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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 12/08/2020 in tutte le aree

  1. Liscio, senza nè lenti ne tubi... niente male! Nota: per scattare questa foto sono arrivato a pochi cm dal soggetto, essendo tarda mattinata mi sono avvicinato lentissimamente, scattando in sequenza con lo scatto silenzioso, stando ben attento che la mia ombra non gli si proiettasse sopra, non solo per non rovinare l'immagine, ma nche perchè quando le libellule "attive" percepiscono l'ombra, scappano subito. E' più che altro un test per vedere se quando capita posso fare questo tipo di foto in contesti più interessanti.
    3 punti
  2. Per la serie sempre più difficile, ho provato a cogliere in volo delle damigelle (con la D500 e il 300 f4Pf moltiplicato, con la Z6 non ci riesco ancora). Queste sono le migliori. Non sono completamente soddisfatto perchè... guardano dall'altra parte, ma per cominciare possono anche andare. A seconda delle condizioni del fondo, dei riflessi e della presenza di vegetazione il colore dell'acqua cambia molto. La stessa specie su due sfondi diversi, io preferisco la foto con l'acqua verde, e voi?
    2 punti
  3. In estate il fiume Sesia, lungo il basso corso, si riduce in modo veramente significativo. Prima che i greti si secchino e che il fiume diventi un rigagnolo dal letto bruno, è ancora bello visitare questo pezzo di pianura che appare ancora selvaggia ed incontaminata. Ma è apparenza perché qui l'opera umana ha agito per secoli e secoli e la natura che si incontra oggi è frutto di una ricolonizzazione complessa e difficile e, a suo modo, affascinante. Si prosegue solo a piedi Nikon D800E ob Nikon AFs 17-35/2.8 Il bosco è quasi impenetrabile, occorre seguire le tracce degli animali per raggiungere il fiume. Nikon D800E, ob. Nikon AFs 17-35/2.8 treppiede Gitzo GT3541LS + Arca B1 Un capriolo, di cui ho seguito le tracce e le "indicazioni di guado", attraversa il bosco in direzione opposta alla mia. Nikon D5, ob. Nikon AFs 200-400/4 VRII treppiede Gitzo GT3541LS + Arca B1 In nuovi inquilini del nord Italia: popillia japonica su vite selvatica, altro che migranti... Nikon D800, ob. Nikon AFs 105/2.8 micro treppiede Gitzo GT3541LS + Arca B1, flash Nikon SB500+cavo SC-17 Si son trovati!! Poligono giapponese demolito dalla popillia. Nikon D5, ob. Nikon AFs 600/4 VR + Tc14II treppiede Gitzo GT3541LS + Arca B1 Preso! Forse è una preda sproporzionata, ma i ragni sanno fare scorta... Nikon D500, ob. Nikon AFs 300/4E PF Il fiume Sesia, riva orientale.Quella schiuma non dovrebbe esserci.... Nikon D800E, ob. Sigma 24/1.4 Art treppiede Leofoto LS-254C + LH30 Mentre guado non posso che provare a fermare l'ipnosi del movimento dell'acqua sui sassi. Nikon D800E, ob. Nikon AFs 18-35/3,5-4,5 Circular Pola, treppiede Gitzo GT3541LS + Arca B1. Sulla sponda occidentale, una spiaggia frequentata solo da "non umani". Nikon D800E, ob. Nikon AFs 18-35/3,5-4,5 Circular Pola, treppiede Gitzo GT3541LS + Arca B1. Un capriolo scende sulla riva a cercare tra i sassi qualcosa per integrare la dieta. Nikon D5, ob. Nikon AF-I 300/2,8 + TC17, treppiede Gitzo GT3541LS + Arca B1. E' E' tempo di rientrare. Nikon D5, ob. Nikon AFs 300/4E PF, treppiede Gitzo GT3541LS + Arca B1. Il fiume Sesia, innaturalmente "schiumato", nell'ora Blè. Nikon D800E, ob. Sigma 24/1.4 Art treppiede Leofoto LS-254C + LH30 Il guado di ritorno un'ora dopo il tramonto. Nikon D800E, ob. Nikon AFs 18-35/3,5-4,5, treppiede Gitzo GT3541LS + Arca B1. ---------------------------------------------------------------------------------------- Per saperne di più: Appost amento al capriolo sulla riva del fiume E questo è un selfy al guado, sulle orme dell'altro capriolo. Appena posso, io ci vado. Estate o inverno, basta poter andare
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  4. i due obiettivi Nikon da kit finora presentati. Il nuovo Nikkor Z 24-50/4-6.3 proposto con la Z5 e il Nikkor Z 24-70/4 S proposto con Z6 e Z7, presente sul mercato già dal 2018. La Nikon Z5 arriverà in negozio a fine agosto, inizio di settembre. Da quanto sappiamo sarà inizialmente proposta solo in esclusivo abbinamento con il nuovo e compattissimo 24-50mm. Un obiettivo che pur non essendo della serie S ha buone carte a suo vantaggio. Lo abbiamo provato e non è male. E' corretto, nitido, non pesa nemmeno due etti, in posizione ritratta è minuscolo, fa quasi tenerezza. Ma è inutile girare attorno alle cose, Nikon pensa al potenziale acquirente della Nikon Z5 in questi termini : - vuole risparmiare a tutti i costi e la cifra da destinare alla Z6 è troppo elevata per lui (contando il corpo, l'obiettivo, la scheda di memoria CFexpress e il relativo lettore) - è un fotografo vacanziero "estivo" che fotografa solo con il sole ed è sempre in viaggio a tariffe low-cost per cui deve contenere i pesi e gli ingombri del bagaglio a mano. Probabilmente non si sbagliano ma saranno poi le statistiche delle vendite a confermarlo o smentirlo. Noi possiamo dire con l'esperienza d'uso di due settimane tra Z5 e Z6 che : - la Nikon Z5 è un'ottima macchina, per molti versi sovrapponibile alla Z6. La Z6 ha prestazioni complessivamente superiori ma non tutti i fotografi potrebbero considerarle necessarie per il loro stile di fotografia - il nuovo 24-50mm è un buon obiettivo ma ha un range focale piuttosto ristretto che si ferma solamente a 50mm ed è realmente poco luminoso. Va bene al sole, dove si fotografa ad f/8 ma già in ombra a 50mm si andrà a 4 o 5000 ISO se il soggetto non è immobile, in interni sarà sempre necessario il flash - e sarà per lo più necessario almeno un altro obiettivo, salvo che per l'appunto, l'acquirente non fotografi solo in vacanza e solo nelle circostanze dove 24-50 di escursione focale, bastino - tenendo però a mente che per il momento e probabilmente per un pò di tempo, non sarà disponibile ANCHE un tele-zoom di fascia media adeguato (per spesa) al 24-50 Ma il nikonlander tipo é un fotografo in generale un pò più esigente e viene sempre da una esperienza che ha potuto contare su più obiettivi e su un mix di caratteristiche integrate tra loro. Vediamo che alternative si pongono per lui. si compra il kit Nikon Z5 + 24-50mm, aggiunge l'FTZ (che penso sarà anche in offerta in bundle) ed utilizza un telezoom tipo il 70-300mm AF-P o il 70-200/4 AF-S da reflex si compra il kit Nikon Z5 + 24-50mm, rinuncia all'FTZ, aggiunge o il 50/1.8 S o l'85/1.8 S a seconda del genere di fotografia che fa. Due obiettivi di eccellenti caratteristiche (fotografia generale e istantanee, ritratto, fotografia ravvicinata con lente addizionale o tubi di prolunga) adattassimi anche alle foto in interni senza flash attende che Nikon proponga anche il kit Z5 + 24-200mm che sembra disponibile su altri mercati (il 24-200 S è nuovo e non ancora distribuito) ma che certamente : a) aumenterà il costo decisamente, visto che il 24-200mm da solo costa più del doppio del 24-50 b) non migliorerà di molto la situazione in condizioni di luce scarsa e richiederà comunque un obiettivo tipo il 50/1.8 S (salvo che il fotografo non sia sempre il tipo solo_foto_quando_é_in_vacanza) chiede al negoziante di spacchettare un kit Z5 e un kit Z6 e di scambiare gli obiettivi. Potrebbe essere la soluzione, il 24-70/4 S da qualità aggiuntiva, escursione focale adatta a molte situazioni in più rispetto al 24-50, uno stop o più di luminosità buona anche in interni ad un prezzo che, in kit o usato, si può sostenere senza troppi sacrifici Purtroppo con l'attuale gamma di obiettivi e la roadmap attuale, in questo preciso momento non ci vengono in mente soluzioni differenti praticabili avendo a mente il costo complessivo contenuto. Voi che idee vi siete fatti ? C'è qualcuno che sta pensando alla Z5 e si sta facendo esattamente queste domande ?
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  5. Appunto, sinchè la macchina non sarà disponibile anche solo corpo o con altri tipi di bundle, la libertà di scelta é limitata ad obiettivi limitati e retrattili. Che sono intelligenti ma non è che con la Smart uno si avventura allegramente in un viaggio verso la Finlandia ... magari pensa a qualche cosa di più confortevole. Il bundle - intendo le scatole separate, non lo scatolone monolitico - è sempre meglio. Meglio del cash-back e dello sconto alla cassa. Il kit è solo per il neofita. E il neofita in casa Nikon oggi, non può essere "un giovine" quarantacinquenne.
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  6. Si cercano a distanza perchè sono arrivati in momenti diversi nella cesta della spesa Nikon Z... ma una è la prima Nikon Z, la 7, dal sontuoso sensore, gemello di quello della D850, nella resa e nelle ambizioni. L'altro...è il miglior grandangolare sui 20mm attualmente in commercio, su qualsiasi baionetta, come da mesi Nikonland sta semplicemente constatando. (nel mio piccolo sono già a più di tremila scatti dalla fine del lockdown) Pensando a come procurarmi una Nikon Z7, ho chiesto a che come solito è stata felice di collaborare con ed eccoci qua a considerare oggetti e soggetti atipici ma concretamente legati da engineering mirato al top del target di un fotografo del 2020. Il periodo invoglia a fotografare sotto il sole, nonostante il caldo: ma il sole di agosto in Sicilia è talmente forte ed intenso da fungere sì da sorgente di luce principale, ma da richiedere un altrettanto importante contributo di luce secondaria, per schiarire le ombre, per definire i contorni, per fermare l'eventuale mosso, per caratterizzare il colore. Insomma ... un flash adeguatamente potente e direzionabile. Quindi sono uscito con in borsa non solamente i due innamorati, la Z7 e lo Z20...ma portando con me un Godox Ad200 con roundhead H200R (dotata di luce pilota) e cavo di prolunga EC200... in attesa che in casa Nikon si riprenda a pensare all'illuminazione ausiliaria, pilotata in radiocontrollo, come col mio Godox XPro. E per avvicinarmi ai soggetti, in alcune riprese, oltre il limite della distanza minima di maf del 20mm, anche una Marumi achromatic da 3 diottrie, in attesa che Nikon... Per prima l'uva nera (Cardinale) del mio vigneto: la mia frutta preferita a f/7,1 e qui a soli f/5,6 Dopo questa foto...immagino, la frutta preferita anche per voi...: e guardatene il crop al centro basso inquadratura... mosso in inquadratura a f/2,8, gelato dal flash? (qua con lente addizionale) sfuocato da mangiare anch'esso? f/2 con vespino ? oppure anche f/1,8 sic et simpliciter ? l'ultimo grappolo di Cardinale a f/2 (il mio diaframma preferito su questo 20mm) Ortaggi: rosso e blu con contorno di verde. 20mm nudo a f/8 con lente a f/4 a f/2 a f/1,8 lasciando solo la punta gialla a fuoco ad f/4 : per il resto del fuoco basterà spezzettarlo in pentola... ...oppure, semplicemente, chiudendo a f/16... organizzata la peperonata passiamo al pomodoro? Non trascuriamo le melanzane: in estate hanno sempre il loro perchè... specie considerando questo crop mozzafiato dell'angolo superiore sx della foto precedente e quello in basso al centro... Allora, che ne dite... la facciamo questa spesa? Max Aquila photo (C) per Zetaland 2020
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  7. Avvertenza: Questo, pur non essendo un articolo tecnico, è comunque un articolo piuttosto da misuroni (measurebators in Inglese), astenersi chi non li può sopportare. WARNING! E' un articolo per spiegare una caratteristica tipica di quasi tutte le ottiche recenti e meno recenti di tutte le marche, Nikon è presa ad esempio perchè qui si parla di Nikon, ma non ci sono velleità polemiche, quanto scrivo vale per Nikon, Canon, Sony, Fuji, Sigma, Tamron ... l'é tucc istess si dice a Milano... Sopra ho scritto caratteristica, non difetto, ne scrivo perchè ritengo possa essere utile avere presenti le proprietà del materiale che si sta usando, ma assolutamente non per denigrare quella che è una situazione generale dettata da semplici leggi dell'ottica (e di praticità). Se dopo queste dovuti preavvisi le mie intenzioni sono chiarite, andiamo a cominciare. Con poche, ma proprio poche, eccezioni di ottiche "pro" molto costose, quasi tutti gli obiettivi moderni, fissi e zoom, presentano una diminuzione della focale effettiva alle distanze più brevi, che spesso viene chiamata focus breathing. Le cause sono molteplici, soprattutto sono implicate le progettazioni IF (Internal Focus, in cui l'obiettivo non si allunga focheggiando alle brevi distanze) con lenti flottanti e la tendenza a creare schemi ottici che consentano una messa a fuoco minima molto ravvicinata. Per questo le ottiche più affette dal focus breathing sono i tele macro e gli zoom ad ampia escursione focale. Non è il caso di addentrarsi oltre nella parte tecnica (non ne ho la competenza, fra l'altro). Ci basti sapere che in assenza di "trucchi" (schemi ottici particolari) l'unico metodo per mettere a fuoco vicino è inserire dell'allungamento fra sensore ed obiettivo (non per niente per la macro si usano dei tubi di prolunga). I vecchi obiettivi manuali infatti si allungavano anche molto focheggiando da infinito alle brevi distanze. Per evitare allungamenti smisurati e dimensioni eccessive, la distanza minima di messa a fuoco rimaneva piuttosto lunga, spesso corrispondente alla lunghezza focale dell'obiettivo stesso. Ad esempio il 200mm f4 AiS aveva una distanza minima di messa a fuoco intorno ai 2m, il 180mm f2.8 Ai intorno a 1,80m. Il nikkor 200mm f4 Ai focheggiato ad infinito (in alto) ed alla minima distanza (in basso) il paraluce è retratto in entrambe le foto. Il rapporto di riproduzione quindi non poteva superare certi valori (intorno ad 1:7 per il 200mm f4 Ai ad esempio). I macro come il micro nikkor 105mm f4 Ai per arrivare ad 1:2, raddoppiavano quasi di lunghezza e per arrivare ad 1:1 era necessario montare un tubo di prolunga da 5,2 cm (il famoso PN 11). Per aggirare questo problema, già ai tempi delle ottiche manuali erano stati progettati obiettivi a lenti flottanti e IF, ad esempio il 200 micro nikkor Ai non modificava le sue dimensioni (ma era già lungo il doppio del 200 non micro), pur permettendo di arrivare ad un rapporto di riproduzione di 1:2 a 75cm. Questo si otteneva tramite uno schema ottico complesso ma anche riducendo la focale effettiva alle minime distanze (al rapporto di riproduzione di 1:2 il 200 micro Ai diventa un 150mm effettivi). Il nikkor 200mm f4 Ai (in alto) ed il 200mm f4 micro nikkor AiS (in basso). Nelle ottiche moderne, soprattutto macro e zoom, ma anche tele fissi, si è proseguito su questa strada, per contenere le dimensioni degli obiettivi e per permettere riprese a distanza ravvicinata. Per molti il focus breathing non rappresenta un problema, giustamente, perchè nella maggior parte dei casi non ci deve preoccupare. Allora perchè parlarne? Perchè va tenuto in considerazione in alcuni ambiti fotografici in cui l'angolo di campo e la resa dello sfondo abbiano una particolare importanza, come ad esempio nel ritratto o nella macrofotografia in natura, dove sapere con quale lunghezza focale effettiva si sta lavorando può essere importante (e in macro anche a che distanza si sta lavorando può essere rilevante). Nessuna demonizzazione, nessun luddismo nostalgico dunque, ma un po' di chiarezza, vediamo qualche esempio. Prendiamo come riferimento un 200mm effettivi come il 200mm f4 Ai. Messa a fuoco minima 2m, rapporto di riproduzione 1:7,4, il che ci dice (la formula la trovate a fine articolo) che la sua lunghezza focale effettiva è 200mm o addirittura qualcosina di più. Il 200mm f4 Ai sulla Z6 Foto scattate con Nikon Z6 ed adattatori su cavalletto. Ecco il rapporto di riproduzione del 200mm Ai alla sua minima distanza di messa a fuoco, ossia due metri. Il dinosauro è lungo 22 centimetri, ho appositamente posizionato il soggetto davanti ad uno sfondo confuso per evidenziare le variazioni della resa dello stesso col cambiare rapporto di riproduzione. Questa sopra e le foto che seguono servono solo a valutare i due parametri "Rapporto di Riproduzione" e "Angolo di Campo", non ho curato variazioni di esposizione od altro. Prendiamo adesso il Nikon 70-300mm P; questo zoom arriva ad un rapporto di riproduzione di 1:4 a 1,2m a 300mm. Saranno davvero 300mm? La matematica ci dice di no, secondo i conti saremmo sui 200mm circa. Vediamo: Nikon 70-300 P alla minima distanza di messa a fuoco a 300mm Aggiungendo allungamento al 200mm ai, possiamo portarlo a focheggiare anche lui ad 1,2 m circa ed ecco il risultato. Nikkor 200mm f4 Ai più anello Fotodiox da 35mm Chiaramente si perde la messa a fuoco ad infinito, mentre con gli zoom questo non succede. Naturalmente a 200mm il 70-300 sarà sensibilmente meno di 200mm effettivi. Nikon 70-300mm P a 200mm alla minima distanza di messa a fuoco. Se confrontiamo i rapporti di riproduzione del 200mm f4 Ai senza tubo quindi a 2m dal soggetto con quelli del 70-300 P anche lui a due metri dal soggetto abbiamo il seguente risultato. Nikon 70-300 P a 200mm di focale e a 2m dal soggetto. Siamo ancora sotto ai 200mm "veri". Nikon 70-300 P, focale 300mm, a 2m dal soggetto. Non ho fatto i conti, ma si vede che il rapporto di riproduzione è superiore ai 200mm "veri" anche se non di molto. Il 300mm f4 Pf ha un rapporto di riproduzione di 1:4 circa a 1,4m quindi riduce un po' meno la focale, ma non siamo certo a 300mm effettivi, piuttosto siamo vicini ai 225mm. Nikon 300mm f4 Pf alla minima distanza. Purtroppo non ho altri obiettivi per rendere questo test più completo, ma rifacendomi alle specifiche dichiarate posso dare altre indicazioni: ad esempio passando ad obiettivi per Nikon Z, il 24-200mm Z a 200mm ha una distanza minima di messa a fuoco di 70 cm con un Rapporto di Riproduzione di 1:3,5. Basterebbe ricordare che il 105 micro F4 ha un rapporto di riproduzione di 1:2 a 45cm per capire che la lunghezza focale effettiva alla minima distanza è circa 121mm . a 2m invece ha un Rapporto di Riproduzione di 1:10 (fonte photographylife) il che vorrebbe dire che sarebbe effettivamente un 170mm o giù di lì. Il nuovo 70-200mm f2.8S a 200mm mette a fuoco ad 1m con un rapporto di riproduzione di 1:5, solo un pochino meno del suo omologo per Nikon F cioè il 70-200mm f2.8 FL (1:4.7 ad 1,1m), quindi ad 1m il 70-200 f2.8 S a 200mm avrebbe una focale effettiva di 140mm circa (il 70-200 f2.8 Fl è invece un 160mm). E allora? Allora niente. Per la stragrande maggioranza degli utilizzatori il focus breathing è irrilevante, come ho già scritto. E' un piccolo dazio da pagare per mettere a fuoco più vicino e quindi avere un'ottica un po', od anche molto più versatile, specialmente nel caso del 24-200 per chi vuole un'ottica all in one come ha scritto Max Aquila. Per qualcuno, in qualche caso, potrebbe essere invece un elemento da tenere presente. E' per questi ultimi che scrivo. Ma si può recuperare in qualche modo il focus breathing o...,non c'è un tubo da fare? C'è proprio il tubo. Tubo fotodiox da 35mm, mantiene af e tutto il resto. Chiaramente si perde la messa a fuoco ad infinito. Nikon 300mm f4 Pf "col tubo" su Z6 Se ci interessa recuperare, in parte almeno, la focale effettiva, si può, interponendo un tubo di prolunga. Con il tubo di prolunga l'obiettivo verrà focheggiato ad una distanza superiore, quindi con minore effetto "breathing". Chiaramente non si potrà mettere a fuco alle lunghe distanze. Non ci sono pasti gratis. Nikon 70-300 P a 200mm alla minima distanza di messa a fuoco (1,2m) con tubo Fotodiox da 35mm, si vede chiaramente come si recuperi parecchio come rapporto di riproduzione, senza nemmeno avvicinarsi al soggetto. Confrontate con la foto corrispondente senza tubo. Nikon 70-300mm P a 300mm alla minima distanza di messa a fuoco (1,2m) con tubo Fotodiox da 35mm, notevole guadagno. Tenere presente anche lo sfondo. E questo è tutto. Ho "dato i numeri" e ora sono contento. Ah, la formula per calcolare la focale effettiva. L' ho pubblicata più volte ma, se insistete: Distanza di messa a fuoco in mm --------------------------------------------------------------- (1/R) + R + 2 Dove R è il rapporto di riproduzione (es. 2 nel caso di 1:2). E' una semplificazione di una formula molto più complessa, ma anche così è sufficientemente affidabile. Silvio Renesto per Nikonland.
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