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Blog Entries pubblicato da M&M

  1. M&M

    Scherzi a parte
    Max ha scritto un articolone sull'adattatore Megadap.
    Nessuno l'ha promosso all-over-the-world.
    E non ha nemmeno pubblicato qualche video editato professionalmente su Youtube, magari con qualche bella ragazzona mezza stettata o bella scosciata.
    Eppure a distanza di giorni 12 - dodici giorni - dalla pubblicazione, il suo articolo è indicizzato su Google al primo posto.
    Prima di quello - insolitamente appassionato - di Kenny Rockwell che è addirittura del 11 dicembre, di quello di Dpreview del 22 dicembre, dell'annuncio di Nikonrumors che è del 11 novembre.
    E molto, molto prima della pagina del sito commerciale di Megadap in persona.
    Come dire che la passione e l'impegno, senza alcun trucco o inganno, pagano.
    A Max, un meritato applauso. Bravo Max ! Così si fa, altro che storie.
    A tutti gli altri un sussurro. Scrivere su Nikonland può comportare impegno.
    E tutto quello che si scrive su Nikonland può avere questo risalto mondiale.
    In positivo o, purtroppo, anche in negativo.
  2. M&M

    Scherzi a parte
    "Nikon è un'ottima società di ingegneria. Forse una delle migliori al mondo, se non la migliore, in termini di ottica e hardware.
    Ma sono gestiti da ingegneri, sono bravi nel marketing e nella comunicazione con i clienti quanto lo sono gli ingegneri e gestiscono la loro organizzazione e lo sviluppo del prodotto come fanno gli ingegneri.
    Letteralmente, lavorano al proprio ritmo con i propri obiettivi e solo quando sono pronti, noi ne otteniamo i benefici. "
    Thom Hogan (da uno dei suoi ultimi editoriali)
     
    Kazuo Ushida (nato il 25 gennaio 1953), ingegnere
    Entrato alla Nikon nel 1975, divisione Strumenti di Precisione (microlitografia)
    Presidente del Consiglio di Amministrazione
    Toshikazu Umatate (nato il 1 marzo 1956), ingegnere
    Entrato alla Nikon nel 1980, divisione Strumenti di Precisione (microlitografia)
    Responsabile ricerca e sviluppo, Business Unit Digital Solution
    Takumi Odajima (nato il 5 dicembre 1958), ingegnere
    Entrato alla Nikon nel 1981, divisione Strumenti di Precisione (microlitografia)
    Risorse umane e amministrazione
    Muneaki Tokunari (nata il 6 marzo 1960)
    Entrata alla Mitsubishi Banking Corporation nel 1982
    Responsabile Divisione Finanza e Contabilità
    Ikegami Hiroyuki, ingegnere
    29 anni di attività in Sony
    dal 2015 in Nikon, responsabile marketing e project manager DSLR, obiettivi, attualmente
    Responsabile Business Unit Imaging
     
    ***

    Al di là della singolarità del responsabile del ramo fotografico che ha lavorato 29 anni alla Sony e se ne è uscito per andare alla Nikon nel 2015, scorrendo l'organigramma Nikon è proprio vero quanto dice Thom Hogan. La stragrande maggioranza dei ruoli di sintesi è detenuto da ingegneri formatisi nella Divisione degli stepper di Nikon o in situazioni analoghe in società concorrenti.
    Persino il capo del personale viene da là, ed è un ingegnere.
    Sono tutti ingegneri, capaci di progettare qualsiasi cosa.
    Capaci di comunicare, entusiasmare, convincere, rassicurare, il personale, gli azionisti ... e i clienti, proprio come tutti gli ingegneri NON sanno fare.
    E i risultati li conosciamo.
    Loro non hanno la minima idea di cosa la gente voglia, hanno programmi e progetti che si muovono per cicli di 5 o 10 anni e solo quando sono costretti fanno uscire un "prodotto bomba" (tipo la Nikon D3), mentre il più delle volte si limitano a mettere a disposizione qualche semi-lavorato per tappare un buco nel catalogo.
    Forse un paio di laureati in Storia e in Scienze Umanistiche li dovrebbero assumere. Se non altro per sentire un'altra campana quando decidono di mettere in vendita (o di non mettere in vendita) una cosa.

  3. M&M
    "E' una rivoluzione e tanto mi basterebbe.
    Concludendo è uno dei pochi Nikkor degli ultimi 10 anni (mi vengono in mente insieme a questo il 14-24/2.8 e il 200-400/4 VR)  in grado di ricordarci che Nikon una volta era Nikon ...
    L'ho comperato al volo e lo sto usando spessissimo nel ritratto che a 300 mm ha i suoi perchè.
    Confido di esplorarne ulteriormente ogni piccolo segreto prossimamente.
    Anche per la foto spensierata, hai un 300 mm nitidissimo pronto da prendere senza pensieri.
     
    Una rivoluzione che speriamo Nikon continuerà con altri obiettivi PF compatti di focali molto più lunghe.
    Un 600/5.6E PF sarebbe realmente uno strumento di primordine se non più pesante di un chilo  ... "
     
    "[...] Sono andato a fare queste foto portandomi il solo 500mm carico di aspettative e un pò di timore di esserne deluso.
    Generalmente porto sempre anche il 70-200/2.8 per i panning più "coraggiosi", ma oggi ho deciso di lasciarlo a casa per andare il più leggero possibile.
    Mi sono ritrovato a fare panning a mano libera a 700mm ad 1/125'' e non a 175mm.
    Ottenendo foto eccellenti sotto ogni profilo.
    E senza caricarmi la schiena come un asino.
    [...] una vera gioia da usare è un reale game-changer [...]
    Potrei fotografare tutto il giorno (oggi in 2 ore ho fatto 5800 scatti in totale scioltezza) senza stancarmi. E il giorno dopo essere pronto per un'altra giornata uguale.
    Diversamente da quando torno stanco per essermi portato sulle spalle uno zainone, sotto il sole ...
    Se siete soliti fare questo genere di foto, datemi retta : abbandonate i vostri super-zoom, onesti ma che nulla hanno a che spartire con un vero superteleobiettivo come questo, magari fate un debito e comperatevi questo bellissimo 500/5.6 Phase Fresnel.
    I sorrisi (di gioia e di soddisfazione) che vi strapperanno le vostre foto, vi ripagheranno dello sforzo economico, invero elevato, necessario per comperarlo.
    Ma è l'unico sul mercato, è per Nikon, è disponibile oggi. Non fatevi scappare l'occasione e non perdete tempo con altre soluzioni (anche se avete già un 500 o un 600/4 !).
    "
    "[...] in pratica è come se Nikon avesse ridotto in scala il fantastico Nikon 200mm F2.
    Utilizzarlo dalla minima distanza di messa a fuoco e sfruttando lo stop di vantaggio - al netto della differente compressione dei piani - le immagini sono molto simili. 
    Certo, il 200mm ha un autofocus impareggiabile. Ma è anche un enorme trombone che mette in soggezione anche la professionista più navigata.
    Questo obiettivo passa inosservato e sta in borsa senza problemi. 
    Costa. Ma costa molto di meno. 
    Ma la caratteristica più esaltante secondo me è quel carattere che altri obiettivi non possiedono.
    Volumi e forme con questo 105mm sono resi con un timbro e una firma che rendono l'immagine unica, irreale, quasi magica, quando si inquadra il soggetto a tutta apertura e da una distanza molto ravvicinata.
      
    Il Nikon 105mm F14E ha un'anima. Qualche cosa che negli ultimi anni i progettisti si sono dimenticati di aggiungere nei loro progetti più prestigiosi. Troppo impegnati a raggiungere la linea ideale del grafico MTF. 
    Qualcuno starà già pensando che mi sono innamorato. E che il mio amore è cieco. Può essere. Ma da quando l'amore è un delitto ? 
    Se siete ancora capaci di innamorarvi dei vostri soggetti provatelo, capirete cosa sto dicendo e tanti discorsi diventeranno di lana caprina. 
    Altrimenti lasciate perdere. Questo obiettivo non è per voi, lasciatelo a chi lo sa comprendere e, soprattutto, usare nelle circostanze in cui può fare la differenza."
     
    "Nikon ci ha fatto aspettare anni per rinnovare uno dei pezzi forti del corredo.
    Ed uno dei due obiettivi (l'altro è lo zoom wide) che in genere si vanno a comperare per estendere il proprio corredo.
    Lo fa in questa estate 2017 con un oggetto decisamente degno di nota, proposto ad un prezzo concorrenziale e soprattutto meno impegnativo dei pur più pregiati Nikon 70-200.
    Anche la messa a fuoco che temevo potesse essere il punto debole, non fa rimpiangere i motori tradizionali ad ultrasuoni. Anzi, in Live-view, la prestazione è decisamente migliore.
    Unico appunto che riesco a trovare è una vignettatura sempre un pò troppo presente (ma facile da eliminare in sviluppo, anche automaticamente) e uno sfuocato piuttosto ordinario.
    Ma sappiamo che il corredo Nikon offre macchine in grado di accontentare anche chi dovesse trovarsi limitato in questo.
    Mentre oggi, sul mercato, ci sono veramente pochissime alternative a questo nuovo Nikon AF-P 70-300mm f/4.5-5.6E, così compatte e prestazionali."
     
     
    "Questo signore invece va incontro alle mie esigenze e alle mie aspettative.
    Così, sempre ad occhio e non con rilevazioni strumentali, posso affermare per prove di fatto che questo nuovo zoom riporta in alto l'asticella e con rare eccezioni (il nuovo Nikon 105/1.4E, il Sigma 85/1.4 Art, lo Zeiss 2/135) supera ogni zoom ed ogni fisso nel suo range di focali. 
    Immagino che sia stato progettato con i prossimi sensori ad altissima risoluzione (che non vedo l'ora di provare).
     
    Tanto da farmi domandare tra me e me : ma chi ha più bisogno dei fissi ?

    E peraltro colma un buco che in questi anni ho dovuto riempire acquistando tanti obiettivi non esattamente adatti allo scopo (fissi macro Sigma, fantastici ma ... macro e lenti, oppure fissi manual focus come lo Zeiss 2/135, il miglior obiettivo del mondo, secondo me ma comunque un obiettivo che per me non ha una valenza pratica assoluta) spendendo dei gran dollaroni. 
    Questo invece è probabilmente lo strumento definitivo per tutti i miei utilizzi più frequenti. 
    Ha prestazioni di livello eccezionale (sebbene non straordinarie come il Nikon 105/1.4E o il Sigma 85/1.4 Art, che però batte per flessibilità, autofocus e presenza dello stabilizzatore) ed è pure ogni-tempo. 
    Temo proprio che per sostituirlo dovrò arrivare a consumarlo a via d'uso. 
    Rispondo quindi alla domanda più frequente che credo riceverà il proprietario di questo nuovo Zoom Nikkor : vale la pena di sostituire la/le precedenti versioni ?
    In una parola si. Se il 70-200/2.8 è il vostro obiettivo di elezione, mettete mano al portafogli e compratevi questo. Ogni foto che farete vi ricompenserà della spesa."
     
     
    "in poche parole è bellissimo ed insostituibile. Anzi, sostituisce in un botto solo 85, 105, 135, 180 e 200mm se non li avete (e visto che in catalogo i Nikkor Z sono per ora limitatissimi questo costituisce da solo un intero corredo)
    l'obiettivo perfetto esiste, è questo. Se ha difetti sono impercettibili - lo sfuocato è sensazionale - la nitidezza è sensazionale - non ha distorsione - non ha aberrazione cromatica - è veloce, silenzioso, è "quasi" parfocal nel video è imbattibile in casa Nikon - esce con una coppia di teleconverter che si preannunciano "micidiali" ."
    e potrei continuare. Ma lo farò con gli articoli futuri, sempre guardando avanti, non indietro.
  4. M&M
    Si sta chiudendo il 2020, anno di relativa reclusione con poche possibilità di sfogo usuali, anche per mancanza di soggetti disponibili, almeno da parte mia.
    Però ricchissimo di occasioni di provare materiale fotografico Nikon (e per Nikon) che ci sono state comunque offerte dai nostri partner e che hanno generato acquisti.
    Ne ho scritto nei vari articoli ma vorrei in questo blog fare una riflessione su quanto mi è capitato in mano, così a distanza, riportando a freddo le mie impressioni.
    ***
    Il 2019 si è chiuso con lo straordinario Noct Nikkor Z 58mm f/0.95 e il 2020 si è aperto con lui.
    Le mie impressioni restano vivide ed indelebili.
    Non ho mai provato un obiettivo così e credo che non avrò tempo per sensazioni equivalenti. Magari simili, si, ma non di quel livello.
    Il Noct fa specie a se, rappresenta in sintesi quanto Nikon è capace di fare oggi in campo ottico e chiude/riapre una parentesi grigia, di prodotti per reflex mediocri, intervallati da rare gemme.
    Ma nessuna di questo livello.

    un manichino in una vetrina. E' il 6 gennaio 2020, fa un freddo cane a Como. E' mattina presto e in giro ci sono solo io.
    Qui su Z7 il Noct è ovviamente tutto aperto. Scatto ad 1/160'', ISO 140 bastano per avere una presa ferma.
    Gli altri manichini dietro al primo sono del tutto liquefatti.
    Come la cattedrale di Como, dietro a queste luci natalizie :


    Il Noct rappresenta la nobiltà di rango. Quella verso cui nessun arricchito potrà mai tendere.
    Obiettivo che è bene resti per pochi perchè non è bene che questo strumento di piacere fotografico finisca in mani volgari.
    ***

    E' solo il 24 gennaio e già vediamo il primo prodotto nuovo dell'anno.
    La nuova reflex Nikon D780 che rappresenta la sintesi tra le Nikon Z (la Z6) e le reflex (la Nikon D750).
    Un ponte che apre possibilità da esplorare a chiunque abbia un pò di fantasia e sappia servirsene per fotografare.

    questi sono i due cuccioli di casa impegnati nella loro occupazione principale : giocare spensierati
    mentre questo è quello stronzone dell'ingegnere di Novara che invece ha impegnato il 2020 per raggiungere il record di assenze da Nikonland, nononstante ad inizio anno lo avessimo inserito in redazione

    un ritratto commovente, complice la qualità assoluta del Nikkor F 105/1.4E, ripresa in modalità mirrorless con riconoscimento del viso del soggetto : in pratica come avere una Z6 ma utilizzare obiettivi Nikkor F senza FTZ !
    ***
    Ho detto di essere ancora impressionato dalla qualità unica del Nikkor Z 58mm ma in febbraio ho il mio unico contatto con l'unico zoom che sinora mi ha lasciato senza aggettivi e senza superlativi.
    Sarebbero sprecati per definirlo.

    Il Nikkor F 180-400/4 TC non è solo uno zoom, è un intero arsenale pensato per quei - pochi, visto che costa come una motocicletta - fotografi sportivi o fotonaturalisti che hanno la necessità di avere una lunghissima escursione focale senza mani cambiare alcunchè del proprio setup, nemmeno dover inserire un teleconverter. Perchè questo è integrato e si inserisce nel percorso ottico con una semplice click.
    La qualità costruttiva é sensazionale ed ai massimi livelli ma ciò che colpisce è il livello assoluto di qualità d'immagine che abbaglia, lascia senza fiato.

    ***
    Era ancora febbraio e appena gli ultimi giorni prima del lockdown avevo l'occasione di provare la piccola ma carinissima Nikon Z 50 e i suoi due obiettivi DX

    nel kit di valutazione in valigetta a prova di attacco NBC con tutto il necessario per divertirsi che io ho utilizzato nel quadrilatero della moda a Milano facendone anche un articolo internazionale :

    ***
    Sempre in febbraio, il primo contatto con l'EYE AF automatico per gli animali domestici, qui alla prova delle mie furie !

    ***
    Ma neanche un attimo di tregua e giusto ad inizio marzo, in anteprima assoluta due prodotti appena annunciati che però saranno distribuiti solo a partire da fine estate/autunno.
    Il Nikkor Z 70-200/2.8 S e il Nikkor Z 24-200
    obiettivi tanto eccellenti che ho comperato per il mio arsenale personale.


    con il Nikkor Z 70-200/2.8 ho fatto alcune delle mie foto più belle dell'anno, mentre con il Nikkor Z 24-200 faccio adesso tutto lo still-life della mia rinnovata passione per il modellismo militare in scala :

    Nikkor Z 24-200@80mm, f/11


    Nikkor Z 70-200/2.8 S @200mm, f/2.8
    ***
    Tubi di prolunga Meike nativi per Nikon Z in marzo.
    C'è aria di primavera e le api sono già in attività sui primi fiori.

    Nikon Z6, tubi Meike, Nikon FTZ, Sigma 135/1.8 ad f/4m 1/4000'', ISO 1100
    ***
    In marzo faccio anche la conoscenza con il software di stacking Helicon Focus che insieme al programma di controllo remoto della fotocamera Helicon Remote diventano i miei standard di tethering per ogni riproduzione

    ***

    era arrivato da qualche mese ma non l'avevo usato, il Godox FV200, luce continua LED insieme a flash.
    Strumento sensazionale :

    Nikon Z50 con Nikkor Z 70-200/2.8 S ad f/2.8 e 200mm, luce di schiarita in controluce con Godox FV200
    ***
    All'inizio di maggio arriva la NIkon D6, ultima ammiraglia reflex

    l'ultima ammiraglia con sopra uno splendido Nikkor-S 5cm f/1.4 modificato AI

    51.200 ISO e non sentirli
    ***


    con la compatibilità delle Nikon Z verso le nuove schede CFExpress ho fatto un milione di test di lettura e scrittura di queste schede con 3 diversi lettori

    ***
    Uno dei primissimi obiettivi universali per attacco Nikon Z : il Viltrox 20mm f/1.8 che da pochissimo ha messo a disposizione anche il primo obiettivo AF per Nikon Z, un bel 85/1.8 a quanto ci dicono.


    ***
    Siamo intanto arrivati in agosto ed ecco a noi la Nikon Z5 in anteprima mondiale


    Nikon Z5 e Nikkor Z 70-200/2.8@200mm
    La Nikon Z5 è una vera Nikon Z, una differente offerta, non una offerta inferiore, rispetto alla Z6. Ed é la prima Nikon Z full-frame ad arrivare con doppio slot di memoria e schede SD alla portata di tutte le tasche.
    ***
    Settembre si apre con la consegna ufficiale del Nikkor Z 70-200/2.8 S e dei suoi teleconverter, qui in fotografia di famiglia :

     

    Nikon Z7 con Nikkor Z 70-200/2.8@400mm f/5.6 in luce naturale
    ***

    il TTArtisan 11mm f/2.8 che però lascio a Max perchè io un fisheye non so da che parte si guarda ...
    ***


    il bel TTArtsan 35/1.4 per Leica M qui provato in macro con tubi di prolunga
    ***
    Ed infine, i botti di fine anno : Nikon Z6 II, Nikon Z7 II e Nikon MB-N11

    il mio piccolo amico che mi ha lasciato appena giunta la Z6 II

    l'unboxing della Z6 II
     
    ***
    Ma soprattutto l'anno si chiude con il fantastico Nikkor Z 50mm f/1.2, una vera replica del NOCT Nikkor che mi aveva messo "in crisi" lo scorso Natale e che qui con la nuova Z7 II da il meglio di se


    l'anno si è chiuso come era cominciato con uno straordinario "normale" Nikkor.
    ***
    Quindi sarà stato un anno difficile e particolare ma Nikon ha fatto la sua parte, Nital la sua in modo eccellente e Nikonland non si è tirata indietro mai, in nessun momento, nonostante le difficoltà
  5. M&M
    L'estrazione della radice quadrata con il metodo Bombelli é un sistema manuale, algebrico, basato sui numeri interi.
    Molto semplice, si può fare a mano.
    E' uno dei primi algoritmi moderni che porta ad un risultato preciso e non per oscillazioni o convergenze.

    Me l'hanno insegnato alle scuole medie, l'ho subito dimenticato perchè subito dopo ho iniziato a programmare calcolatori intelligenti.
    Ma mi è rimasto impresso il metodo, molto pratico, vista l'epoca del sistema (intorno alla metà del 500).
    In estrema sintesi si calcola per passi successivi, riportando a semplici moltiplicazioni e differenze il calcolo e non richiede alcuna nozione di geometria analitica (su cui invece si basano i metodi più sofisticati e rapidi impostati successivamente).
    Può essere utile anche per apprendere i rudimenti di un algoritmo ripetitivo e può essere facilmente "insegnato" ad un computer riportandone il metodo, se vogliamo per esempio verificare la precisione di calcolo di un sistema decimale.
    Prendiamo un numero casuale a base 10 di cui vogliamo estrarre la radice quadrata.
    Per esempio :
    5362451
    lo spezziamo in doppie cifre partendo dalle unità :
    5'36'24'51
    prendiamo le prime due cifre da sinistra :
    5
    il metodo consiste nel trovare il numero più grande contenuto in questa cifra che venga calcolato dalla formula d*(20*x+d) con d un numero in progressione successiva 1-2-3-4... ed x pari al risultato parziale della radice quadrata che stiamo calcolando.
    Applichiamo la formula :
    1*(20*0+1)=1  ' al primo passaggio il risultato parziale è ovviamente 0
    il numero 1 è inferiore a 5, proseguiamo :
    2*(20*0+2)=4  
    il numero 4 è inferiore a 5, proseguiamo :
    3*(20*0+3)=9
    il numero 9 è superiore a 5, quindi torniamo al punto precedente. Il risultato parziale è  2 
    sottraiamo dalla nostra cifra il risultato della formula : 5-4 =1
    Quindi il resto è 1, lo riportiamo sotto :
    1
    abbassiamo le successive 2 cifre del numero di cui stiamo estraendo la radice quadrata :
    136
    riapplichiamo la formula :
    1*(20*2+1)=41 ' il numero 41 è inferiore a 136, reiteriamo
    2*(20*2+2)=84 ' il numero 84 è inferiore a 136, reiteriamo
    3*(20*2+3)=129 ' il numero 129 è inferiore a 136, potremmo reiterare ma è evidente che arriveremmo ad un numero superiore a 136, quindi il risultato parziale è 3 che si va ad accodare al 2 già trovato, quindi 23
    sottraiamo dalla nostra cifra 136 il risultato della formula : 136-129 =7
    Quindi il resto è 7, lo riportiamo sotto e stacchiamo le successive 2 cifre del numero di cui vogliamo estrarre la radice quadrata :
    724
    riapplichiamo la formula :
    1*(20*23+1)=461 ' il numero 461 è inferiore a 724, reiteriamo
    2*(20*23+2)= 924 ' il numero 924 che è superiore a 724, quindi il risultato parziale è 1 che si va ad accodare a 23. Abbiamo quindi un risultato parziale complessivo di : 231
    proseguiamo, ricavando il resto dell'operazione, sottraiamo qundi 461 da 724 = 263, stacchiamo poi le ultime due cifre del numero di cui stiamo estraendo la radice quadrata, cioé 51
    26351
    riapplichiamo la formula :
    1*(20*231+1)=4621  ' il numero 461 è inferiore a 724, reiteriamo
    .................................
    5*(20*231+5)= 23125 ' che è l'ultimo numero inferiore a 26351 ricavabile con la nostra formula. Quindi l'ultima cifra intera della nostra radice quadrata è 5 che in coda a 231 ci porta a 2315
    volendo proseguire con i decimali, basterà ricavare il resto della differenza tra 26351 e 23125 che è pari a 3226, ci mancano le cifre ed aggiungiamo semplicemente due zeri in coda :
    322600
    riapplichiamo la formula :
    1*(20*2315+1)=46301  ' il numero 461 è inferiore a 322600, reiteriamo
    semplificando verifichiamo che il moltiplicatore massimo è pari a 322600/(20*2315) = 6.
    Applicando 6 alla formula avremo :
    6*(20*2315+6)=277836 ' quindi il risultato parziale è 6 che accodato a 2315 ci dà : 2315,6
    il resto di 322600-277839= 44764, aggiungiamo altre due cifre decimali :
    4476400
    riapplichiamo la formula :
    1*(20*23156+1)=463121  ' il numero 463121 è inferiore a 4476400, reiteriamo
    semplificando verifichiamo che il moltiplicatore massimo è pari a 4476400/(20*23156) = 9.
    Applicando 9 alla formula avremo :
    9*(20*23156+9)=4168161
    quindi il risultato parziale alla seconda cifra decimale è 2315,69
    ...
    potremmo continuare con questo algoritmo ad libitum ottenendo tutte le cifre decimali che vogliamo, in modo assolutamente infallibile, conservando un resto finale sempre assolutamente preciso, quanto una calcolatrice non potrà mai fare  verificate se vi va ...
  6. M&M
    Ettore Fieramosca di Blasetti con, tra gli altri, il grande Gino Cervi ed Elisa Cegani, è - per me - una delle massime vette del cinema italiano di tutti i tempi.
    Gino Cervi in quel periodo poteva tenere testa a Lawrence Olivier (che incidentalmente ha doppiato nella versione italiana di Amleto nel 1948).
    E la qualità di riprese, stile, sfarzosità dei mezzi di quel cinema era al livello del miglior cinema americano, non europeo.
    Ma a parte questo e a parte, ovviamente il messaggio di fondo chiaramente di regime, oggi non più attuale per questioni di politicamente corretto, è uno dei miei film preferiti.
    Io sono un uomo vecchio stile, legato a valori intrinsecamente tradizionali, quelli da "Dio, Patria e Famiglia". E sinceramente non me ne vergogno.
    E pochi eroi, folli, spacconi, esageratamente generosi fino all'ottusità, sono equivalente a QUEL Ettore Fieramosca.
    Che intendiamoci, è romanzato al massimo e poco o per nulla aderente alla realtà.
    Anzi, poco di quel film, tolto il periodo storico della contesa tra Francia e Spagna per il possesso delle ricche province italiane, è storicamente accettabile o attendibile.
    Poco mi importa, conosco la storia piuttosto bene, ma Fieramosca è il mio eroe lo stesso.
    La scena in cui Ettore saluta "a mai più" la bella castellana e si avvia a difendere il castello da solo dalle milizie francesi, dopo il tradimento del capitano di ventura (tal Graiano, personaggio in larga parte inventato), è un riferimento.
    Se possibile, meglio impegnarsi quando si è certi di vincere è la mia strategia. Ma una volta impegnati, si va fino in fondo.

    Ettore Fieramosca e Giovanna di Morreale

    il cavaliere armato, solo, sul ponte, impugna lo spadone a due mani (nella realtà questa scena è quella finale, nel duello all'ultimo sangue culminante la Disfida di Barletta che conclude il film).
    Tutte queste balle per ribadire il punto centrale della mia presenza su questo sito.
    Questo sito si chiama Nikonland ed è dedicato a Nikon.
    E' il sito che abbiamo creato Max Aquila ed io. Il corollario è "tutto ciò che ruota intorno a Nikon".
    Ed io, finchè sarò presente, mi sono preso il compito di difendere Nikonland, Nikon, Max e i nostri amici, dalle milizie straniere.
    Nessuna mercè per chi ci verrà ad offendere in casa. Massimo rispetto per chi rispetta la nostra bandiera.

     
  7. M&M

    Personale
    I dettagli fanno la forma ma la forma per me non ha mai fatto la sostanza.
    Un uomo non sarà mai più uomo per me solo perchè è in giacca e cravatta o perchè ha l'uniforme in ordine.
    Ciò che conta è il suo spirito, solo quello mi consente di misurare un uomo.
    Lui aveva ancora la coda e camminava a quattro zampe e invece di vestirsi si accontentava del suo manto bianco e miele, buono per tutto l'anno.
    D'inverno stava sul letto a scaldarsi con me, mentre d'estate si metteva sotto alla ventola del soffitto.
    Avrebbe compiuto 58 anni tra meno di un mese. Io li compirò tra 5 mesi i miei 58 anni.
    Ma in ogni attimo della sua vita lui è stato un uomo migliore di me. Anche se io parlo di cose complicate che forse non capisco del tutto.
    Mentre lui capiva perfettamente tutto ciò che contava capire. E sapeva cosa fare quando serviva.
    Serio quanto un giudice, dallo sguardo fino alla postura della coda.
    Coraggioso a disprezzo della propria vita se c'era un pericolo o un estraneo alla porta.
    Chi mi ha telefonato lo ha sentito abbaiare spesso se ero in casa.
    Ma non aveva bisogno che gli parlassi perchè mi capisse al volo, bastava pronunciare il suo nome per avere la sua attenzione. Un gesto e via.
    Tra i due ero certamente io quello più tardo e meno pronto a comprendere le cose che mi diceva. Perchè lui non mi parlava, mi guardava soltanto.
    Per dieci anni abbiamo diviso il letto. A tavola lui sedeva su una sedia vicino alla mia.
    Giovedì ci siamo divisi un hamburger e poi siamo andati a giocare in giardino.
    Non aveva troppa voglia, camminava piano. Ma era con me in ogni minuto e doveva esserlo fino all'ultimo momento.
    Sempre pronto a consolarmi con uno sguardo : non era tipo da leccare, troppo dignitoso.
    E poi il suo spirito traspariva dagli occhi. Anche quando nelle ultime ore di ieri, non vedeva più.
    Ma io ero con lui come lui è stato con me ad assicurarlo che non se ne sarebbe andato da solo.
    Non riesco ad esprimere il dolore di non vederlo più in casa.
    Per casa mia negli ultimi 5 lustri hanno vissuto decine di cani e di gatti.
    Per molti ho provato vero affetto, anche amore per qualcuno di essi.
    Così come ho provato amore per poche persone.
    Ma non così profondamente. Lui era un figlio, un fratello, il mio migliore e più fraterno amico.
    Certo non potevo pretendere che restasse con me per sempre.
    Ma quando è stato male la prima volta questa estate l'ho pregato di non abbandonarmi.
    Senza parlargli, guardandolo.
    Lui ha compreso e si è rimesso. Sofferente, claudicante ma sempre vicino a me, giorno e notte, ogni momento. Finché ha potuto resistere.
    Ho un debito straordinario nei suoi confronti e so di non essere stato capace di ripagarlo allo stesso, inestimabile livello.
    Nessuno avrebbe potuto.
    Purtroppo so che se sono un uomo un pò più trattabile grazie a lui, non sarò mai più capace di amare qualcun altro come ho amato lui.
    Capisco che possa essere terribile ammetterlo ma mi conosco e so che non ci sono seconde volte per me.

    Arrivederci a presto Blakey.

    appena arrivato a casa 10 anni fa

    col suo inseparabile amico Arthur mancato due anni fa dopo una lunga malattia

    con la sua pallina morbida che masticava per ore

    con una delle palline di Arthur che con il suo cuore sconfinato gli concedeva tutto

    protagonista di decine di prove di apparecchiature fotografiche pubblicate su queste pagine

    il suo sguardo profondo, intelligente, indagatore. Mai conosciuto un uomo così intelligente.
    Fino all'ultimo servizio, la scorsa settimana, già sofferente ma sempre vivace e fermo al mio fianco.

    Z62_1041.mp4 Passava ore ad ascoltare Bach con me, lui nella sua cuccetta sotto alla scrivania, magari con la sua pallina blu, io a scrivere su Nikonland.
    La Sarabanda che ho scelto come musica per accompagnarlo non lo rappresenta, rappresenta il sentimento mio, eterno, di gratitudine, per lui.
  8. M&M
    A me piace la musica. Quella che si definisce "colta". Non la musica commerciale.
    Mi piace il rock di una volta. Mi piace persino l'heavy metal.
    Adoro l'organo a canne, specie se enorme e maestoso (da ragazzo l'ho anche suonato).
    Ho una discoteca sconfinata. Per tanti motivi, non ultimo la pigrizia, non frequento eventi di musica dal vivo.
    Ma adoro potermela godere al meglio.
    Chi mi ha seguito nelle mie vicissitudini autunnali, ricorderà che due anni fa mi sono costruito due monitor planari a 4 vie, con amplificazione separata per ogni via pilotate via DPS che funge da cross-over elettronico e controllate da un programma che in tempo reale compensa i limiti del sistema e della stanza.
    Quei monitor hanno due quindici pollici in vetro ciascuno. E due 11 pollici per i medio bassi. Oltre ad un complesso planare lungo un metro e 20 cm per le medio-alte.
    Insomma, preferisco ascoltare la musica con un impatto fisico, via speaker di un certo "peso". Ma per gli ascolti meno impegnati da mesi sto usando due Sonos (anche essi controllati a DSP) collegati in rete ai miei dispositivi di casa.
    Ed ho l'abbonamento unlimited a Qobuz con milioni di tracce musicali a mia disposizione ovunque io sia.
    Ma ... mi piacciono anche le cuffie, sebbene le ascolti sempre per una frazione di tempo.
    Sono scomode e innaturali.
    Ma quando sono di qualità elevata - ed io ho cominciato da ragazzo utilizzando cuffie ibride ed elettrostatiche - sebbene non possano per motivi fisici fare da surrogato ad un evento reale, nemmeno se riprodotto da un sistema di altoparlanti come il mio (le mie bambine sono altre 185 cm e larghe 80 : pesano 80 chili l'una), consentono invece una analicità che gli speaker, nemmeno i monitor di studio consentono.
    Si arriva a sentire ogni dettaglio, ogni nuance, ogni sussurro. Il respiro del trombettista, la saliva di Diana Krall, l'unghia del bassista sulle corde.

    Qualche anno fa ho conosciuto il marchio HIFIMAN americano fa e sono presto diventato proprietario di alcune delle loro cuffie.
    Di recente li ho contattati direttamente negli States per chiedere qualche cosa da provare.
    Dopo qualche "assaggino" mi hanno fatto avere un sistema - cuffie e amplificatore - che per loro è comunque entry-level ma che costa qualche cosa come 2.500 euro.
    E le ho messe a confronto in batteria con le altre miei cuffie di quel livello.
     


    Le HIFIMAN Jade II con la loro caratteristica colorazione verde del driver elettrostatico.
    E' stata una prova molto impegnativa perchè per tutti i dischi che ho ascoltato, ho commutato tra le tre ed ho annotato le mie impressioni.
    Che sono giunte a conclusioni attese per certi versi ma abbastanza sconcertanti per altri, almeno per me.
    Per qualcuno questi sembreranno sofismi, lo so. Il mondo oggi si nutre di MP3 digeriti via cuffiette.
    Ma io non sono un ascoltatore comune.
    Tra Monteverdi


     
    e Till Bronner, ogni sorso di musica una sensazione diversa.
    Chi fosse interessato :
    HIFIMAN JADE II
  9. M&M
    Vedo che a volte, chi cerca di inserire un video di Youtube su Nikonland spesso si esibisce in mostruosi copia&incolla di links lunghi ma inutili, se non ci si clicca sopra (e a volte, nemmeno se ci si clicca sopra).
    Ma Nikonland è intelligente e capisce che gli state indicando un video e se lo mettete bene e lo incorpora nel sito direttamente come se fosse una finestra su Youtube che poi può essere visto da tutti i visitatori senza abbandonare le nostre pagine.
    Come fare ?
    Niente di più banale.
    In ogni video di Youtube sulla destra, dopo il titolo del video, giusto sotto al video c'è una frecciolina storta e il tasto Condividi.
    Se premete quello compare una finestrella con tutti i possibili link :

    se vi limitate al testo centrale e premete COPIA, il link "giusto" verrà messo in memoria nella clipboard del vostro dispositivo.
    A questo punto potete andare nel vostro post ed incollarlo direttamente al rigo dopo il vostro testo :
     
     
    attendendo una manciata di secondi, o anche meno, il link verrà trasformato in un video direttamente incorporato nel test.
    Ma se non succede ... vuol dire che avete sbagliato voi.
    Attenzione, non dovete copiare il link che vedete nell'indirizzo del browser, quello non funziona al di fuori di Youtube.
    Dovete proprio prendere quello indicato da Youtube al tasto CONDIVIDI
    Facile.it Facile.it, Facile.it 
  10. M&M
    Ma adesso rinuncio anche a darmi spiegazioni.
    Questo sito vanta migliaia di visite e milioni di pagine visualizzate.
    Ci sono anche centinaia di iscritti. Molti affezionati da 1-2 ... quasi tre lustri.
    Eppure si contano a stento una manciata di interventi al giorno.
    Se ci sono commenti sono di contenuto per lo più ... dispensabile (con le dovute e gradite eccezioni).
    Foto ? Come se nessuno fotografasse o fotografasse solo ad ogni morte di Papa.
    Commenti alle foto degli altri ? Troppo impegno.
    Eppure la presenza continua e costante di decine di visitatori in ogni momento dovrebbe testimoniare che c'è interesse.
    Ma la mancanza di un segno del passaggio o, peggio (!) la necessità di forzare l'intervento con appelli e "preghiere" mi é divenuta totalmente inaccettabile.
    Ci sono le eccezioni, è vero, ma io sto pensando a tutti gli altri che sembrano sordomuti (con tutto il rispetto per i poveri malcapitati che lo sono per davvero, ovviamente).
    Insomma, non comprendo e oramai sto disperando che ci siano spiegazioni oltre la normale pigrizia o totale incompetenza. Alla radice di tutto anche la mancanza di orgoglio personale.
    Perchè io se fossi dalla vostra parte mi sentirei avvilito e imbarazzato a rispondere con l'indifferenza anzichè con la dovuta riconoscenza a chi vi accoglie ogni giorno su queste pagine.
    Io mi diverto un mondo a fare migliaia di fotografie. Per il puro piacere di farle, per la gran parte dei casi semplicemente perchè mi piace. Senza farmi domande.
    Ma al tempo stesso ho anche l'intimo piacere di condividerle con tutti gli iscritti e i visitatori di Nikonland, giusto un attimo dopo che le ho scattate o appena ho il tempo per farlo.
    Perchè è ancora più bello ed è come se avessi fotografato con voi.
    Perchè mi piace farvi vedere quello che mi piace, senza domandarmi - mi perdonerete - se piacerà anche a voi.
    Ma è lo scopo per cui sono qui. Uno dei motivi principali perchè teniamo tanto a questo sito.
    Perchè per il resto, non avrebbe molto senso scrivere articoli su cose che noi già sappiamo.
    Questo sito non ha una connotazione commerciale, non ci guadagnamo assolutamente nulla a tenerlo così vivo ed attivo. Non ci interessano i record, siamo abituati sempre più spesso ad essere i primi o anche più spesso, gli unici a parlare di certe cose nikoniste.
    Se non ci fosse il piacere di condividerle per ascoltare anche la voce e il parere, perchè no, anche le novità, degli altri : perchè farlo ?
    Così, giusto per osservare le dinamiche di gruppo, per un pò, credo che limiterò la mia sfera di intervento al mio Club, dove se lo animo principalmente io ci può stare, scrivendo gli articoli che ho voglia di scrivere quando me ne viene voglia.
    Ma rispondendo solo ed esclusivamente a chi si pregia di rispondere a me. Do ut des. Questo è il mio sito, non ho doveri verso nessuno, salvo Max Aquila che è un amico fraterno e l'unico vero motivo per cui questo sito è nato
  11. M&M
    Pubblicate i vostri articoli sul vostro Blog.
    Noi li valuteremo tutti.
    Se saranno in linea con i nostri criteri editoriali, per contenuto, argomento, immagini e profondità di indagine, verranno valorizzati e pubblicati in Area Redazionale tra gli articoli di Nikonland.
    Come questo qua, di stamattina :
     
    nato come blog personale e subito promosso in area redazionale
  12. M&M
    Che sia un articolo nel vostro blog, una foto nel Club, una domanda tecnica o una news, prendete la buona abitudine di mettere un prefisso tra parentesi quadre nel titolo.
    Tipo :
    [Nudo] Occhi blu e capelli biondi
    [Natura] Una passeggiata in val alta
    [Quesito tecnico] Come si pulisce il sensore ?
    [Paesaggio] Il mare sotto Berlino.
    [Autobiografico] Perchè fotografo anzichè andare a pescare
    [Novità] Il nuovo Laowa 9mm f/5.6 per Nikon Z
     
    darete un indirizzo sul contenuto del vostro intervento in modo che i visitatori ne vengano attratti o respinti già dal titolo, specie in una lunga disamina o ricerca delle pagine del sito.
    E per cortesia, evitiamo titoli da Settimana Enigmistica che fanno tanto Milano da bere tipo "Lo sapevate che ..." oppure "Nulla di che ma guardate un pò ... " o peggio, "Info" !
    Usate titoli chiari ed autosplicativi.
    Io ancora "Milano la terza città al mondo" non lo posso leggere ... né reggere ... specie perchè riprodotto in XXXIV puntate.
  13. M&M
    Il Re ed Io. Una delle storie d'amore più strane di tutta la storia del teatro e del cinema (qui nella versione cinematografica del 1956 con Yul Brynner nel ruolo del Re del Siam, ruolo che interpretò a Broadway per un totale di 4865 repliche).
    In un certo senso è la stessa che vivo io con Nikon. Parimenti "creatura" orientale e anche solo per questo, imperscrutabile per un cuore intimamente occidentale come il mio.
    In questi ultimi giorni ho scritto una quantità di articoli su materiale Nikon. Sulla Nikon Z5 penso di avere già il record mondiale (sono 6 in tutto e ancora la macchina non è nemmeno uscita in versione definitiva).
    Per non parlare dell'obiettivo perfetto (il chimerico Nikkor Z 70-200/2.8 S) etc. etc. etc.
    Inoltre per la prima volta in vita mia non ho alcuna reflex operativa in casa, avendo deciso di passare integralmente alle Nikon Z. Magari tra 3 anni, quando andrà in pensione, comprerò una D6 per poterla usare con gli obiettivi da reflex che quasi certamente terrò, nonostante tutto.
    Perchè sono oggetti eccezionali.
    Insomma, nulla di nuovo, è una liason che data 1982 e nulla la scalfirà in modo sostanziale.
    Ciò però non significa che io cammini con le fette di mortadella incollate sopra gli occhiali.
    E sebbene continui a non pensare minimamente di adottare materiale di altri marchi, non segua le evoluzioni del mercato e le proposte degli altri.
    E nemmeno che io non mi senta in pieno diritto di criticare Nikon per scelte quanto meno discutibili o inspiegabili.
    Come ad esempio :
    l'aver scelto di limitare in via progettuale la Nikon Z5 con un sensore diverso da quello della Z6 (video 4K croppato 1.7x perchè quel sensore non ha un tempo di lettura tale da consentire l'estrazione del video a pieno formato) averla dotata di una raffica anacronistica (4 al secondo sia in L che in H, sia in meccanico che in elettronico, quando la Z50 che costa meno della metà, ne fa sempre 8) obbligare il potenziale acquirente alla scelta di un solo kit, con o senza FTZ ma sempre con lo stesso obiettivo (carino ma non all'altezza di un kit che costa circa 2000 euro) sorvoliamo sul fatto che il Nikon 70-200/2.8 S sia praticamente come l'araba fenice e che, facilmente, quando arriverà sul mercato (la prossima settimana ?) creerà una lista d'attesa di mesi, stile quel vero campione che è il 500/5.6 PF che solo adesso è in pronta consegna, dopo quasi tre anni dal lancio.
    Ma il 24-200mm è un obiettivo consumer, necessario come il pane visto che non ci sono altri obiettivi anche tele.
    Annunciato in febbraio, non è al momento disponibile. Forse ne arriverà un nuovo lotto nelle prossime settimane. E andrà facilmente a ruba.
    Intanto Nikon continua ad essere carente in termini di comunicazione con i clienti. E ritiene che basti una laconica nota di comunicato stampa sul suo sito istituzionale per promuovere un prodotto.
    In un momento in cui non si possono fare roadshow e presentazioni reali ma solo virtuali, c'è chi si è attrezzato cinematograficamente per promuovere i suoi prodotti.
    Nikon lo lascia fare ai volenterosi senza paga, come i redattori di Nikonland.
    Lo sapevate che il 20mm f/1.8 S è il miglior 20mm mai prodotto da Nikon ? Si ? E allora vuol dire che avete letto gli articoli su Nikonland  perchè per Nikon, è un obiettivo tale e quale al 24-50mm nella sua letteratura ufficiale 
    Le Nikon Z sono funzionali e via software sono stare rese mature. Sia Z6 che Z7 rappresentano buone scelte.
    Ma sono macchine consumer, il sistema Z ha maledettamente bisogno oramai di corpi di riferimento perchè ci sia l'effetto traino anche di quelli più economici. Per non parlare delle migliaia di euro che richiedono gli obiettivi.
    Eccellenti ma costosi.
    Ci sussurrano che usciranno in ottobre due modelli aggiornati, marchiati S. Ma come saranno nessuno lo sa. 
    La sorpresa sarà positiva, mezza positiva o sarà una mezza delusione ? O tutta una delusione ? Vai a saperlo, nessuno ce lo dice ...

    ecco dove punto il dito, ecco perchè sono critico.
    Non mi interessa nulla di Canon, ma Canon ha lanciato due mirrorless R allo stato dell'arte sul piano fotografico con un autofocus invidiabile e una salva di obiettivi che già coprono moltissime esigenze.
    Non mi interessa nulla di Sony, ma Sony ha appena lanciato una macchina allo stato dell'arte nel video e lancerà - sembra - una full-frame veramente da assalto (sulla soglia dei $1000) sebbene molto limitata per un fotografo serio.
    Non mi interessa nulla di Panasonic, ma Panasonic con la prossima Lumix S5, avrà in totale 4 fotocamere serie e ben costruite. Persino belle da vedere.
    E non mi dite che le Nikon Z sono belle da vedere o da tenere in mano, senza zeppa sotto al fondello ... ve lo dice uno che ci ha già fatto ben più di 300.000 scatti con le Nikon Z, sia le proprie che quelle in visione per gli articoli.
    Insomma, Nikon, io vorrei danzare con te ma tu sei pronta ?
    Shall we dance ?
     
     
  14. M&M
    [Domanda] A cosa servono i Blog Personali su Nikonland ?
    [Risposta] I Blog personali su Nikonland sono a disposizione dei Nikonlander per scrivere i loro articoli.
    Ogni Nikonlander può aprire un suo proprio Blog su Nikonland.
    Su questo Blog, il proprietario può scrivere i suoi articoli di carattere fotografico, tematico, illustrativo, personale a suo piacere.
    Il suo Blog così racchiuderà tutto il suo pensiero, suddiviso per articoli separati.
    Non tentate di scrivere un articolo direttamente nell'intestazione del Blog.
    Il Blog è il contenitore, gli articoli i vari contenuti.
    Un Blog nasce per contenere tanti articoli, non uno solo.
    Per interventi di natura più generale o per fare domande agli altri iscritti, non usate il vostro Blog, se non scrivete un articolo per porre la domanda, ma i Club di Nikonland (qui) a secondo della tematica, troverete la sezione giusta.
    Basta cercare.
  15. M&M
    Cuffie che passione   La mia (lunga) frequentazione con le cuffie é una storia di amore-odio.
      Sinceramente non trovo mai del tutto appagante l'ascolto in cuffia. Per mia fortuna non ho problemi "ambientali" e quindi posso ascoltare a volume normale dai diffusori la mia musica ad ogni ora del giorno.
    Le cuffie le impiego quando voglio isolarmi oppure quando cerco nuance e sfumature difficili da ritrovare nella musica riprodotta dai diffusori.
    Ma c'è una peculiarità delle cuffie che, lo concedo, anche per me è impagabile.
    Ogni cuffia ha un suono suo, diverso dalle altre. Non solo modelli differenti, anche esemplari differenti dello stesso modello.
    Diversa intonazione, diverso scopo, diverso carattere.
    Diverse tecnologie, aperte, chiuse, semichiuse, dinamiche, elettrostatiche, ortodinamiche.
    Di scuola europea, giapponese, americana.
    Alta impedenza, bassa impedenza.
    C'è da divertirsi.
    E poi le cuffie costano molto meno di una coppia di diffusori dello stesso livello.
    Occupano poco spazio, si possono collezionare.
    E poi scegliere secondo l'estro quelle che ci piacciono di più in quel momento.
    E' bello anche parlarne alle volte e discuterne come facciamo su queste pagine.
    Ma non tutte le cuffie escono perfette dalla scatola, a volte ci sono cose che piacerebbe correggere, almeno a livello di risposta globale o particolare.
    Una volta questi interventi potevano essere fisici. Modificando materialmente a mano le cuffie stesse.
    Cambiando i padiglioni, aumentando o togliendo l'imbottitura interna. Chiudendo parzialmente l'apertura esterna. Passando da sbilanciato a bilanciato.
    E via spropositando. Modifiche per lo più permanenti e non sempre reversibili.
    Oggi per fortuna la moderna tecnologia ci rende la vita più facile e si possono fare interventi soft via ... software, per modificare, addolcire, linearizzare, riplasmare la risposta delle cuffie.
    Capiamoci bene, un modello impostato per dare il massimo per la musica elettronica o i mix spinti non potrà diventare miracolosamente adatta all'opera barocca.
    E le cuffie elettrostatiche resteranno sempre confinate più o meno nell'ambito della musica acustica a bassa energia.
    Ma nel mezzo ci sono tante possibilità di intervento.
    Prendiamo per esempio questa riposta in frequenza :

     
    continua su VariazioniGolbderg.it
  16. M&M
    Da ragazzo suonavo e disegnavo. Guardavo mia madre dipingere e una volta l'ho anche aiutata a finire un quadro ad olio.
    Ma dovevo disegnare solo creature viventi. Non sono mai stato portato per il paesaggio o per la natura morta, salvo che per esercitarmi nella luce o nel chiaroscuro.
    Quando ho comprato la mia prima fotocamera, trentasetteanni fa, sapevo già che avrei un giorno fotografato solo o quasi esclusivamente le persone.
    I primi tentativi sono stati un fallimento ma più per carenze tecniche che per motivazioni. E come per tante altre cose ho dovuto accantonare quel desiderio per un pò. Un pò. Un pò Finchè è arrivato il momento in cui tecnica, apparecchiature e disponibilità sia economiche che di soggetti ben disposti, me lo hanno permesso.
    Già ma perchè ? Lungi dall'avere velleità scientifiche o antropologiche, mi attirano le creature viventi ma in particolare le persone. Ancora più in particolare le donne.
    La questione è di natura non solo estetica ma specialmente espressiva. Credo che si veda nelle mie foto che spessissimo si avvicinano a stilemi cinematografici.
    Che non vogliono raccontare una storia, non mi interessa che gli altri sappiano i fatti miei o delle donne che fotografo ma io devo fermare in un fotogramma tra diecimila l'anima e il carattere della donna che fotografo.
    O almeno l'idea che ho io di lei. Quando penso che ne valga lo sforzo ovviamente.
    Infatti non  sono interessato a donne qualsiasi, mi esalto solo con quelle che più si avvicinano ad un dato modello.
    Quali ?
    L'ho scoperto una trentina di anni fa quando stavo smettendo di fotografare per mancanza di soggetti.
    Ci sono stati due episodi visuali che mi hanno influenzato (esattamente come l'ascoltare per la prima volta un grand'organo nel pieno dei suoi registri mi ha segnato per sempre l'animo. Nulla è come un organo a canne, per me ...). Più o meno nella stessa epoca, a metà degli anni '70.
    Ovvero molto ma molto tempo prima che capissi che una fotocamera poteva avere uno scopo anche oltre le feste di compleanno o le vacanze al mare.
    La trasmissione di quel film, che per l'epoca mi parve assurdo, Blow Up di Antonioni. E Vanessa Redgrave. 
    Vanessa potrebbe essere benissimo - per età - mia madre. Delle sue figlie, la più grande avrebbe la mia età se fosse ancora viva, la più piccola, due anni meno di me (Dio quanto la adoro !).
    Ma non c'è proprio niente di edipico in questo, per nulla.
    Modella professionista già affermata, eppure attrice di grandissimo livello (una rarità per le tante modelle che hanno tentato il passo). In Blow Up appare in topless con una naturalezza che all'epoca mi ha colpito. Anche per il contrasto con le altre attrici che nello stesso film si vedono nude ma al confronto, volgari e senza una briciola del suo fascino naturale.
     
    quel film tratta di fotografia e dell'importanza dell'immagine nella società del suo tempo (la mitica Swinging London). E Vanessa compare oltre che dal vivo in tante fotografie.
    Ma non è bastato questo.
    Ci è voluta anche la comparsa di uno straordinario ritratto di Vanessa da parte di Victor Skrebneski a darmi l'imprinting.

    Vanessa Redgrave di Victor Skrebneski
    Victor Skrebneski, classe ... di mio padre, è morto il mese scorso. Notizia trascurata dai media occupati con il Covid19.

    E' a lui che si deve l'avvio della carriera di Cindy Crawford. Ed è vero che fotografava anche spessissimo ... banana all'aria ma quelli sono solo cavoli suoi quando mi presenta nel 1988 Paulina Porizkova in questo sensazionale bianco e nero per Estee Lauder :

    mi perdonerà Cindy ma per lei non ho mai provato particolare trasporto. Ma per Paulina .... 
    Certo, dopo, quando ho cominciato una dozzina di anni fa, sul serio, a fotografare le modelle, sono venuti Peter Lindbergh, Avedon, Sieff e Demarchelier. Ma in un solco già ben definito ed indelebile, nella memoria e nell'immaginario di un adolescente che suonava l'organo in chiesa.
    Ecco, fine della confessione, ora sapete.
    Grazie Victor.

     
     
  17. M&M
    Disclaimer : questo non è uno spot pubblicitario Carrera. Ho preso solo spunto da una mail commerciale per fare due ragionamenti a proposito di fotografia commerciale, produzione, riconversione, intelligenza imprenditoriale. Anche durante il lockdown.
    Sono cliente di Carrera jeans da sempre e in particolare da quando hanno il sito di e-commerce. La comodità di avere sempre lo stesso modello di jeans della mia misura, accorciato, con già l'orlo fatto, spedito a casa senza spese e spessissimo con sconti esagerati ... non ha prezzo.
    Il prodotto in fondo non è sto granchè ma io vado sempre vestito allo stesso modo e porto le cose finchè non sono da buttare. Le cambio per igiene, non per estetica.
    Quindi ricevo costantemente le offerte e le informazioni sulle campagne di Carrera, con coupon, offerte speciali, novità.
    La mail di oggi mi avvisa che Carrera ha in catalogo l'oggetto che sta segnando questa stagione. Che non è un jeans supersexy e attillatissimo per la ragazza che non vuole lasciare nulla all'immaginazione, ma è una mascherina in tessuto trattato chimicamente, anti virus, anti particolato, anti tutto. Lavabile, riutilizzabile, comoda da indossare.
    Offerta a euro ... andate a vedere sul sito !

    in vendita online, metti nel carrello, paga e ricevi.
    E' un dispositivo medico di classe 1, testato e approvato. E soprattutto è made in Veneto, non in Cina.
    Bene. Fin qui la nota autobiografica e la conferma - se ce ne fosse bisogno - che mi piacciono le bionde con gli occhi azzurri (c'è in effetti anche una foto di un ragazzo, ma non è granchè né la foto né il modello ...)
    Perchè ho sentito il bisogno di scrivere sul mio blog 10 minuti dopo aver letto la mail ?
    Vi sarà venuto già in mente, però lo scrivo.
    Carrera fa jeans e probabilmente in questo momento la gente non è proprio proprio incentivata a comprare altro vestiario. Non può uscire, non può sfoggiare, non può ... spendere. Altro che jeans e giacchini o t-shirt.
    Ma la mascherina è un altro discorso.
    E se è stilish, solida, made in Italy, a norma, riutilizzabile, lavabile, prodotta da una sartoria industriale secondo le approvazioni CE allora il discorso cambia.
    Non costa nemmeno tanto di più di certe FFP2 vendute di questi tempi.
    Quindi un plauso a Carrera che certo in questo momento ha un forte calo di vendite e sta pensando bene di reindirizzare la propria capacità produttiva con la flessibilità propria dell'industria e dell'artigianato italiano.
    Sono tantissime le realtà italiane che stanno producendo dispositivi di protezione di questi tempi. E la moda ci si metterà in forze. Ma qui dalla concezione alla produzione e alla promozione stiamo parlando di una confezione "perfetta".
    Bene, e che ci azzecca con Nikonland.
    La fotografia.
    La fotografia non l'ha fatta Carrera, l'ha fatta il suo fotografo. Quello che popola i cataloghi e le pagine del sito con le foto di ragazze ragazzi in jeans e magliette.
    E qui ha fatto una foto semplice, sia di concezione che di esecuzione. Non c'è nulla di particolare in questa foto.
    Ma è semplicemente perfetta, nella sua apparente semplicità per rendere sexy perfino una cosa squallida come una mascherina medica che richiama alla mente morte e malattia. Infezioni, virus. Pericolo.
    Lei sembra Eva Kant che sta provando un pezzo della maschera del suo Diabolik. Altro che virus !

    eppure ...
    C'è uno studio americano che da un sondaggio ricava come ben oltre il 50% dei fotografi americani stia pensando di cambiare attività a seguito del fermo produttivo attuale che ha di fatto azzerato il lavoro.
    Ma c'è invece chi si industria e riesce comunque a lavorare.
    Oppure sta studiando per sviluppare nuovi mercati e opportunità di lavoro.
    Come Carrera e il suo fotografo.
    Orgoglio, iniziativa e operosità tricolore.

  18. M&M
    La Viola è uno strumento particolare. Quello che sta in mezzo tra gli altri archi. E' un pò più grande di un violino e suona più in basso, senza i suoi acuti. In compenso ha un registro rauco, più gutturale, caldo del violino.
    E' nata insieme al violino e al violoncello. Nel tempo si é formata una famiglia di viole : da braccio - quella oggetto di questo servizio - da gamba, da basso. A seconda delle dimensioni, del numero di corde, dell'estensione del basso.
    Tutte con la stessa forma. La forma a "viola". Indiscutibilmente simile alla forma del corpo femminile. Come il violoncello, è vero, ma con dimensioni, almeno nel caso della viola da braccio, facili da gestire.
    Ho pensato di avvicinarla a Silvia, che ha indiscutibilmente anche lei una forma "a viola", per leggerne insieme le forme e le superficie.
    Lei si è lasciata ispirare dalla luce e dalla situazione mentre io mi sono limitato a scattare.
    Quasi al buio, con la Z6 e il 24-70/2.8 S.

    la ruvidità delle tavole di legno grezzo della parete e del tavolaccio, contrastano con la vellutata pelle di Silvia e con il lucido della vernice della mia Viola Johann Bruck (uno strumento tedesco da studio).

    qui la pelle è naturalmente lasciata come la giornata invernale l'ha disposta
    In controluce, con Z7 e 105/1.4E tutto aperto

    Silvia si è mossa di continuo per me, cercando di replicare le sinuosità della viola

    che è rimasta appoggiata davanti, ora sfuocata, ora a fuoco :

    ora un pò e un pò

    finchè Silvia si è alzata per assumere la sua di forma

    che poi è quella dello strumento

    nell'album allegato, una selezione più ampia tra le centinaia di scatti eseguiti in otturatore elettronico, sempre in luce naturale.
     
  19. M&M
    Durante queste feste 2018 ho la casa piena di apparecchiature nuove.
    Materiale audio - di cui parlo su un altro sito  - e fotografico.
    Le due Nikon Z con i loro tre nuovi obiettivi Nikkor Z

    i Sigma Art 40/1.4 e 14-24/2.8 che uso su Nikon D850

    e il Sigma C 56/1.4 per Sony APS-C.
    Sistemi diversi con potenzialità diverse che mi stanno facendo riflettere sulle mie scelte presenti e future.
    Alcune in effetti già fatte, con decisioni ben maturate e consolidate.
    Non si tratta di semplice voglia di possesso - in fotografia conservo con me solo quello che utilizzo, ho veramente pochi vecchi cimeli in casa, tutti i valore veniale minimo - ma di considerazioni sul futuro.
    "Sebbene Nikon presenterà nuove e più perfezionate reflex digitali, per me le attuali rappresentano il massimo dello sviluppo pratico.
    Non acquisterò le prossime reflex Nikon, facilmente ricomprerò la D500 perchè mi serve. Ma nessuna nuova reflex, mai più."
    Ho anche definito quello che sarà il corredo di ottiche da reflex che resterà con me.
    Recentemente ho venduto - un pò a malincuore - tre Sigma Art, il 35, il 50 e il 24-105/4. Ho anche ceduto per fine carriera il Nikon 60/2.8G.
    Tutti sostituiti da obiettivi Nikon Z per mirrorless.
    Penso che le ottiche da reflex - come le reflex stesse - abbiano raggiunto con le ultime proposte i limiti estremi dello sviluppo. Sviluppo che si è dovuto confrontare per decenni con il tiraggio lungo e il bocchettone stretto (parlo di Nikon, ovviamente), facendo crescere le dimensioni degli obiettivi oltre il normale, per permettere prestazioni di valore.
    Gli Zeiss Otus hanno aperto la strada al gigantismo seguito da Sigma nella sua serie d'eccellenza.
    Gli ultimi Sigma 105/1.4 E 40/1.4 rappresentano l'estremo ultimo in questo senso.
    Entrambi hanno prestazioni fantastiche, anche nei confronti dei primi Sigma Art (il 40/1.4 si beve l'ovetto a colazione, sulla lente anteriore dei 35 e 50 Art; il 105 se ne infischia di tutti quanti).
    Ma hanno anche proporzioni che li tolgono dal senso comune della pratica fotografica di tutti i giorni.
    Fantastici ma scomodi come una Bentley a passo lungo ... se usata nei giorni feriali !
    Una tendenza seguita più o meno da tutti, Nikon compresa. Ma comunque insufficiente a coprire il gap con quanto possibile su una differente categoria di macchine, con tiraggio corto e cortissimo, e bocchettone più largo
    (le mirrorless, Nikon Z per intenderci).
    In sola controtendenza i Nikon Phase Fresnel, che con pochi compromessi, consentono pesi ed ingombri compatibili con borne normali (paradossalmente è più facile pensare al 500/5.6 PF che al Sigma 105/1.4 Art ...).
    Ma comunque anche loro vincolati dai limiti di autofocus delle reflex.
    I teleobiettivi Nikon PF consentono buone prestazioni in pesi ed ingombri contenuti. Ma risentono comunque dei limiti di autofocus (tarature, concentrazione dei punti AF in centro) delle reflex.
    Tanto che, potenzialmente almeno per il momento - sembrano più pensati per le mirrorless !
    La prova dei primi tre obiettivi Nikon Z mi ha convinto definitivamente (ma già io avevo l'esperienza dei sistemi Fujifilm e Sony, lato ottiche) che il nuovo attacco, solo il nuovo attacco, permetterà incrementi di prestazioni evidenti.
    Ecco che le mie scelte sono orientate oramai in questa direzione.
    Ho dismesso praticamente tutti gli obiettivi sotto alla focale 85mm per reflex, per sostituirli con quelli da mirrorless.
    Sigma 35, 50 e 24-105/4 per Nikon Z equivalenti. Persino il 24-70/4 che all'inizio trascuravo - ma è un sentiment comune per me verso TUTTI i 24-70 di tutti i marchi e tipi - è risultato vincente.
    E con quello sostituisco anche il vecchio Micro-Nikkor 60/2.8G, mai aggiornato né da Nikon né da altri (Sigma ne ha fatto uno nuovo ma ... sostanzialmente da mirrorless).
    Ed ho tenuto solo i teleobiettivi.
    Nel prossimo futuro ?
    Ecco, andiamo al punto.
    Reflex : Nikon D5, Nikon D850, Nikon D500. Perfetto mix per struttura, costruzione, durata, autonomia, robustezza, capacità dell'autofocus.
    La D850 non all'altezza delle altre due per autofocus dinamico ma superiore ad entrambe le altre per gamma dinamica e risoluzione a bassi iso.
    Obiettivi : Sigma 135/1.8, Sigma 500/4, Nikon 300/4PF, Nikon 500/5.6PF, Nikon 70-200/2.8E FL
    niente altro (con l'85/1.4 Art trattenuto in attesa del Nikon 85/1.8 pe Nikon Z). Unica porta aperta ad un - peraltro mai ventilato ma possibile - Nikon 400/4 PF compatto ma più prestazionale degli altri due già in mio possesso.
    Per il resto mirrorless. In primis gli obiettivi, a tendere sempre più FTZ-FREE
    ai 24-70/4S e 50/1.8S già nella mia borsa, aggiungerò in futuro facilmente gli altri f/1.8, principalmente 85 ma magari anche 35 e 20. Difficilmente altri zoom, salvo che ... con il Nikon Z 70-200/2.8 S Nikon non presenti anche un corpo nuovo, di fascia professionale, idealmente una D5/D500 mirrorless.
    Al di là delle potenzialità di mirino elettronico e autofocus a tutto frame già presenti nelle Nikon Z6 e Nikon Z7, è di tutta evidenza che tutto lo sforzo di Nikon in termini progettuali nelle mirrorless è tutto da venire
    sinceramente la Z7 resterà la mia "mirrorless" da borsetta, ideale compagna della D850 di cui compendia ed estende le prestazioni.
    Ma è con una nuova generazione di mirrorless potenti, robuste, ragionevolmente dimensionate e con prestazioni a tutto tondo superiori a quelle delle reflex che vedremo completarsi lo sviluppo dei sistemi mirrorless di Nikon.
    Idealmente io attendo una evoluzione in fascia professionale della Nikon Z6 come mia prossima macchina principale, capace di mettere a riposo l'inossidabile Nikon D5
    Per quella farò uno sforzo adeguato. Anche in termini di ottiche.
    Immagino una nuova generazione di obiettivi superluminosi f/1.2 o anche oltre, capaci di prestazioni al di sopra di ogni aspettativa.
    Con un corpo professionale, con 15-20 scatti al secondo in totale silenzio e - requisito di base - con un autofocus in condizioni dinamiche allo stato dell'arte, superiore anche a quello della Nikon D5, probabilmente mi scrollerò definitivamente di dosso il retaggio reflex dello scorso secolo.
    Le mie scelte sono già orientate. Zero investimenti per reflex, tutto rivolto al mirrorless ma solo a condizione che Nikon si lasci alle spalle il "piccolo è bello" e diventi anche in campo mirrorless il riferimento di mercato.
  20. M&M
    Dopo un anno di fatiche Zetiste, decine di articoli, centinaia di migliaia di scatti (letteralmente), migliaia di interventi su Nikonland, tante, tante soddisfazioni e anche qualche incidente di percorso, sono esausto.
    Per cui mi ritiro nella mia casettina fino a quando finiranno le provviste, e comunque fino a primavera.
    I miei vicini saranno l'orso Yoghi con i suoi cestini della merenda e Gollum con il suo tessoro (il Noct 58/0.95, naturalmente)
    Quindi fotocamere in vetrina e niente foto per almeno 5 o 6 mesi.
    Qualche articoletto ogni tanto, piuttosto recensioni di buona musica su VariazioniGoldberg.it
     Au revoir.
     
  21. M&M
    C'è chi si compra oggi una nuova fotocamera e tempo 10 giorni sfiora i 20.000 scatti (io, per esempio), chi si compra una nuova fotocamera per poi rivenderla a primavera come nuova con 200-300 scatti.
    Chi sogna uno zoom 180-400/4 con teleconverter incorporato e quando questo viene presentato cambia sistema, si accontenta di meno e sta in lista di attesa per un obiettivo annunciato un anno fa e che ancora manca nelle consegne.
    Chi si compra una Ferrari e la usa per girare attorno all'isolato di casa sua una volta a settimana.
    Chi con il suo diesel ci farebbe un milione di chilometri se non fosse che la Regione Lombardia ha vietato la circolazione a tutti i diesel senza FAP ....
    Chi sbava per la Sony Alpha 9 ma non ha i soldi per comperarla, chi si comprerebbe la Nikon D5 ma poi ci farebbe panorami.
    Chi ha perso l'ispirazione, chi ha sempre fatto foto di merda anche con l'Hasselblad, chi deve comprare sempre un hard-disk nuovo per incrementare lo spazio dei suoi NAS per depositare le migliaia di foto che fa ogni settimana.
    E chi l'ultima volta che ha caricato la batteria, l'ha fatto solo perchè è meglio conservara la macchina con la batteria mezza carica, mai del tutto scarica.
    E intanto provare se la vecchia D700 ancora funziona.
    C'è anche chi farebbe, andrebbe, fotograferebbe, se solo avesse quella cosina lì che ancora non ha.
    Perchè non c'è. O perchè è di un marchio non compatibile con il suo. O perchè costa troppo, o perchè è troppo o perchè ....
    ... parlate, sfogatevi, votate il sondaggio e spiegatevi bene. Costa solo 5 centesimi di dollaro, The Doctor is always in e non patirete quanto Keira Knightley in A dangerous Method 

     
     
     
  22. M&M
    Chiunque può imparare a suonare il violino. E' solo una questione di applicazione e di attitudine.
    Oggi uno studente può cominciare da bambino con uno strumento industriale come questo che si trova su Ebay o Amazon a 69 euro

    compreso di archetto, custodia e colofonia (la pece per l'archetto : magari un pò essiccata !).
    Il suono non è importante, purchè suoni e lo studenti si applichi. La mamma non si deve svenare e se poi il bambino non vuole proseguire negli studi, poco importa, quel violino resterà come elemento d'arredamento.
    Ma per suonare bene sia a livello amatoria che professionale, la qualità dello strumento comincia a diventare importante.
    Sia per il suono - è ovvio, è l'aspettativa più comune - che, soprattutto per la sua durata, tenuta nel tempo, affidabilità.
    Si, perchè se si suona in pubblico non ci si può permettere che lo strumento ... faccia cilecca nel momento migliore.
    L'investimento ovviamente sale ma mi sembra pacifico che un violinista che ha investito anni del suo tempo nello studio della musica e dell'arte di suonare il violino voglia almeno valorizzare i suoi sforzi.

    Questo è un violino professionale Piccaglini di Cremona del 1925 (detto violino rosso). Ben restaurato lo si può comperare per una cifra tutto sommato contenuta (in questo caso credo 8500 euro + IVA).
    Ci sono strumenti professionali per tutte le tasche, si può salire anche a 50-100.000 euro a seconda dei casi. Sono cifre importanti ma allineate alle prestazioni, alla cura con cui sono costruiti (e mantenuti nel tempo).
    Il bello di un violino è che pur nella sua fragilità, dura secoli se tenuto bene. Specialmente da quando si usano dettagli e accessori aggiornati nei materiali (corde e parti dure).
    Il violino professionale consente ad un violinista di assolvere ai suoi impegni quotidiani, anche in una grande orchestra e di guadagnarsi i suoi compensi. Si potrebbe anche fare con uno strumento amatoriale ma non si passerebbe nemmeno il casting e non si otterrebbe l'ingaggio.
    Però ci sono professionisti e professionisti. Ci sono violini di fila e ci sono solisti.
    Un grande violinista può esprimere un suono differente a seconda della partitura che interpreta sfruttando al meglio il SUO strumento.
    Ogni grande concertista ha il suo violino d'elezione, con cui ha un rapporto d'amore. Il suo valore sale oltre il ragionevole, ma c'è diretta relazione tra il suono e il suo valore effettivo, non venale.

    lo Stradivari nero Leclair
    E quello strumento porta chi lo suona a diventare il violinista che è, perchè il suo suono diventa unico mano a mano che arriva a comprenderlo

    la superstar del violino Janine Jansen non suona uno Stradivari, suona lo Stradivari "Barrere" del 1727 qui fotografata mentre suona il concerto di Britten
    Io adoro Janine, il suo suono è inconfondibile. Il suono del suo Stradivari è unico, va oltre l'immaginabile. Ogni sua registrazione supera le aspettative, mi commuove, mi fa lacrimare.
    La più grande violinistra del nostro tempo e il suo inestimabile Stradivari.
    Insomma, c'è il violino da studio con cui si cresce, c'è il violino professionale con cui si lavora, c'è il violino da concerto con cui si esprime un bel suono sul palcoscenico, c'è il violino unico ed eccezionale la cui firma caratterizza l'interpretazione di un grande violinista.
    La differenza c'è, si vede, si sente. Eccome se si sente.

    ancora Janine Jansen e il suo Stradivari Barrere, mentre prova il Concerto per Violino di Chaikovsky
  23. M&M
    La compro perchè costa poco, oppure non la compro perchè costa tanto ?
     
    Si leggono spesso frasi di questo tipo :
    - quella fotocamera costa troppo
    - oppure, ho comprato il tal zoom 28-75 f/4.5-5.6 perchè l'ho pagato una stupidata
    - deciderò se comprare la tal Nikon confrontandola con il prezzo di prodotti concorrenti
    - quanto costa quel prosciutto cotto ? Si ? Me ne faccia 4 etti.

    - cos'è quello, prosciutto di San Daniele ? Eh, lo so, è buono ma costa troppo. Con quello che costa mi compro mezzo chilo di mortadella. Ha lo stesso sapore ? No, è pure salatissima. Però se ne compro due etti risparmio 6 euro !
    Come se tutto finisse per limitarsi ad un valore solo, il costo.
    Io, per esempio, questa macchina qui non la compro solo perchè non ho i soldi, non perchè costa troppo. Perché se avessi il milioncino che ci vuole per comprarla, la pazzia la farei oggi pomeriggio (attendendo quei 24 mesi di rito che un ferrarista deve attendere per averla !)

    non ho esitato un istante a comperare il 500mm f/5.6E PF, perchè mi serve e perchè so che mi cambierà - fotograficamente - la vita.
    Costa poco ? No. Costa il giusto ? Non lo so, è certo che non ce n'é un altro sul mercato.
    Nikon chiede quel prezzo, per me è indispensabile. L'ho comprato e ci ho già fatto un quindicina di migliaia di scatti.
    Avrei potuto aspettare tre anni per comparlo a meno. Si, certo. Per la Ferrari FXX-K non basterebbero 15 vite come la mia.
    Resta il fatto che il 500mm, pur avendo fatto uno sforzo per comprarlo, ce l'ho già da un mese, della Ferrari mi dovrò accontentare del modellino in scala 1/18 per Natale.
    Perché costa poco ? No, perchè il modellino, almeno, me lo posso permettere !
    Comprare una Nikon D500 solo perchè costa poco ?
    Certo ma solo se mi serve (tipo una D500 in primavera, ad un prezzo di un terzo di quanto l'ho pagata appena uscita tre anni prima).
    Perchè ? Perchè con il 500mm la D500 è meglio di ogni teleconverter. E oramai non costa più di un teleconverter ...

    Ho fatto male a pagarla 2000 euro nell'aprile del 2016 ? Ma certamente no, in quel momento mi serviva e in un anno ho fatto 45.000 scatti o più.
    Adesso mi serve di nuovo e la compro al prezzo di mercato.
    Comprare una fotocamera m4/3 perchè la si trova usata a poco e poi finire per non usarla perchè non è adeguata alle mie necessità ?
    Bah, ognuno spende i soldi suoi come crede ma io credo sarebbe più ragionevole comprare una cosa se effettivamente serve, non perchè è un affare.
    Un apparecchio fotografico che costa poco, raramente diventa un affare in caso di rivendita !
    Non comprare una cosa che serve perchè costa troppo ?
    Ognuno si faccia i conti i tasca sua, in base alle priorità del suo bilancio familiare.
    Ma se  una cosa è necessaria - ragionevolmente parlando come si dovrebbe fare quando si parla di oggetti della propria passione e quindi non di capitale importanza -  allora il suo prezzo diventa una variabile subordinata.
    Se non avessi avuto i soldi per comprare il 500mm oggi, avrei fatto un "debituccio", oppure avrei risparmiato per comperarlo appena avessi potuto.
    Sarebbe diventato più economico ? Magari si, un pò, ma non è per quello che avrei dovuto attendere, né l'avrei comprato perchè più economico. Ma perchè intanto non sarebbe cambiato il bisogno sottostante.
    Comprare una cosa differente da quella che mi serve realmente e che soddisfa esattamente le mie necessità perchè, sul mercato, ce n'è un'altra, vagamente simile che costa di meno ? (tipo, che so, una Sony al posto della mia Nikon ?).
    Ma, dico, non puoi parlare sul serio ! Piuttosto niente !
     
    PS : io, poi, certe cose le compro appena posso, perchè tra un anno o tra sei, potrei non essere più in grado di comprarle, o peggio, di utilizzarle
  24. M&M
    Lo compro perchè costa poco, o la compro perchè mi serve ?
    Naturalmente se uno ne ha tanti, è liberissimo di spenderli come vuole. Di fare opere benefiche o di fare come quelli della pubblicità della Dacia Duster che dicono al venditore della concessionaria "ma noi volevamo spendere molto di più !".
    Quindi uno può benissimo comprarsi oggi un Nikkor S 50/1.4 o un 58mm f/1.4 del 1962 se gli piace (e ne avrebbe motivo, sono due obiettivi esteticamente bellissimi pur avendo circa la mia età ! Io purtroppo sto invecchiando molto peggio ... SOB).
    Cimeli fotografici, soprammobili, oggetti da collezione. Ce ne sono per tutte le borse e per tutte le voglie.

    Ma se parliamo di materiale fotografico "da uso" come scrive sempre Watanabe nelle sue offerte su Newoldcamera, non è sempre così.
    E quindi capita che un orribile, plasticoso e poco affascinante Nikon 28-105 f/3.5-4.5D

    che si trova, ovviamente solo usato intorno ai 150 euro, possa diventare un ottimo trans-standard da ritratto, per le sue caratteristiche di morbidezza e di resa della pelle dei soggetti, del tutto controcorrente con il contrasto e il microdettaglio esibito dagli obiettivi da ritratto moderni, quelli da 1500 euro, per intenderci.
    Per pochi soldi di più si può trovare un "luminoso" Nikon 35-70/2.8 a pompa, come questo :

    io ve lo sconsiglio, ma se vi piace il brivido dell'affare che capovolto zooma da solo e nelle cui intercapedini si vanno ad annidare polveri e muffe così pertinaci da compromettere il trattamento interno delle lenti con conseguente alone e opacizzazione visibili sia ad occhio nudo che nelle foto, fate pure. C'è chi per il vintage cheap finisce per spendere dei capitali.
    Io non ho realmente bisogno di uno zoom transtandard e posso farne a me ma c'è chi invece indulge in oggetti anche di minor valore di questo pur pregevole 35-70/2.8.
    C'è quello che comunemente viene chiamato, a torto, "cinquantino", il 50/1.8.
    Nikon ne ha prodotti tantissimi modelli, anche dichiaratamente della serie E (E per economico, non per eccellente).
    Il migliore dei quali è certamente l'ultimo, motorizzato ad ultrasuoni.

    non è il migliore dei 50mm possibili, ma si trova nuovo ben meno di 200 euro e usato a poco più del costo di una cena per due.
    Lo dobbiamo comprare perchè costa poco ?
    No, in generale non si compra una cosa perchè non costa molto, ma perchè ci serve. Il 50mm dovrebbe servire sempre. Ma se uno non sa servirsene o non lo riesce ad apprezzare, perchè acquistarlo ?
    In tema mi fotocamere digitali oggi c'è l'imbarazzo della scelta. Pezzi pregiati come la Nikon D2x che costava 14 anni fa 4500 euro, viene venduta a 250 euro.
    Ha un valore collezionistico ? Si, anche se non è un modello raro come una D810a per astronomia (!).
    Ma ha un valore fotografico ?
    Bah, io spendere meglio quei 250 euro piuttosto che su una fotocamera grossa, pesante che non riesce ad andare oltre i 200 ISO neanche a volerlo ...
    Per esempio una bella Nikon D7100 

    si trova usata a 350-400 euro (e nuova, fondo di magazzino a circa 700 euro) e permette di fare cose inimmaginabili con la Nikon D2x.
    Magari mettendoci davanti un Nikon 35/1.8G, che non offrirà il più bello sfuocato del mondo, ma è piccolo, leggero, veloce e costa circa 150 euro

    Potrei continuare così per giorni, parlando di veri affari e di pessimi affari.
    Ma lo scopo di questo mio pensiero è quello di ricordare che se si vuole usare con profitto uno strumento fotografico, il prezzo è certamente una componente importante, ma lo è sempre di più l'uso.
    Se uno ha bisogno di una cosa, deve cercare quella che gli serve realmente, non comprare una cosa differente, perchè la trova a poco prezzo.
    Per esempio, non costa pochissimo ma non costa nemmeno troppo. E rispetto a TUTTI i suoi predecessori è un signor tele-zoom :

    l'ultimo Nikon 70-300 AF-P si mangia anche certi 80-200  costa sui 550-600 euro ma ne vale di più.
    E certamente, se uno scende a certe focali che per me sono abissali, il nuovo Nikon 10-20VR non teme rivali :

    ma a me non serve assolutamente, quindi anche se costa meno di una scheda di memoria da 128 GB, perchè dovrei comprarlo ?

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