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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 27/12/2020 in tutte le aree

  1. Siamo quasi a fine anno , mi è venuta voglia di valutare la mia annata fotografica, per curiosità, per vedere se qualcosa è cambiato e quanto le "reclusioni " e tutto il resto hanno inciso sulla mia "produzione". Dover riorganizzare completamente la mia attività soprattutto per adattare le mie lezioni alla famigerata DaD (Didattica a Distanza) tramite PC è stato un lavoro che mi ha tenuto incollato al PC per quasi tutto il tempo in cui non ero ... incollato al PC a tenerle, le lezioni, weekend compresi. E quando non dovevo lavorare, non si poteva andare in giro. Per fortuna l'"altra" mia passione, che non richiede di stare seduti ad un tavolo od al PC (non l'avrei sopportato), e bastaun'ora al giorno o poco più, mi ha permesso di mantenere sani corpo e mente. Il bello delle arti marziali tradizionali è che possono essere studiati e praticate anche "a solo", in casa o all'aperto, in quanto attività motoria consentita da DPCM . Fotograficamente, il 2020 è stato l'anno in cui ho ridotto moltissimo, anche se non abbandonato del tutto, la fotografia naturalistica, sia wildlife che macro. Il motivo? più d'uno a dire il vero, un calo di interesse, forse dovuto alla la sensazione di non riuscire a fare di più di quanto già fatto. Anche potendo, non mi andava più di frequentare i capanni "a pagamento" per fare soggetti preconfezionati (e strafotografati). Intendiamoci, non sostengo che sia sbagliato farlo eh, era solo una sensazione che avevo mi toglieva il gusto e la voglia di andare. E vere spedizioni ... non sarei in grado per diversi motivi, quindi... Quindi poca, pochissima wildlife e tutta "vagante", a corto raggio. Il lockdown ha anche ridotto la macro, nelle finestre estive mi sono comunque dedicato alle libellule. Mi sono esercitato ad intercettare in volo E' cresciuto molto invece il mio interesse per il Bianco e Nero, già presente nello scorso anno. Ho continuato a sperimentarlo nella architettura urbana, che mi piace, ma non mi entusiasma troppo, Lo street, che trovo sia difficilissimo, invece mi dà delle belle soddisfazioni quando (raramente!) mi riesce di sfruttare la giusta situazione, di "vedere e far vedere" una storia, allegra, triste o solo curiosa, tutta in uno scatto. Credo che le foto che più mi hanno soddisfatto quest'anno (con forse un'eccezione) siano state quelle in bianco e nero. Forse questa delle tre damigelle è la foto migliore di quest'anno. Comprese quelle ai gatti di strada, che sono soggetti fantastici e sanno essere sempre diversi così che possono rendere una foto magica, tenera, inquietante, oppure surreale. Peccato che i lockdown abbiano bloccato (per ora) il mio progetto al Cimitero Monumentale. Tiriamo le somme? In quest' anno così diverso ho fotografato molto, molto di meno, ma non sono deluso perché, qualcosa tra quello che ho fatto mi ha dato soddisfazione ed ho intravisto nuove strade. Vorrei provare a percorrerle. Grazie a chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin qui.
    5 punti
  2. Il Valdarno Superiore, confinante con l’Aretino, la Val di Chiana, la Val di Sieve, le colline del Chianti, il Pratomagno e l’area fiorentina, è una terra singolare e pittoresca. La zona emerse in età preistorica dal naturale fluire delle acque di un lago che invadeva il bacino alla fine dell’era terziaria. Oggi è tutta un susseguirsi di dolci declivi e calanchi dove i colori esplodono. Il verde dei pini sulla sommità delle Balze giallastre, l’argento degli uliveti che si alternano alle vigne e il blu del cielo toscano sono i colori predominanti. Per tutta la valle svettano i campanili dei paesi e le torri degli antichi borghi, pievi e castelli, alcuni dei quali odorano ancora di etrusco. (Z 7 - 24-70/4 S - a 70 mm 1/100 f. 4 Iso 2200) Classico esempio di borgo con campanili e torri - foto del 26.11.2019 Oppure in posizione dominante come ll castello di Nipozzano (Z 7 - 70-200/2,8 S a 70mm - 1/160 f. 6.3 Iso 64) Ed è qui, in questo clima di ritrovata pace, che il primo e più grande “testimonial del Valdarno Superiore”, Leonardo da Vinci, veniva a ispirarsi. Chissà quante volte avrà percorso la strada dei Setteponti e soffermandosi a osservare l’originalità di questa valle, le sue incredibili Balze. Loc. Botriolo - foto del 15.02.2018 (D 850 e Sigma 24-35/2 a 24mm 1/25 f. 8 Iso 100) La nebbia è in effetti un fenomeno naturale caratteristico di tutto il Valdarno, data la sua origine lacustre. In autunno ed in inverno quando non è troppo freddo, favorisce il formarsi della nebbia. Ai tempi di Leonardo da Vinci la valle non era ancora completamente bonificata e tale evento atmosferico era molto più frequente e consistenze di adesso. Anche le Balze del Valdarno in quel periodo erano di maggior entità di oggi a causa della loro erosione costante ed inarrestabile. Gli scenari preferiti di Leonardo da Vinci erano spesso brumosi, avvolti dal mistero, tra la foschia e luci crepuscolari. Lo si può vedere anche nel paesaggio della Gioconda, ma non solo. E se ci fossero ancora dei dubbi, ecco come Leonardo descriveva la Valle dell’Arno nei suoi manoscritti tratti dal Codice Leicester o Codice Hammer: “Dal Valdarno di Sopra insino ad Arezzo si creava uno secondo lago il quale occupava tutta la detta valle di sopra per ispazio di 40 miglia di lunghezza. Questa valle riceve sopra il suo fondo tutta la terra portata dall’acque di quella intorbidata, la quale ancora si vede a piedi del Prato Magno restare altissima e infra essa terra si vede le profonde segnature de’ fiumi che quivi son passati, li quali discendono dal gran monte di Prato Magno” In poche righe, la perfetta spiegazione dell’origine lacustre del Valdarno Superiore e di come si sono formate le Balze. Affermazioni scritte di suo pugno a certificare l’attenzione che il Genio riservava alla vallata. Inoltre i suoi studi hanno dimostrato come le conchiglie fossili ritrovate nella zona non fossero una conseguenza del ritiro delle acque del Diluvio Universale, come si credeva fino ad allora, ma il frutto del prosciugamento de lago originario dovuto a un clima molto più caldo di adesso. Questo preambolo per dare un’idea di cosa è e come si è formato nei tempi il Valdarno Superiore; infatti, essendo questo territorio una grande conca ospita spesso (da ottobre a tutto aprile) la nebbia. Pertanto, nei tre giorni prima delle feste, nei quali la Toscana è tornata di colore giallo, ho approfittato per alcune uscite mattutine per tornare a fotografare ed ho scelto di immortalare la fastidiosa, malsana e pericolosa nebbia, ma che a volte riesce ad essere anche un fenomeno suggestivo. (Z 7 70-200/2,8S a 135mm 1/200 f.5,6 Iso 90) Alle prime luci dell'alba, veduta della valle dell'Arno da Pietrapiana. in alto a destra Domina sulla valle la Fattoria di Antica (Z 7 70-200/2,8S a 70mm 1/200 f.5,6 Iso 64) Sempre alle prime luci del mattino, vista dal sagrato della chiesa di Pieve a Pitiana, il Valdarno e la confluenza con la Sieve immersi nella nebbia. Di fronte domina il Castello di Volognano. Sempre dal sagrato della chiesa di Pieve a Pitiana, la Valle dell'Arno. (Z 7 70-200/2,8S a 70mm 1/200 f.5,6 Iso 90) Sempre dal sagrato della chiesa di Pieve a Pitiana, la Valle dell'Arno. (Z 7 70-200/2,8S a 135mm 1/200 f.5,6 Iso 80) (Z 7 70-200/2,8S a 185mm 1/160 f.6,3 Iso 64) Sempre dal sagrato della chiesa di Pieve a Pitiana, dalla nebbia emergono sempre castelli e campanili, quello di fronte è il Castello di Volognano, mentre in lontananza si scorge l'Abetone già ammantato di bianco. Lungo la strada che porta a Pelago, in alto si scorge la Fattoria di Altomena (Z 7 70-200/2,8S a 70mm 1/160 f.6,3 Iso 64) Valle della Sieve prossima alla confluenza con l'Arno, vista dalle vigne di Nipozzano (Z 7 70-200/2,8S a 120mm 1/200 f. 6,3 Iso 64) (Z 7 70-200/2,8S a 70mm 1/200 f. 6,3 Iso 64) Sempre dai possedimenti del Castello di Nipozzano, la confluenza fra la Val di Sieve ed il Valdarno. Il cipresso è un'altra caratteristica del paesaggio Toscano e quindi anche del Valdarno. (Z 7 70-200/2,8S a 200mm 1/800 f.6,3 Iso 80) (Z 7 70-200/2,8S a 200mm 1/200 f.5,6 Iso 64) Il Castello di Nipozzano circondato dai suoi vigneti (proprietà Frescobaldi) che domina la vallata dell'Arno e della Sieve e, come si può notare, solo lambito dalla nebbia che raramente riesce ad avvolgerlo. Nella speranza che il 2021 allenti la stretta ai movimenti e si possa tornare a fotografare tranquillamente e dove ci pare e piace.
    3 punti
  3. Giornata abbastanza fiacca, pochi soggetti e un discreta faticata a causa della neve e del poco allenamento. La Z6 accoppiata al 70-300 AFP, andando in montagna in cerca di animalscapes, è superlativa - la miglior combinazione mai usata allo scopo. Ed in questa giornata ha del tutto surclassato l'altra Z6 sul 500PF. Z6 su 70-300/4.5-5.6AFP @ 165mm 1/200 f13 ISO 140 Z6 su 70-300/4.5-5.6AFP @ 82mm 1/640 f8 ISO 100 Z6 su 70-300/4.5-5.6AFP @ 210mm 1/250 f13 ISO 560
    2 punti
  4. No, no, io non parlavo di fotografare ma di spendere a questi livelli. Se non insistono con la forza per cacciarmi prima , massimo 4 anni e un tocco e devo andare in pensione e quindi fine delle trombe e dei tromboni, almeno per come ho fatto sinora. Per fotografare é una questione di salute.
    2 punti
  5. Qui racchiusi in questo scatto pezzi che il mare ha voluto donarmi, che mi ha lasciato prendere, ricordi di bellissime ore passate insieme a lui nel silenzio più profondo a volte molto fondo. Un pensiero racchiuso in questo tentativo di still life utilizzando l'ultima new entry nel mio corredo, il trigger Godox Xpro a comandare il Godox V1. Un singolo scatto a mano libera sicuramente perfettibile che a me piace così. Grazie per esservi presi il tempo di passare e di lasciare un commento se vi va.
    1 punto
  6. Ancora (ancora) sul web fioccano minchiate riguardanti Nikon e la sua tenuta sul mercato fotografico. Le ultime relative al fatto che lo spostamento della produzione delle fotocamere in Thailandia non sarà sufficiente a riportare in terreno positivo le vendite. Boh. A me sembrano discorsi in libertà. Se dovessi fare io una previsione da Nostradamus dei poveri, direi che è più facile che Sony esca dal mercato a fine del prossimo ciclo di upgrade (in stile Vaio) piuttosto che Nikon lasci il mercato che le da lustro. Nikon potrebbe anche dedicarsi solo a fare prodotti ottici per l'industria e il settore medicale ma non sarebbe diversa da altre industrie del settore e senza le nostre Nikon a fare da faro, destinata ad essere assorbita da qualcun altro. Cosa che sappiamo il Giappone (inteso come sistema economico-finanziario) non consentirebbe per motivi strategici e nazionalistici. Sony invece ricava il pane, il burro e il bacon dai settori di intrattenimento (musica-cinema-videogiochi) e finanziari (assicurazione e riassicurazioni). E potrebbe facilmente disfarsi di tutto il resto senza cambiare di uno jota la sua presenza sul mercato. Anzi, se consideriamo che Sony è nata facendo radioline portatili a transistor e che adesso è difficile - veramente difficile - comprare qualche cosa del segmento audio prodotto da Sony, capiamo che differenza ci sia tra Nikon e Sony, al di là delle pagine del bilancio. Detto questo io non credo ad una sola parola al riguardo e di Sony non mi frega proprio niente (casa mia è de-sonyzzata da anni !!). Ma non è di questo che volevo parlare in questo blog, piuttosto delle mie prossime mosse in materia di corredo. Apro l'ultimo lustro di acquisti importanti, dopo di che per questioni anagrafiche e di status sociale, oltre che di pesantezza di membra, non credo proseguirò nemmeno lontanamente a fare quanto ho fatto (a volte dissennatamente anche oltre le mie effettive possibilità economiche) negli ultimi 20 anni. Cioé dall'acquisto della Nikon F5 alla iperbolica cifra di allora pari a quattro milioni di lire. E per come mi sento adesso, estremamente freddo e deciso, dubito che mi lascerò prendere da acquisti impulsivi o non finalizzati. Di quanto Nikon intende offrire nel prossimo periodo e secondo quello che sappiamo : il mio interesse per reflex è pari a ZERO. La Nikon D6 mi ha impressionato ma oramai io fotografo da mirrorless. Proverò con curiosità la prossima D880 (che mi aspetto per gennaio-febbraio 2021) ma temo che sarà semplicemente una Z7 II che funziona anche come una reflex delle ottiche in roadmap sono interessato realmente solo al 85/1.2 S che se sarà pari o meglio del 50/1.2 S potrebbe anche diventare il mio cavallo di battaglia come il 105/1.4E. Probabilmente aggiungerò il 50 micro, anche per avere un 50 piccolino dopo la vendita del 50/1.8 S che non intendo ricomprare perchè nella realtà l'ho usato pochissimissimo Quasi certamente punterò poi al 200-600/5.6-6.3 come obiettivo da autodromo, insieme al 70-200/2.8 S e teleconverter e in alternativa al 500/5.6E. Sospetto che avrà una resa sensazionale, non troppo distante da quella dei supertele da reflex attuali (perchè quelli da Z saranno superiori ma costeranno come una Abarth, saranno enormi e per me inaccessibili) al momento mi sono riconciliato con la Z7. O meglio, la Z7 II adesso si può utilizzare anche fuori dallo still-life, come se fosse una Z6 I. Mentre la Z6 II appena ci liberano farà i suoi 200-300.000 scatti per poi essere pronta ad essere avvicendata. Probabilmente le terrò entrambe per lavoretti di casa. Ma mi aspetto entro i prossimi 12-18 mesi : una Z professionale ad alta risoluzione con 50 megapixel e il video 8K25 : che io chiamo Z9 una Z professionale a "moderata" risoluzione con 30 megapixel e il video 4K60p : che io chiamo Z8 una Z semi-professionale da 30 megapixel in formato DX : che io chiamo Z70 (ma potrebbe anche chiamarsi Z500) e qui si giocherà la partita. Al momento la mia indole potrebbe farmi propendere per la Z8 come sintesi ideale tra Z6 II e Z7 II in formato professionale. Il tandem mi affascinerebbe. Ma significherebbe poi dire basta. Mentre uno spazio per spendere qualche soldino di quelli che mi spettano per quando andrò in pensione lo vorrei lasciare ... e visti i tempi in gioco, vorrei che fosse più la Z1 (ovvero la D6 senza specchio) più che l'ennesima super-densa con un AF claudicante ... Altri obiettivi sinceramente non mi servono. Mi piacerebbe ricomprare un 200mm f/2. Ma senza "fischietto" e ad un prezzo ragionevole. Ecco, forse a quello scioccamente cederei ancora. Perchè è uno di quegli obiettivi per cui si sceglie un marchio. Come il 105/1.4E, come il 180-400/4 TC, come il 50/1.2 S ...
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  7. É un po' di tempo che non seguo ma almeno per Natale sono passato a fare gli auguri a tutti voi. Ho rispolverato una vecchia foto fatta al pavimento della Basilica di S.Maria Novella a Firenze. Un albero di Natale di luce, come augurio per un futuro migliore per tutti. Andrea
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  8. Silvio, una bella retrospettiva ed un bel racconto del tuo evolvere fotografico. La vita è cambiamento e tutte le esperienze si fondono in noi e ci definiscono. Chissà cosa porterai, dalle foto che stai facendo ora in strada, alla tua fotografia naturalistica quando tornerai a praticarla. Io sono anni che fondo naturalistica e paesaggio, ma porto su entrambe anche le esperienze fatte in studio.... e viceversa. Nel senso che, per come la vedo io, il nostro “modo di vedere fotografico” da l’impronta alle nostre immagini e definisce la nostra fotografia, anche più dei soggetti che fotografiamo. Sulle immagini, mi accodo un po’ al commento di Mauro - non così tanto come sembra dalla foto che ha caricato 😂😂😂😂 - sulle tue ultime fotografie. Richiamano decisamente una atmosfera gotica, quindi se il tuo intento era quello sono perfettamente riuscite. E non solo per i protagonisti, in particolare le statue del cimitero, ma anche perché rese estremamente dense e scure dalla tua regolazione.
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  9. Sinceramente, Mauro e Max, vi vedo pessimisti: io spero di fotografare come ora per i prossimi due decenni.... poi magari andrò un po’ meno in montagna 😂😂😂😂 Sottoscrivo al 100% in relazione alle prestazioni dei nuovi Z rispetto a tutto quello che si può montare su una Nikon: sono veramente in altra categoria. E, per me, sono loro una parte importante della spinta al cambiamento verso il mondo mirrorless. E, per questo, capisco poco la passione per le lenti vintage oltre al collezionismo: ma confesso la mia totale ignoranza e sono apertissimo a ricredermi. Come vedo il mio corredo del prossimo lustro? Come lenti, sono a regime con il 14-24/2.8S, il 50/1.8S, 20/1.8S (ma per quest’ultimo, temo proprio da quello che ho visto che il 14-24 lo farà cascare fuori dal corredo). Credo che sostituirò il 24-70/4S con il 24-105/4S (quando uscirà), il 70-200/2.8FL con il nuovo Z e 70-300AFP + 80-400AFS VR con il 100-400 o un 70-300 Z nativo. Sui lunghi, il 500/5.6PF ed il 500/4FL - in coppia - saranno difficili da sostituire. Poco probabile con il 200-600. Io vorrei tanto un 500/4PF nativo Z da 2 kg e non sono per nulla propenso a cambiare quel che ho per un leggero miglioramento prestazionale da accompagnare con conguaglio a 5 cifre, posto che non ho mai visto utilità ad usarli con corpi più densi di 24-30Mpix. Per le macchine, alla fine mi sembra quasi più facile. Nessuna nuova reflex, la D5 sarà l’ultima. Due semplicissimi motivi: le reflex non possono montare le lenti Z ed eventuali miglioramenti di AF o di qualità di immagine rispetto alla D5 non mi interessano. Quando uscirà dal corredo? Quando ci sarà la Z capace di superarla nella fotografia naturalistica d’azione ed in circostanze ambientali ostili (per il resto già ora preferisco complessivamente la Z6). Quali mirrorless? Una da paesaggio, deciderò a breve se la Z7 o la Z7II. Una da turismo/secondo corpo: è la Z6II, la ho già. E la terza sarà quella per sostituire la D5, cioè la tua Z8. E quindi al 99% la Z6 uscirà a breve (soprattuto se mi confermerete con il test che la Z7II ha la reattività della Z6). Quindi non sono poi così lontano dall’essere a regime!
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  10. Grazie per la precisazione, un po' lo immaginavo, ma volevo essere sicuro. Posso capire e rispetto pienamente la non condivisione sui temi. PS Pensavo anche di fare un blog su Lovecraft e l'immagine "Lovecraftiana", forse è meglio che cambi tema....
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  11. Dici che la D810 non vibra quando scatta ? Non importa se la metti dentro ad un blocco di cemento : vibra per concezione. Una Z no. Per concezione. Anche su un treppiedi più modesto. Comunque come dici tu : se sei convinto di quello che dici hai non 100 volte, 10.000 volte più ragione di me. Per convenzione. PS: quando ho provato il 90/2.8 macro Sony e il 120/4 macro Fujinon, ho portato da NOC sia il 60/2.8 che il 105/2.8. G, D o M che siano.
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  12. O da lui : anche se la foto è del 2018.
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  13. Diciamo che il bianco e nero degli scatti al Cimitero Monumentale sembrano il degno completamento di questo 2020 di m... Ma le foto sono piacevoli, soprattutto quelle in monocromia, e trovo che il tuo sperimentare nuovi generi sia una bella sfida che sta dando risultati.
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  14. Silvio : confidiamo in un 2021 denso di colori vividi. Perché questo bianco e nero a me mette il magone
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