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Vaughan Williams : Concerto per oboe e Concerto per tuba e orchestra


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Ralph Vaughan Williams con il basso tuba della London Symphony, Philip Catelinet, dedicatario del concerto per tuba

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il celebre oboista Léon Jean Goossens, dedicatario del concerto per Oboe, grande interprete della musica inglese per oboe, scritta per lo più per lui, maestro, tra gli altri, di Evelyn Rothwell, seconda moglie di Sir John Barbirolli

***

Il concerto per oboe e orchestra d'archi di Ralph Vaughan Williams è stato completato nel 1944, insieme alla quinta sinfonia.
La vicinanza tra le due composizione si sente nel clima complessivo e non solo, le prime note delle due composizioni sono praticamente le stesse.
Però la sinfonia è una partitura molto complessa, sia per le parti in causa che per il virtuosismo complessivo.
Nel concerto, l'autore ha voluto una orchestra a ranghi ridotti dei soli archi per mettere in risalto lo strumento solista, di solito difficile da valorizzare.
E' una ripresa - almeno nella logica - degli stilemi barocchi, dove l'oboe ebbe grande spolvero solistico, poi perso in favore di strumenti più duttili e dotati di una gamma più estesa.

E' diviso in tre movimenti che si aprono e si chiudono in forma ciclica con accenni pentatonici

  • Rondò Pastorale (Allegro moderato)
  • Minuetto e Musette (Allegro moderato)
  • Scherzo (Presto – Doppio più lento – Lento – Presto)

come per il concerto per tuba, siamo lontani dallo schema tradizionale - quello classico/romantico - del contrasto solista->orchestra.
Qui tutti gli strumenti si completano a vicenda.
C'è chi - avendo in mente Beethoven o Brahms, lo ha definito un anticoncerto.

La composizione inizia in modo abbastanza sommesso, il primo rondò è realmente pastorale ed introduttivo. Il minuetto centrale è molto breve.
E ciò introduce di fatto all'ultimo movimento che è in più tempi, e sostiene principalmente l'intero concerto.
L'oboista - finalmente - si apre ad accenni di virtuosismo ma, nello stile di Vaughan Williams, interviene l'orchestra che riporta la musica in tono più controllato, evitando eccessi, prima con due passi lenti ed infine con finale più frizzante che riprende malinconicamente il tema principale.

E' un concerto bellissimo, ingiustamente trascurato, breve eppure estremamente espressivo, secondo me tra le cose più belle scritte dall'autore inglese.

Scritto per Leon Goosens la cui dedica è sul frontespizio della partitura

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doveva essere eseguito per i Proms del luglio 1944 ma quel ciclo di concerti venne annullato per l'offensiva delle bombe V2 su Londra e ripreso nel successivo settembre con Malcom Sargent alla guida della London Symphony.

Sinceramente non so se questa interpretazione sia stata poi registrata.

Al suo posto ho scelto quella comunque "canonica", con Sir John Barbirolli che dirige, ovviamente, la London Symphony, con la moglie Evelyn all'oboe.

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è una registrazione del 1954 che ha il pregio di contenere anche la prima assoluta del concerto per tuba dello stesso autore.

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Evelyn Rothwell in Barbirolli prova la parte del concerto con l'assistenza del marito, John, nella loro casa di Londra.

Direi che non si potrebbe trovare nulla di più inglese per l'occasione.

Il tono e l'eloquio è dell'epoca, tipicamente Barbirolli. Oggi probabilmente lo definiremmo un pò troppo composto ma non so se le letture - più vivaci - di oggi, sarebbero piaciute a Ralph.

 

Ma ci sono pregevolissime edizioni molto recenti che posso suggerire in alternativa.

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per prima quella proposta da Sir Mark Elder, che è alla guida dell'orchestra Hallé che vide per decenni Barbirolli come direttore artistico.
E' una lettura mediata, all'inglese. Disco pubblicato dalla stessa fondazione Hallé nel 2011

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un altro che mi è molto piaciuto è questo di Capriccio, del 2009, estremamente vivace.

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Infine questo di harmonia mundi del 2015 che vede James MacMillan presentare anche il suo concerto per oboe.

Questo concerto per oboe si potrebbe anche associare a quello composto da Eugene Gossens per il fratello Leon.
Insomma, una grande scelta.

***

Il concerto per tuba è stato considerato alla sua presentazione come una sorta di stravaganza di un compositore oramai molto anziano.

Nella realtà è stato il primo concerto con la tuba come strumento solista ed ha aperto la strada ad una serie di proposte di altri compositori contemporanei inglesi, a beneficio di uno strumento che immaginiamo sempre relegato in secondo piano, come riempimento in orchestre e bande.

Si compone di tre movimenti classici :

  • Preludio: Allegro moderato
  • Romanza: Andante sostenuto
  • Finale - Rondò alla tedesca: Allegro

è una composizione estremamente estroversa, anche qui senza una reale contrapposizione tra solista e orchestra (che è una orchestra completa contemporanea, piatti, grancassa e tutto il resto
, non d'archi come per il concerto per oboe), vivace e brillante.
Ha una durata per soli 12-13 minuti, per ovvie ragioni di tenuta del ... solista, il basso tuba è un arnese maledettamente impegnativo e si può essere virtuosi quanto si vuole ma il fisico alla fine cede.

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il vecchio Ralph ai tempi della stesura del concerto per tuba.

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frontespizio della prima stampa del 1955, Oxford University.
Dedicato alla London Symphony Orchestra (ma reso possibile solo dal suo virtuoso del basso tuba Philip Catelinet)

Io sinceramente continuo a preferire la versione originale di Barbirolli ma ci sono altre registrazioni recenti e bensuonanti, con un contrasto tra volumi e masse sonore ben sviluppato

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segnalo questo di Genuine "alla tedesca" é del 2006

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e questo Bis alla "scandinava" con altre composizioni per tuba più recenti, del 2008.

***

Spero di avervi incuriositi, almeno, con due composizioni legate tra loro e per noi ascoltatori italiani, per lo più sconosciute ma estremamente interessanti.

7 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Amministratori

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John e Ralph discutono sulla partitura della sinfonia n.8 alla prima assoluta del 1956.

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  • Nikonlander Veterano

Il concerto per oboe è molto bello e merita di essere conosciuto! Quello per tuba lo considero più un divertissement senile.

Grazie per la segnalazione! Sai che con i compositori inglesi non ho molta familiarità e ci vado molto cauto :) 

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  • Amministratori
1 ora fa, happygiraffe ha scritto:

[...] Quello per tuba lo considero più un divertissement senile.

Eppure da quel concerto ci sono stati sviluppi anche di contemporanei, inglesi, scandinavi, americani.

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il concerto di Gregson io lo conosco bene.

Ma anche il John Williams di Guerre Stellari ci ha dato dentro (1985) :

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insomma, da quel concerto è nato un genere che ha dato dignità ad uno strumento che è sempre stato trascurato.

Per cui, Viva la Tuba ;)

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