PRO :
Autofocus flessibile ed intelligente (in termini di possibilità di copertura del frame)
Scatto silenzioso efficace relativamente esente da rolling-shutter in queste condizioni
Relativa trasparenza del teleconverter
Grande efficienza dell'adattatore Nikon FTZ
Cadenza di raffica a 9 fps più che adeguata a questo genere di sport
CONTRO :
lag a mirino valutabile tra i 2 e i 5 centesimi di secondo (ad occhio) che rende difficile seguire le evoluzioni dei soggetti in tempo reale
Velocità dell'autofocus insufficiente a seguire i momenti di massima accelerazione delle moto e in generale, autofocus abbastanza lento
Impugnatura non ideale per lunghe sessioni di scatto con ottiche lunghe
NEUTRO :
Batteria più che adeguata in queste condizioni come testimoniato dal residuo di carica dopo quasi 5000 scatti
Buffer adeguato in queste condizioni (jpg, scatto a 9 fps)
Visione a mirino elettronico più che sufficiente in queste condizioni di luce (sole, ombra, niente controluce)
la "borsetta" preparata per l'occasione : Nikon Z7, Nikon FTZ, Nikon 70-200/2.8E FL, Nikon TC-14E II
Con la doverosa premessa che non sono esperto di motocross e di gare di moto in generale e che in circostanze in cui dovessi avere l'assoluta certezza di avere la massima affidabilità di risultato, porterei la Nikon D5 (o la D500, avendola a disposizione, per il suo fattore di teleconversione con il sole, come in questo caso), ho pensato con curiosità di approfittare di una gara di Enduro a due passi da casa - 1° Memorial Ivan Riggi - per vedere come si comporta la Nikon Z7 con l'FTZ in una situazione che certamente non è quella cui è destinata naturalmente questa macchina.
La Nikon Z7 ha molte potenzialità, le più importanti delle quali sono esplicitabili al massimo delle sue capacità in condizioni di pieno controllo della luce per approfittare della sua elevata risoluzione.
Ma in condizioni dinamiche come un evento sportivo di questo genere, dove la risoluzione elevata diventa più un intralcio che un vantaggio, come si comporterà ?
Allora, cominciamo con il dire che il motocross non presenta elevate difficoltà di scatto.
Le moto sono costrette a rallentare per affrontare curve strettissime e sono comunque rallentate dal terreno che dopo qualche passaggio nei punti più esposti viene letteralmente scavato, producendo solchi difficili da evitare che costringono ad un percorso abbastanza prevedibile.
MA tra una curva e un altra, queste moto accellerano in maniera molto repentina, spesso scodando o impennandosi.
Ho impostato la macchina con la raffica più elevata, direttamente in JPG, alternando il Picture Control su Auto e su Vivid.
ADL su automatico. Controllo vignettatura automatico.
Esposimetro su media-ponderata o su matrix, a seconda che scattassi in ombra o al sole.
Scelta una posizione ideale, mi sono messo a seguire le moto in corso. Con circa un centinaio di partecipanti, mi sono, detto, non mancheranno certo le occasioni di scatto.
All'inizio mi sono sentito avvilito, pentito della mia curiosità.
Un ritardo molto elevato tra la visione a mirino e la scena reale mi impediva di seguire le moto che al punto di corda si avvicinavano molto a me.
Mentre in avvicinamento o in allontanamento, semplicemente non riuscivo ad avere un'alta percentuale di foto a fuoco.
Ma insistendo, sono riuscito a compensare i limiti del sistema, una volta presa la giusta confidenza, ho cominciato ad avere le foto che sono abituato a fare negli sport motoristici, specialmente in panning.
4.735 scatti in meno di un'ora e mezza con circa il 60% di carica utilizzata. Il residuo sufficiente per altri 2500 scatti a raffica o una mezza giornata di fotografia normale.
Mica male per una fotocamera che al lancio veniva criticata per l'autonomia valutata con i criteri CIPA.
All'inizio mi sono mantenuto su tempi di sicurezza senza scendere sotto ad 1/250'' nei panning.
La svolta è venuta quando, dopo aver cambiato posizione, ho impostato lo scatto silenzioso.
La macchina mi è sembrata da quel momento più reattiva, con un minor ritardo nella risposta.
Ed è cominciato il divertimento.
Ho alternato l'obiettivo liscio con l'uso del teleconverter (non ho portato il 300/4 proprio per simulare un'uscita leggera).
In queste condizioni ho avuto un buon successo in tutti gli scatti scendendo fino ad 1/60'' ma mi sono comunque dovuto abituare alla relativa leggerezza del corpo macchina nel riuscire a seguire in modo fluido con il panning le moto in curva (in queste condizioni la decelerazione e l'accelerazione non sono costanti e le moto al culmine del punto di corda sono quasi ferme per poi accelerare repentinamente).
pur regolando la risposta del Lock-On in molti casi l'autofocus è stato confuso dagli schizzi di terra (moto a fuoco, schizzata di terriccio, autofocus che segue la terra sparata in aria, anzichè la moto) ma complessivamente la percentuale di foto a fuoco mi sembra decisamente molto elevata.
In generale ho trovato l'autofocus non del tutto all'altezza della situazione durante le accelerazioni più impegnate, quando le moto si avvicinavano a me.
Nessun problema invece a seguirle fino ad una certa distanza.
In queste circostanze nessuna limitazione dal buffer (che in JPG Fine* si attesta ad una riserva di scatti di circa 16 frame, poco meno di 2 secondi di scatti), perchè il passaggio delle moto è rapido e non ti permette di fare troppi scatti. Rilasciando il tasto di scatto il buffer si svuota comunque rapidamente (un jpg pesa intorno ai 22 megabyte).
panning a differenti tempi di scatto
inseguimento e salto, con spruzzata di terriccio e detriti vegetali
sgommata ad 1/1250'' di secondo, circa 280mm, f/5.6, circa 25 metri da me
una sequenza di 8 scatti tutti perfettamente a fuoco con inseguimento del soggetto
5 metri di distanza, impennata, sole di taglio, 280mm
altri panning lenti
ancora una sequenza di 6 scatti a fuoco con inseguimento.
Secondo mia abitudine ho cominciato a scattare usando la modalità ad area estesa a 9 punti (analoga ma più grande di quella di D5/D850) per poi provare le altre due aree estese.
Mi sono concentrato sul mantenere a fuoco il casco dei motociclisti, in taluni casi - ai tempi più lenti - comunque con un diaframma piuttosto chiuso ma con i tempi più rapidi (1/1000'' o 1/1250'') a tutta apertura.
In questo modo è stato facile riempire il fotogramma mettendo le moto perfettamente dentro al frame. Con le reflex è facile avere una composizione che necessita poi di un ritaglio, per la concentrazione dei punti di messa a fuoco al centro che costringono a lasciare spazio inutile tutto attorno.
In queste foto invece non ci sono crop, al limite leggerissimi ritagli.
Nella maggior parte dei casi - finchè ne sono stato capace - con il casco/testa a fuoco e il resto più filato.
La cosa più divertente è stata constatare che il tanto vituperato otturatore elettronico non ha generato effetti psichedelici visibili a causa del rolling shutter.
In sostanza cosa volevo dimostrare ?
Che anche con la Z7, avendo "manico", si può fare persino il motocross, sebbene sia chiaro che i progettisti non l'hanno pensata per questo.
Passato il primo momento in cui le mie certezze hanno cominciato a vacillare si può ed è persino divertente.
Useresti comunemente la Z7 (o la Z6) per questo genere di fotografie ?
Ma no. Il corpo non è adatto, è complicato ed oneroso tenere in mano un sistema del genere con un'ottica lunga per molto tempo. E negli scatti in verticale io sono abituato ad usare il secondo pulsante di scatto. Qui il battery-grip non è previsto, ci sarà l'anno prossimo un battery-pack, cioé un semplice portabatterie per prolungare l'autonomia.
Insomma, se esistono corpi macchina concepiti per lo sport con determinate qualità di ergonomia e di tenuta nel tempo anche ad abusi in condizioni difficili e con superteleobiettivi grossi e pesanti, i motivi ci sono e sono confermati ogni giorno dai fotografi professionisti dello sport che non usano bestie pesanti e robuste ... per sport !
Detto questo, la tecnologia c'è e se questo è il primo passo per Nikon, chissà cosa ci porterà il futuro.
Morale, mi capiterà ancora di divertirmi con la Z7 nello sport e nella fotografia d'azione. Lo farò con curiosità e perchè mi piace sfidarmi.
Anche per dimostrare che certe cose si possono fare comunque a dispetto di impostazioni progettuali o di marketing differenti (come fu per la Nikon 1 V3 che con il suo 70-300 era fonte di divertimento per me in autodromo) e di quello che dicono certi recensori accreditati nel web internazionale.
Ma già io mi immagino una Nikon Z9 con le prerogative della mia Nikon D5 (macchina d'elezione in questi casi) ma con tutte le potenzialità offerte dalla tecnologia senza specchio e con obiettivi dedicati, come quelli che ho per la D5. 20 scatti al secondo a tutto frame e 800 punti di messa a fuoco con inseguimento veloce e scatto silenzioso privo di blackout, con 10.000 scatti di autonomia per una batteria più grossa della EN-EL15b.
Ma che bello ! Non vedo l'ora !
Due note a margine :
1) ho scritto che ho trovato l'autofocus non sufficientemente rapido per seguire le moto in accelerazione. Mentre non posso dire se nelle stesse condizioni con D5+70-200/2.8E FL avrei notato la stessa latenza, sono altrettanto certo che si debba mostrare indulgenza verso un sistema che per il momento deve utilizzare ottiche da reflex adattate ad una mirrorless tramite adattatore, non avendo ancora teleobiettivi dedicati.
Efficiente quanto si vuole ma difficilmente sullo stesso piano di un sistema ottimizzato con motori adatti al tipo di messa a fuoco sul piano del sensore
2) una sciocchezza facilmente sistemabile via firmware. Il TC-14E II (non so dire con il nuovo modello) viene utilizzato con tranquillità e senza problemi dal sistema ma non viene rilevata né l'apertura inferiore né la focale risultante, sia oncamera che negli Exif (ovvero io con il TC-14 leggevo a mirino f/2.8 anzichè f/4 e 200mm anzichè 280mm, e lo stesso negli Exif dei jpg).
Peccato veniale, visto che comunque esposizione e stabilizzazione non hanno mostrato pecche.
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