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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 18/04/2021 in tutte le aree

  1. qualcuno ha violato la Red Zone, per venire a trovare il mio PB-4: è un coetaneo, del 1968
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  2. Cosa mi spinge a procurarmi materiale Leica R del 1968 nel 2021 ? Certamente curiosità di una vita da fotografo (tra poco saranno 50 anni dai primi scatti) e sopratutto continuità su di un filone ripreso da poco, quando vi ho presentato su questo mio Club un altro pezzo da Novanta di questa categoria, forse addirittura il miglior soffietto di sempre sul mercato della fotografia, guarda caso anch'esso del 1968 e ...guarda caso... Nikon (lui) Così, grazie ai buoni uffici di NewOldCamera di Milano, che nel suo new deal 2021 sta di certo privilegiando la velocità negli scambi, piuttosto che la permanenza a lungo sul listino del negozio, ho pagato ad un prezzaccio insperato la testa di obiettivo Macro Elmar 100mm f/4, prima serie del 1968 (pur con l'anomalia delle scritte incise sulla flangia frontale non verniciate in bianco) obiettivo che nella classificazione Leica corrisponde al codice 11230 (ogni "pezzo" Leica è germanicamente classificato). Tale testa ottica era una delle papabili per campeggiare sul mio mega soffietto Nikon PB-4 (previo debito anello adattatore) Tutto bene fin qui...ma Watanabe nell'inserzione aveva messo anche il soffietto a doppia slitta Leica coevo all'obiettivo, classificato 16860: nel prezzo già ridicolo per il solo obiettivo, che è considerato uno dei Macro più coerenti fra centro e bordi, mai costruito. Sarà pure il mercato a stabilire il prezzo deiie attrezzature...e quindi, ben venga il Mercato !!! eccoli insieme i due Bellows, a sinistra il tetesco, a destra il nipponico Questo articolo vale per farvi ammirare la qualità e le scelte costruttive del soffietto tedesco, rispetto il punto di riferimento che il Nikon PB-4 continua ad essere anche maintenant ! Punti rossi in evidenza, eccovi un soffietto compatto (rispetto dimensioni e scorrimenti barocchi del Nikon) che ha ben poco da invidiare al coetaneo nipponico, principalmente l'assenza del basculaggio della standarta anteriore, che caratterizza il soffietto Nikon, facendolo assomigliare ai successivi Nikon PB-5 e 6, tranne che nelle dimensioni e nel peso: quest'ultimo parametro determinante per la destinazione d'uso: 1240 grammi per il Nikon rispetto i 768 del Leica, che consentono di pensare al Bellow Leica come di un accessorio per la macrofotografia da campo, portatile, grazie anche alla sensibile differenza in altezza a suo vantaggio: la doppia slitta è mirabilmente incorporata sotto la staffa orizzontale, mentre quella Nikon è vincolata alla sbarra sottostante, avvantaggiandosi negli utilizzi di studio, dove la compattezza delle dimensioni ed il baricentro basso, sono concetti meno rilevanti che in esterni. il pulsante di sblocco dell'ottica sulla standarta anteriore, accanto al riferimento per il suo montaggio, colorato in rosso, il blocco di scorrimento sulla cremagliera, elegantemente rastremato con uno scalino, massiccio tanto da non far temere alcuna possibilità di flessione (e possibile salti nella progressività dello scorrimento) Accanto all'Elmar 100/4, oggetto della mia curiosità: ben compatto visto che si tratta di una testa ottica molto semplice La meravigliosa ingegneria tedesca si estrinseca nel righello metrico di scorrimento, girevole sui quattro lati, per mostrare a scelta il rapporto di ingrandimento del soffietto alle principali focali delle ottiche Leica utilizzabili, ossia 90, 100 e 135 mm e sulla quarta faccia, l'ampezza di estensione in millimetri del soffietto stesso.... Inarrivabile anche oggi: e stiamo guardando un oggetto costruito più di 50 anni fa !!! ottica montata, con l'anomalia delle incisioni non dipinte in bianco, come in tutta la prima e seconda serie di questi Elmar paraluce a tre stadi, qui lasciato palesemente fuori fuoco... pianta talmente regolare e stabile della piastra di scorrimento, da consentire l'appoggio su superficie piana a ottica e fotocamera montati !!! Un vantaggio incalcolabile in qualsiasi contesto di scatto ! mega leveraggio di basculamento in verticale della fotocamera che ne consente veloce traslazione in entrambe le posizioni verticali (tre scatti da 90° ) Insomma un attrezzo davvero invidiabile per ogni utilizzo nel quale si renda necessario raggiungere elevato RR in ogni condizione di ripresa giocando... e nel prossimo futuro, perfezionando l'utilizzo combinato dell'adattatore Megadap MTZ-11, rendendo autofocus questi soffietti, nati per un utilizzo assolutamente manuale. Sempre per divertimento e curiosità. WorkinProgress Max Aquila photo (C) per Omnia Vincit Amor et nos cedamus amori
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  3. Ci sono pomeriggi in cui il lago è così placido, immobile, silenzioso che sembra incantato. 1. Il sole al tramonto colora tutto di arancio, totale assenza di vento, neanche un'onda che increspa l'acqua, nessun rumore che possa turbare quello che sembra un mondo sospeso, un paesaggio irreale, quasi fiabesco. 2. 3. Nell'aria solo qualche lontano starnazzare di anatre, il garrito di un gabbiano che vola solitario e poi di nuovo il silenzio, mentre il sole si corica sull'orizzonte e la luce si fa via via più tenue. 4. 5. Due pescatori gettano le reti, e il piccolo motore del loro barchino risuona appena nell'aria per poi perdersi di nuovo nella quiete del grande lago adesso quasi addormentato. 6. Buon riposo, Trasimeno.
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  4. dipende dall'obiettivo, dalla focale e dal fatto se sia montato diretto o invertito. E perchè montare un obiettivo a soffietto tutto ritratto, invece che su un tubo , molto più maneggevole, di corrispondente lunghezza? Il soffietto serve a tanti scopi, i più dei quali richiedono una estensione significativa. Poi, negli anni settanta, ottanta del secolo andato, spuntarono anche dei mini soffietti da campo, il più celebre dei quali fu il Minolta Bellow che più che soffietti erano dei tubi estensibili per la macrocaccia fotografica vagante: intriganti, da mettere dietro ad obiettivi macro o normali, che pertanto mantenevano fuoco ad infinito. Inutile, il più delle volte, avere anche la possibilità dell'infinito in questi casi...
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  5. ora stai davvero esagerando: quando hai comprato la Nikon D100...davvero...non avevi scelta !!! Canon produceva la 60D e, quindi...davvero non avevi scelta. Quando a dicembre hai comprato la Nikon Z6II ne avevi di concorrenti da poter scegliere. Il tuo problema è che ti hanno relegato in casa da troppo tempo: tra poco la chiudo io sta discussione...e le altre identiche disseminate sul sito.
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  6. Non parliamo di gusto personale, ma di messaggio. Il gusto è un aspetto soggettivo ineluttabile, ma il linguaggio non verbale è una scienza ben precisa.
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  7. Ce lo siamo detti un milione e mezzo di volte e non ho proprio intenzione di ripetermi (rimembro la sequela di strali) Penso all'unica alternativa che è Canon ed, in sintesi: Se Nikon chiude --> cambio Se vinco al superenalotto ---> cambio, ma mica vendo tutto no no, chemmefrega ho vinto, tanto per vedere com'è quindi mi trovate qui se Mauro non chiude perchè al superenalotto non ho mai giocato
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