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bergat

Nikonlander Veterano
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Commenti blog pubblicato da bergat

  1. Comunque ritengo che in era analogica era più lineare ottenere un b/n come volevamo. Oggi non si agisce più allo stesso modo. Si ragionava sempre in maniera logica per l'effetto  finale e quante volte andavamo sul soggetto per misurare la luce incidente sul volto e poi sulle parti bianche illuminate e poi sulle zone scure in ombra e si faceva una media ponderata anche da considerazioni su cio' che volevamo mettere in evidenza e nello sviluppo ci eravamo segnati quanti rulli avevamo fatto, quanto era la temperatura del rivelatore per compensare o adattarla alla pellicola che stavamo sviluppando.  Oggi a seconda della luce siamo abituati a scegliere la terna iso, diaframmi e tempi a seconda di quello che vogliamo ottenere. Casomai scegliamo una profilazione del sensore, ma non sempre,se siamo soliti scattare in raw e dedicarci alla postproduzione.

     

    E' tutto un modo di considerare la fotografia in maniera differente, Talvolta sono spinto a riprovare a scattare in analogico, ma sono troppo sopraffatto dall'uso del digitale.

    Però se devo essere talebano anche nel digitale in b/n, preferisco effettuarlo in analogico.

  2. Appunto ho detto che sarebbe stato impossibile. Anche senza persone che poi sono il soggetto principale, l'illuminazione non sarebbe stata di certo negoziabile.

     E poi.... in passato laddove non si riusciva a fare durante lo scatto, nonostante scelta della pellicola e del rivelatore, cercavi di realizzarlo nello sviluppo, tentando di sovrao sottosviluppare, o aumentare la acutanza, aumentando i tempi tra un'agitazione e un'altra e al limite intervenivi in sede di stampa con la scelta del tipo di carta e gradazione.

  3. Si certo non è stata pensata in bianco e nero e il mio obiettivo era fare una foto dall'alto per riprendere la folla. E' venuta mossa e la cosa effettivamente non mi dispiace ma certo non è fatta allo stesso modo in cui ero solito fotogafare. Treppiede, hasselblad 503, esposimetro misurazione secondo metodologia zonale, alzo dello specchio e scatto col flessibile. Probabilmente però non avrei mai fatto una foto all'interno di un museo, con tutto quel casino sarebbe stato impossibile.

     

    P.s. e comunque fare una foto in bianco e nero secondo la metodologia che hai enunciato e che considero corretta, è più facile farla in ambiente analogico, perchè oggi siamo troppo legati agli automatismi connessi

  4. DSCF1225.thumb.jpg.c2e8defbd7c7bcdd10a8301073ff457d.jpg

     

    Scattata in luce ambiente a colori ma convertita in B/N a Londra all'interno di una sala di un museo.

    Penso, forse sbaglio, che il bianco e nero, usato da me per decine di anni, abbia in determinate foto oggi, in cui impera il digitale e il colore, dicevo quindi che il B/N abbia quasi la facoltà di arrestare il tempo di creare uno iato temporale sulla rappresentazione di un ricordo

  5. 4 minuti fa, Massimo Vignoli dice:

    I

    Tra l’altro variando la dimensione del sensore si creano effetti sulla PDC e sull’angolo di campo che dovrebbero prevenire chiunque dal fare agilmente cambio di formato...

    insomma, questa di dpreview mi sembra la solita storia di trovare qualcosa di cui scrivere...

     

     

    Massimo è una considerazione e analisi della scelta del formato che ha un risvolto sui pesi, oltre sulla PDC. Chiaramente se non ragioniamo in termini dii pesi e duttilità, saremmo rimasti al 13X18 cm

  6. La mia personale opinione è che ora la Nikon ha la mirrorless e non certo ce l'aveva 4 anni fa, dove mi son trovato nella scelta di prendere un prodotto più confacente alle mie esigenze: più piccolo minor peso e con obiettivi di metallo, e di qualità superiore ai nikon in mio possesso a quel tempo. Non mi interessavano, nè mi interessano attualmente le lunghe focali e quindi oggi la situazione è differente e una nikon mirrorless F5-like la comprerei a occhi chiusi, perchè almeno per me la definizione non è mai troppa. Di quello che accadrà al mercato, non me ne può fregare di meno. Continuerò negli anni avvenire ad alimentare il mio sistema Fuji e sarò pronto ad aggiungere la mia nikon mirrorless dove acquisterò solo due tipi di obiettivi, di estrema qualità: un ulrawide e un medio tele da 105 mm per ritratto.

    Chi però vede la macchina fotografica solo come strumento documentativo per street, sport e non è fissato come me dalla definizione, tout-cort, una APS_C va benissimo e può utilizzare obiettivi pesanti e luminosi, solo quando occorre.

  7. Alcuni poi vorrebbero acquistare il prodotto a peso. Un chilo? tiè perche' mi sei simpatico ti dò 50 euro. No dico alcuni ti offrono cifre così ridicole, che conviene tenersele anche se dovessimo usarle come soprammobile. Uno vuole vendere non svendere perchè non sa come sfamare i propri figli.

  8. Ma dico io. Uno sarà pure libero di vendere al prezzo che vuole; posso capire che un finto acquirente possa divertirsi, ma dopo 8 (otto email) forse il suggerimento più opportuno da dare al sedicente acquirente  è un sonoro vaffanculo. Se la trovi nuova con  poca differenza di prezzo, perchè chiami? vattela a comprare dove vuoi e non ci stare a rompere.

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  9. 13 ore fa, Rudolf dice:

    E' vero per le forme, ma oggi una macchina tipo FE/FM sarebbe impossibile da tenere in mano per poco più di qualche minuto. Anche con obiettivi leggeri.

    Il fatto è che all'epoca si fotografava pochissimo. Spesso dopo qualche mese con la macchina ancora carica dell'ultima volta si faceva qualche scatto "per finire il rullino" prima di portarlo - vivaddio - a sviluppare.

    Per cui questa assoluta mancanza di ergonomia non dava noia.

     

    Io fotografo allo stesso modo di ieri. Solo che mentre prima il rullino lo sviluppavo da me e e idem la stampa delle foto, oggi utilizzo i software e poi alcune le porto a stampare.

  10. Parli della ghiera dei tempi vicino al bocchettone. Credo che sia stato l'unico esempio. Sulla FE e e via dicendo, i tempi erano sulla torretta. Comunque era raro che si fotografasse a priorità dei tempi. Si sceglieva il diaframma più confacente e il tempo scelto dalla macchina ci appariva nel galvanometro all'interno del mirino. Se poi non era idoneo a garantirci una foto non mossa , si apriva di più il diaframma e poi si  procedeva allo scatto.

  11. Per me usare i diaframmi sull'obiettivo con la mano sinistra reggendo l'obiettivo, è ancora normale e non saprei farne a meno. Anche sulla D700 avevo impostato in questo modo l'uso del diaframma. Quanto alle torrette superiori, mi danno una visibilità immediata dell'impostazioni della fotocamera, senza passare necessariamente per menu

  12. Si sono d'accordo la nikkormat Ft con i tempi messi sul collare in cui si inseriva l'obiettivo era di una scomodità enorme. la nikon f era più comoda certamente. Tempi pioneristici? certo ma da anni già sviluppavo le mie pellicole e stampavo.  La mia FE ha scattato un solo rullino, ma la nital gli ha sostituito le spugnette dello specchio che si erano deteriorate per vecchiaia. Avevo infatti anche una FE, praticamente identica a parte i tempi limitati a un millesimo, e ho sfruttato quella insieme alla F. La F ce l'ho ancora mentre la FE, l'ho venduta una decina di anni fa.Ora certo tutto più semplice. Si ti diverti col LR e altri software, ma manca quella magia che prima c'era. Sai ora che tutte le tue foto sono ok, perchè dopo lo scatto le vedi. Allora se sbagliavi qualcosa, lo scatto non era ripetibile, a meno di avere ancora il soggetto  disponibile.

  13. Il 17/10/2018 at 14:56, nikolas dice:

    Io lo “zoommetto” 70 -300 AF-P l’ho comprato e in montagna o quando vado in giro va benissimo. Certo se devo fotografare il pattinaggio, una gara di nuoto di sci o qualche auto vado con il 300 2.8. Per tutto il resto c’è mastxxxxx… Quindi giusto acquistare quel che serve. Il prezzo è uno dei requisiti, non l’unico.

    C'è chi giudica di non dover comprare lo zoommettro 70-300 AF-P per il poco uso che ne farebbe e quindi già 500 euro sarebbero troppi, figuriamoci il 300, 2,8

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