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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 22/01/2021 in tutte le aree

  1. Bloccato in zona arancione mi guardo intorno e trovo un sentiero che, a pochi passi da casa, mi porta in un'altra dimensione. Un sentiero frequentato da runners che costeggia il torrente Lavino a Zola Predosa (BO). Il torrente poco interessante in inverno, si rivela nelle sue casse di espansione. Oggi, dopo lunghissimi giorni piovosi e grigi ho potuto ripetere le immagini che avevo scattato il 31 dicembre con lo smartphone, al tramonto. Il sole ha illuminato il Foveon ed è colore!
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  2. In queste giornate cupe ci si raduna attorno al fuoco a raccontarsi storie del brivido... come quelle di H. P. Lovecraft. Sono un amante della letteratura del fantastico (che è diverso dal fantasy) e Lovecraft è uno dei miei autori preferiti. So che non siamo in un circolo letterario, ma mi auguro che una chiacchierata ci stia lo stesso... e poi si parla comunque di fotografia. I racconti di Lovecraft infatti sono molto imaginifici ed hanno ispirato illustrazioni, fumetti, cinema e,naturalmente, anche la fotografia. Internet è pieno di risorse su Lovecraft per chi volesse saperne di più, qui bastano poche righe. Howard Phillips Lovecraft (1890-1937) è considerato il fondatore dell'horror moderno. Stephen King, nel suo libro "Danse Macabre", racconta che la lettura di Lovecraft è stata la scintilla ha acceso la sua vena di scrittore del brivido, quand'era ancora un ragazzino . Nato a fine Ottocento a Providence (USA) in una famiglia mediamente benestante, Lovecraft ebbe un'infanzia tragica, i genitori impazzirono uno dopo l'altro che lui era ancora bambino, furono rinchiusi in manicomio dove vi morirono pochi anni dopo. Successivamente un rovescio finanziario dei parenti a cui era stato affidato lo ridusse in povertà e ci rimase per tutta la vita. Di immensa cultura letteraria e scientifica, benchè autodidatta (non reggeva la tensione dello stare a scuola), l'unico lavoro che riuscì a fare fu quello di revisore di testi altrui (anche come ghost-writer)per quattro soldi. Quando poteva, scriveva i suoi racconti. Morì di cancro intestinale nel 1937 a poco più di quarant'anni. I suoi scritti, erano per lo più racconti dell'orrore o fiabeschi (onirici, sempre un po' cupi), furono pubblicati soprattutto su riviste del fantastico di non grandissima levatura (soprattutto Weird Tales) e poi in raccolte. Sembravano destinati all'oblio (tranne che per pochi affezionati) invece negli anni Sessanta fu ampiamente rivalutato e da allora la sua fama non fa che aumentare nel mondo. L'ultimo frutto è la serie TV Amazon "Lovecraft Country", che sta riscuotendo grande successo dappertutto. Intendiamoci, anche un affezionato come me deve riconoscere che le qualità letterarie di Lovecraft ... erano quelle che erano, a parte alcune "perle" molti suoi lavori sono quantomai mediocri. E allora perchè tanto successo postumo? Un motivo è che Lovecraft ha spostato il fulcro dell'orrore, del fantastico, dall'individuale all'universale, dall'esterno all'inconscio. Prima c'era il mostro (fantasma, vampiro, lupo mannaro, presenza malvagia), con lui la minaccia arriva a volte da pulsioni "dentro" di noi, altre volte il terrore viene da altre dimensioni, dallo spazio, da altri universi paralleli dove esseri alieni in modo inimmaginabile, che milioni di anni fa avevano dominato la Terra, aspettano di poter tornare a dominare, attraverso varchi aperti dai loro adoratori, umani e non umani o, altre volte, da incauti scienziati che si spingono a cercare ...troppo oltre. In alcuni racconti meglio riusciti, arriva a creare dei geniali legami tra stregoneria medievale e le prime scoperte della fisica moderna (Einstein era poco più vecchio di lui) della geometria non euclidea, creando scenari allucinanti. Una pagina fan-made del Necronomicon, libro oscuro che contiene conoscenze proibite. Inventato da Lovecraft, il Necronomicon ebbe così successo che tantissimi finirono per credere che esistesse davvero. Qualcuno continua a crederci e ci sono persino in vendita delle edizioni di questo libro ... inesistente . Lovecraft fu il primo a scrivere di queste cose, dopo, innumerevoli altri scrittori lo hanno imitato, in genere con risultati poco convincenti, come sempre accade quando si copia la forma ma manca l'originalità. Che Lovecraft sia ormai una icona consolidata nell'immaginario collettivo lo prova il fatto che esiste l'aggettivo "lovecraftiano", come esiste "machiavellico" o "pirandelliano" (senza naturalmente voler fare paragoni di merito). L'altro motivo è che nei racconti meglio riusciti la capacità di evocare visioni ed atmosfere, ancor più che la trama, affascina gli amanti del genere e non solo loro. Infine, alcune sue creature (in particolare una, "Il Grande Cthulhu") sono diventate più che famose, leggendarie, così conosciute universalmente da essere usate anche per dei meme. Statuetta ispirata al racconto "Il richiamo di Cthulhu" uno dei migliori. Una riproduzione abbastanza fedele del feticcio descritto nel racconto, in vendita su Amazon. Agenda e Mousepad della "Miskatonic University", Ateneo inesistente, inventato da Lovecraft, dove alcuni scienziati tentano di opporsi al male cosmico ed altri incautamente lo risvegliano. Me li hanno regalati i mei figli per Natale qualche anno fa. Confesso che ho anche un diploma di dottorato (finto) di quella Università, in "Biologia Esoterica" . T-shirt e giochi da tavolo e PC ispirati all'universo Lovecraftiano Peluche e Alfabeto per bambini ispirato alle creature di Lovecraft : A per Azatoth, C per Cthulhu e così via ... Meme per le elezioni presidenziali USA: "perchè scegliere il male minore?" Quando hai il male cosmico a disposizione? Statue Lovecraftiane a Puerto Vallarta in Messico. Va da sè che ci sono stati innumerevoli tentativi di tradurre in immagini le sue visioni. Impresa ahimè quantomai difficile e raramente riuscita. I film ispirati ai racconti di Lovecraft sono risultati essere per lo più scarsi, quando non delle vere porcherie - con una sola bellissima eccezione. A parte le manipolazioni delle trame, il problema è che al cinema si deve far vedere il mostro e quando lo si vede, beh, la magia quasi svanisce, la concretezza delude o disgusta. Il "mostro" per Lovecraft è più efficace quando evocato, suggerito, non quando è descritto nei dettagli, pena la banalizzazione. Buone atmosfere "alla Lovecraft" si incontrano invece in film non ispirati ai suoi racconti. In Psycho (quello di Hitchcock) ci sono momenti sinistramente lovecraftiani (il romanzo e la sceneggiatura sono di Robert Bloch, a cui Lovecraft "insegnò a scrivere"). Il film Alien (il primo, quello del 1979) è molto "lovecraftiano". La scena in cui l'equipaggio scopre il relitto della nave aliena, è puro Lovecraft. Il relitto alieno in un backstage. Anche il "crostaceo" Facehugger e la creatura "adulta" o Xenomorfo (opera di un più che mai delirante H. Giger) starebbero benissimo in un racconto di Lovecraft (anche se lui detestava la fantascienza in genere). In Alien I, per quasi tutto il film la creatura saggiamente si intravede appena, mai rivelata del tutto se non nelle ultime scene dove appare intera e... puntualmente perde qualcosa. Per finire nella serie di fesserie cimeatografiche "Prometheus" i vari viscidumi tentacolari devono molto alle creature lovecraftiane. "Dentro" allo Xenomorfo del 1979 c'era Bolaji Badejo, uno studente nigeriano alto più di due metri. Una giovane e bella Sigourney Weaver (ed un gatto rosso) in Alien. Tanto per rifarci gli occhi. Lovecraft adorava i gatti Lo stesso vale per i fumetti e le illustrazioni in genere, dove si sprecano immagini vagamente barocche di mostri tentacolari e altre deformità. L'errore, come al cinema, è che si punta al dettaglio, finendo fuori traccia, per così dire. Avventura di Dampyr (fumetto italiano) ispirato al racconto "Il Modello di Pickman") Hellboy incontra Cthulhu. Gustoso fumetto francese in cui Il capitano Achab incontra Cthulhu (sotto altro nome) e lo uccide con l'aiuto ... della creatura di Frankenstein. Eccellente disegno, bella storia, ma più avventura che Lovecraft. La migliore riduzione a fumetti di storie lovecraftiane che conosco è quella dell'argentino Alberto Breccia, il quale saggiamente ha reso i mostri in modo volutamente confuso, mantenendo la potenza evocativa. Una tavola di Breccia ispirata a "L'Orrore di Dunwich". I mostri di Lovecraft vanno rappresentati così (secondo me). Sorte migliore, almeno nei fumetti, è toccata ai suoi racconti di sogno, dove i mostri non ci sono. E la fotografia? Quando Lovecraft scriveva, negli anni '20, la fotografia era ormai abbastanza diffusa e la incontriamo come elemento portante in alcuni suoi racconti, soprattutto nel "modello di Pickman" dove un pittore usa delle foto come ispirazione per lo sfondo per i suoi ritratti, preatica abbastanza comune, solo che i ritratti sono di creature mostruose da lui inventate (salvo scoprire che le creature erano presenti nelle foto!). Ci sono dei fotografi che si sono dichiaratamente ispirati a Lovecraft. Uno di loro è Markus Aspegren, che ha voluto mischiare Lovecraft, ecologia e modelle/i nel suo portfolio "Plastic Waters". Le foto vorrebbero richiamare l'attenzione sull'inquinamento e la distruzione degli ecosistemi marini. Mah... non saprei, è vero che molti incubi di Lovecraft hanno origine dal mare, ma qui le "creature" rappresentate sono assai poco lovecraftiane, anzi alcune sono piuttosto sexy, più che da incubo. Un altro è Jim Kazanjian. Crea architetture immaginarie combiando decine di ritagli di immagini diverse ricavate da archivi. Con la sua fotografia vuole (vorrebbe?) suggestionare l'osservatore e portarlo ad addentrarsi nell'immaginario. La sua ultima serie di foto si ispira appunto ai classici horror di Lovecraft e simili. Si dice affascinato dagli archetipi narrativi usati da questi autori i quali trasformano luoghi comuni in qualcosa di sinistro ed inquietante. Dove il normale incrocia lo strano ed il familiare l'estraneo. Qualcuna delle sue immagini è forse evocativa, ma non saprei quanto lovecraftiana.. C'è anche uno studio fotografico che si chiama Lovecraft e offre servizi matrimoniali anche così: Considerazione finale. A partire dagli anni 90 narrativa e, soprattutto, cinema dell'orrore hanno purtroppo subito un'ulteriore evoluzione, molto negativa, estremizzandosi verso il ributtante anzichè verso la creazione di un atmosfera. Si cerca ormai di attirare un pubblico annoiato tramite sensazioni forti ai visceri, infilando scene di macelleria una dietro l'altra e trascurando il cervello (a parte rare eccezioni). Lovecraft lì non c'è più. Silvio Renesto Tutte le immagini (C) degli aventi diritto riprodotte qui a solo scopo divulgativo .
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  3. ... piovigginando sale. Ma questa mattina non c'era né il maestrale né il mare sotto ad esso, come invece racconta il Carducci nella sua celeberrima San Martino. Si è però in Toscana, rigorosamente all'interno del comune di residenza dal quale ormai da giorni per le attuali disposizioni del governo non ci si può allontanare. Così, facendo di necessità virtù, stamani ho preso zaino e scarponcini e nella nebbia che mi avvolgeva ho salito a pochi passi da casa una delle colline che sovrasta la città per fare qualche scatto, confidando di trovare il sole al di sopra della soffice coltre che copriva le case. E sono stato premiato, potendo assistere al dissolversi della nebbia mentre saliva un bel sole decembrino che, pur non scaldando più di tanto, ha via via asciugato l'aria scoprendo gradualmente ciò che si nascondeva sotto. Ho così raccolto queste immagini, sviluppate senza troppa difficoltà in bianco e nero, quasi con la stessa monocromia con cui sono sono uscite dalla macchina!
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  4. Bell’articolo. Anche io, quando leggo immagino è sempre sono stato deluso dalle trasposizioni cinematografiche. Lovecraft ho provato a leggerlo tempo fa, per un tuo precedente articolo. Ma non ci ho trovato quello che mi aspettavo.... ma riproverò. Sui film, dove si deve immaginare prima che vedere, la penso come te. Hai presente anche il primo “lo squalo”?
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  5. Interessante argomento,di Lovecraft lèssi un libro che parlava di un viaggio/spedizione al polo sud per cercare qualcosa in una città sepolta è dimenticata tra i ghiacci. Non descrive il mostro ma se ne percepisce la presenza.un grande Autore,non c’è dubbio.
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  6. Non di questo inverno però ... condizioni metereologiche e location differenti Giornata grigia sullo Scrivia: Giornata nevosa in Val Roseg. Mi piacevano l'atmosfera delicata nella prima e la presenza del secondo fringuello sfuocato sullo sfondo nella seconda.
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  7. Ieri pomeriggio non ne potevo più, così ho fatto una scappata al fiume. In questa stagione c'è proprio poco (anche se questa mattina, assai presto, ho visto 2 PICCHI NERI, 2!!!!). Ma ho passato una mezz'ora con questo signorino Z6II su 70-200/2.8FL @ 180mm 1/200 f4 ISO 100
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  8. Cambio sensore...D3X con 70-200 FL. Ho provato anche il moltiplicatore di focale 1,7, ma in controluce un disastro (non pubblicata)!
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