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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 23/03/2024 in Risposte

  1. Purtroppo sono più i necrologi che gli arrivi di nuovi musicisti promettenti. Io lo voglio ricordare così, con il suo amico Abbado, una sera al Lingotto di Torino, di tanti anni fa (30, 32 ?) Con i Berliner e il Secondo di Brahms io c'ero, con la mia mamma.
    4 punti
  2. Comincio con ringraziare tutti , per avermi messo in seria difficoltà per scegliere tecnicamente parlando sono tutte foto che rasentano la perfezione , ho dovuto pensare non a quello che fotografo io e che genere piace a me , ma cosa siete riusciti a darmi a livello emozionale con i vostri scatti. 1) Fabio Zambelli - 3 scatti completamente diversi tra loro , ma con diversi punti in comune , vedo e non vedo nei primi 2 scatti , mentre nel 3 scatto nudo e crudo , così come siamo 2) Paolo Mudu anche qui vale quanto scritto sopra, tre scatti completamente diversi tra loro , con nessun punto in comune , se non la capacità di esaltarli al meglio 3) Pietro Santonocito , probabilmente mi piace la modella che pietro ha saputo valorizzare con garbo e delicatezza . Foto singole , qui è ancora più difficile per la qualità espressa, ma sarebbe stato più facile scegliere un vincitore per il contest in ordine di preferenza 16/a di Alessandro Pisano 3.1 di Mauro Maratta 8.1 di Riccardo Davoli poi a pari merito 5.3 Giuseppe Paglia . 13.3 Enrico Floris . 20.2 Dario Fava . 30.2 Jorgos . 26.2 Gabriele Castelli e 14.2 Cris 7
    3 punti
  3. Ma non c'è nessuno? Comincio io allora: 1 Ma non si era detto "escluso fotocellulari"? 2 Presenza,...essenza. (allora ha ragione Mauro a dire che finisco spesso nelle mie immagini) 3 Giardini di Boboli. Tutte scattate nei primi giorni di marzo a Firenze appunto. z6, 24-200.
    3 punti
  4. Ho controllato gli orari dei treni compatibilmente con lo sciopero e arriverò a Mogliano giusto in tempo (8:29) che è l'unico treno garantito utile! Ora non esagerare voi che vi portate? non vorrei portarmi dietro la borsa solo per avere del peso e poi non usare nulla...
    2 punti
  5. ciao e porto le buone notizie, ho trovato due treni freccia rossa garantiti e posso viaggiare sereno e porto artiglieria campale a domani
    2 punti
  6. Con l’amico Abbado nel secondo di Brahms.
    1 punto
  7. Sempre con Böhm, un altro capolavoro.
    1 punto
  8. Un pianista che ho adorato e che ho avuto di ascoltare spesso in concerto negli anni ‘90. Sono tante le registrazioni memorabili, nei prossimi giorni ne condividerò alcune. Dal vivo sapeva essere sorprendente, spesso in positivo, a volte anche in maniere negativa. Sembra che i concerti degli ultimi anni siano stati spesso imbarazzanti e questo è un peccato, al di là del coraggio che ha avuto di calcare le scene fino all’ultimo. Conservo però nella memoria e nel cuore una sua esecuzione dal vivo dell’Op.106 di Beethoven semplicemente pazzesca, per intensità emotiva e profondità interpretativa, per la tecnica pianistica e per il volume di suono che era in grado di produrre. Ho questo ricordo di lui che sale sul palcoscenico, si avvicina con passo molto veloce al pianoforte, fa un rapido inchino e attacca subito a suonare. Allo stesso modo, al termine dell’esecuzione, si inchinava velocemente come imbarazzato per gli applausi del pubblico e usciva dalla scena altrettanto rapidamente, forse solo desideroso di fumarsi una delle tante sigarette. Personaggio schivo, introverso, mi è capitato più di una volta di vederlo passeggiare nelle vie del centro di Milano, completamente assorto nei suoi pensieri. Vi condivido qui un documentario-intervista di Bruno Monsaingeon che racconta il suo percorso e ci mostra come sia sempre stato molto più a suo agio alla tastiera che non a rispondere alle domande di chi si sia trovato a intervistarlo.
    1 punto
  9. cofanetto (LP) comprato da Ricordi nel 1978, un giorno che ho marinato la scuola. Anche se non ho più giradischi in casa, lo conservo ancora.
    1 punto
  10. Basta portare qualche cosa che si potrebbe usare. Io certamente Zf e 28/2.8, forse anche 40/2.
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  11. mi dispiace moltissimo. Lo ascoltai alla Scala fine anni 80- inizio 90. All'epoca era impegnato nell’integrale dal vivo delle Sonate di Beethoven. Sarà stata la mia gioventù, ma i suoi Preludi (la registrazione del 1974, non quella del 2011 che reputo inferiore) e gli Studi di Chopin sono quelli a cui ritorno con maggiore piacere. Certo l'età era quello che era, e i suoi segni sul fisico erano visibili, ma non sapevo fosse malato e mi rattrista molto la sua dipartita. Me lo immagino intrattenere le schiere delle anime trapassate con la sua musica. Che faccia buon viaggio
    1 punto
  12. se ricordo bene il ritrovo al ristorante dovrebbe essere alle 12.30
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  13. Certo : mica siamo ad un incontro tra fotografi. Oramai la fotografia è un lontano ricordo per i più
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  14. "Dovendo croppare"cit. ... "nun se pò sentì" ! Così come telemoltiplicare sistematicamente. Si compra l'obiettivo della focale che serve e si usano tutti i megapixel che concede la fotocamera. Se al loro massimo, una delle due grandezze è inadeguata, allora c'è qualche cosa di sbagliato nel modo di fotografare (vale anche per chi si ritrova a fotografare per lo più sopra ai 3200 ISO), oppure ci si dovrebbe decidere a cambiare genere fotografico (il wildlife necessita giocoforza di sforzo fisico, anche in termini di pesi e ingombri delle attrezzature). In quanto al discorso generale, con buona pace di Olympus e di Panasonic e di chi ne trae diletto, non c'è paragone tra il formato 17.4x13mm e quello 36x24mm. Già per ragioni estetiche (delle immagini registrate dai due sensori). Altro che crop. E' un compromesso che si accetta all'origine, più o meno compensato da interventi informatici : ma c'è scritto sulla scatola. E' solo la mia opinione ovviamente. Ognuno la pensi come crede. Io eliminerei oramai anche la Z6 II, se uno fotografa per lo più soggetti piccoli che si muovono, é sempre stata inadeguata. Oggi ci si dovrebbe sintonizzare sulla "imminente"tm. Z6 III. La Zf invece, sarebbe la candidata ideale a sostituire la Df per "gli altri generi" in cui oggi è impiegata. Tutti quegli Zeiss ne avrebbero giovamento. Mentre quel 80-400 VR di prima serie, da tempo dovrebbe stare in museo (ma in una cantina, non in bella vista).
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