Vai al contenuto

[divulgazione] Facciamo fuori i gatti australiani?


Silvio Renesto

1.965 visite

L'amico Paolo (Vento) ha richiamato la mia attenzione su una notizia che circola  da qualche giorno su diverse testate.
 

Il governo australiano starebbe pianificando l'uccisione di due milioni di gatti "selvatici"; in realtà si tratta di gatti domestici "rinselvatichiti", abbandonati o fuggiti, perchè in Australia non sono mai esistiti felini selvatici; il termine corretto sarebbe "ferali" o più volgarmente, randagi.  Questa proposta avrebbe lo scopo di proteggere la gravemente minacciata piccola fauna locale di uccelli, rettili e mammiferi autoctoni, per i quali i gatti rappresenterebbero la  più grave minaccia.

L'uccisione sarà perpetrata soprattutto tramite avvelenamento, ossia la dispersione di bocconi avvelenati. E' già permesso, anzi incentivato,  lo sparare a vista (tirare frecce, intrappolare, passare sopra con l'auto) ai gatti randagi (come si possano distinguere da un gatto di proprietà che si sta facendo un giro è da vedere, ma il punto non è questo) a scopo protezionistico. 

Per inciso,  nell'intero  mondo anglosassone, oltre che in Australia anche in Gran Bretagna ed in  USA, sta montando una fazione anti-gatto, sempre per motivi protezionistici, che   sostiene la necessità di eradicazione dei gatti ferali, oltre ad altre misure meno cruente. Anche da noi girano sui social delle campagne più o meno informative sul pericolo rappresentato dai gatti ferali, ma da noi la situazione è differente e fuori tema qui (magari un'altra volta), adesso restiamo in Australia.

A seguito della notizia, come sempre si sono accodati commenti dei lettori, chi a favore chi inorridito, chi ironico (qualcuno ha proposto di portarli a Vicenza...). Ben pochi però  escono dall'emotivo, dal luogo comune,  per cercare di capire se questa cosa è giusta o no, se serve, a cosa serve è che conseguenze può portare, e non ho visto nessuno fare affermazioni documentate.
Non ho certo voglia di mettermi a discutere in commenti a giornali con delle tifoserie ottuse di entrambe le fazioni, quindi i miei pensieri li scrivo qui, fra amici e soprattutto persone che ragionano, per sfogarmi su quanti pochi siano quelli che ritengono che prima di fare o di dire sarebbe meglio pensare e capire.

grey.thumb.jpg.7da6e8691a58abfa1ea09386e3c1e750.jpg

NON HO FATTO LA TARA alla notizia, ho letto ciò che ha riportato la nostra stampa senza andare  a vedere le fonti originali, quindi può esserci un vizio di informazione, ma, come esercizio prendiamolo per vero e ragioniamoci sopra.

I GATTI FERALI COSTITUISCONO UNA MINACCIA? La risposta di chi li studia sul serio è DIPENDE. E' indiscutibile che l'introduzione di gatti su territori confinati,  come  piccole isole sulle quali erano originariamente assenti, può provocare danni seri, specie se su quelle isole sono stati introdotti anche altri alieni, quali i topi, che da una parte forniscono al gatto una fonte di cibo certa che gli permette di prolificare, alle spese anche della fauna insulare, e dall'altra sono loro stessi una minaccia. 

 

white.thumb.jpg.9bb4f3ad5f5d52ae4f701c25b6f2f05a.jpg

 

Ma può succedere anche l'opposto. Uno studio suggerisce che la rimozione dei gatti può non far bene o perlomeno essere ininfluente: Nell'Isola di Stewart (Nuova Zelanda, a due passi dall'Australia)  i gatti sono stati eradicati(= sterminati)  per il timore che portassero all'estinzione il Kakapo,

 

 

stella-the-kakapo-codfish-1600.thumb.jpg.24148fb5b1562c7084c54ab480457a14.jpg

Kakapo (foto da internet)

nonostante fosse stato dimostrato che il gatto predava principalmente i ratti, che erano una minaccia più seria per il kakapo (ne predavano i nidi). Infatti dopo una convivenza di due secoli fra gatti e kakapo, i gatti furono sterminati, ma il kakapo continuò a diminuire e gli esemplari sopravvissuti dovettero essere rimossi in aree più sicure, protette dai ratti.

 

rattoint.thumb.jpg.a740f9cb7aa2653d9d473164019ae530.jpg

A PROPOSITO, COME LA METTIAMO CON I RATTI IN AUSTRALIA? Ricordiamoci che i ratti sono stati responsabili dell'estinzione di decine e decine di specie animali in Nuova Zelanda.

In aree ampie, continentali, come l'Australia, i gatti possono essere sia un fattore di danno che protettivo, a seconda delle condizioni. Proprio in Australia degli studi indicherebbero che se da una parte i gatti sicuramente contribuiscono al declino del bandicoot (lepre marsupiale), gatti ferali in aree urbanizzate contribuiscono a proteggere gli uccelli da nido cacciando i ratti. Sempre in Australia, un altro lavoro (pubblicato nel 2010 sulla rivista Pacific Conservation Biology) sostiene che in aree de-gattizzate (mi si passi il termine) non si aveva una diversità maggiore di fauna autoctona rispetto ad aree non regolate, anzi spesso si aveva lo stesso declino delle zone non regolamentate, in quanto la discriminante principale sarebbe stata il degrado ambientale, con conseguente limitazione di risorse.

blacw.thumb.jpg.7676975ce9c349a995a5b4eb06e397ea.jpg

 

Sull'entità dell'impatto predatorio dei gatti ferali nei confronti dell'avifauna (ci sono molte stime per i paesi anglosassoni) non metto in discussione il dato, nè disconosco il problema, ma un numero da solo non dice niente: i gatti uccidono X migliaia/milioni di prede? Orrore però... perchè  questo dato  significhi qualcosa  va confrontato con i tassi riproduttivi delle prede. Purtroppo le testate amano il sensazionalismo e sparano una cifra perchè impressionante e tanti saluti.
Uno studio in inghilterra stimava circa una popolazione di Cinciarelle pari a 3,5 milioni di coppie ciascuna che produce 7-8 pulcini per anno, per cui in teoria si avrebbe un surplus di 25 milioni di individui rispetto alle risorse del territorio, di questi,  molti morirebbero o sarebbero indeboliti per competizione intraspecifica per le risorse alimentari anche senza gatti od altri predatori, per cui con questi numeri, anche se i gatti uccidessero due milioni di cinciarelle l'anno, sarebbe ininfluente se non benefico.Inoltre uno studio suggerisce che almeno una percentuale delle vittime dei gatti siano proprio animali in cattive condizioni, nidiacei caduti o individui adulti indeboliti ad esempio d'inverno. Un altro studio suggerisce che perlomeno nelle aree  urbanizzate i passeriformi avrebbero evoluto strategie difensive nei confronti dei gatti, riducendone l'impatto predatorio.

 

_SCR2650s.thumb.jpg.359f2d1f13cef98c596984e3bda7b84d.jpg

 

E' infine curioso uno studio inglese (effettuato  da ornitologi ;) ) rivolto a valutare l'impatto del proliferare incontrollato di gazze (fra le principali predatrici di nidi e giovani uccelli), che conclude (traduzione mia): "non ci sono prove che l'aumento delle gazze  causi il declino degli uccelli canori e conferma che la numerosità popolazione  delle prede non è determinata dal numero dei predatori (sic!) quanto dalla riduzione delle risorse e degli habitat dovuti all'espansione agricola intensiva (e in Australia è lo stesso)", le gazze no e gatti sì

NOTA BENE: NON SCRIVO COSE CHE MI PASSANO PER LA TESTA, A  CHI VOLESSE POSSO FORNIRE TUTTI I RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI.

E adesso andiamo alla modalità di eradicazione proposta: sul serio penserebbero di spargere bocconi avvelenati? Vorrei che mi si spiegasse come fare a farli mangiare solo ai gatti (randagi) e non alla fauna che si vuole proteggere. Sinceramente questo aspetto mi preoccupa, anche e  più per quegli  altri animali "da proteggere"...

mackerel.thumb.jpg.320bf30b08c8a26357ce98b304de1313.jpg

 

Intendiamoci, non voglio affatto sostenere che i gatti ferali siano una buona cosa, perchè non lo sono, sempre di invasori si tratta, nè sono contrario ad azioni di contenimento (quando possibile meno cruente) se realmente necessarie,  voglio solo suggerire che la loro demonizzazione, il farne un "capro espiatorio", con una certa ipocrisia,  ignorando altri fattori, potrebbe alla fine non portare ai risultati che ci si aspetta.

tux.thumb.jpg.beff763ae53eca97e6dce3124737cb50.jpg

Se vogliamo vedere,  dal punto di vista dei disastri naturali, gli Australiani (intesi come gli Europei arrivati in Australia) sono sempre stati dei campioni:
Hanno provocato l'estinzione del lupo marsupiale (l'unico grosso carnivoro marsupiale) perchè pensavano minacciasse le pecore (era invece il Dingo), l'hanno dichiarato protetto quando era troppo tardi e l'ultimo è morto nel 1936 allo zoo di Sidney.
Hanno seminato i conigli che, in un paese quasi privo di predatori in grado di cacciarli si sono riprodotti come ... conigli, ed hanno desertificato buona parte del territorio. Resisi conto del danno, hanno disseminato la mixomatosi (una malattia mortale per i conigli), ma non essendo troppo esperti di epidemiologia non hanno pensato che su popolazioni così grandi ci sono sempre ceppi immuni e così, con a lungo andare hanno selezionato i conigli resistenti alla mixomatosi che gli hanno fatto marameo e siamo daccapo.
 Avranno imparato? Nooo... 
Avete visto il film Crocodile Dundee? C'era un ... Bufalo, e ci sono i Cammelli, chi li ha portati?

 

gcrocd12a.jpg.c79e83c3e95072f231dc681e85866ac0.jpg 

Questa foto non è  mia ovviamente.

Più recente ancora hanno importato della canna da zucchero, con i relativi insetti parassiti. Per controllare i parassiti... hanno importato dei rospi giganti, i quali in Australia han pensato bene di mangiarsi i piccoli anfibi locali anzichè i parassiti della canna da zucchero come nella terra di origine.

In Nuova Zelanda hanno importato, oltre alle pecore,  i Maiali, i quali sono rinselvatichiti diventando giganteschi e zannuti (in pratica sono tornati cinghiali cosa che accade in pochissime generazioni) e fanno talmente tanti danni che ne fanno dei film dell'orrore.

Il messaggio sarebbe che prima di fare qualcosa bisognerebbe pensarci bene. Come dice il proverbio la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni  (ehm, non sempre buone...  non dimentichiamoci che a fine del 1700 tra stragi deliberate e spargimento di vaiolo e morbillo, i coloni australiani hanno più o meno fatto con gli aborigeni lo stesso dei coloni americani con i nativi ...  americani).

Ma in fondo, la storia del rapporto tra uomo e gatto è sempre stata così, ambivalente:  a volte  amato e riverito, altre odiato e perseguitato.   In Belgio a Ypres  c'era una festa in cui si gettavano da una  torre centinaia di gatti una volta all'anno (lo fanno ancora, ma con gatti di stoffa). L'ultimo gatto vivo fu lanciato nel 1817.

Le foto dei gatti e del ratto sono mie.

 

  • Eccellente, grazie ! 4
  • Sono d'accordo 3

14 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Nikonlander Veterano

Se fosse un'altra persona a scrivere queste  " notizie " le prenderei molto alla leggera..  però si dà il caso che un pochino  ( poco poco  ) conosca uno dei due miei Nipoti acquisiti e.. non solo ti credo sulla parola ma, ne sono sicuro che a ben guardare potresti trovare ben più malefatte Umane  ( umane?  mah.. ) sul continente Australiano e limitrofi..  e dettati sempre dalla miopia e dalla scarsissima conoscenza delle cose che si accingevano a fare... spinte unicamente o quasi da motivi di interesse economico.. 

Link al commento
  • Nikonlander Veterano

La questione è in piedi da decenni. Ma alla fine credo che verranno trovate altre soluzioni. Certo è che in passato l'introduzione dei felini fu una forzatura che produsse indubbiamente un danno soprattutto per le specie che nidificavano a terra (ad esempio i kiwi). In Nuova Zelanda era vietato importare gatti ma so che ultimamente sempre la Nuova Zelanda ha "aperto" le frontiere ai felini (rigorosamente registrati e muniti di microchip, quindi rintracciabili in caso di fuga o di smarrimento).

Considerate che i peggiori danni all'habitat in genere sono provocati da specie introdotte dall'uomo in posti nei qualli quelle specie non esistevano. Le Hawaii sono tra i casi più vistosi (introduzione di insetti e soprattutto di serpenti) e sempre in Australia è facile vedere quali danni ha arrecato l'inserimento della rana toro. Nel caso dei gatti spero che alla fine il governo di quel paese trovi una soluzione indolore che è ciò che i cittadini australiani vorrebbero (e non solo loro). :)

PS - Per stare in Italia: il cinghiale, introdotto all'Asinara oltre 100 anni fa, è il maggior responsabile della quasi totale estinzione sull'isola del gabbiano corso che molto faticosamente si sta cercando di ripopolare.

  • Sono d'accordo 2
Link al commento
  • Nikonlander Veterano

È una situazione molto complicata, da una parte amo i gatti e i tutti i felidi, ma dall'altra ci sono tante specie animali che esistono lì e soltanto lì. Estinguerle sarebbe una tragedia! Per di più vedendo quanto incapaci siano nel proteggerli. Onestamente io non saprei cosa fare! Sterminare 2 milioni di gatti? 😱 Rischiare di estinguere specie autoctone? 😱

Link al commento
  • Nikonlander Veterano

Caro Silvio, penso che il problrma sia prima di tutto metologico e credo sia dovuto all’approccio analitico messoo in campo in un ambito sistemico: a mio parere non si può agire su un fatto specifico  inserito in un sistema,  senza tenere conto delle conseguenze che hanno quelle decisioni circoscritte nella catena in cui sono inserite. Ciò è dovuto al fatto che non “si chiìuide il cerchio”  e questo genera scelte ottuse, sciocche, controproducenti e dannose. Lo vediamo nella vita di ogni giorno dove non si va al di là del naso nelle piccole come,  a maggior ragione, nelle decisioni più complesse. 

Quindi se (e dico se) il numero dei gatti deve essere contenuto lo si deve fare valutandone attentamente TUTTE le conseguenze, altrimenti il risultato è quello che abbiamo visto più volte: quello dell’apprendista stregone nel film Fantasia...

  • Sono d'accordo 2
Link al commento
  • Nikonlander Veterano

Sono d'accordo con Nicola, senza un approccio sistemico è molto difficile tutelare qualsiasi cosa.

Leo, senza dubbio bisogna fare ogni sforzo per proteggere la biodiversità, anche se necessario delle eradicazioni, dopo attenta valutazione delle implicazioni. Ma alla base ci dev'essere la consapevolezza che solo una corretta gestione (ho scritto gestione e non protezione apposta) dell'ambiente, può dare risultati significativi.

Link al commento
  • Nikonlander

Anche perché estremizzando questo modo di ragionare.. è stato l’uomo a creare i danno introducendo specie aliene e modificando il territorio... che facciamo eradichiamo l’uomo?

Link al commento
  • Nikonlander Veterano

Non ti preoccupare, lo stiamo già facendo. Solo che abbiamo fatto il giro largo e stiamo prima eliminando tutto quello che non riesce a resistere.

Sul topic non so bene quale posizione prendere, in mancanza di informazioni affidabili per capire l’entità del problema e l’adeguatezza della soluzione, anche se a pelle mi sembra una colossale minchiata, non fosse altro per via dell’idea di avvelenarli. Come si fa ad essere selettivi? 

 

Link al commento
  • Nikonlander Veterano

Roby: Io vorrei restare ancora un po' :) 

Piuttosto si dovrebbe essere un po' più umili, muoversi ...lentamente e guardare lontano, invece ... siamo (a qualsiasi livello) pressati, precipitosi e miopi. Perchè altrimenti ci ... eradicheremo senza volerlo. ;) 

Ogni scoperta entusiasma, promette benessere (e profitto) salvo poi accorgerci che profitto sì, ma benessere ... non sempre. 

Negli anni 30 vendevano bevande curative/toniche al Radio (!) , poi hanno smesso perchè tanto bene non facevano... ops.

Negli anni 50 in USA facevano le gite di famiglia all'impianto nucleare e nei negozi di scarpe facevano Rx di routine ai piedi dei bambini per fare scarpe su misura, poi hanno smesso perchè come sopra... ops.

Negli anni del Boom la plastica prometteva di risolvere ogni problema e l'ha fatto, creandone qualcuno di nuovo, ops.

Adesso sembra che le scorie lasciate dai pile (le felpe sintetiche) formino una fanghiglia che si deposita al fondo marino... ops.

Intendiamoci, non è che io sogno la civiltà degli Amish con il calesse la candela di cera e la cuffietta alle donne. Al contrario.

Le cose in sè non sono nè buone nè cattive, e il progresso è cosa molto buona, bisogna solo imparare ad gestire  con accortezza e discrezione, non pensare solo in termini economici ,  ma olistici.

Basta se no mi cacciano...

 

 

PS Massimo... al di là della necessità o meno della cosa, la selettività  è quello che rende perplesso anche me.

 

 

  • Mi piace ! 2
Link al commento
  • Amministratori

Cavolo ! I fotografi australiani poi cosa fotograferanno appena comprato un apparecchio nuovo ?

Link al commento
  • Nikonlander

che brutta notizia, di quelle che non si vorrebbe mai leggere
mi ricorda la santa inquisizione, che assieme alle streghe bruciava i gatti
poi i topi han fatto festa e in Europa si è diffusa la peste☹️

Modificato da egidio65
Link al commento
  • Nikonlander Veterano
2 ore fa, Parsifal dice:

Cavolo ! I fotografi australiani poi cosa fotograferanno appena comprato un apparecchio nuovo ?

Su dpreview ho trovato un tempo questo commento all'uscita di una nuova fotocamera (cito a memoria  :)

Well, now we'll be flooded with photos of kittens and toddlers.

Bene, ora saremo invasi da foto di gattini e bambini piccoli (quelli sui due-tre mesi).

Tolti i kittens gli restano sempre i toddlers

Mmmm ... che però hanno il vizio di mettersi in bocca di tutto... .

 

Link al commento
  • Amministratori

Qui c'è un interessante articolo sui conigli australiani e sulle volpi ed altri strani rimedi.

L'Australia è un continente estremo e al tempo stesso un laboratorio naturale.
Credo che alla lunga vincerà comunque lei e farà fuori l'uomo, prima quello occidentale e poi quello orientale.
E tra 100.000 anni si rivedrà il leone di Tasmania :)

Link al commento
Ospite
Aggiungi un commento...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

×
×
  • Crea Nuovo...