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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 02/03/2021 in Commenti blog

  1. Il nostro ruolo è fondamentale, da fotografi, non solo per documentare, ma soprattutto per manifestare. Ciò che siamo, che sentiamo, o che vorremmo essere o sentire
    5 punti
  2. Mauro, perché hai messo queste splendide immagini sotto il titolo di “politicamente scorretto”? Credo che saper vedere gli aspetti belli e armoniosi del nostro mondo, le manifestazioni di gioia e le passioni, mostrarli agli altri e invitarli a partecipare a questi piaceri sia un modo giusto di essere e di condividere: una “politica corretta” insomma. Lasciamo ai lamentosi piagnoni, agli invidiosi che rifiutano o distruggono quello che non possono avere il compito di mortificarsi costantemente, senza nessun vantaggio per se stessi e per gli altri (quante comari del paesino ci siano, chiedetelo a Bocca di Rosa) Ho invece qualche dubbio su “un’arte destinata allo svago,” il cui scopo sia di “distrarci”: l’arte penso debba sempre condurre ad una migliore comprensione della realtà e di noi stessi, a ricercare e farci apprezzare le cose positive, ma anche a prendere consapevolezza del dolore e della malvagità. Credo che tu apprezzi le “Sette Opere di Misericordia” del Caravaggio: quante sofferenze mostra, ma quanta bellezza. Questi sono mesi di preoccupazione per la salute, per l’economia, per il disagio psicologico che moltissime persone vivono, ed è bene che vengano raccontate e illustrate; ma nulla vieta che si mostri anche la gioia di vivere, che qualcuno, per fortuna, riesce sempre a scovare.
    3 punti
  3. Ho dato una coppa a Max perchè secondo me ha espresso in due righe una verità essenziale, con cui non si può non essere d'accordo. Non essendo legati ad un dovere professionale, ciascuno di noi può fotografare secondo il suo sentire. Per questo Mauro, in quanto espressione del tuo sentire, il tuo post non è scorretto, è sincero. Non sarebbe giusto giudicare la sensibilità degli altri. Anche io ho fotografato molto meno per strada, sia perchè oggettivamente "rinchiuso", sia perchè come ha scritto Pedrito, nella maggior parte dei casi quello che vedi non è per nulla quello che vorresti esprimere. Ho però fatto tre foto a figure mascherate (le avete viste) perchè l'insieme dell'immagine assumeva per me un significato, la maschera entrava in rapporto con tutto il resto. Sono un po' meno fotografo naturalista di prima, più intimista forse, cerco di più nelle foto la metafora, l'allegoria di emozioni allegre o tristi, serene o sofferenti, o anche di una natura del tutto indifferente al nostro agitarci. Mi fermo qui, perchè è il tuo blog, non il mio.
    2 punti
  4. Questo è il punto d’accordo, questo è il progetto su cui non esistono tra noi visioni diverse. Temo invece che scotomizzanando il male, coloro che stanno bene se ne dimentichino, lasciandolo appannaggio di coloro che stanno o fanno le cose peggiori.
    1 punto
  5. No, lo confermo. Stavo parlando di "letteratura d'evasione" (quindi non di Dante o di Shakespeare) e l'ho avvicinata al cinema e alla fotografia che pratichiamo noi, come svago. Naturalmente trovo sia un'opera immensa anche la Salita al Calvario di Bruegel che nella realtà rappresenta il calvario quotidiano di ogni umano fino alla morte (generalmente cruenta) non solamente quello di Cristo. Ma è un quadro terribile e pieno di crudeltà. Non proprio il modo di presentare le cose che mi è più congeniale. Il cinema non dovrebbe rappresentare il brutto della nostra società ma dare scorci di speranza e di bellezza. La musica non essere il trionfo delle tenebre sulla creazione. Lo stesso la fotografia. Una madre con in braccio un bambino felice e ben nutrito é potente anche di più del suo opposto, una vedova di guerra che culla un neonato morto di fame. L'ideale, per me, sarebbe fare avverare (per tutte) la prima immagine, piuttosto che impedire che avvenga la seconda. L'ho messo tra le cose politicamente scorrette perchè invece pare che il brutto, il "ricordati che devi morire", "i mesi a venire saranno i più tremendi", "il peggio deve venire", l'autoflagellazione di gruppo e così via pare che siano per i più la via corretta, specie lato mass-media, di rappresentare il momento. Io invece, finché incrociando le dita dei piedi, sono in salute, non intendo rinunciare ad essere me stesso.
    1 punto
  6. Perfettamente d'accordo con te, Mauro. E non mi pare che hai detto qualcosa di politicamente scorretto. Anch'io, in effetti, sempre curioso e attratto dalla fotografia di strada, non me la sento di immortalare gente con la mascherina sul viso mentre si muove per le vie e i locali delle nostre città. Ma non per il fatto di non voler ricordare questo periodo pandemico, - ché non credo mai ce lo scorderemo - ma perché non poter vedere le espressioni delle persone toglie parecchio a questo genere fotografico, senza contare che molti - io per primo - mi sembrano assai impacciati con quella benda sulla bocca mentre attendono alle proprie attività. Non so come dirlo, ma mi sembra di ritrarre aspetti e situazioni non spontanee, anormali, irreali, pur nella vera e tragica quotidianità a cui questa pandemia ci ha ormai abituati. Così in questi mesi sto provando a dedicarmi alla fotografia di paesaggio compatibilmente con i vari confinamenti a cui come tutti sono costretto, e le varie immagini che ho pubblicato negli ultimi mesi stanno a testimoniarlo. Genere difficile ma affascinante, a cui si abbina però il piacere di muoversi in contesti naturali e di grande bellezza che mi ripagano anche quando non porto a casa le foto che vorrei.
    1 punto
  7. Max Aquila stamattina mi ha ricordato il valore sociale oltre che storico della cosiddetta letteratura d'evasione che durante la guerra permetteva ai lettori, per l'appunto di evadere dalla quotidianità. Parlando di situazioni il più possibile lontane dai fatti del giorno e, possibilmente e anche se dopo vicende alterne, a lieto fine (penso al Conte di Montecristo e i Tre Moschettieri, Poldark etc.). Secondo me le arti destinate allo svago - oltre alla letteratura, anche la musica e soprattutto il cinema, per esempio - ma anche la fotografia che noi pratichiamo, dovrebbero permettere sia a chi la pratica che a chi ne fruisce di evadere dalle pene presenti. Non accentuarle o sottolinearle. Sempre e non solo adesso.
    1 punto
  8. Stavo dimenticando, ancora Amanda a Citylife che improvvisa dei catwalk mentre Rossano la insegue con il suo nuovo gimbal e io la filmo più da lontano. Sorridente in mezzo alla folla. VID_2598.MP4
    1 punto
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