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Pietsch/de Solaun : Fauré | Debussy | Ravel | Poulenc


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Fantasque
Fauré : sonata per violino e pianoforte n.1 Op. 13, 1876
Debussy : sonata per violino e pianoforte in Sol minore L. 140, 1917
Ravel : sonata per violino e pianoforte n.2 in Sol Maggiore,  M. 77, 1927
Poulenc : sonata per violino e pianoforte FP. 119, 1943

Franziska Pietsch, violino
Josu de Solaun, pianoforte

Audite 2020, via Qobuz Streaming Unlimited, formato originale 96/24

***

 

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Dopo il precedente disco di debutto di questo "duo" posso comprendere che la scelta del programma sia volutamente la più lontana possibile.
Così andiamo ad un programma tutto francese dalla strana coppia Strauss-Shostakovich (piuttosto pesante nella seconda parte e, a mio parere, non riuscitissima).

Il serioso ed appassionato Fauré del 1876 lascia la strada via via a colleghi sempre più istrionici e scanzonati fino al sardonico Poulenc con la sua sonata del 1943.
Forse per sopire un pò le atmosfere eccentriche di quest'ultimo, per bis l'arrangiamento per violino e pianoforte del Beaus Soir di Debussy.

Dico subito che Fauré mi ha convinto al primo ascolto. Molto passionale ed intensa, con le due parti molto ben combinate.
Si tratta di una sonata iper-romantica che ben si sposa con il suono della Pietsch.

Ho un'altra idea della sonata di Debussy che qui è resa in chiave dolce, molto onirica. Possibile lettura, non discuto. Bisogna riascoltarla.

Per Ravel, anche qui siamo intonati al titolo Fantasque, nel senso del sognante, ma non dello stravagante o, meglio, capriccioso.
Forse qui la lettura della Kopatchiskaja mi ha un pò viziato. Ma insomma io ci vedo il fuoco, un pizzico di follia ... satanica in questa sonata bellissima. E qui manca.
E' una visione da mamma che racconta le fiabe ai suoi bambini per non spaventarli ?

Ma la violinista si riprende con Poulenc, altro saggio di stravaganza folle che qui secondo me ha fuoco (come da indicazione di pugno dell'autore nel primo movimento) che vuole che si vada spesso sopra le righe.

Insomma Franziska Pietsch si conferma secondo me una violinista di primordine ma con un registro particolarmente adatta al registro lirico e una tendenza a rallentare leggermente i tempi, quindi dovrebbe scegliere sempre con grande attenzione e coerenza cosa suonare.
Nel complesso mi sembra un ottimo disco, molto più interessante del precedente.

La coppia di musicisti eccezionalmente in sintonia e con propositi di continuare la collaborazione, almeno a giudicare dalle foto del libretto.
Bene così.

Eccellente registrazione effettuata a Berlino l'ottobre 2019.

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