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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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  1. Nessuno di questi due scatti è ambientato a mio parere, in uno il soggetto riempie (forse troppo) l'inquadratura e l'altro è un ritratto stretto. La prima è più simpatica. Le terrei entrambe, come ricordo e documentazione. Non le stamperei.
  2. Ciao Franco, prova fare un esame un po' più approfondito: Il soggetto è ben distinguibile? E' a fuoco lui o i rami? E' posizionato bene o un po' a caso? Spicca o si perde? Ci sono elementi di disturbo in primo piano o sullo sfondo? Nella seconda il soggetto è più visibile ma rimangono comunque i dubbi sopra esposti sulla composizione in generale. E' uno scatto ambientato o invece piuttosto confuso?
  3. Altro motivo per cui ho fatto solo tre scatti, volevo fare da addome a testa prima che prendesse il volo.
  4. Giusto, era quello che intendevo con bidimensionale: la libellula è lunga, ma posizionata quasi in verticale, per cui risulta molto meno "spessa" dei modellini.
  5. E' un buonissimo consiglio Mauro. Ho usato anch'io questo metodo con una libellula " leggermente inclinata": ho chiuso a f11, col 300mm, col dito sul display ho toccato in corrispondenza dell'apice dell'addome, a metà corpo e poi sulla testa. ottimo risultato. Il soggetto era molto meno inclinato nei confronti del sensore e più "bidimensionale" rispetto ai modellini di Mauro, quindi tre scatti sono bastati.
  6. Belle immagini, mi piace molto lo stile dei fotografi orientali come questi.
  7. In questo periodo non è il caso di andare in giro per i campi in cerca di soggetti per la macro, ma può essere che qualche soggetto venga spontaneamente a trovarci (vale per i fortunati che non stanno in un appartamento come me), sul terrazzo, in giardino, e allora perchè no? Su Nikonland ho scritto molti articoli sulla macrofotografia in particolare agli insetti, alcuni erano più sulle tecnichedi ripresa e sul mio modo di fare macrofotografia, ho anche descritto dei metodi economici alternativi e sui vantaggi dell'avere i soggetti vicini a casa, diversamente quasi tutto il resto della fotografia naturalistica. Poi, devo riconoscerlo, su suggerimento di Max Aquila che ringrazio per questo, ho cercato di spiegare i miei motivi, i perchè, cosa che ho ripreso anche qui. E allora perchè scrivere ancora di macrofotografia? Con molta umiltà vorrei dare qualche piccolo consiglio ai meno esperti sulla composizione e sulla scelta dello sfondo per ottenere foto che non siano solo documentative ma che abbiano una certa bellezza, per quanto consentito dai soggetti che, lo capisco, possono non piacere a tutti. Per come fare, tecniche ed attrezzatura vi rimando agli articoli citati, qui discuto solo della composizione. John Shaw scriveva che le fotografie agli insetti hanno qualcosa in comune col ritratto, io aggiungo che hanno qualcosa in comune anche con le foto ai fiori spontanei. Quindi ci sono dei canoni da rispettare per evitare foto banali o palesemente brutte. Prima di cominciare, l'ho già scritto, ma lo ripeto: per me la foto agli insetti (come a tutti gli altri animali) intende far risaltare la bellezza o la stranezza dei soggetti ma senza stravolgerne l'essenza e soprattutto senza danneggiarli: Quelle "creazioni" artistiche che comportano la realizzazione di situazioni artificiose che in natura non si vedranno mai, composte al fine di fare graziose vignette o raccontare storielle assolutamente inverosimili, non sono fotografia naturalistica, sarebbe come una foto ad un lupo accarezzato da una bambina con un cappuccio rosso ed un cestino, la foto sarà bella quanto si vuole, ma naturalistica non direi proprio. Se poi i soggetti ne hanno a soffrire è anche peggio. E' il mio punto di vista, che può essere condiviso o meno. Vediamo adesso alcune semplici regole seguite da una foto esemplificativa. La più ovvia, il soggetto, o la parte di soggetto che ci interessa, dovrebbe essere a fuoco, nitido, a meno che non si cerchino apposta effetti artistici o pittorici particolari. Scattare all'altezza del soggetto. Se lo si riprende dall'alto, lo si schiaccia contro il terreno con un effetto poco gradevole. Ci possono essere eccezioni, ad esempio quando lo sfondo è omogeneo come la sabbia. Stesso soggetto, resa molto diversa. Cercare di avere uno sfondo non troppo invadente. Questo con gli insetti e i piccoli animali in genere può essere molto difficile, ma è forse quello che più fa la differenza fra una foto valida ed una puramente documentativa. La prima è per me inaccettabile, la seconda può andare, la terza mi soddisfa. Ci sono gli amanti dello sfondo perfettamente omogeneo, ma non è necessario, a volte un po' di mosso ci sta bene, l'importante è che non prevalga sul soggetto o che il soggetto non ci si perda. In questo una focale lunga (tele macro, oppure zoom più lente addizionale) può essere molto utile. Il posatoio non deve prevalere sul soggetto e non deve disturbare, per gli stessi motivi. Direi che qui il coleottero più che altro da' fastidio, anzichè essere il soggetto. Qui l'apice scortecciato del rametto è troppo chiaro, disturba. Qui il posatoio non disturba. Legata a questo concetto è la raccomandazione di fare attenzione con il flash, che se necessario va usato, tuttavia bisogna fare attenzione alla presenza nello sfondo di soggetti riflettenti come certi sottili steli d'erba che in luce naturale sembrano non risaltare, ma illuminati dal flash diventano dei fasci luminosi che disturbano tantissimo. Purtroppo anche senza flash possono sfuggire degli elementi di sfondo che disturbano. Quella riga trasversale dietro l'ala da' fastidio, no? Sfondo mosso ma gradevole. Se il soggetto è l'insetto intero, cercare di averlo tutto a fuoco, se possibile (perché sta fermo) con un uso accorto del focus stacking, se no cercando di posizionarsi col piano sensore perfettamente parallelo al soggetto e chiudendo il diaframma quanto più possibile senza che la diffrazione produca troppi danni. Qui ero a f20, con il 200mm Micro Nikkor AfD, ma con la D700 ci poteva stare, con sensori più densi... meglio lo stacking. La rugiada è naturale. Se il soggetto è un particolare, avere tutto l'insetto a fuoco richiede per forza il focus stacking, ma può essere anche interessante concentrare l'attenzione sul particolare, sfuocando il resto. In fondo con un po' di applicazione non è difficile ottenere buone foto di insetti... Silvio Renesto per Nikonland.
  8. In linea generale se l'albero o l'animale non ha invaso il territorio non rientra tra le specie invasive. Cioè se l'acero giapponese non lo si trova spontaneo in giro, no, se invece si è espanso per conto suo come la Buddleja allora sì.
  9. Roby, il tarlo asiatico come soggetto è OK, le foto sono terribili a parte l'ultima, dove il "buco" nel tronco è interessante. Max, si può ampliare, basta non mettere insetti in gabbia o consapevolmente bestie nostrane, se qualcuno mette una bestia a lui sconosciuta ok, diamo informazioni se è aliena o no, potrebbe essere utile anche così. Possibilmente foto a fuoco e illuminate giuste Ma non ci sono solo insetti, da qualche parte ormai girano procioni, ad esempio...
  10. Mi incanta la semplice essenzialità degli interni giapponesi. Minimalista ed al tempo stesso raffinata. Mi sono piaciute le tue foto.
  11. Un doppio stacking, gran bel lavoro, devo procurarmi un illuminatore fisso un po' meno misero di quello che ho.
  12. Ah quindi era in "gabbia", è del Sud Est Asiatico e mi pareva strano che fosse un invasore, da noi non è segnalato, almeno così mi sembra. Nessuno ha fotografato invece il Calabrone asiatico o il famoso Tarlo?
  13. Yes, insetto foglia (fam. Phillydae), ma... dove l'hai fotografato???
  14. Il pungiglione ce l'ha, poi non ho idea di quanto sia aggressivo, non molto penso. Comunque è lungo circa 1 cm. Non è troppo grosso.
  15. Thyreus sp., parente delle api (imenottero), comunque.
  16. Roby, ti ricordi che l'hai fotografata anche tu? Vicino al Po se non ricordo male.
  17. Certo, ma se venisse un'ape sul mio rosmarino....
  18. Il problema non l'Af in sè, è che se insegui un insetto in volo rischi una notevole dose di frustrazione data la sua erraticità. Posso sbaglaire, ma ho l'impressione che o lo prendi in un momento di volo stazionario, e allora Ok, se no gli scarti potrebbero essere paragonabili a quelli del prefocus. Piuttosto, la Z col focus peaking potrebbe darti indicazioni su quando l'insetto entra nel piano di messa a fuoco, devo provare appena possibile.
  19. Non so commentare tecnicamente questo ritratto, ma a me piace, splendido sorriso, bel soggetto, curiosa spilla "aracnoide" cappellone penso tipico.
  20. Complimenti anche da me, lo zigolo è venuto benissimo, come il verzellino e la cincia tra i fiori.
  21. Hai ragione, mi ero dimenticato di scriverlo, occorre prefocheggiare. La foto del Bombo che vola verso l'Aconito (fiore blu) l'ho fatta così.
  22. Questa è Acrida ungarica, una cavalletta buffissima, bella, mi piacerebbe fotografarla, ma non è in cima ai miei desideri fotografici.
  23. Più che altro è un problema tecnico (combinare raffica+ flash), per quanto riguarda i soggetti, rispetto al flash o faretto che sia, il comportamento degli insetti è estremamente variabile a seconda delle specie, ci sono quelle che rimangono completamente indifferenti e quelle che invece si spaventano e fuggono.
  24. Vi propongo le mie api (e bombi, che sono un pochino più grossi) con i dati di scatto e qualche considerazione: Nikon D500, 105mm, f8, 1/1000s, 720 ISO, luce ambiente. Nikon D500, 300mm più lente addizionale Canon 500D (2 diottrie), f14, 1/1250s, 2200 ISO, luce ambiente. i 2200 ISO a mio parere penalizzano un po', ma a dispetto delle maggiori difficoltà operative (che ho descritto nell'articolo sul 300 con le lenti) preferisco questa, dove il minore angolo di campo del 300 da' uno sfuocato migliore, per contro bisogna chiudere di più i diaframmi. Il metodo da me suggerito (e in parte ripreso da Pedrito, io cui però non condivido l'idea di usare il flash), ossia puntare un fiore isolato, armarsi di pazienza ed aspettare che l'insetto sia sulla traiettoria per poi scattare una raffica, secondo me funziona, soprattutto a rapporti di riproduzione minori (vedi sotto). Chiudendo a f11 si ha una discreta probabilità di ottenere qualche scatto a fuoco. D7100, 300mm f4 (senza aggiuntivi) f11, 1/1000s, 500 ISO. Se l'insetto anzichè in volo è impegnato a succhiare il nettare si può anche ottenere qualcosa di buono con il 105mm Nikon D7100, 105mm SIGMA, f9, 1/500s 180 ISO, luce ambiente. Qui non è tutto a fuoco il soggetto è di tre quarti troppo profondo. Ma va bene puntare agli occhi. Non è un'ape, ma gli somiglia. Poi ci sono quelli bravi davvero (vedi il commento di Roby o la mia intervista a Galliani ) ed è un altro mondo.
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