Tra Monteverdi e Till Bronner : Sembreranno sofismi ... (a proposito di cuffie high-end)
A me piace la musica. Quella che si definisce "colta". Non la musica commerciale.
Mi piace il rock di una volta. Mi piace persino l'heavy metal.
Adoro l'organo a canne, specie se enorme e maestoso (da ragazzo l'ho anche suonato).
Ho una discoteca sconfinata. Per tanti motivi, non ultimo la pigrizia, non frequento eventi di musica dal vivo.
Ma adoro potermela godere al meglio.
Chi mi ha seguito nelle mie vicissitudini autunnali, ricorderà che due anni fa mi sono costruito due monitor planari a 4 vie, con amplificazione separata per ogni via pilotate via DPS che funge da cross-over elettronico e controllate da un programma che in tempo reale compensa i limiti del sistema e della stanza.
Quei monitor hanno due quindici pollici in vetro ciascuno. E due 11 pollici per i medio bassi. Oltre ad un complesso planare lungo un metro e 20 cm per le medio-alte.
Insomma, preferisco ascoltare la musica con un impatto fisico, via speaker di un certo "peso". Ma per gli ascolti meno impegnati da mesi sto usando due Sonos (anche essi controllati a DSP) collegati in rete ai miei dispositivi di casa.
Ed ho l'abbonamento unlimited a Qobuz con milioni di tracce musicali a mia disposizione ovunque io sia.
Ma ... mi piacciono anche le cuffie, sebbene le ascolti sempre per una frazione di tempo.
Sono scomode e innaturali.
Ma quando sono di qualità elevata - ed io ho cominciato da ragazzo utilizzando cuffie ibride ed elettrostatiche - sebbene non possano per motivi fisici fare da surrogato ad un evento reale, nemmeno se riprodotto da un sistema di altoparlanti come il mio (le mie bambine sono altre 185 cm e larghe 80 : pesano 80 chili l'una), consentono invece una analicità che gli speaker, nemmeno i monitor di studio consentono.
Si arriva a sentire ogni dettaglio, ogni nuance, ogni sussurro. Il respiro del trombettista, la saliva di Diana Krall, l'unghia del bassista sulle corde.
Qualche anno fa ho conosciuto il marchio HIFIMAN americano fa e sono presto diventato proprietario di alcune delle loro cuffie.
Di recente li ho contattati direttamente negli States per chiedere qualche cosa da provare.
Dopo qualche "assaggino" mi hanno fatto avere un sistema - cuffie e amplificatore - che per loro è comunque entry-level ma che costa qualche cosa come 2.500 euro.
E le ho messe a confronto in batteria con le altre miei cuffie di quel livello.
Le HIFIMAN Jade II con la loro caratteristica colorazione verde del driver elettrostatico.
E' stata una prova molto impegnativa perchè per tutti i dischi che ho ascoltato, ho commutato tra le tre ed ho annotato le mie impressioni.
Che sono giunte a conclusioni attese per certi versi ma abbastanza sconcertanti per altri, almeno per me.
Per qualcuno questi sembreranno sofismi, lo so. Il mondo oggi si nutre di MP3 digeriti via cuffiette.
Ma io non sono un ascoltatore comune.
Tra Monteverdi
e Till Bronner, ogni sorso di musica una sensazione diversa.
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