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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 16/09/2018 in tutte le aree

  1. Ora tocca ai creatori di Nikonland, che grazie a passione esperienza ed inventiva hanno creato un sito dove si discute con cognizione di causa, si provano le attrezzature in prima persona: Nikonland is different. Cominciamo con Max Aquila. Raccontaci qualcosa di te, Sono una persona un pò dispersiva indirizzata quotidianamente verso molteplici direzioni, ognuna caratterizzata da un diverso 😎 senso della responsabilità. I miei percorsi di formazione prendono le mosse, quindi, da doveri e passioni, sempre ed allo stesso tempo: quando studiavo a scuola e durante l'università leggevo in maniera compulsiva e contemporaneamente sperimentavo quasi ogni esperienza che dalle letture promanasse: così nelle attività materiali come in quelle immateriali. Il trait d'union di questa accozzaglia di forze e sforzi è sempre stata la pulsione a immaginare di costruire piuttosto che a creare, quasi mai suffragata dalla riuscita dei tentativi, ma tuttavia ciò ha costituito nel bene e nel male il tessuto connettivo della mia esistenza (e della mia motivazione e tensione verso l'obiettivo) Le mie soddisfazioni in questo mare magnum sono certamente le emozioni che quanto detto ha generato nei miei primi cinquant'anni ed i quali effetti spero mi sostengano per i ...successivi. Non andrò mai in pensione, nè per i i lavori che svolgo, nè con le sensazioni che provo: fine pena, MAI ! Quando e come ti è nata la passione per la fotografia? Probabilmente dal momento in cui mi sono visto fotografato da mio padre, da piccolo: con la Rolleiflex del 1965 comprata appositamente e che oggi, arricchita di tutti gli accessori che sono riuscito a regalarle negli anni, è ancora insieme a me. Mi piace stare dietro gli strumenti e non davanti: deve essere stato per questo già da piccolo. Poi ho scoperto, dopo i 16 anni, le potenzialità espressive del mezzo che hanno preso il netto sopravvento sull'esigenza documentativa che fin dalla Rollei e poi dalle Kodak della Prima Comunione mi hanno sempre accompagnato quando mi muovevo: recentemente una persona cara mi ha fatto sentire molto bene raccontando ad un'altra persona che chiedeva della mia passione, come ...dove finiscono le mie dita debba necessariamente incominciare una...fotocamera (parafrasando De Andrè). Qual'è il tuo genere preferito oggi? Reporter da sempre. In ogni senso. Riconosciuto come tale anche da tutti coloro, tanti, che mi hanno delegato questo ruolo fotografico, in ogni ambito. ù ù E quando hai iniziato? I negativi del mio primo rullino di pellicola, scattato interamente da me, è del 1974. Avevo dieci anni ma erano già due o tre anni che avevo imparato a collegare inquadrature con immagini. Nikon perchè? Un caso o una scelta? Un caso? Nemmeno per idea ! Nel 1987, non appena mi fu offerto di avere in regalo la reflex ad ottiche intercambiabili (era questa la necessità) che volessi, non ebbi dubbi e fu la Nikon F301 con un 35-70 f/3.3-4.5 Non avevo preclusioni di sorta verso altre case, ma alle spalle anni di letture di caratteristiche ed opinioni a confronto. Il mio mito allora si chiamava F3, le possibili sostitute FA ed FE-2... ma comandarono i soldi che permisero la F301. Nel decennio successivo però, mi sono tolto tutti gli sfizi relativi alle attrezzature lungamente desiderate, complice l'avvento del digitale, di ebay e dello smantellamento da parte degli anglosassoni dei magazzini dell'usato: ho approfittato di queste contingenze, utilizzando per anni il meglio della produzione dei migliori periodi di NIkon. In questo modo Nikon è diventato per me uno strumento insostituibile che fa da tramite alla mia passione per fotografare... Come ti trovi? Cosa ti manca? Mi trovo nel momento ideale: la transizione da reflex a mirrorless nella maturità economica e compositiva. E' una festa continua: potrei accontentarmi di ciò che posseggo, ma mi diverto ancora a sperimentare: non si ridiventa bambini da vecchi?! Oltre alla fotografia hai altre passioni o interessi? Molte: dai viaggi e le interrelazioni culturali che ne derivano, alla musica da ascoltare sempre ed ovunque mi trovi, anche a costo di cantare o fischiare per la strada o mentre guido auto e moto. Gli sport, specie a mare, la natura, il suo rispetto. Osservare. Leggere. Al di sopra di ogni cosa però, la mia passione principale sono i miei figli e la visione del mondo che passa per le loro menti ed occhi: così diversa dalla mia come la mia lo fu da quella dei miei genitori: o forse no...il Tempo rimette tutto in ordine. Io lo osservo scorrere dalle lancette dei miei orologi che lo misurano, oppure dalla mole dei dati che sui miei hard disk, ogni anno si stratificano. Fotografi i soggetti o gli oggetti di queste altre passioni? Certo. La Fotografia e ...le fotografie che scatto sono il mezzo con il quale io scandisco il tempo a mia disposizione. Qual'è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato Senza alcun dubbio Nikonland, nei limiti di ciò che sono fin qui riuscito a fare ed oltre, in funzione di ciò che pur essendomi ripromesso, non sono ancora riuscito a realizzare o esprimere. In questo progetto fotografico, per la prima volta in vita mia, è stato determinante l'aiuto, i consigli, gli incoraggiamenti, la disponibilità infinita, la comune visione e quelle divergenti col mio amico e co-fondatore, Mauro Maratta. E in futuro? In futuro voglio tentare di concentrare la mia azione, fotografica, su alcuni progetti che mi sono molto a cuore che devono sfociare nella pubblicazione stampata di una parte, quella più rilevante per i temi in questione, delle centinaia di migliaia di foto scattate negli ultimi dieci anni: senza fossilizzarmi nel ricordo, ma continuando contemporaneamente a fotografare ciò che mi piace di più. Ogni giorno qualcosa ... Nikonland, perchè? L'esperienza antecedente a Nikonland sul web faceva comprendere a Mauro e me di essere in grado di contribuire all'informazione ed alla crescita di un sito che fosse scevro da compromessi ideologici o commerciali. Non c'era... e abbiamo ancora tanto da scrivere... siamo appena all'inizio: il nostro limite è puramente anagrafico. Solo l'obsolescenza del mezzo, sempre annunziata e non ancora sopravvenuta, potrebbe farci desistere. Ma siamo lieti di poter essere considerati per ciò fin qui realizzato. Cosa ha rappresentato Nikonland e cosa rappresenta oggi? Cosa ha rappresentato e quanto ci tenga l'ho già espresso: oggi è un database di dodici anni di esperienze condivise, su attrezzature, materiali e considerazioni sulla fotografia in genere. Sta ai lettori decidere della sua utilità: ogni tanto riceviamo segnali confortanti in questo senso. Altre volte io e Mauro ci chiediamo se non sia solo un sottile filo quello che ci unisca a persone con le quali (talvolta anche "per le quali") condividiamo passione ed aspettative di divertimento e contenuti.
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  2. Max a te e a Mauro siamo debitori. La Fotografia è un bel filo d'arianna che ho seguito in solitario per molti anni. Con Nikonland ho capito come si possa crescere insieme pur mantenendo la propria individualità. In questo sta il debito. Grazie
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  3. Grazie ancora a tutti voi. Se non ci fosse chi legge a poco servirebbe scrivere....
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  4. Mi compro una Nikon Z ? le due monelle Nikon, rivoluzionarie ? No. Reinvenzione del concetto di mirrorless ? No E' certamente uno degli interrogativi che si stanno ponendo molti nikonisti in questo momento e per i mesi a venire sarà certamente uno dei dibattiti più frequenti. La risposta non è univoca, non è immediata, dipende da caso a caso, principalmente dalle esigenze, dalle aspettative, dal livello e dai generi fotografici praticati dai singoli interessati. Beninteso, io le ho viste giusto per pochi minuti il 28 agosto. Aspetto di provarne una più a fondo per un periodo adeguato di tempo in condizioni operative e non di test. Cioè calandole nel mio modo di fotografare. Che essendo mio, non può necessariamente valere per tutti. Ho anche aspettative specifiche che essenzialmente si riassumono nella pretesa di avere nello strumento mirrorless, qualche cosa che superi i limiti oramai raggiunti delle reflex. In particolare per quanto riguarda l'autofocus, la soluzione dei limiti di registrazione dell'autofocus degli obiettivi, la possibilità di avere raffiche elevate, lo scatto totalmente silenzioso senza limiti connessi. Tutte cose permesse solo dalla tecnologia del mirino elettronico e l'assenza di specchio. Ma non considero la mirrorless come una moda, un trend, una necessità, perchè mirrorless è nuovo, mentre reflex è vecchio. Ovviamente io parto dall'assunto difficilmente trascurabile dell'avere un corredo di ottiche ragguardevole e ben destinato alle mie esigenze, e due delle reflex migliori di tutti i tempi, la D5 e la D850. Ma dimentichiamoci Mauro e i suoi perchè e vediamo Nikon e le sue Z le due macchine sono belle, sono delle vere Nikon, hanno un eccellente mirino, uno splendido display, una costruzione a tutta prova (sono fatte in Giappone), menù, comandi, ergonomia, qualità dei file sono quelli cui siamo abituati noi nikonisti offrono un buon mix di qualità aggiuntive rispetto alle nostre reflex : autofocus a tutto frame (con 493 punti la Z7, 273 la Z6), autofocus efficiente anche nel video, scatto silenzioso, stabilizzatore IBIS sul sensore memoria efficiente compatibile con la nuova generazione alle porte (XQD e CFExpress) l'adattatore FTZ ha dimostrato inequivocabilmente di essere funzionale senza limitazioni di nessun tipo (al netto di incompatibilità di obiettivi non Nikon) ma sono di impostazione tipicamente amatoriale trascurano alcune impostazioni cui siamo abituati con le migliori reflex (comandi importanti come la regolazione di autofocus, modalità di raffica, modalità di esposizione, qualità dei file, bilanciamento del bianco sono possibili solo tramite menù o programmazione di altri tasti; hanno una sola scheda di memoria) costano un botto (molto di più dei corrispondenti modelli reflex che idealmente sarebbero D610 e D750 e non D850 e D5) sono di buon livello ma certamente non sono il top disponibile sul mercato e non sono reattive come le migliori reflex Nikon rappresentano solo la prima generazione di mirrorless "serie" Nikon con la promessa che con gli obiettivi che verranno, arriveranno anche macchine adeguate perchè infatti escono con un mix decente di obiettivi nuovi con il nuovo attacco ma tutte le premesse del nuovo sistema partono dal nuovo attacco e il meglio verrà in futuro a quel punto sarà il sistema di ottiche disponibile che piloterà le vendite, con nuovi obiettivi di qualità eccezionale che non abbiamo mai avuto prima e che, soprattutto non saranno mai disponibili per le nostre reflex. la prima roadmap della storia Nikon. Ottimo. Per cominciare ! Intendiamoci, le Nikon Z6 e Z7 sono ben più evolute, funzionali e prestazionali delle prime relfex (penso con tenerezza e un filo di tristezza a quanto erano primitive le Nikon D70 e D100, prime reflex digitali di larga diffusione di Nikon). E per un fotografo comune (ma molto danaroso) ben adeguate ad ogni esigenza quotidiana. Ma è Nikon stessa che in questo momento le sta proponendo come complementari delle sue reflex e non sostitutive, almeno non in tutti i casi. Per ovvie ragioni difensive (continuare a vendere le proprie reflex) e perchè sostanzialmente è chiaro che non è ancora pronta a fare una sostituzione integrale del parco reflex (e ottiche) con il nuovo. E' in ritardo, sia in termini progettuali che di produzione industriale. Facilmente sarà a regime in 24-36 mesi. Quando saranno disponibili forse altre due generazioni di mirrorless Nikon (e della concorrenza che non starà certo a dormire), oltre, finalmente, alla conferma delle premesse dell'eccezionale (in potenziale) nuovo attacco Z. E Sony e Canon (che a me continuano ad interessare solo per decifrarne il trend, non perchè contempli la possibilità di cambiare) proporranno intanto altre e nuove proposte più evolute delle attuali. Quindi : Mi compro una Nikon Z ? Se ami il nuovo e lo vuoi subito, si. Se hai tanti soldi da spendere in cose che facilmente tra 12-18 mesi costeranno molto ma molto di meno di oggi, si. Se poi non ti arrabbi se tra pochi mesi si comincia a parlare di modelli potenzialmente più adatti a te si. Ma soprattutto si, se ti servono ADESSO e le loro potenzialità vanno oltre quelle che ti permettono le tue reflex ADESSO. Ma attento che tante cose si possono fare meglio e più a buon mercato con le attuali reflex. Che generalmente costano di meno oppure ti offrono un valore intrinseco superiore. Facilmente con i tuoi obiettivi, se ne hai di buoni. Utilizzare le ottiche reflex con l'FTZ ? Si ma come soluzione palliativo, a lungo termine sarebbe un non senso. Paragoniamo la Z7 con la D850 ? Hanno lo stesso sensore. Ma una è il primo esempio della tecnologia del futuro ed è prodotta utilizzando massicciamente manodopera robotica (quindi potenzialmente molto meno costosa da produrre). L'altra è l'estrema evoluzione della capacità produttiva ed industriale di un costruttore che ha cambiato il modo di fotografare con la Nikon F 60 anni fa. Potranno mai costare la stessa cifra, non offrendo le stesse capacità di reazione nelle mani di un fotografo che se ne sappia servire ? Per me no, ma non ho la pretesa di poter rispondere per ognuno. Io, pur essendomi fatto prendere in un primo momento dall'entusiasmo, ho deciso di starmene in paziente attesa che Nikon proceda con il suo sviluppo senza la fretta di dover uscire a tutti i costi per decisioni strategiche difensive (comprensibili ma non del tutto azzeccate) e faccia le macchine e le ottiche che servono a me. Intanto cercherò di sfidare la tenuta degli otturatori delle mie reflex
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  5. Da appassionato di macrofotografia e di obiettivi macro, oltre che da utilizzatore professionale per la mia ricerca scientifica, ero molto curioso di provare il nuovo Sigma 70mm f2.8 DG Macro, che si fregia della prestigiosa sigla Art, indice di una progettazione senza compromessi. Grazie alla cortesia dell'importatore italiano Mtrading ho avuto la possibilità di provarlo sulla mia Sigma Sd Quattro H (non viene prodotto con l'innesto Nikon). Ecco le mie impressioni d'uso. As an enthusiast of macrophotography and of Macro lenses, as well as a professional user for my scientific research, I was really curious to try the new Sigma 70mm f2.8 DG Macro that bears the prestigiuous label "Art", meaning a design with no compromises. Thanks to the courtesy of Mtrading, the Italian dealer of SIGMA products, I had the chance to test it on my SIGMA Sd Quattro H (Nikon mount is not available). Here are my user impressions. Il 70mm f2.8 Macro DG Art su SIGMA Sd Quattro H su stativo. Ma prima i soliti dati tecnici (dal sito SIGMA). But first the specs: Schema ottico: 13 elementi in 10 gruppi Optical scheme: 13 lenses in 10 groups: Angolo di ripresa (35mm):34.3° Angle of view (35mm):34.3° Lamelle del diaframma: 9 (diaframma rotondo) Diaphragm with nine blades Apertura minima: F22 minimum aperture f22 Minima distanza di messa a fuoco: 25.8cm minimum focusing distance 25.8 cm Rapporto d’ingrandimento massimo: 1:1 Max reproduction ratio 1:1 Diametro filtri: ø 49mm filter size ø 49mm Dimensioni: (diametro x lunghezza):ø70.8mmx105.8mm Size (diameter x length) ø70.8mmx105.8mm Peso:515g Weight 515g L’obiettivo è compatibile con i converter Sigma 1.4x e 2x, con limitazioni dell'Af con l'1.4x, mentre con il 2x la messa a fuoco è solamente manuale. The lens is compatible with Sigma converters 1.4x and 2x, with some limitations for Af with the 1.4x and as a manual focus lens with the 2x. A corredo il paraluce di buona fattura e l'astuccio in cordura, come sempre. Lens hood (good) and lens poach provided as usual. Optical scheme (from SIGMAGlobal site) with two aspherical lenses and two ELD lenses. Costruzione ed ergonomia. Construction and ergonomy Solido, costruzione impeccabile e precisissima, senza giochi di alcun genere, il tutto unito ad un'aspetto raffinato da vero obiettivo Art. Robustezza da carro armato ma finiture da limousine. Sturdy, impeccable construction, with no plays, wobbles or anything, along with an refined finish. Solid like a thank but elegant like a limousine. Il 70mm macro Art (a destra) a confronto con il 105mm macro OS (a sinistra). The 70mm macro Art (right) compared with the 105mm macro OS (left) Come si vede dalle foto diversamente dagli altri Macro SIGMA di recente costruzione, che sono tutti IF (ossia non modificano la lunghezza del barilotto alle diverse distanze di messa fuoco) il nuovo 70mm Sigma si estende, e molto, alle brevi distanze. As it can be seen from the photos, and unlike other recent macro by SIGMA, which are all IF (=the lens barrel does not exted at short distances) the new 70mm SIGMA nearly doubles its length at minimum focusing distances. Questo ha alcune implicazioni: una, positiva è che la riduzione della focale effettiva alle brevi distanze è molto contenuta: al rapporto di riproduzione (RR) di 1:1 la focale effettiva è 64,5mm. Un'altra implicazione anch'essa positiva è che l'obiettivo è meno soggetto a fenomeni di fringing (io non ne ho visti affatto) rispetto ad un obiettivo IF. Una implicazione invece meno positiva è che la distanza di lavoro (distanza del soggetto dalla lente frontale) è molto scarsa, cosa poco rilevante in lavori di riproduzione e still life, ma può essere un problema con soggetti reattivi o in natura dove spesso ci si deve districare col treppiedi fra rami cespugli ragnatele e quant'altro. This has some implications: one, positive, is that the reduction of actual focal length at shorter distances is minor, with respect to IF macro lenses. At 1:1 reproduction ratio the actual focal length is 64.5mm, a very good value. Another positive implication is that the lens is less subject to fringing (I never saw in the photos) that an IF lens. A less positive implication is that the working distance (distance between the subject and the front lens) is scarce. This has little relevance for reproduction works, still life and the like, but may be a problem with skittish critters or on the field, where one has to deal with the tripod among twigs, spider webs, roots and so on. Confronto fra le distanze di lavoro ad 1:1 del 70 Macro Art (sopra) e del 105mm OD (sotto). Comparison between the working distances at 1:1 of the 70mm macro Art (above) and the 105mm macro OS (below). Nella camma interna del barilotto sono segnati i rapporti di riproduzione e le relative distanze di messa a fuoco in piedi e metri. On the inner cam are signed the reproduction ratios and the corresponding focusing distances in feets and meters. Autofocus. I macro, avendo una lunga escursione non sono mai dei fulmini, e nemmeno questo lo è, come è la norma, però la precisione sulla Sd Quattro H è notevole. Il limite è più il sensore della fotocamera, nel caso della Sigma Sd Quattro H, che necessita di un po' di luce e/o contrasto per agganciare. Macro lenses due to their focal excursion are never fast, and so is the 70mm, and it is normal, the mai limit is the camera sensor with the Sigma Sd Quattro H, however the autofocus is precise once there is enough light and/or contrast. Messa a fuoco manuale Manual focus. La ghiera di messa a fuoco è ampia e offre la giusta resistenza ma, attenzione, la messa a fuoco è "focus by wire", ossia la ghiera non movimenta alcun gruppo di lenti, ma manda dei segnali alla fotocamera che controlla il motore coreless. Quindi con l'obiettivo staccato dalla fotocamera la ghiera gira "a vuoto", lo stesso se montato sulla fotocamera spenta. La messa a fuoco manuale è possibile solo con la fotocamera accesa. Per questo sulla ghiera di messa a fuoco non sono segnate le distanze, perchè non avrebbero senso. Operativamente in ogni caso la messa a fuoco manuale grazie alla demoltiplicazione della ghiera e, sulla Sd Quattro H, grazie anche al focus peaking e la possibilità di ingrandire l'area di messa a fuoco è precisa. Direi che il focus by wire rende al meglio su una mirrorless. The focusing ring is wide and with the right resistance, but keep in mind that the focus is a "focus by wire", that is the focusing ring does not move any lens group, rather it sends inputs to the camera processor who regulates focusing electronically. This means that the focusing ring does nothing with the lens detached from the camera or with the camera "off". For this reason there are no distance markings on the focusing rings, they would make no sense. In any case manual focusing on the Sd Quattro H is good, thanks to the wide excursion of the focusing ring, to the focus peaking and the possibility to enlarge the focus area. I would say that focus by wire renders at its best on a mirrorless camera. Niente indicazioni delle distanze. No distance scale. Qualità di immagine. Image quality SIGMA scrive: "Per ottenere risultati di alto rilievo a qualsiasi distanza di ripresa, l’obiettivo presenta un meccanismo di messa a fuoco flottante basato su due gruppi. Tale soluzione riduce l’aberrazione e fornisce risultati di qualità a qualsiasi distanza di messa a fuoco." ed è vero. Questo 70 macro, da me provato su sensore Foveon, da' risultati eccellenti sia alle brevi distanze che a quelle lunghe senza percepibili differenze. The italian site of SIGMA reports as follow (translation is mine): "To gain hig quality results at any distance the lens offer a floating focusing mechanism based on two groups. This feature reduces aberration and allows quality results at any shooting distance". It is true, this lens shines. Tried on a Foveon sensor, results are nothing less than excellent both at short as well as at long distances, with no noticeable differences. Niente aberrazioni, nè fringing. No aberrations, no fringing. L'impressione che ho avuto è di una qualità veramente superiore, da infinito fino a rapporti di riproduzione vicini ad 1:1, dove rimane comunque ottimo. My impression is that this lens offers a really superior quality from infinite to reproduction ratios close to 1:1, where it remains anyway excellent. Ammonite (6cm) 100%crop. Stunning. Sezione di un osso. Section of a bone. 4cm ca. 100% crop Un ramo di corallo al RR di 1:1. A coral branch at 1:1 reproduction ratio E questo è il crop al 100%!. And this is the 100%crop! A distanze lunghe. At long shooting distance. Crop 100%. Probabilmente il Foveon fa la sua parte, ma è formidabile. Crop 100%. Probably the Foveon sensor plays a part in this, but the result is simply stunning. I am repeating myself, I know. Resa dei colori? Colour rendition? Eccellente anche l'omogeneità di resa fra centro e bordi anche a tutta apertura, perlomeno sul sensore APS-H della SIGMA SD Quattro. Ai bordi a f2.8 è meglio del cugino 105mm F2.8 OS, che è un'ottimo obiettivo. The quality remains the same (excellent) from the center to the border of the frame (on the APS-H sensor of my SIGMA Sd Quattro H) even at full aperture. Under this aspect it is better than the 105mm f2.8 OS, which is a great lens. Test image Conclusione: per chi fa lavori di riproduzione, still life, food, fiori, gioielli, minerali (e fossili!), è un obiettivo superlativo per nitidezza, specie se montato su una Sd Quattro o Quattro H. La sua versatilità lo rende un 70mm (84mm su APS-H) Ottimo anche per scorci di paesaggio. Se le vostre modelle non si irritano per la resa tagliente anche a f2.8, potreste anche farci dei ritratti. Unico limite la ridotta distanza di lavoro, che è esimile a quella di un 50mm macro, cosa che lo penalizza per la macro ad insetti o in generale sul terreno. Per il resto è un grande obiettivo. In conclusion: for still life, food, jewelry, mineral, flowers (and fossils!) , it is a superlative lens, especially on a SIGMA Sd Quattro/QuattroH. Excellent as well for some kind of urban photography/landscape. And... if your models do not get angry with you for the razor-sharp, unforgiving rendition of any skin imperfection, you might also use it for portait . The only limit I found is the same of all short macro lenses, the working distance is similar to that of a 50mm macro; it may be a problem for insects or on the field. For anything else is a great, great lens. I miei sentiti ringraziamenti a Mtrading, l'importatore italiano dei prodotti SIGMA per avermi concesso di provare questo obiettivo. My sincere thanks to Mtrading, the Italian dealer of SIGMA products for allowing me to try this lens.
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  6. Matteo capisco quello che vuoi dire. Tu hai provato una fuji per una settimana. Io l'ho scelta tre anni fa per motivi di peso e sono passato da FX a APS-C. Ho aspettato le nuove nikon e dalle caratteristiche e dalle prove fatte da altri non vedo il motivo per ripassare, adesso, a Nikon. Quello che z6 e z7 offrono esiste già: che si chiami previsualizzazione, o istogramma, o scatto silenzioso, o otturatore elettronico, o personalizzazioni della macchina o modalità di scatto, o possibilità di fare filmati al rallentatore o meno, stabilizzatore ecc.... esiste già e a costi molto più bassi. Quindi per ripassare a Nikon, mi aspetto molto di più a prezzi molto più bassi. Per me una Z6 non dovrebbe costare più di 1000 euro e massimo 1500 una z7, ... almeno per me. e lascio fuori il discorso degli obiettivi che anche lì non mi sembra vincente.
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  7. Ragazzi, non vorrei entrarci troppo a gamba tesa: ma per voi è così difficile trovare la corretta esposizione, nel senso quella che volete dare alla vostra immagine, da giustificare un investimento di migliaia di € per avere l'istogramma nel mirino? Io uso il matrix, ma sotto-sovra espongo con sistematicità. Spesso già il primo scatto - cioè non in base a quel che dice l'istogramma ma in base a quello che so dell'esposimetro. La pre-visualizzazione è quella nella mente del fotografo e non la visione in tempo reale dell'istogramma!
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  8. Per come sono abituato io, scarsina. Ma il tutto è quanto dinamicamente riesce a scaricarlo sulla XQD (e a tendere sulla CFexpress poi). Senza vederle - come è corretto - come macchine votate all'azione (sport, wildlife), penso che sia comunque un "NON" problema.
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  9. Petra nel Gattinara 11 luglio 2009, Nikon D3x e Nikon 300/2.8 VR I
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  10. Uffa ma che noiosi che siete ! Ha ragione Ross ... Una delle 500 che potrei proporre, scelta a caso
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