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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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Tutti i contenuti di Silvio Renesto

  1. Perdi forse una frazione di luce, ma per il resto direi che non ci sono problemi, anzi, è più comodo della feritoia perchè oltre al fatto che gli animali non ti vedono, tu hai una visuale e un campo inquadrabile molto più ampio. E' sempre presente una sottile reticella per impedire che gli uccelli si feriscano volando contro il vetro, ma anche lei non degrada troppo l'immagine: Questa è il crop 100% di questa
  2. Quella col Verdone? Concordo, è una foto da primo premio.
  3. Il Pettirosso La Capinera (maschio) Il Picchio Rosso! E il Frosone che avete già visto. Basso Monferrato, da capanno con vetro semiriflettente, Nikon D500, Nikon 300mm f4 PF, cavalletto, Auto ISO, Matrix
  4. Cominciamo la nostra serie di "quattro chiacchiere" con Fab Cortesi, Nikonlander di lunga data Raccontaci qualcosa di te, Sono nato a Roma nel 1970, sin da bimbo son sempre stato incuriosito dal mondo circostante e per questo ho sempre desiderato viaggiare e conoscere il mondo e le culture che lo abitano, tanto che ho vissuto in varie parti del mondo, a 29 anni mi trasferì in Australia dove ho vissuto quasi 10 anni e acquistato la cittadinanza Australiana, attualmente vivo a Barcellona (Spagna). L’interesse per la fotografia iniziò abbastanza presto e decisi di fare vari corsi di fotografia proprio per raffinare la tecnica e apprendere molto di più di questo affascinante mondo. Ho frequentato vari corsi di fotografia presso l’università di Melbourne pero decisi di dedicarmi alla moda e al fotogiornalismo. Questa passione mi ha permesso di entrare a pieno nel mondo della fotografia professionale e collaborare e lavorare per vari periodici e agenzie australiane. Qui in Spagna ho conseguito, presso l’università di Barcellona, un post-grade in fotogiornalismo e attualmente collaboro per una testata nazionale “El Periodico” (Link) https://www.fabcortesi.com/ Quando e come ti è nata la passione per la fotografia? All’età di dieci anni inspirato dal film “Blow Up” di Michelangelo Antonioni presi in mano la fotocamera di mio padre, una Pentax analogica e da allora ho iniziato il mio percorso fotografico osservando e scoprendo il mondo da dietro una fotocamera. Qual'è il tuo genere preferito oggi? Come detto la mia passione è la fotografia sociale e la moda, sebbene ultimamente mi dedico quasi esclusivamente al fotogiornalismo. Mi piace molto viaggiare, però con interesse culturale e per questo mi ritengo più un Viaggiatore che un turista. Questo mi porta a organizzare i viaggi minuziosamente, sempre relazionati ai miei interessi fotografici e culturali. Normalmente li pianifico accuratamente facendo intense ricerche antropologiche e storiche che mi permettono di scoprire le varie facce dei luoghi e delle culture che visito. E quando hai iniziato? Ho iniziato a scoprire il mondo della fotografia a 10 anni con una Pentax, poi all’età di 15 anni con vari sacrifici ho acquistato la mia prima fotocamera professionale, una Nikon F3Hp, e un ingranditore Lupo per poter sviluppare in casa le mie foto in B&W. Scelsi una Nikon perché era il massimo che il mercato potesse offrire. Nikon perchè? Un caso o una scelta? La scelta Nikon fu una scelta mirata, proprio per cercare il massimo della qualità che potesse offrire il mercato e in quel momento; le due grandi erano Nikon e Canon, sebbene vi fossero altre ottime alternative come Leica, Minolta e Olympus, comunque per amore a prima vista mi innamorai del marchio Nikon. Cercavo il meglio e a parte la alta qualità fu una sensazione, un feeling che non saprei descrivere bene con parole, proprio perché va molto più in là della razionalità. Chiamiamolo anche amore a prima vista. Da allora ho seguito il largo percorso e la filosofia Nikon, anche nei momenti più difficili generati dall’arrivo dell’era digitale, ove nei primi anni di questa nuova era tecnologica Nikon rimase sempre un passo indietro rispetto a Canon. Nonostante questo, resistendo alla tentazione rimasi legato al marchio Nikon, e con ottima soddisfazione. Ammetto che nella mia carriera ho utilizzato varie marche ma non ho mai abbandonato Nikon. Come ti trovi? Cosa ti manca? Sinceramente mi trovo molto bene, ho quello che necessito per il tipo di fotografia che faccio e non ho molte pretese pero forse quello che mi manca è un zoom grandangolare attualizzato, un nuovo e aggiornato Af-s 17-35 f2.8 e un sistema flash adeguato al marchio Nikon senza ricorrere a terze parti. Ho sempre preferito la qualità alla quantità e la scelta del mio materiale Nikon è sempre incentrata al meglio per il mio modo di fotografare. Forse mi manca anche una mirrorless di qualità, una fotocamera compatta ma qualitativamente ben costruita e pensata per una fotografia specifica ove un corpo più snello e compatto aiuterebbe certi tipi/generi di fotografia. Ma conoscendo Nikon credo sia solo una questione di tempo. Personalmente credo che Nikon non ha creato ML per una questione di marketing, nel senso che una volta intrapreso questo cammino non ci sarà una retromarcia, abbandonare il sistema reflex per un sistema ML comporterebbe una perdita di Know-How con conseguenti svantaggi e fino a quel giorno, Nikon continuerà ad estendere la rendita della gallina dalle uova d’oro del sistema DSLR. Posseggo una Fuji X-Pro2, una buona camera però non ne sono del tutto soddisfatto, i file che produce non mi soddisfano come i file di una Nikon. Oltre alla fotografia hai altre passioni o interessi? Una delle passioni che ho è l’antropologia, conoscere e investigare culture differenti mi affascina, tant'è che mi iscrissi all’Università di Roma, però alla fine non conseguii la Laurea in antropologia, mi bloccai alla tesi finale, ma l’importante per me non era conseguire un diploma, ma arricchire il mio bagaglio culturale. La mia filosofia di vita è: ho una sola vita e cerco di sfruttarla al massimo e arricchirmi di tutto quello che mi incuriosisce. L’interesse e le passioni vanno alimentate quotidianamente, e la ricerca e la curiosità deve condurmi a sapere sempre di più. Un’altra passione è lo sport, farlo attivamente e non subirlo passivamente. Nel senso che mi piace praticarlo. Mi piace molto il “running” e il ciclismo, (odio il soccer/calcio). All’attivo ho già decine di maratone, ultra maratone e varie corse ciclistiche (amatoriali). Spesso esco a correre non solo per la salute o per rimuovere lo stress ma anche perché mi concentro e incontro nuove idee. Diciamo che correre è per me come entrare in una stanza inspiratrice dove sviluppo i miei progetti. Mi rimane difficile descriverlo a parole, ma credo sia quello che si possa provare facendo Yoga o meditazione. Altra passione sono gli animali e tutto il loro mondo, la musica in ogni sua forma, leggere e andare al cinema. Fotografi i soggetti o gli oggetti di queste altre passioni? Sì, mi piace fotografare anche i soggetti/oggetti delle mie passioni, il tema della tesi del master di fotografia che feci all’Università di Barcellona, era incentrato sulla preparazione atletica del triathlon, un reportage su cosa vi era dietro a questo sport, specialmente durante il periodo invernale e sul valore di lavorare in team. Però la passione più grande e con risultati maggiori, in quanto esce il lato del fotoperiodista o documentalista, è quello di fotografare durante i miei viaggi alla scoperta di culture e luoghi, le differenti facce, culture e riti che questo mondo ci può offrire. Come detto, pianifico sempre i miei viaggi proprio per cercare l’opportunità di entrare in contatto con queste realtà sconosciute. Non sempre è facile perché molte volte si ha bisogno di tempo per integrarsi e perchè ti accettino come osservatore. Però il mio carattere e la mia empatia molte volte funzionano come una chiave, un passepartout che facilita l'apertura di porte sconosciute. Qual'è la foto, o il portfolio, il progetto fotografico da te realizzato a cui sei più affezionato? La foto che mi rappresenta maggiormente è una foto scattata durante un reportage in Cambodia molti anni fa per il decimo anniversario della fine della Guerra dei Khmer Rouge di cui ne sono particolarmente affezionato perché mi ha offerto l’opportunità di poter incontrare quello che realmente cercavo, la fotografia sociale. Pero in generale ogni foto mi rappresenta perché quello che scatto le ricerco minuziosamente. Anche le foto di moda durante le varie passerelle o i reportage di culture, tribù, o luoghi lontani. In generale le mie foto sono frutto di un pensiero che ha ricercato l’azione, partorito l'immagine e generato un'emozione. E in futuro? Credo che il mondo e il settore che mi affascina di più, il fotogiornalismo, oggi sia in crisi come la stampa e l’informazione di qualità. Quindi mi dedico ogni giorno di più a progetti personali e alla ricerca della foto perfetta, non tecnicamente o qualitativamente, ma perfetta per me, ossia che rappresenti il mio modo di vivere, vedere e rappresentare il mondo circostante. Sarò, finchè le possibilità fisiche, economiche e mentali me lo permetteranno, sempre alla ricerca di qualche cosa che non conosco, che mi generi curiosità ma che si possa ritrarre con la mia fotocamera…... e spero che sia sempre una Nikon. Spero che Nikon sia all’altezza di maturare con l’esigenza del mercato offrendo la qualità e la professionalità che l’ha sempre accompagnata e contraddistinta. Riassumendo, alla domanda: …. e il futuro? Rispondo: il Futuro sta per venire.
  5. Silvio Renesto

    Invasioni Aliene

    Chi ha letto la mia intervista a Francesco Tomasinelli, sa già che a Varese presso i Musei Civici di Villa Mirabello, piazza della Motta 4; è allestita la mostra "Alieni. La conquista dell'Italia di piante ed animali introdotti dall'Uomo",che durerà fino a fine maggio 2018. E' una mostra sia fotografica (con fotografie di Tomasinelli e di Marco Colombo, quest'ultimo vincitore del Wildlife Photogapher of the year 2016 per la sezione rettili ed anfibi) che naturalistica con terrari con esemplari vivi. Le conferenze , ad ingresso gratuito e pensate per un pubblico ampio, saranno dedicate al concetto di "alieno" , sia in senso biologico-naturalistico (= specie estranea introdotta artificialmente dall'uomo), sia sotto una più ampia prospettiva, con attenzione anche al mondo della medicina, della storia, della filosofia e dell'arte. Le conferenze si terranno presso la Sala del Risorgimento del Museo ogni venerdì (salvo festività) dalle 17.30 alle 18.30. Locandina_conferenze_gen_feb_mar_lr (002).pdf Segnalo in particolare la prima conferenza del 19 gennaio, tenuta dal mio collega Adriano Martinoli (zoologo, esperto di Mammiferi): "Gli strani fenomeni del mondo animale: tornati, arrivati, introdotti. Come l’uomo influenza la fauna (e la fauna l’uomo…)": Non tutti i fenomeni che accadono in natura e riguardano le specie animali avvengono perché l’uomo “ci ha messo lo zampino”, per fortuna le le comunità di animali mantengono molte delle loro libertà “adattative”... Ma quando accade che l’uomo vuole, direttamente o indirettamente, dirigere le danze, i risultati spesso sono catastrofici. E... naturalmente ... la mia, del 2 marzo (non temete, tornerò a seccarvi in prossimità della data ) : Convergenze evolutive, invasioni aliene e cambiamento climatico: il Grande Interscambio Americano: I Mammiferi del Sud America si erano evoluti in condizioni di isolamento dagli altri continenti, sviluppando forme uniche. 3 milioni di anni fa l'emersione dell' l'istmo di Panama unì le due Americhe e si ebbe una intensa migrazione di animali nei due sensi, il Grande Interscambio. Scambio impari: ben poche specie sudamericane ebberon successo in Centro e Nord America, mentre in Sud America gran parte delle specie native vennero sostituite dagli invasori nordamericani, più competitivi. Ultimo atto, 12.000 anni fa un micidiale cocktail di cambiamento climatico e (guarda caso) e arrivo dell'Uomo nelle Americhe, provocò l'estinzione di quasi tutti i Grandi Mammiferi nelle due Americhe (lo sapevate che in America c'erano i Cammelli e i Mammut, vero?). Se non avete di meglio da fare e siete in zona, potrebbe essere un'occasione per scambiare quattro chiacchiere fra nikonlander. Qui il Link alla mostra.
  6. Che meraviglia di immagini, un reportage emozionante.
  7. Non mi compare lo spazio per commentare sotto le singole foto, strano. La prima foto mi ha colpito. Onirica e un po' anche Science Fiction. Curiosità: il jet in decollo, cosa c'è di quello che ami in quella foto? Mi sarei aspettato invece una macchina da corsa.
  8. A me quella sembra essere proprio una EM, con tanto di leva di avanzamento pellicola e obiettivo Ai.
  9. Silvio Renesto

    Luci ah !

    Mah è forse un po' troppo grossa ed essendo bianca inganna e sembra far parte dell'immagine in contrappunto con i due lampioni, anch'io la vedrei meglio più piccola e dall'altra parte. Per il resto la foto mi piace.
  10. Interessanti alcune in particolare (a mio gusto), come ad esempio il primo trenino, la cabina di pilotaggio dell'aereo e l'autoscontro (per me la migliore).
  11. E' materiale non ancora pubblicato, quindi non posso scrivere i dettagli, ma ci sono in corso studi su una possibile relazione tra lo scoiattolo rosso e la disseminazione delle spore di certi funghi che vivono in simbiosi con gli abeti, quindi contribuendo alla salute delle foreste, cosa che non accadrebbe con il grigio. Se mai ci si vede posso raccontarti di più a voce.
  12. Grazie anche da parte mia: un articolo atteso, visto che sono un poco analfabeta in questo settore. l'ho letto rapidamente ma lo rileggerò con molta attenzione. Anche perchè si rivelano potenzialità che sinceramente non consideravo. Come ho scritto altrove qui su Nikonland, un flash come si deve off -...shoe sarà il mio prossimo acquisto appena possibile (salvo aggressione di scimmie particolari). Probabilmente poi avrò quesiti da porre...
  13. No... è personale,... fa parte di un portfolio in bianco e nero che avevo intitolato "ossa", di cui alcune foto le ho pubblicate sul libro Nikonland 2015, questa ed altre non pubblicate nel libro le stavo rivedendo adesso. L'idea era trarre astrazioni dalle forme naturali, in questo caso delle ossa, ecco un paio delle foto pubblicate nel libro:
  14. Quando ho scattato questa foto un po' ...creepy, pensavo al bianco e nero: Ma poi nell'elaborarla quasi quasi mi è sembrata più di effetto col suo giallo in-naturale. Che mi dite?
  15. Per quei professionisti la cui professione non è esattamente la fotografia, per cui l'introito è tale da consentire l'acquisto dello zoom oltre che so di una barchetta? D'altro canto anche Canon l'ha in listino a circa 10.000 euro, quindi un calcolo su una possibile clientela dev'esserci.
  16. Sono ammirato, la prima poi ti lascia senza respiro.
  17. Concorrenza mooolto sleale: alla fine consiglia di vedere lo shooting che farà col bikini per decidere se sta meglio a lei o a sua sorella.
  18. Come dice zum lei non lo dice nessuno...
  19. Beh non potrei mai dire ai miei vicini che li fotografo perchè sono belli o perchè mi riempiono di curiosità o fascino, Primo, perchè non sarebbe vero Secondo perchè, essendo umani, penserebbero che ho strane intenzioni, sicuramente poco pulite Gli animali invece non hanno retropensieri come gli umani, sono e basta, sinceri; e pensano lo stesso di te. Se non sei un pericolo, o una molestia, e nemmeno sei cibo, sono indifferenti o persino curiosi, quindi la cincia ti sta solo controllando. Ma tanto per stare al gioco: Pensala diversamente, anzichè pensare di stare spiando i vicini, pensa che sono sono tuoi ospiti, li hai invitati a pranzo o a cena (ed è così) e gli fai una foto ricordo, loro sono felici del pranzo e si lasciano fotografare volentieri. PS Se ti interessasse il genere, al posto della (bellissima, funzionale ma purtroppo non fotogenica) mangiatoia artificiale potresti creare un piccolo set "naturalistico"... e fare delle foto fantastiche. PS2 Una cincia mora, sigh, provo leggera invidia, magari hai anche il picchio.
  20. Conosco un po' di Rugbisti di ogni età e sul Rugby la penso esattamente come te, per cui ho guardato molto volentieri il bel reportage che hai fatto (leggendo il titolo temevo che si trattasse della palla... rotonda, invece, piacevole sorpresa!). Come ha già scritto Gabriele sulle foto, si vede benissimo l'impegno e la concentrazione (la grinta ) dei questi ragazzi.
  21. Su una recensione (su Nadir) ho letto che il firmware 1.04 (che io devo ancora installare perchè quella che mi è arrivata ha la versione 1.03) migliora molte prestazioni, permette la ripresa in formato DNG ma introduce una leggera dominante rossastra, tu o Max l'avete per caso notata o è praticamente irrilevante?
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