Acquistato al Nikonstore.it, appena arrivato in laboratorio, apriamo insieme la scatola.
che si presenta come tutte le altre scatole Nikon Z, nero integrale con sfumature gialle.
ci accoglie il paraluce avvolto in bugnato di plastica
doppia protezione in polistirolo espanso
l'obiettivo è rivestito in cellophane
la dotazione completa, i manualetti/garanzia.
dettaglio del paraluce di forma abbastanza inusuale, quasi più orientato al video
che conferma il passo filtri da 77mm, quasi esagerato per un obiettivo di questa classe ma almeno standard, per chi utilizza filtri ND o polarizzatori.
eccolo qui, in primo piano, davanti all'obiettivo.
dettaglio dell'iscrizione attorno alla parte frontale dell'obiettivo
produzione, ovviamente, cinese, non ci saremmo aspettati diversamente vista la classe di appartenenza
particolare dell'anello di zoomata e della ghiera programmabile.
E' evidenziato dalla feritoia colorata in arancione il blocco (lock) che impedisce che l'obiettivo si allunghi se preso in mano mentre è a riposo (cosa che si verifica se è montato su un corpo macchina e viene sollevato verso l'alto, tenendolo per la parte superiore).
pur essendo quasi integralmente in policarbonato si presenta bene, sia sul piano estetico che costruttivo.
E' analogo - ad esempio - agli obiettivi Nikkor Z di derivazione Tamron che presumibilmente escono dalla stessa fabbrica cinese.
naturalmente, rispetto alla posizione minima di 28mm, in posizione 400mm l'obiettivo si allunga.
Sono due i cilindri concentrici che fuoriescono dal barilotto esterno.
Ma questo è un caso assolutamente comune per gli zoom di questa fascia.
Come vediamo in un confronto con altri Nikkor Z
a sinistra il 24-200/4-6.3 di cui questo nuovo 28-400/4-8 risulta già a prima vista consanguineo, a destra il più pregiato Nikkor Z 100-400/4.5-5.6 che con il nuovo super-zoom è accomunato esclusivamente dalla focale massima di 400mm.
Notare i paraluce completamente differenti tra loro.
qui i tre zoom estesi alla focale massima.
Impressiona la compattezza del 28-400 rispetto al più corto 24-200 in entrambe le posizioni.
Qui lo abbiamo montato sulla Nikon Zf che potrebbe tranquillamente essere la sua destinazione
a 28mm
a 400mm
e ancora a 28mm
E qui, per finire, alcune immagini di repertorio, più dettagliate (focus stacking della Zf su treppiedi Manfrotto)
***
Complessivamente le prime impressioni sono positive.
A condizione che le aspettative siano allineate a quelle rivolte ad un superzoom - che sia questo o il pariclasse 24-200 - ovverosia un obiettivo di compromesso con una eccezionale escursione focale, una luminosità massima relativa (molto) contenuta e prestazioni ottiche indotte da queste considerazioni.
Insomma non lo prenderemmo in considerazione come alternativa al più prestante Nikkor Z 24-120/4 che, giustamente, è di classe S, più qualificato per fotografia di elevato livello.
Ma per tutte le situazioni in cui - in pieno sole o con il flash - si debba o si voglia fotografare qualsiasi cosa senza mai cambiare ottica.
Immaginiamoci ad un rally, oppure ai bordi di una pista di motocross dove si deve passare dal primissimo piano alla panoramica, senza poter cambiare mai obiettivo anche per proteggere la fotocamera da polvere, terra sollevata dai veicoli, schizzi e fango.
Avendo peraltro un obiettivo "a perdere" molto meno costoso di un 100-400 o di una coppia 70-200+400mm da usare necessariamente con due corpi macchina (e costi/ingombri/pesi inerenti).
O per i reporter di vacanze, viaggi ed escursioni, che con un obiettivo relativamente compatto, magari semplicemente accoppiato con un fisso luminoso (tipo 20 o 35mm f/1.8) possano affrontare qualsiasi situazione, anche ad un safari o in cima al mondo (sia Artico o Antartide che voi vogliate).
Non è chiaramente un obiettivo progettato per resistere a condizioni climatiche estreme, ma finora non abbiamo riscontrato problemi con nessun Nikkor anche con pioggia o umidità o vicino a specchi d'acqua, anche nel recente passato.
Il proprietario di questo obiettivo, comunque, saprà regolarsi per il meglio.
Di fatto l'obiettivo ha anelli di tenuta per polvere e umidità, come di consueto per Nikon
il progetto nasce da uno schema piuttosto complesso
con sfoggio di lenti speciali e sfruttando tutte le possibilità dell'ampio attacco Nikkor Z.
Già dalle prime immagini, abbiamo la conferma di quanto questi nuovi Nikkor Z, anche in queste configurazioni estreme che sulle reflex avremmo guardato con sospetto, si discostino dai superzoom precedenti.
Nitidezza, colori, assenza di difetti ottici evidenti, capacità di adattarsi allo stile fotografico di ognuno, sono di tutta soddisfazione.
La piccola differenza tra gli MTF a 28 e a 400mm del resto parla da sola
il resto lo fanno, certamente, le correzioni automatiche delle Nikon Z.
Naturalmente sin da subito ci si dovrà confrontare con la scarsa luminosità del progetto, obbligatoria per contenere pesi e dimensioni.
Qui abbiamo uno scatto in ombra, in una giornata di sole, che pur a soli 1/400'' di tempo di scatto, ha richiesto di salire a 6400 ISO
nessun problema per la Nikon Zf che a queste sensibilità esibisce poco rumore. Ma il fotografo ne tenga conto, perché già a 125mm l'obiettivo apre a solo f/6.7
In particolare, ecco le luminosità alle focali principali :
- 28mm : f/4
- 35mm : f/4.2
- 50mm : f/5.6
- 70mm : f/6
- 105mm : f/6.3
- 200-400mm: f/8
perdendo quindi a 200mm 2/3 di stop rispetto al più luminoso 24-200mm.
Ma tolto questo aspetto, importante ma già evidenziato dal progetto e cui ci si dovrà confrontare prima dell'oculato acquisto, vogliamo sottolineare ancora le qualità di elevata flessibilità di questo oggetto che sostituisce, da solo, un intero corredo.
quasi macro per le distanze minime in gioco molto ridotte (qui a 360mm e circa un metro e mezzo di distanza)
paesaggistiche alla focale minima (qui a 28mm, f/8 su Nikon Z8, profilo colore specifico della fotocamera)
da "caccia fotografica" senza muoversi dal punto di ripresa, semplicemente cambiando visuale e portando lo zoom a 400mm (f/8, 1/1600'', ISO 500 in formato DX della Nikon Z8 per 20.2 megapixel, riconoscimento automatico dell'occhio degli uccelli)
Insomma, abbiamo uno zoom 14.2x, che pesa solo 725grammi, è appena più grande del già compatto 24-200 (e quindi grande circa quanto il 24-120/4) essendo lungo a riposo solo 14cm.
Ben stabilizzato (anche se a mirino si vede spesso ballare l'immagine : ma ci sta). Che mette a fuoco a distanze minime tra 20cm e 120cm (50cm a 50mm) che si permette un diaframma a 9 lamelle (e lo sfuocato in fondo non è male).
Ha uno schema ottico complesso 21 elementi in 15 gruppi (inclusi 4 elementi ED e 3 elementi asferici) ed è costruito in linea con le aspettative.
Nel video è eccellente, forse più che in foto (e anche in questo caso, la modalità DX della ripresa, permette di avere filmati -da 2K a 8K a seconda della fotocamera usata - con una escursione focale che certi cineasti si sognano) anche a mano libera, non perde il fuoco e segue i soggetti con agilità.
L'autofocus non è da primato ma adeguato alle necessità. Meglio tenere tempi più veloci del necessario per soggetti molto rapidi.
Da verificare la variazione focale al variare della messa a fuoco, sia in video che in foto, ma questo sarà oggetto di ulteriori approfondimenti di cui vi renderemo conto prossimamente.
Per ora abbiamo messo qualche foto in galleria, pregando come sempre, i fortunati acquirenti di questo obiettivo, di non farci mancare i loro scatti e le loro impressioni su questa nuova proposta Nikon di cui noi ci sentiamo già ragionevolmente soddisfatti.
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