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HIFIMAN Sundara


M&M

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Nel ricco catalogo di cuffie HIFIMAN questo modello si piazza sostanzialmente come punto di ingresso della sua fortunata gamma di cuffie magnetostatiche o planari.

HIFIMAN Sundara rappresenta anche una ulteriore evoluzione in termini costruttivi.

La prima generazione non ha proprio ricevuto consenso ampio in materia di qualità costruttiva e consistenza.
Anzi, non sono poche le critiche per esemplari difettosi dall'origine o che meccanicamente hanno resistito poco ad un normale uso.

Questo apparecchio invece é allineato verso l'alto alla V2 di HE400i e HE560, con il nuovo archetto in metallo, padiglioni nuovi, più grandi e in generale una cura costruttiva almeno allineata al prezzo di acquisto.

Caratteristiche di targa

- peso 372 grammi
- sensibilità 94 db
- impedenza 37 Ohm
- cavo in dotazione da 1.5 metri, tipo "cristallino", connettori dorati da 3.5 mm a mini-jack separati per canale destro e sinistro

Costruzione

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la griglia di protezione è di modello più grande e robusto rispetto ai modelli precedenti.
Il padiglione stesso è più ampio ed avvolgente.

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resta la possibilità di ruotare singolarmente i due padiglioni in modo da adattarsi ad ogni morfologia del capo.

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il nuovo diaframma, più sottile e più veloce, è ben protetto nel suo alloggiamento.

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con la Sundara viene anche introdotto il nuovo connettore a mini-jack da 3.5mm, il terzo tipo d'attacco per HIFIMAN dopo quello iniziale - scomodissimo - a vite e quello successivo con mini-jack da 2.5mm, simile a quello delle Sennheiser HD700.

Speriamo che sia quello definitivo, anche perchè adesso è comune anche a quello di Ananda, Arya ed HE400i V2/HE560 V2.

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ancora un dettaglio dell'esterno - bellissimo - dei grigliati di protezione dei padiglioni.
Sono a prova di impatto di ogni genere, pur mantenendo totale apertura verso l'esterno.

Se posso invece fare un appunto è all'interno del padiglione, quello a contatto con la testa. Morbido e vellutato ha anche un effetto "calamita" verso ogni pelucco di casa come si vede nella foto che segue.

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i due archetti recano all'interno la lettera che evidenzia il canale R- destro ed L-sinistro, per facilitare la presa

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Sulla costruzione quindi, siamo al di sopra di ogni sospetto, almeno in apparenza e salvo una verifica sul medio-lungo periodo.
E' un modello recente - metà 2018 - quindi non abbiamo riscontri in tal senso.

Ma all'apparenza consistenza e materiali sembrerebbero allineati al prezzo (lo street price attuale si aggira intorno ai 349 euro qui in Europa, era di 499 al lancio).

Tecnologia

HIFIMAN si è fatta un nome in questi anni per le sue cuffie planari.
Si tratta di una tecnologia che non impiega normali diaframmi dinamici, quelli - per intenderci - dei normali altoparlanti hifi.
In comune con le elettrostatiche hanno il fatto di impiegare sottilissimi diaframmi in materiale sintetico, molto, molto leggeri ma al contempo più grandi dei normali diaframmi dinamici metallici, ovviamente planari, non ricurvi.
Sono immersi in campi elettromagnetici che fungono da motore, ma il funzionamento del sistema non richiede - a differenza delle elettrostatiche - di impiegare alte tensioni generate per mezzo di amplificatori/elevatori di tensione dedicati e separati.
Queste invece hanno impedenze normali ed operano con le normali tensioni generate dai comuni amplificatori per cuffie, anche dei sistemi portatili.

Una disamina tra le caratteristiche delle diverse tecnologie esula dagli scopi di questo articolo ma basti in questo ambito definire idealmente una risposta più aperta e trasparente come caratteristica di base comune per le cuffie elettrostatiche e planari, rispetto alle tradizionali dinamiche

Indossate

Per chi ha una testa "normale" l'uso delle Sundara non da origine ad alcuna controindicazione.
Anche portate per lungo tempo non stancano. I padiglioni avvolgono le orecchie comodamente - meglio delle HE400/HE560 - e il peso è da considerarsi leggero.
La pressione applicata sui lati del capo è adeguata ad assicurare una buona adessione, appena un filo superiore al necessario secondo me.

Le ho trovate più comode della media, almeno per le cuffie con il padiglione circumaurale circolare.

Queste cuffie sono aperte, manca del tutto l'isolamento con l'esterno. E' una scelta progettuale precisa, comune ai prodotti di questo genere e tipo e per questa casa. Il risultato è una grande qualità del suono unita ad una limitata fatica di ascolto.

Io ho usato per lungo tempo cuffie chiuse e conosco bene la differenza in termini di fatica diretta e indotta dalla necessità di avere un isolamento dall'ambiente, per non essere disturbati dai suoni circostanti o per non disturbare chi ci sta vicini.

Queste però non sono cuffie per lavoro ma da utilizzare per piacere. E' giusta e corretta la pretesa di poterle portare anche per ore senza incorrere in inconvenienti.

Interfacciamento

Apparentemente la bassa impedenza le renderebbe adatte anche ad impieghi portatili, complice anche una discreta sensibilità.
Nella realtà tutte le cuffie magnetostatiche richiedo una amplificazione con una buona capacità di erogazione di corrente, spesso anche con la necessità di alzare parecchio il volume.
Meglio indirizzarsi quindi su amplificatori dedicati di buona qualità e con caratteristiche adeguate.

Io le ho usate con apparecchi Audio-GD, sia il mio preamplificatore NFB-1AMP alimentato da un DAC NFB 7.1 che con l'eccezionale all-in-one Master 11 Singularity. Entrambi in grado di erogare correnti capaci di pilotare anche le cuffie più dure della terra.

Da valutare concretamente - potendo - la possibilità di sostituire il cavo in dotazione con uno di tipo bilanciato, in modo da avere una erogazione ancora più potente e lineare.
Io ho usato un cavo artigianale della inglese OIDO, decisamente ben azzeccato e trasparente.

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Suono

Arriviamo alla parte cruciale della recensione.
Sarebbe inutile avere una tecnologia di tendenza come quella planare, una costruzione di buon livello, una buona predisposizione ad essere pilotate in scioltezza lato amplificazione se poi il suono non ci piace.

In questo devo anticipare un mio giudizio complessivamente sufficiente ma misto.

Ovvero, pur rodate adeguatamente - c'è chi crede al rodaggio delle cuffie, per me ha un senso propriamente compiuto con le cuffie dinamiche ad alta impedenza, elettrostatiche e magnetostatiche non beneficiano così tanto di un pò di "cottura" che comunque male non può fare - facendo girare per tre giorni la 3a di Mahler, fuori dalla scatola non mi hanno convinto del tutto.

Ho trovato un basso molto, forse troppo contenuto, dei medi maledettamente indietro e, di contro, alti e altissimi estremamente tormentati.

Il risultato é un suono asciutto nel suo complesso, un pò secco, fastidioso nel lungo, mai coinvolgente sulle voci - specie femminili - e con gli archi sempre troppo in evidenza.
Naturalmente non sto parlando del suono di un trapano da dentista, ovviamente no, queste sono e restano cuffie di gran classe, pur essendo il modello di base di una marchio che oramai offre cuffie fino a 50.000 euro (!), ma non così naturali come l'amante di musica barocca che vive dentro di me vorrebbe.

Per questo sono andato a misurarne la risposta in frequenza con il mio microfono Ears di Mini-DSP.

Ed ho avuto la conferma alle mie impressioni d'uso :

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HIFIMAN SUNDARA : risposta in frequenza misurata con REW

Dunque, io non appartengo alla ristretta schiatta dei puristi e operando in puro campo digitale, ritengo non solo un diritto ma un dovere, operare equalizzazioni non solo per attenuare i difetti dei nostri apparecchi audio ma anche per adattarli alle nostre aspettative.

Se nelle cuffie è normale l'applicazione dell'equalizzazione Harman un motivo ci sarà, tanto che per qualche marchio in gran voga oggi é automatico introdurla a livello di DSP audio incorporato nell'amplificazione di controllo, suscitando poi grande considerazione tra gli utenti.
Per chi di noi utilizza player digitali come JRiver o Foobar è anche più facile calcolare una serie di filtri digitali che compensino i picchi della risposta in frequenza ed imbriglino una impostazione forse di fabbrica non esattamente inclinata per le nostre esigenze.

Io non so cosa ne possano pensare gli appassionati di musica elettronica o tecno, di rock o di musica sintetizzata ma certo per chi ascolta musica acustica, sia classica che jazz, una risposta naturale dovrebbe essere alla base di ogni trasduttore.

In questo modo io ho fatto diventare godibili anche le Sennheiser HD700 che all'origine sono praticamente inascoltabili, figuriamoci le Sundara che partono da una base di altro genere.

Attenuati i picchi tormentati di alti e altissimi, allineato il medio su un andamento appena discendente e, volendo, incrementando di due o tre decibel i bassi sotto ai 100 Hz anche il proprietario di queste cuffie ha finalmente potuto apprezzarne il valore.

In sintesi, se mi sento di dare un voto 6 striminzito alle Sundara "di fabbrica", andiamo ad un bel 8 pieno una volta equalizzate e alimentate tramite un buon cavo di qualità con un connettore XLR Neutrik.

 

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Conclusioni

Molto belle esteticamente e ben costruite, con la scelta di buoni materiali, ho trovato l'unico difetto in una certa propensione ad attirare tutti pelucchi di casa all'interno dei padiglioni.
Per il prezzo richiesto all'origine (499 euro) un suono di fabbrica non troppo coinvolgente, tendente al secco e all'asciutto.
Meglio, molto meglio le HE400i V2 "liscie" che ben conosco, e ancora meglio le venerabilie HE560 V2 che sono ancora insuperate nel catalogo HIFIMAN in quella che era la loro fascia di prezzo (era di 850 euro, adesso le si trovano a 400 euro, nuove).
Lontane anni luce dai modelli superiori di oggi, Ananda ed Arya.
Mancano di corpo, hanno i medi indietro e gli alti troppo tormentati.

Il prezzo attuale le rende più appetibili ma meglio ancora se possiamo migliorarle senza nemmeno prendere in mano un cacciavite.

Cambiato il cavo ed equalizzate in digitale, cambiano come dal giorno alla notte.
Il suono diventa suadente, si apprezza finalmente il dettaglio e l'ariosità del nuovo diaframma (che è diverso, più sottile, più rapido e dinamico di quello dei vecchi modelli) e la fatica di ascolto diventa semplicemente assente.

Resta in ogni caso una certa facilità di alimentazione anche se ad onor del vero mi sono sempre ritrovato ad alzare molto il volume rispetto al solito per avere una piena capacità di analisi sulle voci, con il risultato di ... rischiare di guastarmi ... i timpani.
E' un "difetto" delle magnetostatiche ed elettrostatiche, avere un livello così basso di distorsioni da favorire l'ascolto a livelli "pericolosi".
Ma queste mi sembrano un pelino più "dure" di altri modelli della stessa casa.

Confrontati con modelli dinamici che conosco, mostrano un suono di una ricchezza e dettaglio estremamente più evoluto, rispetto - ad esempio - alle Sennheiser di fascia di prezzo equivalente (comprese le Sennheiser HD700 che stavano a 1000 euro, si trovano adesso a 450 euro).
Ma sinceramente io ho sempre trovato stucchevole confrontare tecnologie differenti : semplicemente non sono sovrapponibili ed adatte a destinazioni, palati e aspettative differenti.

Al prezzo attuale (349 euro su Playstereo) sono un affarone, un vero bargain, anche considerando che si trovano HE400i nuove a 175 euro (direttamente da HIFIMAN, almeno fino all'ultima volta che ho guardato). Da valutare con attenzione le HE560 V2 al confonto ma si dovrebbero poter ascoltare ed è un peccato che oramai pochissimi negozi offrano questa opportunità.
Comunque secondo il mio giudizio, le HE400i mantengono un suono più caldo e pieno sui bassi, anche senza equalizzazione. Le HE560 sono invece più neutre e delicate ma il suono è abbastanza simile a quello della Sundara equalizzate.

Con le Arya - non conosco le Ananda - mi spiace ma non c'è confronto (e non c'è confronto con nulla che io conosca, sinora, almeno sotto ai 2000 euro).

Non parlo della riscotruzione spaziale perchè a mio giudizio, con le cuffie è un discorso in generale privo di senso. Provate un buon sistema di altoparlanti dipolari magnetostatici e poi ne riparliamo (!).

Da provare, potendo ma in generale, le consiglio per chi ama la musica acustica e sia disposto ad accettare l'opportunità di manipolarne un pò la risposta in frequenza.
Diversamente forse è ancora meglio cercare un paio di HE400i d'occasione, anche se per me le Sundara sono molto più confortevoli da indossare a lungo ... e anche questo è un fattore da tenere nel debito conto.

Ah, quanto è difficile cercare il paradiso degli ascoltoni !

Ringrazio l'amico Giovanni per il prestito delle sue cuffie nuove e del suo meraviglioso preamplificatore Audio-GD Master 11.

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