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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 23/03/2024 in tutte le aree

  1. Purtroppo sono più i necrologi che gli arrivi di nuovi musicisti promettenti. Io lo voglio ricordare così, con il suo amico Abbado, una sera al Lingotto di Torino, di tanti anni fa (30, 32 ?) Con i Berliner e il Secondo di Brahms io c'ero, con la mia mamma.
    4 punti
  2. Ho cominciato a fotografare a 16 anni, oggi ne ho 76, ho continuato perché è uno dei pochi modi per sentirmi "creativo" per poter trasmettere ad altri quello che sento e quello che vedo, ho la fortuna di abitare in un posto bellissimo dove il nuovo si fonde con l'antico ed ho la fortuna di poter liberamente frequentare ogni luogo di questo territorio! Prima c'erano le mostre di fotografia, collettive o personali, magari in occasione della fiera di paese, o di quello vicino per permettere di condividere i propri lavori, oggi ci sono i social ed è più facile mostrare gli scatti ma purtroppo è aumentata molto la quantità mentre è diminuita proporzionalmente la qualità, sia come sia la fotografia è stata la molla che mi ha permesso di conoscere gente nuova, di arricchire il mio bagaglio cultrale. Ecco gli ultimi lavori risalgono a 3 giorni fa, con un solo obiettivo è possibile passare dal panorama al soggetto singolo.
    4 punti
  3. l'anagrafe parla purtroppo. Ma non dovrebbe essere un alibi. Ci sono "grandi vecchi" della fotografia che ancora fotografano, non vivono solo di ricordi. Come invece sembrano fare molti degli iscritti a questo sito. Abbiamo un migliaio di iscritti ed oltre 200 sono assidui frequentatori (a giudicare dagli accessi accreditati). Moltissimi stanno leggendo l'articolo sul quesito "Compro la Z8 o aspetto la Z6 III". E possiamo capire l'interrogativo. Ma fotografare ? E' ancora qualche cosa all'ordine del giorno ? Perché al contest dell'anno 2023, hanno partecipato una trentina. E alcuni, l'abbiamo intuito, più per moto d'orgoglio che per vero spirito di partecipazione. Siamo sicuri che sarà il loro unico atto fotografico per molti mesi a venire. Lo testimonia la partecipazione con fotografie alle Gallerie Fotografiche libere, a quelle tematiche, a quelle relative agli obiettivi. E non parliamo delle recensioni dei propri obiettivi. Capiamo anche quello. Per recensire un obiettivo posseduto, onestamente bisognerebbe usarlo. O almeno averlo usato. Invece è facile leggere di ricordi. Si, io si, mi ricordo (parafrasando scherzosamente l'ultimo Marcello Mastroianni che, avendo vissuto intensamente, ricordava di averlo fatto di persona, da vecchio). Io mi ricordo di quando fotografavo. Di quando mi appassionava usare la fotocamera. Di quando ne avevo voglia. Ma, comprendendo le ragioni di chi ha impedimenti seri cui auguriamo tutto il bene del mondo, è mai possibile che già si viva di ricordi ? Perché è proprio una cosa brutta da pensare. E certamente da ammettere. Perché un giorno, veramente, si potrà solo ricordare di aver fotografato. Ma facilmente ci saremo scordati che cosa e non avremo i vecchi album di famiglia di una volta da sfogliare con i nipotini - per chi ce li ha. Solo lard dsk oramai illeggibili e di cui non avremo altre copie. Fotografare invece è vita. E' vita vissuta. E' vita adesso. Davvero non ci posso credere. Certamente non è vero che non fotografate. Fate finta. Lo fate perché vi è antipatico l'Admin di Nikonland. Ammettetelo ! E' una ripicca ... Su mostrate un segno del fatto che ieri, oggi, l'altro ieri, avete fotografato. Un commento. Un commento fotografico a questo articoli. E dite qualche cosa di fotografico ... con una vostra riverita fotografia. Giusto qui di seguito. Fateci vedere che non vivete solo di ricordi ma che fotografi, lo siete ancora. Un ricordino primo di perdere anche quello ... oltre alla voglia di usare una Nikon ! Prima che ci prenda tutti la nostalgia di quelle foto mai scattate !
    3 punti
  4. Comincio con ringraziare tutti , per avermi messo in seria difficoltà per scegliere tecnicamente parlando sono tutte foto che rasentano la perfezione , ho dovuto pensare non a quello che fotografo io e che genere piace a me , ma cosa siete riusciti a darmi a livello emozionale con i vostri scatti. 1) Fabio Zambelli - 3 scatti completamente diversi tra loro , ma con diversi punti in comune , vedo e non vedo nei primi 2 scatti , mentre nel 3 scatto nudo e crudo , così come siamo 2) Paolo Mudu anche qui vale quanto scritto sopra, tre scatti completamente diversi tra loro , con nessun punto in comune , se non la capacità di esaltarli al meglio 3) Pietro Santonocito , probabilmente mi piace la modella che pietro ha saputo valorizzare con garbo e delicatezza . Foto singole , qui è ancora più difficile per la qualità espressa, ma sarebbe stato più facile scegliere un vincitore per il contest in ordine di preferenza 16/a di Alessandro Pisano 3.1 di Mauro Maratta 8.1 di Riccardo Davoli poi a pari merito 5.3 Giuseppe Paglia . 13.3 Enrico Floris . 20.2 Dario Fava . 30.2 Jorgos . 26.2 Gabriele Castelli e 14.2 Cris 7
    3 punti
  5. Ma non c'è nessuno? Comincio io allora: 1 Ma non si era detto "escluso fotocellulari"? 2 Presenza,...essenza. (allora ha ragione Mauro a dire che finisco spesso nelle mie immagini) 3 Giardini di Boboli. Tutte scattate nei primi giorni di marzo a Firenze appunto. z6, 24-200.
    3 punti
  6. Ho controllato gli orari dei treni compatibilmente con lo sciopero e arriverò a Mogliano giusto in tempo (8:29) che è l'unico treno garantito utile! Ora non esagerare voi che vi portate? non vorrei portarmi dietro la borsa solo per avere del peso e poi non usare nulla...
    2 punti
  7. ciao e porto le buone notizie, ho trovato due treni freccia rossa garantiti e posso viaggiare sereno e porto artiglieria campale a domani
    2 punti
  8. allegato in formato PDF (lingua inglese) : Z9Z8_TG_Wildlife_(En)01.pdf
    1 punto
  9. Con l’amico Abbado nel secondo di Brahms.
    1 punto
  10. Sempre con Böhm, un altro capolavoro.
    1 punto
  11. Un pianista che ho adorato e che ho avuto di ascoltare spesso in concerto negli anni ‘90. Sono tante le registrazioni memorabili, nei prossimi giorni ne condividerò alcune. Dal vivo sapeva essere sorprendente, spesso in positivo, a volte anche in maniere negativa. Sembra che i concerti degli ultimi anni siano stati spesso imbarazzanti e questo è un peccato, al di là del coraggio che ha avuto di calcare le scene fino all’ultimo. Conservo però nella memoria e nel cuore una sua esecuzione dal vivo dell’Op.106 di Beethoven semplicemente pazzesca, per intensità emotiva e profondità interpretativa, per la tecnica pianistica e per il volume di suono che era in grado di produrre. Ho questo ricordo di lui che sale sul palcoscenico, si avvicina con passo molto veloce al pianoforte, fa un rapido inchino e attacca subito a suonare. Allo stesso modo, al termine dell’esecuzione, si inchinava velocemente come imbarazzato per gli applausi del pubblico e usciva dalla scena altrettanto rapidamente, forse solo desideroso di fumarsi una delle tante sigarette. Personaggio schivo, introverso, mi è capitato più di una volta di vederlo passeggiare nelle vie del centro di Milano, completamente assorto nei suoi pensieri. Vi condivido qui un documentario-intervista di Bruno Monsaingeon che racconta il suo percorso e ci mostra come sia sempre stato molto più a suo agio alla tastiera che non a rispondere alle domande di chi si sia trovato a intervistarlo.
    1 punto
  12. Buonasera, Un idea di contest , per portare le Persone alla fotografia e soprattutto a fotografare, può essere una maratona a tempo. A settembre 2023 ( ho partecipato )c'è stata a Torino una photo marathon, che consisteva nel eseguire fotograficamente una serie di temi, in certo tempo e in un certo luogo. Sono partito da Como la mattina presto verso Torino, vabbè naturalmente non ho vinto 🤣, però mi ha stimolato e invitato a scegliere altri soggetti ed avere altri approcci. Ecco un contest rivisitato un salsa nikoland, con tempistiche strette e certe e temi precisi, potrebbe dare qualche nuovo impulso. Due anni fa su nikoland c'è stato un evento simile, ora che il carico e la condivisione dei file è più fluido , può invogliare all'azione.
    1 punto
  13. cofanetto (LP) comprato da Ricordi nel 1978, un giorno che ho marinato la scuola. Anche se non ho più giradischi in casa, lo conservo ancora.
    1 punto
  14. Basta portare qualche cosa che si potrebbe usare. Io certamente Zf e 28/2.8, forse anche 40/2.
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  15. mi dispiace moltissimo. Lo ascoltai alla Scala fine anni 80- inizio 90. All'epoca era impegnato nell’integrale dal vivo delle Sonate di Beethoven. Sarà stata la mia gioventù, ma i suoi Preludi (la registrazione del 1974, non quella del 2011 che reputo inferiore) e gli Studi di Chopin sono quelli a cui ritorno con maggiore piacere. Certo l'età era quello che era, e i suoi segni sul fisico erano visibili, ma non sapevo fosse malato e mi rattrista molto la sua dipartita. Me lo immagino intrattenere le schiere delle anime trapassate con la sua musica. Che faccia buon viaggio
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  16. se ricordo bene il ritrovo al ristorante dovrebbe essere alle 12.30
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  17. Certo : mica siamo ad un incontro tra fotografi. Oramai la fotografia è un lontano ricordo per i più
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  18. una delle ultime registrazioni di Seiji con l'inossidabile Martha *** *** Con pochi anni meno di mio padre e gli stessi più di mia madre, ho sempre considerato una specie di zio esotico, il "giapponese" ma di fatto bostoniano, Seiji Ozawa. Praticamente appena diplomato, dopo una carriera da pianista interrotta da un incidente in una partita di rugby, vola negli USA con Charles Munch, diventa assistente di Bernstein a Boston, cui succederà alla guida della famosa Boston Symphony ininterrottamente dal 1973 al 2003. Autore di prime assolute, vincitore di una interminabile serie di premi, in contatto con i grandi e grandissimi, come Bernstein, per l'appunto, Karajan (Ozawa era membro onorario dei Berliner), Abbado che sostituirà alla guida della Wiener Staatsoper, eclettico, viscerale, appassionato, vitale, coinvolgente trascinatore di grandi orchestre. Mi è difficile immaginarlo come negli ultimi tempi, ridotto a muoversi a fatica, minuto e quasi filiforme. Per nostra fortuna lascia una sconfinata eredità discografica. E' un punto su cui dovrebbero riflettere le superstar della classica di oggi, troppo impegnate a fare tourné e workshop per fermarsi a registrare. Non si fa un CD per fare soldi oggi, si fa per permettere a chi non può raggiungerti in teatro di ascoltarti. Oggi, domani, per sempre. Una cosa che tutti gli allievi di Karajan hanno imparato frequentandolo. Non a caso la discografia di Ozawa è impossibile da riassumere. Dirò solo che comprende tutto e che ogni lettura è degna di nota. Ma soprattutto dove il colore, la passione e l'emozione, allora troviamo Seiji Ozawa, il piccolo, grande, trascinatore di orchestre in concerti leggendari.
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  19. "Dovendo croppare"cit. ... "nun se pò sentì" ! Così come telemoltiplicare sistematicamente. Si compra l'obiettivo della focale che serve e si usano tutti i megapixel che concede la fotocamera. Se al loro massimo, una delle due grandezze è inadeguata, allora c'è qualche cosa di sbagliato nel modo di fotografare (vale anche per chi si ritrova a fotografare per lo più sopra ai 3200 ISO), oppure ci si dovrebbe decidere a cambiare genere fotografico (il wildlife necessita giocoforza di sforzo fisico, anche in termini di pesi e ingombri delle attrezzature). In quanto al discorso generale, con buona pace di Olympus e di Panasonic e di chi ne trae diletto, non c'è paragone tra il formato 17.4x13mm e quello 36x24mm. Già per ragioni estetiche (delle immagini registrate dai due sensori). Altro che crop. E' un compromesso che si accetta all'origine, più o meno compensato da interventi informatici : ma c'è scritto sulla scatola. E' solo la mia opinione ovviamente. Ognuno la pensi come crede. Io eliminerei oramai anche la Z6 II, se uno fotografa per lo più soggetti piccoli che si muovono, é sempre stata inadeguata. Oggi ci si dovrebbe sintonizzare sulla "imminente"tm. Z6 III. La Zf invece, sarebbe la candidata ideale a sostituire la Df per "gli altri generi" in cui oggi è impiegata. Tutti quegli Zeiss ne avrebbero giovamento. Mentre quel 80-400 VR di prima serie, da tempo dovrebbe stare in museo (ma in una cantina, non in bella vista).
    1 punto
  20. 1 punto
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