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Gianni54

Nikonlander Veterano
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  1. Premetto che non mi ricordavo di questa iniziativa. Rimedio inserendo i movimenti di materiale effettuati nel 2018: acquisti : - ottobre 2018 : Nikon Z7 + FTZ + Nikkor Z 24-70/4 S - dicembre 2018 : Nikkor Z 50/1.8 S vendite : - gennaio 2018: Nikkor One 6,7-13/3,5-5,6 - gennaio 2018: Nikkor One 10 -100/4-5,6 - gennaio 2018: Nikon One V3 + DF.N1000 + GR-N 1010 - marzo 2018: Nikkor One 70 - 300/4,5 -5,6 - settembre 2018: Nikon Df + Nikkor 50/1,8 G Afs (obiettivo del Kit) Grazie al nome Nikon tutte le cessioni dirette a privati hanno avuto ottimi realizzi, in pratica è come aver pagato il noleggio dell'attrezzatura.
  2. Dimenticavo, il manuale è della mia F3, che ha fatto una bella vita, senza stress e tuttora fa bella mostra di se con i suoi AIS nella sua vetrinetta. 50 f.1,8 Ais 24 f.2,8 Ais 34 f. 1,4 Ais 105 f. 2,5 Ais 180 f.2,8 ED Ais
  3. Brochure italiana del 1985 Opuscolo di ben 20 pagine Pagina centrale Copertina finale La F3 presentata sul catalogo generale di 1987/88 e la copertina del manuale della F3 di ben 48 pagine, un depliant rispetto alle Bibbie delle moderne digitali
  4. Ti sembrano perchè le hai provate a fondo o solo per sentito dire?
  5. Dove lo leggi che non è reattiva? Mica fai caccia fotografica i foto in autodromo. In più non vibra è silenziosa e mette a fuoco su tutto il frame.
  6. Se lo fai non avrai pentimenti, per quello che fai “benissimo” tu è l’ideale.
  7. Se la vuoi riparare, a Firenze c'è la Tecias, che è un ottimo laboratorio dedicato in primis alle Nikon.
  8. Prima i complimenti ed i ringraziamenti per gli sforzi che fate. Poi confermo la validità del FTZ, le ottiche autofocus F mount (Nikon e Sigma) le fa sembrare dedicate come le "S" e con le AIS fa riuscire facile sia la messa a fuoco, sia l'esposizione. E' una vera meraviglia.
  9. Lightroom per il 90% delle situazioni, il rimanente 10% sono affinamenti di foto già trattate con Lightroom.
  10. Ho votato " per me è indifferente", perché sicuramente Nikon farà fotocamere adeguate alla tipologia di prodotto. Le "PRO" saranno rapportabili alle attuali D5 (con il battery grip incorporato) e alla D850, mentre la attuali "PROSUMER" sono mediamente più piccole come lo sono da D750 e la D610. Nonostante questo, a detta di tutti, l'ergonomia delle Z 6/7 è migliore delle mirrorless della concorrenza, per cui perché preoccuparsi. Ogni Nikonista avrà la sua mirrorless adeguata, basta attendere.
  11. A conferma della validità di questo 24-70/4 posto altre due immagini. Rosa ripresa a distanza ravvicinata alla focale di 70mm F. 8 - 1/100 - ISO 64 - a mano libera e con un vento fastidioso Abbazia d'Ombrone con fuoco sulla rosa più alta - focale 26,5 F. 8 1/1000 (causa vento) ISO 1400 Crop 100%
  12. Anch'io la uso con gli occhiali progressivi dotati lenti antiriflesso e non ho riscontrato alcun fastidio è veramente un mirino superlativo.
  13. A me non piace il bianco e nero, ma qui sta bene, ottimo anche il controllo della luce. Complimenti.
  14. Dopo poco più di un mese di utilizzo della Nikon Z 7 ed un migliaio di scatti, scrivo le mie osservazioni, anzi meglio i miei primi appunti sul viaggio intrapreso con la nuova creatura e l’obiettivo 24-70/4 S (presente nel Kit), note da utilizzatore non professionale, ma molto molto normale. Premetto che quanto già scritto già da Mauro (Z 7) e Max (Z 6) è “SCIENZA" ed anche più comprensibile del manuale d’uso, anche se la lettura di quest’ultimo resta necessaria. Io con questo blog ho buttato giù due righe terra terra, attesa la differente esperienza e professionalità, oltre alla diversa mole di scatti effettuati con Z 7 dal sottoscritto (la mia non ha ancora completato il rodaggio) e da Mauro. La sua, se fosse un’auto, avrebbe già sostenuto il primo tagliando. Ergonomia: la macchina cade in mano bene, le dita stanno comodamente sull’impugnatura ed anche lavorando a lungo con il 70-200/4 più FTZ (non ho ottiche più lunghe e neppure più pesanti), l’insieme non stanca, seppure la ghiera delle focali non sia posizionata nella parte anteriore a quella del fuoco, come nelle ultime creazioni. Mentre con il compatto 24/70 è una meravigliosa compagna di viaggio. Sarà perché ho le mani lunghe ed affusolate, ma per me le dimensioni sono giuste. D’altronde io mi sono trovato benissimo con l’F.3 e pure bene con la Df, come non potevo trovare confortevole anche la Z 7. Riporto le misure dei tre corpi per giustificare quanto sopra detto: F3 – 148,5x115x7,1 Df – 143,5x110x66,5 Z 7 – 134x100,5x67,5. Come si può notare le differenze sono minime, specie in altezza e profondità. Mirino: è semplicemente eccezionale, chiaro, grande, nitido. Sembra un mirino ottico che però non si scurisce quando fa buio. Inoltre, la sua conformazione (sporge circa 2 cm. dal corpo macchina), consente ai portatori di lenti ed a quelli come il sottoscritto che inquadra con l’occhio sinistro ed è pure dotato di una discreta proboscide, di vedere comodamente il 100% dell’area inquadrata e di lavorare con il pollice della mano destra senza colpire il naso o la lente degli occhiali. Da questo punto di vista il mirino è superiore a quello già ottimo della D850 (sempre per coloro che hanno i soliti miei problemi nell’inquadrare, per gli altri è eccezionale). Una nota negativa riguarda l’orizzonte artificiale, che seppure a colori e facile da mettere in bolla, invade completamente il centro del mirino ed ostruisce in maniera significativa la scena inquadrata. E’ utile solo per livellare la macchina sul cavalletto. Avrei preferito che fosse stata adottata la soluzione utilizzata per la D850, dove abbiamo due cursori ai lati del mirino che non danno alcun fastidio ed utilizzabili anche a mano libera. Posto le foto dei mirini (quello della D850 ripreso dal manuale) per rendere meglio l’idea. Z 7 D850 - I riferimenti della livella sono i n. 1 e 5 Quindi, per evitare le linee cadenti operando a mano libera con la Z 7 è adoperabile solo il reticolo. Comandi principali e tasti funzione: dopo i primi scatti ho cercato di assegnare ai tasti programmabili tutte le mie funzioni preferite, cercando di riportare, seppure lontanamente, la funzionalità della D850. Utile è anche il menù selezionabile con il tasto “i”, anche se la manovra non è così immediata ed ancora stento ad operare correntemente, tanto che ricorro ai tasti funzione anteriori (facili da usare), a quelli posti vicino al pulsante di scatto (ho programmato anche quello destinato a video) e quelli posti sul retro, limitatamente al Joystick, al pulsante AF/ON e DISP. Gli altri con l’occhio sinistro al mirino non sono molto comodi da utilizzare. La torretta di sinistra non è confortevole e rapida come quella della D850, però lavorando quasi sempre in manuale, la uso poco. Comunque, è utile la selezione “U1/U2/U3”, dove si può personalizzare le impostazioni più diverse senza lavorare con i menù. Ad esempio ho settato sulla posizione “U1” le impostazioni che uso quando metto la macchina sullo stativo, per cui ho disattivato il VR interno alla macchina, ho impostato l’automatismo a priorità di diaframmi e la sensibilità ISO in manuale (64). Tale sistema mi consente con un solo clic di settare la macchina senza dimenticare qualche variazione necessaria quando uso il treppiede e con un altro clic torno ad operare a mano libera con le impostazioni preferite. Autofocus: Dell’autofocus dico solo che mi manca la messa a fuoco a gruppi, non ho ancora capito con cosa sostituirla, per il resto occorre leggere quanto già scritto da Mauro, ma per me è già ottimo così. Infatti, utilizzo raramente la raffica, in quanto i miei soggetti sono per lo più statici o non veloci (auto d’epoca), per cui non ho incontrato problemi. Le rare incertezze che per ora ho potuto verificare, le ho notate puntando il cursore dell’autofocus sui cofani delle auto, specie quelli piatti senza modanature. Comunque, è stato sufficiente spostare il punto di fuoco sulle intersezioni fra il cofano e il parafango o il frontale ed il gioco è fatto. Peraltro, una delle qualità sufficienti all’acquisto di tale macchina, è la possibilità di mettere a fuoco da un angolo all’altro del mirino, senza dover spostare l’inquadratura, bloccare la messa a fuoco, ricomporre l’inquadratura e scattare. Qui basta spostare il cursore con il joystick, mettere a fuoco il soggetto ed il gioco è fatto. Buffer: non parlo del buffer perché non scatto a raffica, ma ho notato, scattando in raw a monitor con Lexar 2933, che la spia di segnalazione della registrazione della foto si illumina solo per un battito di ciglia. Modi di scatto (otturatore elettromeccanico o elettronico): quando scatti la macchina non vibra neppure con l’otturatore meccanico, che è dotato pure di un suono molto soft ed usabile perfino a teatro. In modalità silenziosa è notevole. A proposito di quest’ultima modalità operativa, mi auguro che i progettisti quando installeranno sulle future mirrorless solo l’otturatore elettronico, inseriscano la possibilità di abbinare allo scatto un suono simile al rumore dell’otturatore meccanico, magari con il volume del “clic” regolabile. Inoltre, grazie alla modalità silenziosa ed alla sua forma, la fotocamera passa abbastanza inosservata, per cui tenendola ad altezza ombelico con il monitor leggermente aperto, si scatta che è una meraviglia senza destare sospetti o curiosità. stand-by: Una cosa particolare e un po’ fastidiosa è quando la macchina va in stand-by, perché non operativa. In questo caso il tempo di riattivazione è superiore a quello, brevissimo, che occorre passando da “Off” ad “On” con l’interruttore posto a corona del pulsante di scatto. Per ottimizzare i tempi morti dello stand-by, come ha già suggerito Mauro, basta avere l’accortezza di premere leggermente il pulsante di scatto o più comodamente il tasto “af/on” a portata di pollice e nel mentre si porta all’occhio, la Z 7 è già attiva. Tengo, tuttavia, a sottolineare che se perdo una foto è solo per colpa mia non della macchina. Batteria: La batteria in dotazione prima di chiedere di essere sostituita ha fatto 750 scatti, con un uso intenso del monitor, dello scatto silenzioso e di numerose foto eseguite con alti ISO. L’obiettivo: per ora il solo Nikkor Z 24-70/4 S Line del Kit. E’ un ottimo zoom direi pari al mio Sigma 24-35/2 anche se paga due stop di luminosità. E’ compatto, silenzioso e rapido nella messa a fuoco. Di seguito posto alcune immagini ed i relativi ingrandimenti di particolari al 100%, dove si può notare la nitidezza dell’ottica anche ai bordi. Speriamo, comunque, che i prossimi zoom non mantengano la necessità di essere sbloccati per attivare la ripresa, come accadeva anche con gli zoom della serie One. E’ solo un’inutile passaggio in più. Aston Martin Le Mans del 1933 (Focale 26,5 - F. 5,6 - ISO 1800 - 1/100) Crop 100% Aston Martin DB4 del 1959 (focale 41 - F. 5,6 - ISO 280 - 1/100) Crop 100% Ferrari 365 GTC 4 del 1971 (Focale 53 - F. 5,6 - ISO 140 - 1/100) Crop 100% Stand Porsche – auto restaurate in attesa di premiazione (Focale 28,5 - F. 5,6 - ISO 320 - 1/100) Crop 100% Motore Ferrari V12 Tipo 125 di 2953cc montato su una Ferrari 250 GT Boano del 1956 (Focale 24 - F. 5,6 - ISO 5000 - 1/100) Crop 100% Alfa Romeo Giulia Sprint Speciale del 1964 (Focale 70 - F. 5,6 - ISO 720 - 1/100) Crop 100% Maserati 3500 GT del 1960 (focale 48 - F. 5,6 - ISO 640 - 1/100) Crop 100% Motore Maserati 8V 4200 del 1963 che equipaggiava la Maserati Quattroporte del 1963 (Focale 29,5 - F. 5,6 - ISO 7200 - 1/100) Crop 100% Le foto sono state effettuate tutte a mano libera FTZ: una sola parola, efficientissimo. Non fosse per il rumore del VR del 70/200 non avverti differenze prestazionali. Ottimo anche con il Sigma. La Z 7 è divertente e facile da usare anche in modalità manual focus, ma di una cosa sono certo, non ci monterò i miei cari AIS, che resteranno nella vetrina della mia stanza dei giochi in bella mostra con la F 3. Per cui avanti con lo zoom dedicato, il 24-35/2 ed il 70-200/4 “effetizzati”. Resto, comunque, in attesa che Nikon mantenga gli impegni presi con la roadmap, ad iniziare dal 50/1,8 (previsto per dicembre) e successivamente del 20/1,8 e del 70/200 (previsti per il 2019), per mandare in pensione l’FTZ, seppure stia dimostrando tutta la sua efficacia. Non è previsto nella roadmap, ma confido anche in un 105 micro, per completare le necessità e le voglie. Tramonto a Volpaia (24/70 - focale 24 - F. 5,6 - ISO 160 - 1/100) Tramonto a Volpaia (24/70- focale 70 - F. 5,6 - ISO 200 - 1/100) Vallombrosa - la foresta (24/70 - focale 64 - F. 5,6 - ISO 64 - 15 Sec.) Limone selvatico (70/200 - focale 200 - F. 5,6 - ISO 64 - 1/320) Fiore di Cardo selvatico (70/200 - focale 200 - F. 5,6 - ISO 560 - 1/160) Loc. Casa Maggio (70/200 - focale 120 - F. 5,6 - ISO 64 - 1/160) Evoluzioni di storni (70/200 - focale 70 - F. 5,6 - ISO 640 - 1/160) (70/200 - focale 70 - F. 5,6 - ISO 400 - 1/160) (70/200 - focale 70 - F. 5,6 - ISO 560 - 1/160) (70/200 - focale 70 - F. 5,6 - ISO 640 - 1/160)
  15. Il ponte è in pendenza e la casa ha i muri che si allargano verso il basso. Forse al lato ci sarà un po’ di distorsione causata dall’ottica, ma se ingrandisci vedrai dei casotti dritti, anche perché la macchina era sul cavalletto ed in bolla.
  16. Lightroom inoltre riconosce automaticamente le ottiche dedicate alla serie "Z", non essendo più necessario attivare le correzioni per l'obiettivo. Infatti, in fondo al riquadro del profilo appare questa informazione: "profilo obiettivo incorporato applicato".
  17. Non mi manca niente. Con pazienza aspetto che Nikon presenti le ottiche per la serie Z che mi interessano, utili per colmare alcuni vuoti, ma non indispensabili.
  18. Concordo è un ottimo compagno di giochi, ma su queste pagine viene abbastanza tartassato. L'ottica funziona in modo egregio è silenzioso e si sposa perfettamente con la macchina. Anche se F. 4 non fa rimpiangere il noto e ben più costoso, 2,8 serie F. L' unico inconveniente è che per avviare le operazioni l'apertura per avviare le operazioni occorre ruotare l'ottica, come facevamo con gli zoom della serie "One".
  19. A me continua a piacere, tant'è che l'ho comprata. Presto tempo permettendo postere un po' di foto, fatte anche con il tanto vituperato zoomino.
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