe stato invece così, davvero piccolo: Insomma, da un incontro fortuito ho ottenuto un ricordo simpatico che posso tenere, grazie a una inquadratura diversa e ad un'interpolazione "intelligente".
    2 punti
  4. Si fa presto a dire il re dei teleobiettivi. Ma in questo caso credo che questa definizione possa mettere tutti d'accordo perché parliamo del tele luminoso più lungo a catalogo, che è il sogno - spesso proibito visto il prezzo - di moltissimi fotografi naturalisti e non solo. Non sono nuovo ai supertele nikon, avendo usato per molti anni il 500/4 in versione G ed E (e prima il 200-400 ed il 300/2.8). Ma è mio primo 600/4. Molto curioso, direi quasi trepidante, di mettermi alla prova sul campo. Ma il protagonista è lui, lo vedete in tutto il suo splendore nella fotografia che illustra questo articolo, allo scopo di dare un senso di scala montato sulla Z9. E qui a fianco al 100-400, la lente polivalente per eccellenza che nel mio corredo è destinato a far coppia fissa con il 600/4 per le fotografie ambientate. Ma quello che più li separa non è la lunghezza, ma la dimensione della lente frontale. Enorme! Ma andiamo con ordine. Nikon ha fatto le cose per bene, o almeno quasi. Il 600/4, come gli ultimi tele lunghi della casa, è consegnato con una sacca di cordura monospalla. Un bel passo avanti rispetto ai totalmente inutili valigioni delle generazioni precedenti. Molto ben fatto. Lo avrei fatto un po' più grande, capace cioè di contenere anche un corpo macchina, possibilmente non montato. Ma come vedete è dimensionato per la sola lente. Non è un grande problema, difficile che un fotografo esca solo con una macchina ed un 600/4. Ma se volesse farlo avrebbe bisogno di un'altra borsa. In ogni caso, lo ribadisco, un enorme passo avanti rispetto alla precedente impostazione. Altre due novità interessanti che vedete in questa immagine: Il paraluce ed il tappo anteriore. Entrambi sono dimensionati in modo piuttosto - per un 600/4 - contenuto, rendendo la lente più maneggevole e più semplice da trasportare nello zaino. Qui, per esempio, vedete come uno zaino relativamente piccolo (ICU Fstop XLPro) sia in grado di contenerlo insieme ad un intero corredo Z (Z9, Z6II, 100-400 e 24-120). Di fatto, il "problema" è solo il diametro della lente frontale, impegnativa per dir poco. Ma si chiude e non da fastidio nel trasporto a patto di non riempire molto lo zaino (un vecchio Satori EXP). Parlerò della scelta dello zaino per volare con questo corredo nelle prossime settimane. Ma torniamo al protagonista. In questa immagine diversi elementi interessanti per questa presentazione - Il TC integrato, una feature di una utilità incredibile fotografando in ambienti ostili (pioggia, neve, polvere, vento) e alle primissime prove capace di allungare la focale da 600 a 840 millimetri senza avvertibile perdita di qualità. Il TC dedicato e specifico per lo schema ottico ha di sicuro una marcia in più. - L'attacco treppiede, incredibilmente privo della scanalatura Arca. Davvero incredibile perdersi in un dettaglio del genere per una lente che costa poco meno di 18.000€. Anche perché, lo avete visto nell'immagine di copertina, la lente montata è perfettamente bilanciata sul piedino e quindi effettivamente ne basta uno così corto. Occorrerà comprarne apposta uno aftermarket (anche perché, seconda stupidaggine, è cambiata la disposizione delle viti e quindi i piedini delle precedenti generazioni non sono compatibili). - È cambiata la scatolina portafiltri, ora senza sporgenze (e senza un filtro neutro, come le precedenti generazioni, destinato a catturare polvere), Ma torniamo alla vista di insieme: Da destra a sinistra i tre anelli: messa a fuoco e due anelli programmabili, con texture del tutto diversa tra di loro in modo da essere perfettamente riconoscibili al tatto, oltre che dalla posizione. Interessante in particolare il più a sinistra, che consente, per esempio, di essere associato a diverse modalità di messa a fuoco (una in posizione centrata, una diversa ruotando a sx, una terza ruotando a DX). Presenti i soliti tasti programmabili. Un particolare del TC, che impugnata la macchina, cade perfettamente sotto le dita per una attivazione immediata senza dover distogliere l'occhio dal mirino. Sia del fermo, per evitare movimenti accidentali, sia del TC vero e proprio. E, subito sotto, il pulsante per riprendere una posizione di messa a fuoco. A mia memoria, la "gobba" è più piccola di quella del 180-400/4. Particolare del paraluce, in carbonio anche se sprovvisto della satinatura "racing" delle precedenti edizioni, orgogliosamente prodotto in Giappone. Provvisto di fermo a vite per un bloccaggio sicuro in ogni condizione, sfruttato per tenere in posizione il tappo protettivo frontale. E' presto per dare riscontri d'uso, sarebbe pura superbia liquidare un oggetto del genere con annotazioni sulle prestazioni basate su poche ore. Nella redazione di Nikonland non siamo youtubber, lo rivendichiamo con orgoglio. Compriamo i nostri prodotti e li usiamo sul campo, con attenzione e tutta le capacità di cui disponiamo. Per farlo occorrerà tempo. Posso però già dire alcune cose, secondo me interessanti. La prima è quasi scontata, ma giova precisarlo: Tutto trasuda la meticolosa costruzione professionale, studiata nei dettagli per garantire la migliore esperienza sul campo. Poi parliamo del peso. Questo 600/4S TC inaugura un'era in cui il 600/4 non è più una lente tremendamente pesante da trasportare. Una volta veniva definito back breaker. Non è più così. Come? Questo 600/4S pesa 3.260gr Il 500/4E pesa 3.090gr, il TC14III 190gr, l'FTZ 125gr: totale 3.405gr. Perché lo confronto con il 500/4E? molto semplice: il 500/4 è stato spesso scelto, rispetto al 600/4, per la maggiore trasportabilità. Il modello E è il 500/4 più leggero della storia Nikon. Ed il 600/4E? 3.810gr... più TC e FTZ fanno 4.125gr. Già tra i due 600/4 la differenza è di quasi un KG in meno! Ma non è solo questione di peso. L'altra parola chiave è bilanciamento. Questo 600/4 ha il baricentro decisamente più arretrato: è molto più facile usarlo a mano libera. Certo, resta la lente frontale molto grande. Ma quella dipende dalla fisica, non c'è niente da fare se non si vogliono i compromessi delle lenti di fresnel. Quindi che dire? Sono soddisfattissimo, non sto letteralmente nella pelle dalla voglia di usarlo sul campo. Un grazie speciale a Nital per avermelo fatto avere in fretta! Massimo Vignoli per Nikonland (c) 25/12/2022
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  5. Soprattutto nello street, ma non solo, sempre di più il lato documentativo della foto mi interessa meno rispetto a quello espressivo, per cui intervengo sia al momento dello scatto che in post produzione per tirare fuori, rendere più intensa l'intuizione che ho avuto quando ho visto una situazione che ha acceso la mia sensibilità. Non mi sto vantando, perchè penso che sia una cosa comune a tantissimi fotografi e non solo nello street. Aggiungo che la mia foto non nasce da una costruzione, ma da quello che Junku Nishimura -dovrò scrivere di lui prima o poi- definirebbe un incidente, un incontro fortuito con un soggetto che fa scattare un'intuizione su cosa ne potrebbe nascere. Anche questa non è certo una mia scoperta, chissà quanti lo fanno da sempre. E allora perchè scriverne? Per due ragioni. Una è condividere il processo di realizzazione e proporlo come base per uno scambio di opinioni con chi fosse interessato, confrontandoci su affinità e differenze L'altra è per suggerire a chi è alle primissime armi, non di fare come me, ma di provare anche lui a esplorare, quando ne ha voglia e non fermarsi all'immagine così come la vede. Come ho scritto nel mio ultimo post sul capodanno cinese, le foto migliori di quel giorno non avevano nulla a che vedere con i festeggiamenti, ma con la folla. Il ragazzo fantasma. Un ragazzino visibilmente annoiato, appoggiato ad un muro a fianco di una vetrina. Ho fotografato il suo riflesso nella vetrina e non lui, poi in postproduzione ho lavorato sui contrasti ed il rumore per creare un'immagine più intensa e un po' inquietante. Ritratto di donna orientale. Questa donna era immersa nella folla e tutti guardavano dalla parte opposta tranne lei. Così spiccava attraendo la mia attenzione perchè è un bel volto, lo sguardo assorto, intenso ed (ho voluto immaginare) un po' triste hanno fatto il resto. Ho esposto sul suo viso ed in postproduzione ho accentuato il contrasto fra il volto illuminato e la folla dei cappelli e giacche scuri. Indegnamente ispirandomi ai fotografi orientali che mi piacciono (tanto per dire, il Nishimura che ho citato sopra ha fatto, secondo me, uno dei più bei ritratti di donna in bianco e nero che abbia mai visto) Ok il mio intento nel condividere l'ho spiegato. Il perchè le foto a me sembrano riuscite pure, ma... ognuno ha il suo metro ed i suoi gusti quindi ora sta a voi intervenire con commenti, giudizi, sia sul concetto alla base che sul risultato. Se vi interessa. Se no, siamo amici lo stesso.
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  6. Suzuki ha visto in platea un volto familiare ed è corso a salutarlo :
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  7. Ha 92 anni il nostro Alfred!
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  8. Abbondano anche dei simpatici coniglietti, che presumo gli possano fare gola!
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  9. Ascoltai e credetti! Quel Pleyel è uno strumento da sogno!
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  10. Aggiornamento inizio 2023: Arrivata in regalo una Z30 body accompagnata da una Gopro11, a comparto video siamo decisamente a posto! NIKON Z6 NIKON Z30 GOPRO HERO11 Black FTZ NIKKOR S 24-70 f4 NIKKOR S 24-120 f4 NIKKOR 40 f2 NIKKOR S 35 f1.8 NIKKOR S 50 f1.8 NIKKOR S 85 f1:8 SAMYANG 14 f2.8 Z SIGMA 150-600 F5/6.3 C TAMRON SP 70-200 f2.8 G2 GODOX TT685N GODOX TT350N GODOX X-pro N
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  12. Inutile dirlo, oltre che piuttosto nitido, ha anche un AF molto veloce. Con il vento che ho trovato io, ci vuole un po' di mira da parte del fotografo per riuscire a stare dietro a soggetti come questo così vicino e con una lente così lunga. Decisamente più facile con il 100-400 a mano libera, ma il senso era provare il 600 . Una nota a margine. Questi signorini sono piuttosto ostici da mettere a fuoco per la Z9, con luce forte le piume traslucide non danno ancoraggio al'AF. Dipende quindi molto dalla sua direzione, dall'esposizione e dalla posizione della testa riuscire ad avere abbastanza becco e far "uscire" l'occhio. Cosa che peraltro rende l'immagine più interessante (anche questa da aprire per capire cosa intendo). Z9 su 600/4 S VR TC@600 1/3200 f5.6 ISO100 (da treppiede)
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  13. Ladies & Gentlemen, nella mia migliore tradizione di a day late and a dollar short, ho terminato l'editing dei calendari Colore e B/N. Mi dispiace che si sia ormai bruciato il mese di Gennaio, ma ci sono gli altri 11 mesi Oggi piazzo l'ordine su digitalpix per avere le prove di stampa. Vi direi, se volete, di andare sulla sorpresa, tanto le foto sono quelle votate da voi quindi le conoscete. Se proprio volete sapere quali foto e in che ordine saranno presenti, ditemelo che le pubblico qui in formato ridotto. Purtroppi digitalpix non dispone di un servizio di vendita diretta tipo Blurb, e Blurb non fa calendari, quindi tocca fare in questo modo: Mi mandate un messaggio con la scelta del calendario e il vostro indirizzo Io lo ordino da digitalpix, anticipo la spesa e lo faccio spedire al vostro indirizzo Vi comunico il costo e me lo rimborsate (dovrebbe stare sui 25-30€ spedito) Easy peasy. Fatevi sotto!
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  14. Molte foto che produciamo hanno una valenza sia a colori, sia in b/n e questo in parte ci aiuta a salvare molti fotogrammi che diversamente verrebbero cestinati. Ma ci sono foto che nascono con una precisa destrinazione: irrimediabilmente in b/n. Lo capiamo subito, al momento dello scatto ed è proprio questo che valorizza il bianco e nero. Il secondo passo è la post produzione appropriata, quella che merita. Tanto di luce, tanto di ombra, e tanto di grigi e i giusti contrasti e _ perchè no _ un filo di taglio analogico, la grana, più o meno sottile, più o meno definita. Non dico una sciocchezza sostenendo che la post produzione diventa avvincente, come pigiare un'altra volta il pulsante di scatto. Questi i casi
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  15. Hai ragione! Io mi prendo il rischio di replicare... ma solo perché ti do ragione, al 100%. Se è evidente che le disponibilità economiche di base per fare acquisti ci devono essere, altrimenti sono impossibili, tutti sappiamo che ciascuno canalizza le proprie come meglio ritiene. Possiamo aggiungere, all'automobile del tuo esempio, moto, abiti, gioielli, orologi, smartphone.... Io spesso questa discussione l'ho chiusa con un più goliardico ma molto vero "non bevo, non fumo, non vado a donne"....
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