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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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Tutti i contenuti di Silvio Renesto

  1. Bella, il nero intorno sta proprio bene, come hai fatto ad ottenerlo?
  2. Sulle basi della postproduzione trovi moltissimi tutorial online, ci dovrebbe essere un mini corso anche su Nikonland .eu che è il vecchio sito di Nikonland.
  3. A me sembra un po' troppo blu...le guance della cinciarella dovrebbero essere bianche e il petto giallo.
  4. Hai pienamente ragione sul set. Tanto per dare un'idea, questa è una foto tra quelle scartate perchè troppo piatta come illuminazione, ma riflette la situazione. E' stata una sessione sfortunata perchè c'erano problemi con le luci del soffitto. Quelle che servivano non si accendevano e quelle da togliere non potevi spegnerle se no restavi al buio . Quindi oltre a correzioni sulle ombre e i contrasti ho dovuto "cancellare" sfondo e base.
  5. Non vorrrei essere stato poco chiaro, il senso di questo blog (a parte il discorso matita) non è promuovere le sculture, ma è soprattutto mostrare le foto e sapere se vi convincono o se avreste fatto diversamente (disponendo di quel che avevo io naturalmente). Altra cosa, mostrare la resa del kit Z6 e 24-70 che a mio vedere se l'è cavata bene.
  6. Non sono direttamente interessato però il video è intrigante, peccato come scrivi che il prezzo sia irragionevole.
  7. Benvenuto, se fai foto di questo genere puoi postarle anche nel club di fotografia naturalistica dove ti puoi iscrivere liberamente: Riguardo alle foto, D300 e 300mm f4 AFS sono stati i miei cavlli di battaglia per anni! Di interessante nelle tue foto c'è che la cincia ha un bruco nel becco, essendo un insettivoro ha più senso dei semini, specialmente se l'ha catturato lei/lui. Se posso esprimere un parere La posizione centrale invece non mi convince troppo e anche la cincia è un po' piccola. In alternativa, vista la posizione potevi inquadrare in verticale. Se tu avessi un tc14 (ma anche un kenko PRO DG 1.4x insomma un moltiplicatore da 1.4x), in questo caso sarebbe stato utile. Aspettiamo le tue foto nel club! PS Quella in fuga... è sfuocata...
  8. Questo mio articolino è un po' un test e un po' una nota di costume. Dalle sapienti mani del mio collega ed amico Fabio (di cui ho già scritto) è uscita un'altra scultura. Prima la fotografia: Mi sono cimentato in alcune riprese still life. Ho usato la Nikon Z6 con il 24-70mm f4, flash Godox 860 V con trigger angolato da dietro e/o di lato ed una serie di pannelli diffusori/riflettenti "fai da te". Ecco un paio di risultati: Un profilo: Nikon Z6 24-70mm a 67mm, f9, 1/200s, 200 ISO. Un tre quarti: Nikon Z6 24-70mm a 70mm, f8, 1/200s, 200 ISO. Stessa foto ma in versione più estrema, "impressionista". In tutte una buona dose di postproduzione. Ho disabilitato la previsualizzazione dell'esposizione. Operativamente mi sono trovato molto bene, sia con la Z6 che con il 24-70. Solo in alcuni casi una leggera indecisione nel focheggiare, ma eravamo in luce fioca e gli occhi del soggetto erano un po' diversi da quelli umani, poco contrasto, naturalmente ho disabilitato la ricerca automatica del punto di messa a fuoco (o come si chiama, avete capito), Af a punto singolo, insomma. Ed ora la nota di costume: Il soggetto è un ragazzino di una regione dell'Etiopia con le scarificazioni caratteristiche della sua etnia . Mi ha incuriosito l'orecchino (una matita) e ne ho chiesto a Fabio: La matita è cinese, come si sa la Cina sta intervenendo pesantemente in Africa con cantieri e altro, anche con un certo impatto ambientale. matite come quelle vengono lasciate in giro un po' ovunque dai carpentieri cinesi (o assunti dai Cinesi) ed i ragazzini le prendono per farne un po' di tutto, tra cui orecchini e pendagli. Oltre all'impatto ecologico c'è anche quello culturale. PS Osservazioni e suggerimenti su inquadrature alternative sempre graditi.
  9. Ottima ed esauriente review. Felice di rileggerti come tutti gli altri. E.. naturalmente... AUGURI!!! PS Se Valerio fatica ad abituarsi al 5 davanti io che ci ho appena messo un 6 (a dicembre anch'io!!) che devo fare???
  10. Ecco, esatto. Proprio così, motivo principe del mio dispiacere. Perchè con la rossa (Metro) ci arrivo anch'io (in tre quarti d'ora), ma lo spirito è diverso.
  11. Pessima notizia, l'ho scoperto anch'io oggi. Il posto aveva un feeling tutto suo. Anche per me molto scomodo. Vedremo.
  12. Verissimo, ne ho scritto anch'io (e ci ho provato). Se si lavora bene si hanno risultati stupefacenti, ma sul campo è un po' complicato per via della distanza di messa a fuoco ridotta e della ridottissima profondità di campo. Oggi, che si viole vedere quanto più a fuoco possibile, è necessaria una slitta micrometrica o il programma in camera e poi fare dello stacking.
  13. Bella serie, faticosa come scrivi, si sente e si vede, ma ne è valsa la pena, non sto a elencare le foto che mi piacciono, ma sono tante. Le due di apertura poi, sono davvero .. potenti. Bellissimo reportage.
  14. Nello spirito ludico di questa sezione ecco qua una strana coppia: Come funziona? Buona la previsualizzazione dell'esposizione, buona, ma si deve stare molto attenti, la messa a fuoco manuale con focus peaking (facile sbagliare), discreta, ma non eccelsa, la nitidezza del 105 f4 Ai (siamo a f11), colori sensibilmente più freddi. Ovviamente tutto soggettivo... non prendetelo come un test. Sto provando la Z6 con altre ottiche (nuove AFS-G ecc.) in contesti diversi. Appena avrò abbastanza materiale, ne scrivo
  15. Ovviamente funziona solo con gli AFS-G non con gli Af-AfD. E il soggetto deve essere immobile.
  16. Ne hanno scritto molto bene sia Max qui che Mauro (sul Nikonland vecchio), ci sono diversi sistemi, io ho fatto così (ogni rientro è una tendina all'interno di quella precedente): File carica file in serie (selezioni i file e dai OK) spunta la casella " tenta di allineare automaticamente" Poi selezioni tutti i livelli vai su Modifica Fusione automatica livelli crea serie di immagini toni e colori uniformi E ti fa un composito senza titolo che puoi salvare. comunque ci sono molti tutorial anche su google.
  17. Primo esperimento casalingo. Unione di 37 foto con distanza 3 e diaframma f4 a 70mm intervallo di 1 secondo. Sopra una foto singola, sotto il risultato. Unione effettuata con Photoshop. Cliccare per aprire. Il sistema è vantaggioso e molto comodo, niente slitte micrometriche, niente oscillazioni laterali. Questo è un test solo per prenderci la mano. Spero di sperimentare con soggetti più significativi in futuro. Non mancherò di mostrarvi i risultati.
  18. Girando per il web ho scoperto che Helicon Focus, famosa per il suo programma di focus stacking, propone delle soluzioni per poter fare una specie di focus stacking automatico (ripresa con cambio di messa a fuoco nel menù nikon) anche con quelle dsrl Nikon che non possiedono questa funzione (in pratica tutte a parte le Z e la D850). Ne propone addirittura due: Una si chiama Helicon Remote ed funziona in tethering collegando la fotocamera al PC e da lì si dà il punto iniziale e finale di messa a fuoco e poi il sistema gestisce gli scatti. Helicon FB Tube invece è un accrocchio che si inserisce tra fotocamera ed obiettivo e permette gli scatti in sequenza come se si avesse la funzione di "ripresa con cambio di messa a fuoco" . Entrambi vanno configurati rispetto alla fotocamera. Non li ho provati e non so se e come funzionano, però l'idea è potenzialmente interessante. Qui il link alla pagina. PS esiste una versione anche per Canon, ovviamente.
  19. Intanto che aspettavo il Tarabuso, non sono mancati altri visitatori graditi e la versatilità del nikon 200-500mm f5.6 accoppiato alla D500 mi ha permesso di fare un po' di tutto: Da una composizione con Airone Cenerino: Al Falco di Palude in volo: Per avvicinarmi quando passa un Tuffetto con un Gambero nel becco: Alla Libellula quadrimaculata quasi alla minima distanza: Per tornare al canneto dove il Tarabusino (che non è un piccolo Tarabuso, ma una specie differente, più comune) fa sfoggio di mimetismo:
  20. Nei miei precedenti articoli sulla fotografia naturalistica "facilitata" ho raccontato come chi non sia particolarmente appassionato ed esperto possa comunque provare a fotografare gli animali in un contesto controllato, per così dire facilitato, dal gradino più basso cioè il parco faunistico come Sant'Alessio dove gli animali sono confinati in recinti o voliere, al capanno attrezzato dove gli animali sono liberi, ma sono attirati con esche in modo da garantire una alta concentrazione e quindi più possibilità di ritrarli su posatoi predisposti. In questo secondo modo si possono portare a casa molte belle foto. E' senz'altro divertente e lo faccio spesso anch'io. Ma chi è veramente appassionato di fotografia di natura, sa che ci sono altri modi, in cui quando va bene si porta a casa molto di più che una bella foto (quando va male... tempra lo spirito). Non so se possa essere facilmente comprensibile a tutti, ma ci provo. Vado in un luogo dove mi hanno segnalato che c'è. Nessuna esca, nessun modo di attrarlo, solo pazienza. Sei nel capanno e davanti il canneto. Aspetti. Vedi dei movimenti delle canne che non sono per la brezza, seguono una direzione precisa. Li segui con attenzione e trepidazione. Intravedi qualcosa, trattieni il respiro. E' lui! Non lo perdi di vista, l'occhio nel mirino, lui si fa strada fra le canne, va verso il chiaro. In ogni momento potrebbe cambiare idea ed infrattarsi, speri di no. Finalmente esce allo scoperto in tutta la sua bellezza il re del canneto, il Tarabuso (è la seconda volta che lo incontro e la prima così da vicino) inserito nel suo ambiente. Scatti a raffica come se non ci fosse un domani. Da buon Tarabuso detesta esporsi, si concede un attimo, poi un balzo ed è già infrattato dall'altra parte del canneto, ma tanto basta. Cosa porto a casa? Delle buone foto del tarabuso? Certo, questo è importante, è parte necessaria, se no girerei col binocolo . La foto deve piacermi, naturale, magari altri le avranno fatte anche meglio, pazienza, ma intanto queste sono le MIE e sono insostituibili, perchè con loro porto a casa la cosa veramente importante, il ricordo di un incontro e tutte le emozioni che ho provato in quel momento. Questo è il valore aggiunto di fotografare un animale selvatico, libero, nel suo ambiente. Il vero naturalista non raccoglie trofei, ma storie di incontri e di emozioni. Però ci vuole conoscenza, passione e rispetto. Cliccate sopra le foto per vederle ingrandite. Foto scattate con Nikon D500, Nikon 200-500mm f5.6 VR, treppiede, no crop.
  21. Cito Maxbunny e fornisco un esempio: Inseguimento a mano libera:
  22. La faccio lavare quando supera una certa soglia di polverosità. Poi sono contento di vederla pulita (finchè resta tale). Comunque il titolo era scherzoso...
  23. Ci sono molte persone, di solito di sesso maschile, che nel weekend amano lavare la macchina (automobile) più per hobby che per necessità, e godono nel vederla scintillante. Niente di male. Io sono diverso... mi piace andare per strade sterrate intorno alle risaie, usare la macchina come capanno mobile e il tornare a casa (possibilmente contento delle foto che ho fatto) con l'auto sporca di terra manco avesse fatto un rally fa parte del divertimento. (l'essere sudato fradicio invece no, ma è compreso nel pacchetto). Si rimane bambini... Era da un bel po' che non facevo di queste uscite "terrose", ma poi sabato scorso... Risaie del Novarese, Nikon D500 e Nikon 200-500 VR, Capanno Mitsubishi ASX 4x4. Purtroppo stavano tutti controluce. Ma mi sono divertito lo stesso.
  24. Ho provato infatti a scattare in verticale col diffusore un po' più grande, ma non ho avuto buoni risultati (appena arrivo al PC di casa posso vedere se ho conservato le foto e mostrarle. Ma la verità è che ultimamente sto diventando un po' troppo precipitoso per fare bene la macro (come facevo una volta). Devo rimettermi in riga.
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