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Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
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  1. Grazie per l'apprezzamento. Sul 24-70 senz'altro sono problematici da usare come ho potuto constatare anch'io (solo quello da 11mm è parzialmente usabile), mi sembra però strano che non ti sia trovato bene con il 50mm; io non ce l'ho ma Mauro li usa con soddisfazione con quell'obiettivo. Che tipo di problemi ti hanno dato? Con il 70-300 è vero non fanno molto, se proprio vuoi provare puoi evitare lo sbilanciamento fissando l'FTZ al cavalletto al posto della fotocamera (se non ti servono inquadrature verticali).
  2. Vero quel che scrivi su come vengono percepite le foto di fiori. Il problema sta (naturalmente è solo la mia opinione) da una parte nel fatto che i fiori sono intrinsecamente più statici rispetto agli animali, anche quelli fermi, sono meno comunicativi, dall'altra, ma è collegata alla prima, se non si conoscono si fa fatica a percepirne la bellezza rispetto a quelli coltivati, spesso più appariscenti. In questo senso hai ragione nello scrivere che gli appassionati, gli esperti e la gente che vive più vicina alla natura sono quasi gli unici in grado di apprezzarli appieno, perchè ... ami quello che conosci. Pur conoscendo un po' della flora nostrana (soprattutto prealpina), fotografo molto raramente i fiori perchè non è un soggetto che mi attira particolarmente, se li fotografo però sono sempre spontanei, non ho interesse per i fiori coltivati.
  3. Grazie Andrea, anch'io vedo di più la natura a colori e la maggior parte delle mie foto rimane a colori, però fuori dall'ambito naturalistico sono più attratto dal Bianco e Nero.
  4. Non ho nemmeno provato a "svilupparla" a colori, già in fase di ripresa sapeva di cartolina, non per il paesaggio in sè, ma per via della luce molto piatta. In bianco e nero, lavorando sulle nuvole e sui contrasti, mi sembra che abbia preso vita.
  5. Grazie Leo, apprezzo il tuo intervento. Come ho scritto il tutto è più che altro un tentativo di aprire una discussione.Tu scrivi: si può dire che la prima è un po' essere passivi, nel senso sono lì e cerco di prendere il meglio di quello che mi passa davanti, mentre nel secondo caso è essere attivi nel voler raggiungere un determinato risultato, poi ovviamente essendo natura più o meno libera il raggiungimento è sempre incerto. Sì qualcosa del genere, La prima foto (Peppola) ha un movente più documentativo, per mio interesse personale, una delle prime foto di Peppola che ho fatto, sono più interessato al soggetto Certo che se la foto fosse stata sfuocata, sottoesposta o che altro, l'avrei cancellata, così, per il naturalista che è in me, va più che bene. Tu come l'avresti voluta per aumentarne il valore? Difficile a dirsi, un contesto differente? La seconda foto (Cinciallegra) ha un movente più fotografico, di Cinciallegre ne ho decine e decine, per cui con questi soggetti cerco delle inquadrature un po' più interessanti dal punto di vista compositivo, altrimenti non le fotografo. Il problema forse è che la differenza fra le due foto è in fondo poca, nessuna delle due è non dico artistica, ma nemmeno speciale. Raggiungono la sufficienza nella mia scala di valori. Un po' meglio magari questa. Ma siamo sempre nello stesso ambito. Una foto di natura non dico artistica ma un po' speciale però potrebbe (o dovrebbe) forse andare oltre, dare un po' di più, dal punto di vista dell'azione, del contesto. Azione (Cliccare per aprire) Contesto. Anche questa è fra le mie preferite. Ma le vere foto artistiche, parlo di quelle di natura, a mio parere vanno anche oltre. Gianni, sono d'accordo con te quella dei topi è strepitosa!
  6. Mi chiedo se nessuno qui su Nikonland faccia macro all’aperto e come si trovi? Intendi con le Mirrorless? Non ho avuto modo di fare con la Z6 delle macro sul campo, solo in laboratorio, mi sono trovato bene, ma sono più degli still life e non contano come termine di paragone. Quando l'ho presa a Novembre non vedevo l'ora che arrivasse la primavera per fare macro sul campo ma, date le restrizioni e il fatto che vivo al quarto piano di un palazzo, non sono ancora riuscito a fare nulla. Però ho fatto delle macro naturalistiche con altre mirrorless: con la SIGMA SD quattro H col 105mm Macro OS e con la Fujifilm XT1 con il 105mm micro-nikkor f4 Ai. In questi casi ti dirò che mi sono trovato quasi bene (SIGMA, qualche problema per via della reattività dell' Af e della necessità dei 100 ISO) e molto bene (Fuji XT1). Usando la Fuji ho trovato utilissimi la previsualizzazione dell'esposizione e, nella messa a fuoco a mano, il peaking, che con un po' di accortezza ti aiuta molto a valutare quanto del soggetto entra nel piano di fuoco e quindi anche se sei più o meno parallelo. Senza contare che nel monitor hai un'immagine ingrandita, anche quella molto utile a mio parere. E' stata proprio l'esperienza positiva con la Fuji che mi ha fatto pensare che con la Z6 sarebbe stato anche meglio, visto che il mirino è indubbiamente migliore di quello della Fuji XT1. C'è da dire che foto del Podalirio che hai pubblicato mi sembra molto difficile, il fatto di non poter curare il parallelismo ti ha obbligato ad f16 e lo sfondo invece sarebbe da tutta apertura. A meno di F16 avresti avuto forse problemi a mantenere tutto il soggetto nel campo a fuoco. Io lo trovo uno scatto difficile da fare bene in ogni caso, non per il soggetto, perfetto, ma perchè lo sfondo è un bel po' ostico e gioca contro. Macro con la Fuji Xt1: Ravvicinata:
  7. La connessione, il legame, senza quello non ci può essere emozione nelle foto. Verissimo.
  8. I parrocchetti ormai sono perfettamente ambientati e si riproducono in libertà nei centri urbani. Ti sembrano tutti adulti perchè i giovani in grado di volare hanno le stesse dimensioni dei vecchi. Gli uccelli crescono molto rapidamente.
  9. Anche a me. Trasformare la natura in arte senza falsarla, senza privarla della sua essenza naturale, ma facendo di questa stessa essenza la sorgente della bellezza, come i fotografi che hai citato è un'opera altissima, la meta a cui si dovrebbe almeno tendere, ciascuno con la sua sensibilità.
  10. Seguito consiglio di Max: sostituito il filtro verde con della carta da lucido, o ricalco, che è più spessa di quella da forno, il risultato risolve il 90% delle situazioni, solo alcune superfici smaltate o vetrose danno ancora problemi, per le quali penso ci vorrà l'ombrello. Sono molto soddisfatto.
  11. Vincent "alla" Van Gogh. Complice un muro di casa come sfondo ed un moscone entrato dalla finestra che catturava l'attenzione di Vincent, lo sguardo non è di sussiego, ma di scocciatura, perchè lo distraevo dalla sua potenziale preda.
  12. Sì, anch'io. https://www.amazon.it/Ombrello-studio-fotografico-riflettente-argento/dp/B07PLFCGZS/ref=sr_1_11?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&dchild=1&keywords=ombrello+riflettente+foto&qid=1587895034&s=electronics&sr=1-11 Ma ce ne sono di migliori a 16 euro circa, che va bene.
  13. Grazie, ho visto adesso un ombrello diffusore che costa solo 9 euro, potrei cominciare con quello.
  14. Ho la griglia a nido d'ape e quattro filtri colorati, esattamente come nella foto che hai mostrato tu, nessun filtro neutro.
  15. Sì, ce l'ho, è quello che forse erroneamente ho chiamato griglia a nido d'ape, insomma è proprio come nella tua foto, ci sono anche i filtri colorati. Però non basta (o io non sono capace). Forse devo usare il rimbalzo?
  16. Non posso che essere completamente d'accordo con quanto scrivi in questo articolo, bello, completo ed entusiasmante, che tocca il centro del tutto, quello che dovrebbe animare la passione del fotografare. Le domande che tu poni nell'articolo sono essenziali e sarebbe bello che ciascuno se le facesse. E magari ce ne parlasse. Le tue foto poi... sono arte e comunicazione. C'è quel di più che solo la passione può dare.
  17. Dieci giorni fa mi è arrivato il Godox 60W corredato di "parabola", griglia circolare a nido d'ape, e "porte del fienile" (barn doors). Siccome dovevo finire un paio di lavori urgenti, fino all'altro ieri ho solo provato a vedere se si accendeva. Venerdì ho provato a fare dello still life e mi sono reso conto o che devo trovare un modo (migliore ) per diffondere la luce perchè con l'illuminatore mi si crea un brutto riflesso, un grosso punto luminoso, sul soggetto anche interponendo la carta da forno. Suggerimenti anche fai da te? Ho visto un diffusore Neewer con attacco Bowens, da poche decine di euro, servirebbe a qualcosa? Pare che sia però complicato da montare Altre idee, non eccessivamente ingombranti? Grazie per la pazienza.
  18. In effetti... non ti do' torto, per quanto simpatici possano essere, competono con l'avifauna locale. Vittoriosamente, anche perchè i pappagalli sono bestie toste. Notizia dell'ultim'ora, (non ne faccio un argomento a sè perchè OT con gli scopi del sito) i miei colleghi hanno appena pubblicato una ricerca in cui affermano che c'è stato un spill over (passaggio di una specie ad una diversa) di un virus tipico dello scoiattolo grigio, portatore sano, che adesso ha cominciato ad infettare quello rosso e si stanno studiando le conseguenze .
  19. Grazie, sono contento che alcune scelte siano condivise, vorrei sottolineare che questo mio intervento nel blog non l'ho fatto solo per far vedere le mie foto, ma anche per avere uno scambio, cioè siete invitati a scrivere cosa cercate "voi" quando fotografate in bianco e nero, mettendo anche un esempio (o due ). L'invito è rivolto a tutti, ma specialmente a chi non è della Redazione. La mia intenzione nello scrivere questo blog era proprio appagare il mio narcisismo quella di fare da ...apripista.
  20. Grazie, condivido la scelta, coi gatti ho un feeling particolare. Qui su Nikonland ho pubblicato una galleria sui gatti di strada, in bianco e nero (e ne ho fatto anche un libro). Per questo che in questo blog ,scherzosamente, ho scritto gatti esclusi.
  21. Visto il lockdown che mi tiene in casa, dopo il lavoro (telematico, ma intenso) mi sono ritagliato un po' di tempo per selezionare quelle che penso essere le mie foto in bianco e nero preferite (gatti esclusi ). Ho fatto anche paesaggi in bianco e nero, però nelle mie foto preferite accade che ci sia sempre una presenza, del movimento, un contrasto fra i soggetti. Se non c'è un vivente, ci deve essere comunque qualcosa che si muova o che dia l'idea del movimento. Non sono tipo da paesaggio statico in genere, ma specialmente nel Bianco e Nero. Un paesaggio? sì ma animato. Nel Bianco e Nero provo spesso a fare foto che suggeriscano una storia, giocando sulla composizione, una storia anche piccola, degli incipit che non raccontano tutto e lasciano a chi guarda la libertà di immaginare. Mi diverte anche fare vignette (foto scherzose), da studente, all'Università, disegnavo fumetti (oltre a studiare ). Non sono certo un esperto di tecnica del Bianco e Nero, però cerco di imparare anche se spesso seguo più il feeling. Amo i toni forti, a volte anche un po' esasperati, sporchi, nel bianco e nero non cerco mai la realtà, ma l'emozione o il gioco. Per questo lo street di certi fotografi giapponesi mi affascina, tecnicamente sembra tutto sbagliato, ma colpisce con forza. Condivido con voi questa piccola raccolta. Anche se qualche foto l'avrete già vista, mi piacerebbe sentire un vostro parere, non solo tecnico, mi piacerebbe anche sapere se condividete il mio pensiero oppure, se nel bianco e nero cercate altro, mi interessa molto conoscere il perchè le vostre scelte. Poi, lo sapete, ci sono i Gatti.
  22. Molto belle, mi piace da sempre la nose-art.
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