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10 A mio parere le immagini che più richiamano il tema, a loro modo originale, sono: n 1) 32 di Pedrito. Anche qui i tratti caratteristici dell’ambiente non sono evidenziati esplicitamente, ma comunque riconoscibili. Com’è riconoscibile l’occhio del fotografo. n 2) 1, 2, 3 di Marcovitratto. Mi ritrovo a Matera, anche se riconoscibile solo nello sfondo, l’atmosfera mi è evidente.
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Per fotografare serve innanzitutto una fotocamera, a prescindere dal sensore e tecnologia utilizzata. Per essere considerati fotografi è essenziale vedere quello che gli altri non vedono. Per ottenere una buona foto servono macchine che gestiscano tempi, diaframmi, messa a fuoco ed un sensore, il resto sono accessori. Io utilizzo tutti i tipi di fotocamera che mi posso permettere, analogiche e digitali, dipende da ciò che la tecnologia mi consente di ottenere. Come ho già scritto la pellicola ha una pasta diversa che neppure il Foveon permette, ma oggi, per fortuna, esiste la possibilità di scegliere. Per riconnettersi alle radici della fotografia credo che serva l’essenziale e l’analogico per questo lo considero ideale. Perché essendo lo scatto più costoso ti invita a riflettere maggiormente, perché a parte la pre visualizzazione e la ripresa, il processo continua, MANUALMENTE, anche con lo sviluppo e la stampa, magicamente. In pratica si “gode” più a lungo. Nonostante abbia sposato con entusiasmo il digitale da anni, non ho mai abbandonato l’analogico, ibridandolo con il digitale, non avendo per il momento lo spazio necessario per stampare. Quando ho finito di scattare non vedo l’ora di sviluppare. Per me questo è il massimo per “riconnettermi” alla fotografia, anche perché le radici sono fatte di argento, non dimentichiamolo! 😉
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"Riconnettersi con le radici della fotografia" Significa anche: connettersi al soggetto e…non distrarsi.
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Carissimo, se scatti a raglio!
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Azzardo un paragone: la stessa musica può essere realizzata con un’orchestra sinfonica oppure con dei sintetizzatori. A parità di qualità dell’opera, cosa preferireste ascoltare dal vivo? E cosa preferirebbe suonare un bravo musicista? Preferirebbe essere “manesco” oppure stare al computer?
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Beh, se paragoni le fotocamere alle lavatrici, vuol dire che parliamo di cose diverse. Se io uso anche la pellicola è perché le riconosco un’altra “pasta”, completamente diversa dal freddo digitale. Poi c’è anche il recupero del “fare” contro la tecnologia del “fa”. È un gioco, una scoperta che si rinnova ad ogni rullo, ad ogni lastra, ad ogni sviluppo. Un approccio più semplice che non viene distratto da altre competenze come l’informatica. Non è affatto un ritorno al passato. È solo un’altro modo di esprimersi. Mezzi diversi per risultati diversi. Non parlo di quelli che comprano usa e getta da 800 ISO per “esibizionismo”, altrimenti dovremmo parlare pure di quelli che spendono 30.000 € in attrezzature per fotografare il gatto per poi recuperare le ombre con Photoshop (la maggior parte mi risulta).
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Anche questo è un pregiudizio! C’è sempre più gente stanca della tecnologia spinta, digitale. Sono soprattutto giovani. Sarà un caso? Riguardo poi ai fotografi del passato…Tina Modotti abbandonó la fotografia proprio a causa del diffondersi delle Leica. Quindi abbandoniamo i luoghi comuni.
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Il più delle volte mancano gli stimoli e le occasioni. Ma questo è un’altro argomento.
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L’importante è che il pennello non dipinga in autonomia!
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io preferisco la Z8 perché odio l'oculare quadrato!
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