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Alberto Salvetti

Nikonlander
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Tutti i contenuti di Alberto Salvetti

  1. Gran parte del merito di questa foto è dell'autore, che decide quale proporre fra le centinaia più o meno uguali ed effettua il ritaglio. Gran parte del merito è dell'obiettivo. Il 200-500 è stato il mio compagno tele preferito per due anni, grande obiettivo dal costo irrisorio. Quanto dipende dalla macchina? Non lo so dire. Uso anche la D500 e la D850, ma i file sfornati dalla D5 sono diversi, più puliti, nitidi, qualche volta riescono a commuovermi. Resto sorpreso di aver fatto quella foto.
  2. Dea e Lady D850 + 2/100 Zeiss Milvus F. 7,1 1/100 sec. ISO 250, mano libera
  3. Tutti gli anni di questa stagione ho la smania di fotografare i pochi fiori che spuntano dopo il freddo. Sono sempre gli stessi, li ho fotografati innumerevoli volte, e ogni anno li cerco, è un rito: li fotografo e le foto mi paiono più belle degli anni scorsi. Non è vero, ma fin che sarò in grado di farlo, per me è la felicità. Anemone montana, D850 + 2/100 Milvus F.2 1/500 sec. ISO 64 Erba trinità D850 + 4/200 Micro Nikon F.6,3 1/400 sec. ISO 64 Dente di cane, D850 + 4/200 Micro Nikon F. 4,5 1/320 sec. ISO 64 Viola soave, D850 + 2/100 Milvus F.2 1/800 sec. ISO 64 Mimosa, D5 + 4/200 Micro Nikon F.5 1/400 sec. ISO 100 D850 + 4/200 Micro Nikon F.4,5 1/400 sec. ISO 64 Consiglio di ingrandirle.
  4. Ringrazio tutti per i commenti e per i like.
  5. Il macaone (Papilio machaon) è una farfalla molto diffusa che per la sua bellezza si presta più di altre specie ad essere fotografata. Altrettanto fotogenico è il suo bruco, riconoscibilissimo fra tutti. Lo si trova in tarda primavera-estate sulle piante nutrici, dove la femmina aveva deposto le uova. E’ voracissimo avendo l’unico scopo di crescere il più veloce possibile per trasformarsi allo stadio di pupa. Io lo trovo nell’orto sulle piante di finocchio selvatico e di ruta. Adulto di macaone D810 + 2/100 Zeiss Milvus f:5,6 1/160 sec. 220 ISO, mano libera Foto classica del bruco, D500 + 2/100 Zeiss Milvus F. 8 1/250 sec. 100 ISO, mano libera Bruco sulla pianta di ruta, D810 + 2/100 Zeiss Milvus F.2 1/250 sec. 125 ISO, mano libera Sul finocchio selvatico, D850 + Nikon 4/300 PF ED, F.4 1/320 sec. ISO 800, mano libera Sul finocchio selvatico, D850 + Nikon 4/300 f.4 1/320 sec. ISO 720, mano libera
  6. Strano che nessuno risponda al tuo, come al solito, pregevole articolo. Può darsi che la macro sia considerata un' attività da praticare di nascosto, ma senza che si sappia tanto in giro. 😁 Io cerco di dare il mio piccolo contributo con queste piccole meraviglie dal colore metalizzato. Tutte a mano libera, senza treppiede. Maschio di Calopteryx splendens D500 + Zeiss M. 2/100 f. 3,2 1/500 sec. ISO 100 Maschio D500 Nikon 200-500 F. 5,6 1/800 sec. ISO 10.000 Maschio e femmina D810 + Nikon 300 PF ED F.9 1/160 sec. ISO 280 Femmina D810 Nikon 300 PF ED 1/250 sec. ISO 100
  7. Hai scritto un articolo che sottoscrivo in pieno. Di materiale se ne trova fin che si vuole, basta avere la pazienza di cercarlo. Per il momento posto due mantidi religiosa. D850 + 100/2 Zeiss Milvus F. 5 1/320 sec. ISO 64 . D810 + 100/2 Zeiss Milvus F.9 1/160 sec. ISO 220
  8. Prendi in considerazione anche il Nikon 200-500 f. 5,6. A dispetto del prezzo, è un'ottica eccezionale che puoi usare senza cavalletto a mano libera senza temere il mosso.
  9. Caro Roby, hai proposto il più grosso dei problemi che avrà la vita sul nostro pianeta e cioè la sopravvivenza. Condivido la preoccupata amarezza di molti interventi che mi hanno preceduto. E' una tematica che meriterebbe la primaria attenzione da parte di tutti, ma a parte i discorsi di convenienza, poco si è fatto e soprattutto si sta facendo: sottovalutando il problema. In questa tua frase credo ci sia la medicina alla malattia da te sollevata. Con l'espansione demografica in atto, come potrà essere sostenibile la crescita incessantemente cercata, voluta, auspicata da tutti: governanti, imprenditori, economisti. Quando il 90% della popolazione mondiale, che ora consuma il pianeta molto, molto meno di noi, avrà la giusta pretesa di vivere come noi, come la metteremo? Io sono nato in una famiglia di agricoltori e col mio lavoro ho sempre frequentato il mondo agricolo. L'evoluzione degli ultimi decenni che ha trasformato l'agricoltura da tradizionale a intensiva è la principale causa del disastro ecologico. Nella mia zona stiamo assistendo alla trasformazione di territori naturali, i più impensabili, in vigneti, oliveti, frutteti, colture cerealicole, tutte rigorosamente INTENSIVE. Agricoltura intensiva equivale all'affannosa ricerca di una sempre maggiore produzione e l'abbattimento dei costi Che significa pesticidi, concimi chimici, DISERBANTI. Il fine giustifica i mezzi, e con i produttori non c'è verso di intavolare discorsi di agricoltura ecocompatibile. Non c'è speranza.
  10. Fringuello alpino. D500 + 500 PFE 1/1600 sec. F. 5,6 Auto ISO 100
  11. Semprevivo arborescente D850 + 2/100 Zeiss Milvus
  12. Identificazione corretta. E' sicuramente un maschio in eclisse.
  13. L'articolo di Silvio descrive esaustivamente questo tipo di fotografia naturalistica, come già detto da altri è magistrale. Tempo fa frequentavo Marcaria (MN), dove ho fatto migliaia di scatti con una buona percentuale di foto stampabili. C'erano dei capanni a ridosso del fiume che si potevano utilizzare liberamente. E' un tipo di caccia fotografica che farei ancora, quello che mi frena sono gli orari di apertura di questi siti che poco coincidono con i miei orari fotografici. Io preferisco iniziare la giornata quasi al buio e fotografare le prime ore della giornata. I luoghi gestiti da Associazioni varie normalmente aprono alle 8,30 / 9,00. Calcolando il tempo che serve per individuare il posto dove mettersi e montare l'attrezzatura, gli animali hanno un comportamento meno confidente e si fotografa con una luce non ideale e quindi da qualche anno ho rinunciato. Se si fotografano uccelli migratori, è essenziale conoscere tempi e zone di transito di ogni singola specie che si cerca. Purtroppo non è un dato che si trova su internet. Si impara ponendosi un obiettivo e con la frequentazione assidua delle zone scelte e anche con un po di fortuna. Chi si vuol cimentare con questa fotografia, credo che iniziare in uno di questi luoghi gestiti sia doveroso, prima che utile. Doveroso perché in queste zone controllate, per i neofiti è più difficile fare quei danni, che inconsapevolmente, normalmente fanno. Qui si può valutare l'idoneità della attrezzatura usata e si imparano accorgimenti e comportamento che poi saranno utili in territorio libero, sopratutto se si è accompagnati da persone più esperte.
  14. Questa mattina ho fatto quattro passi sulla sponda del lago vicino a casa mia, sempre con D500 e il nuovo 500. Oltre alle considerazioni fatte ieri, trovo veramente eccellente lo sfocato, direi a livello dei supertele Nikon. Posto quattro delle numerose foto fatte. Peccato non aver avuto una Z .
  15. L'ho portato a casa ieri sera e la curiosità era tanta. Sapendo che da qualche settimana, a una decina di chilometri da dove abito, stazionano alcuni esemplari di svasso collorosso sono andato anche se la mattinata aveva una luce pessima. L'obiettivo è montato sulla D500 e le foto, ad esclusione delle foto dei gabbiani, sono un po ritagliate e raddrizzate. Ho aperto leggermente le ombre essendo quasi tutte in controluce. In zona ci sono anche degli svassi piccoli, ovviamente sia i collorosso che i piccolo sono tutti in abito invernale. La leggerezza è impressionante e di conseguenza la manovrabilità, la nitidezza mi sembra buona e soprattutto trovo ottimo lo sfocato. Vedere la coda del gabbiano dell'ultima foto.
  16. Non ho attualmente nessuna intenzione di acquistare delle Z. In tutte le vostre discussioni, che in questi mesi ho seguito assiduamente, non ho trovato nessun buon motivo, per il tipo di foto che faccio io, che mi spinga a tale acquisto. Ciò non significa che in futuro non cambi idea. Rispondendo alla domaanda iniziale, se comunque fossi obbligato di disfarmi di una delle due tra D850 e D500, oggi non avrei alcun dubbio. La D500 non la venderò mai, MAI, MAI!!!
  17. Foto come sempre impeccabili. Racconto che fa partecipare all'emozionante momento. Confesso un poco di invidia.
  18. Avendo tu avuto e usato il 200-500, a parte la maneggevolezza, quali sono le differenze che hai notato maggiormente da questo 500?
  19. Sono di un paio di mesi fa, io non vedo all'orizzonte qualcosa che la possa sostituire. E perché mai dovrei sostituirla?
  20. Non è stato facile scegliere, ma credo che questa sia la mia foto dell'anno.
  21. Lui piccolo con preda. D500 + 200-500
  22. Ringrazio tutti per l'attenzione e i commenti e soprattutto Silvio per l'esaustivo commento. Io sono nato e ho vissuto l'infanzia in campagna in un'epoca in cui la cultura veniva tramandata oralmente, e su qualsiasi argomento c'era il racconto esauriente dei vecchi. Ricordo ancora adesso la raccomandazione di non toccarlo per la velenosità di tutta la pianta, ricordo che erano menzionate le streghe, ma non ricordo il fatto citato perché ero troppo piccolo per capirne il senso. E' stata una sorpresa per me vedere la pianta di stramonio, acquistato in vivaio e piantato nella fioriera del giardino di un mio conoscente.
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