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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 30/08/2020 in tutte le aree

  1. Nonostante quel che dice questo tizio, a me interessa. Prova a mettere un polarizzatore spesso un centimetro... e si lamenta che vignetta. Ma da dove è uscito? E le foto? possibile che nessuno di questi tester sia capace di fotografare? mah....
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  2. Uno scatto alla via lattea fatto a luglio alle Pale di San Martino, una bella esperienza con un caro amico. D850, Sigma 20mm f1.4 art, immagine elaborata con Astro panel, un plug in che devo ancora imparare a conoscere ma che mi sembra valido.
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  3. Per tutta una serie di ragioni, ho meno possibilità di fare uscite naturalistiche (macro a parte), ma ho sempre voglia di fotografare e quello che mi piace di più di non naturalistico è lo street in bianco e nero, sia alle persone che alle bestie "di strada". Dei gatti sapete già. Qui ho altri soggetti animali su cui ho ho giocato sui contrasti e composizione. Ne ho altre con umani, per un'altra volta. Non so se queste rientrino proprio nello street, però erano per strada e sulle definizioni possiamo chiudere un occhio se le immagini sono gradevoli. Attenzione, qui io sono "studente" : sentitevi liberi nei commenti di criticare (civilmente ), di suggerirmi alternative di postproduzione, di farmi vedere cosa avreste fatto voi... Grazie
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  4. Sigma 12-24! Quartiere Tre Torri, volevo riprendere le tre torri riflesse nella fontana e non avendo focali al di sotto dei 24mm, mi son fatto prestare dall'amico Gianni la focale più grandangolare che aveva, ossia il Sigma 12-24 f4.5-5.6 Ex DG. Elaborazione con Silver Efex "struttura alta". That's all...
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  5. La Fiera Antiquaria di Arezzo è la prima e la più grande manifestazione del genere in Italia. Fu ideata nel 1968 da Ivan Bruschi, appassionato e competente collezionista d’arte aretino, per riqualificare – oggi si direbbe così – la parte alta (e la più antica) della città dopo un periodo di abbandono e di emarginazione a seguito della seconda guerra mondiale durante la quale molti palazzi erano stati rasi al suolo dai bombardamenti. L’obiettivo di Bruschi era anche quello di dare nuova vita a Piazza Vasari (per gli aretini Piazza Grande) che agli inizi degli anni Sessanta era stata abbandonata anche dal suo storico mercato ortofrutticolo che indegnamente occupava questi spazi rinascimentali. Col tempo la manifestazione è diventata sempre più grande ed importante grazie alla frequentazione via via crescente degli appassionati, portando in città sempre più espositori di pezzi di antiquariato (ma anche di modernariato) che con i loro banchi e stand ogni week-end arrivano ad occupare buona parte del centro storico della città. La Fiera si tiene per due giorni ogni prima domenica del mese a partire dal sabato precedente, e per molti fotografi è anche un’ottima occasione o semplicemente un pretesto per scattare qualche istantanea alla varia umanità che popola la manifestazione e agli oggetti di ogni tempo e provenienza che gli espositori mettono in mostra. E fra questi fotografi ci sono ovviamente anch’io. Dico la verità: dopo tanti anni di frequentazione e di tanti appassionati che con le loro foto hanno raccontato questa fiera, trovo sempre più difficile portare a casa qualcosa di nuovo o perlomeno di non già visto, e quindi quando vado è più che altro per fare una passeggiata. Tuttavia ogni tanto mi sembra di notare qualcosa di meno banale e provo a fare qualche scatto. Quella che segue è una selezione di questi tentativi, in bianco e nero, che aldilà delle mie note preferenze personali trovo particolarmente indicato per rappresentare questa manifestazione. Fra i soggetti che catturano la mia attenzione ci sono i mobili e le varie tipologie di oggetti … 1. 2. 3. 4. 5. … ma amo anche ritrarre gli espositori tra la loro merce … 6. 7. 8. 9. … e pure la gente che frequenta la fiera. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. Grazie a chi è arrivato fino a qui e soprattutto a chi vorrà lasciare un commento.
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  6. Ne ho sempre parlato per quel che ho visto in giro, e neanche troppo bene per via della natura del bokeh, ma le cose vanno discusse dopo averle provate, perché ogni fotografo ha il suo stile e non è detto che il proprio stile non si adatti in modo particolare ad un certo tipo di ottica piuttosto che un'altra. Questo è il caso del 85 1.8 S che ho avuto occasione di usare per un servizio ad un'amica, una cara amica che conosco da 8 anni, nei quali abbiamo fatto probabilmente un centinaio di migliaia di foto, perché entrambi amiamo la fotografia, lo stesso tipo di fotografia, ora non starò a raccontarvi tutta la storia, delle mostre e riconoscenze ottenuti perché il nostro lavoro d'equipe a due teste (mi piace chiamarlo così) pare che funzioni... questa volta aveva bisogno lei di qualche scatto, assolutamente non artistico ma che potesse utilizzare nel suo mestiere di counselor e che non fossero i soliti terribili selfie fatti con i telefoni, quindi chiamato in causa in qualità di fotografo di mestiere, mi chiede ritratti mediamente ambientati in natura (no grandangoli) e senza sfuocare esageratamente lo sfondo, mi vengono in mente l'85 ed il 105 che ho in versione AFS che potrei usare su due macchine di cui una con FTZ. Però io con l'85 1,4 non ho mai legato tanto, per via dello sfuocato freddo ed impersonale, da quando poi uso il 105 (delizioso) non sono riuscito più a montarlo sulla D850, qui mi prende il raptus.. parto per Merate con l'AFS e torno con l'S più buio di 2/3 di stop. A casa lo provo sui gatti, mi accorso subito di una cosa, il riconoscimento dell'occhio mi sembra funzionare meglio, il 50 sul certosino non me lo vede 3 volte su 4, qui lo becca sempre... va beh magari sarà l'entusiasmo. e comincio a prenderci la mano e l'occhio. Ok il bokeh è eccellente dalle distanze ravvicinate, ma ci mancherebbe altro, quei raggi che si vedono dietro al certosino sono le gambe in alluminio di una sedia pieghevole. Ma intanto attendo il momento di usarlo seriamente con la mia amica, con la consapevolezza che non posso deluderla, non chiedete perché ma capita spesso che le donne si vedano prestando più attenzione ai difetti che ai pregi, soprattutto quando si va avanti con l'età, quindi mi sento sempre responsabile della buona riuscita di un servizio, se le foto sono brutte è sempre colpa del fotografo. Iniziamo con il 105 usato a 2.8 e gliele mostro per farla entrare nel mood... mi chiede se è possibile contestualizzarle di più, prendo la Z e faccio gli stessi scatti... li mostro e le si apre un sorriso a 360 denti... ok ho capito è l'85 l'ottica giusta... Scattiamo per mezz'ora, cose che servono a le per il suo lavoro... la macchina conta 900 scatti... ve ne mostro alcuni, senza ritocco senza schiarite, avevo il pannello ma il sole era debole era più un fastidio che un beneficio, sono crude come Lightroom le interpreta dalla Z (e già questo non è poco rispetto alla 850 credetemi) Parliamo dell'ottica unitamente alla macchina, perché ritengo sia fondamentale il sistema di comunicazione che ha con la macchina. Ho usato quasi sempre il riconoscimento volto/occhio e mi spiace confermarlo ma è decisamente più affidabile sia del 50mm che del 24/70 dove addirittura mi risulta impossibile usarlo con profitto. (da prendere con le pinze perché il firmware è nuovo) Il diaframma non è tutto aperto perché doveva essere leggibile l'ambiente. Tuttavia per come sono abituato a lavorare io, sono rimasto molto impressionato dalla resa sia del microcontrasto di ciò che è a fuoco che dello sfuocato che a mio parere è migliore del mio ex AFS 1.4. All'inizio mi sembrava più nitido il 105 ma solo perché LR impone sempre una riduzione del rumore anche a 64 iso una volta levato sono paragonabili, gli mtf danno più nitido l'85 ma sul mio 5k non è percepibile al 200% Ho apprezzato molto il rilevamento dell'occhio finalmente fruibile, ma soprattutto le impostazioni della macchina ritrovate su LR, il profilo è ritratto V2 che ACR non ha ma che a me piace molto più del suo profilo ritratto standard. Non è certo un'ottica esotica come lo sono il 200 f2 od il 105 1.4 però è molto piacevole da usare, anche in virtù della leggerezza e discrezione in dimensioni. Concludo... Spero di esservi stato utile con questa mia esperienza, e prima di parlare male o quantomeno criticare un'ottica mi riserberò di provarla, non vuol certo dire nulla perché i gusti sono soggettivi come lo è il modo di scattare, io non mi sono mai trovato bene con l'afs di pregio, cosa che invece è successa al primo colpo con questa, seppur meno luminosa.
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  7. Mauro li mette apposta per fare incazzare me. Che non tollero i video dei venditori di materassi e di creme penifere, tanto quanto detesto i messaggi vocali. Lo so che scrivere non è da tutti. Hasta la muerte !!!
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  8. Sono Youtuber, non fotografi. Ma la cosa che mi sorprende di più é invece il numero di followers e di letture che hanno queste "prove".
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  9. Io ho avuto, per un buon periodo, tre reflex: la D810 per il paesaggio, la D5 per l'azione e la D500 come secondo corpo per la D5. Escluso in viaggio, dove la D5 stava sul 500/4 e la D500 sul 70-200/2.8 (a simulare quello che mi sarebbe servito: un 100-300/4), la D500 non usciva di casa. il motivo è semplice: se hai le lenti giuste per FX, un sensore DX non ti da la qualità di immagine di uno FX. E non è solo questione di alti ISO. Cosa diversa, ovviamente, se uno fotografa frequentemente SENZA avere le lenti giuste, ed allora l'effetto crop può essere utile. Tanto è vero che, nell'ultimo viaggio, ho preferito farmi prestare un'altra D5 ed usarla sul 80-400 rispetto alla D500 sul 70-200 (ndr: il 70-200 ha una qualità di immagine grandemente superiore al 80-400!). Tornato, nessun pentimento! Ora, se la qualità di immagine della Z50 è sostanzialmente la stessa di quella della D500 per me il ragionamento si ripropone senza variazioni. Chiediti perché dovresti preferire un sensore dalle prestazioni inferiori a quelle della Z6 che già possiedi: * Per l'azione? non credo che ci sia scelta: li ti tieni la D500 per almeno 3-4 anni (si, mancano almeno 2 anni alla FX ML per azione, la DX ML per l'azione, se mai arriverà, dovrete aspettarla parecchio). * Per la macro? beh, io ti consiglierei un Z7 usata appena crolla il prezzo. * Per gli animalscapes? assolutamente Z7, tanti pixel sono estremamente utili. * Paesaggi? Z7 * ....
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  10. La Z50 è la compagna ideale perchè è differente e non è scorbutica come la Z7 pur avendo la stessa risoluzione spaziale. Una seconda Z6 sarebbe più indicata per un fotografo che fa servizi fotografici in situazioni dove deve poter alternare un obiettivo con l'altro senza perdere tempo a montare e smontare (magari con una modella davanti e la luce che cambia). Solo così potrebbe avere foto totalmente coerenti tra loro. Oppure per fare video con una macchina e foto con l'altra, senza variazioni di sorta a qualsiasi sensibilità. Sinceramente per la fotografia street una Z50 basta e avanza (anche senza avere una Z6). Ovviamente per tutto quanto farebbe il paio con la D500.
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  11. Non è strettamente nikon-related, ma è una visione assolutamente da non perdere per tutti non solo per i fotografi naturalisti, foto dei vincitori di questo pennuto concorso: https://www.birdpoty.co.uk/bpoty-2020-winners Il Corriere Caporosso di Georgina Steytler (foto intitolata "on the run") vincitrice della sezione portfolio, è pura poesia. Così come il Gufo mimetico di Moshe Coen... e tutto il resto. Andate a vedere...
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  12. Già oggi che mancano 8 giorni Nikon è perdente : qui hanno gli Ambassador che filmano gli artisans. Nikon si appoggia Ricci e alla ditta Mauro&Max, ma senza che si sappia troppo in giro che se no magari qualcuno si adombra ...
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