Questa volta uso le mie foto a scopo divulgativo, sperando che comunque siano "anche" gradevoli.
Vi avviso, quanto scrivo può sembrare polemico, ma sono le mie opinioni, sulle quali potete benissimo non essere d’accordo. Discussioni e critiche costruttive sono ben accette (se no che scrivo a fare?), astenersi però da posizioni intransigenti o aggressive.
Dall’alba della civiltà l’uomo ha sempre creato delle “razze” di animali (= varietà all'interno di una specie) a partire dai primi progenitori degli animali domestici, molto simili ai loro antenati selvatici. Selezionando ed incrociando fra loro quegli individui che presentavano caratteristiche utili. Darwin stesso trasse l’idea iniziale della sua teoria dell’evoluzione per mezzo della selezione naturale proprio osservando la selezione artificiale compiuta sugli animali domestici.
Da questa creazione di razze a scopo di utilità, per la carne, il latte, la lana o, nel caso del cane, difesa del gregge, guardia, caccia, e così via, si è passati anche a selezionare animali per divertimento, creando “razze” il cui unico scopo è un appagamento estetico, o suscitare qualche risposta emotiva od anche per puro divertimento, anche se queste razze a volte hanno problemi.
Creare una razza significa incrociare individui fra loro consanguinei per stabilizzarne le caratteristiche. Siccome non non c’è corrispondenza uno a uno fra un gene ed un carattere, per fissare una certa caratteristica che interessa può capitare di fissarne insieme un’altra (o più), indesiderata e spesso dannosa per l’animale. Così delle mutazioni genetiche negative anziché andare diluite e disperse nella massa della popolazione, vengono mantenute e tramandate.
Per questo, specialmente oggi che sappiamo come funzionano le cose, il giocare all’ evoluzione richiederebbe intelligenza, responsabilità e senso della misura. Invece, come per tante altre cose, si ha una visione ristretta e antropocentrica (se ci piace, allora è buono).
Così per divertimento o profitto si vadano a creare nuove razze di animali “carini” o “bizzarri”. Senza pensare prima alle conseguenze, magari preoccupandosene dopo.
Non conosco molto bene le razze canine, non so quali siano quelle che hanno problemi ereditari, per cui non ne discuto.
Parliamo invece dei gatti. Si sono addomesticati da soli seimila anni fa e fino alla metà del secolo scorso le diverse razze feline, alcune spontanee altre create, erano variazioni limitate rispetto al modello originario, (con l’eccezione dei Manx e altre razze di gatti senza coda) così anche le eventuali tare ereditarie erano rare. Poi, dagli anni ‘50-'60, si è scatenata la mania, numerosi allevatori, hanno pensato bene di far riprodurre dei gatti mutanti per creare razze singolari, anche spettacolari, che oggi sono vendute a caro prezzo. La gente se ne innamora, senza sapere bene cosa c’è a monte.
Vediamo un paio di esempi:
Scottish Fold. Tondino e carino. Esiste in versione a pelo corto ed a pelo lungo, come questo.
La “razza” nasce nel 1961 in Scozia quando presso la fattoria dei signori Mc Rae nasce una gattina bianca (Susie) con le orecchie piegate in avanti (a bottone) così che la testa sembrava quella di un gufetto. La gatta mise al mondo altri cuccioli sempre con le orecchie flosce. Questi cuccioli venero adottati ed incrociandoli con dei British shorthair con orecchie normali si scopri che nascevano cuccioli con le orecchie piegate, ossia il carattere era dominante. Per farla breve, si continuò con i reincroci e venne creata la razza Scottish Fold (Fold vuol dire piegato). Ma perché le orecchie si piegavano? Perché erano molli, ed erano molli perché la loro cartilagine aveva qualche problema. Ma la cartilagine non sta solo nelle orecchie. Se le cartilagini non crescono abbastanza forti da sostenere le orecchie questo porterà patologie anche alle ossa. I gatti che ne venivano colpiti zoppicavano, presentavano rigidità articolare e riluttanza nel saltare. Il gene era inoltre anche responsabile di osteodistrofia, per cui i gattini potevano nascere con zampe corte, malformate e altre anomalie.
Senza contare che le orecchie piegate erano difficili da pulire e così si sommavano malattie e sordità.
Tutto questo senza contare le malattie tipiche di altre razze “pure” di gatti come la cardiomiopatia ipertrofica.
Però erano tanto carini… si cercò di migliorare le cose con degli incroci con dei British shorthair ed altre razze, in modo da diminuire la frequenza di questo gene e si è presa qualche cautela negli accoppiamenti, così oggi, a parte il problemi di pulizia delle orecchie, che rimangono, la frequenza di queste malattie è ”ridotta”. Non sto affermando che tutti gli Scottish fold siano malati, oggi sono monitorati, solo che la razza è un po' delicata.
Sphinx e simili. I gatti pelati.
A mio modesto parere uno degli elementi di fascino del gatto è la sua morbida pelliccia che oltretutto ne arrotonda il profilo, ma dev’essere una questione di gusti personali, se no non si spiegherebbe il successo che stanno avendo le razze “pelate”. L’allergia al pelo di gatto non ha niente a che vedere con la creazione di razze pelate, perché non si è allergici al pelo dei gatti, ma a una proteina della sua saliva e anche i gatti pelati si leccano.
In bianco e nero perchè, come previsto dal nostro admin con la luce artificiale la foto risultava altrimenti indecente.
Torniamo ai nostri Sphinx ed assimilati.
Questa razza non ha particolari tare ereditarie, ma è:
Intollerante al freddo (ovvio)
Rischia di scottarsi gravemente se si espone al sole. Occorre proteggere la sua pelle con creme ad alta protezione.
L'assenza di peli nelle orecchie comporta un eccesso di formazione di cerume. Per cui vanno costantemente pulite con soluzione antibatterica.
L’assenza delle ciglia porta a maggior lacrimazione. Stesse cure che per le orecchie, se no si infettano.
Questi gatti non hanno i peli, ma hanno le ghiandole sebacee che servono servirebbero a lubrificare i peli. Senza peli il sebo si accumula e va asportato con detergenti per evitare malattie della pelle.
Ma giocare agli Dei è tentazione forte, così ecco il Gatto Elve (elfo) che combina l’assenza di pelo con le orecchie rovesciate all’insù della razza American Curl, per cui si sommano i problemi della mancanza di peli a quelli della delicatezza delle orecchie.
N. B. Tutto quello che ho scritto è ampiamente documentato e pubblicato, non sono mie invenzioni.
Il gatto "elfo", Bianco e nero seppiato per lo stesso motivo.
L' American Curl, bel gattone dalle orecchie arrovesciate. Frequente la polidattilia (avere sei o sette dita nella zampa anteriore) in questa razza.
Il gatto ha per caratteristica (ed è uno degli elementi del suo fascino) di essere un animale semi domestico, indipendente e in buona misura in grado di cavarsela da solo in caso di necessità. Queste razze invece sono incapaci di sopravvivere all’aperto, e comunque necessitano della cura degli umani. Cosa pensavano i loro creatori?
Lasciateci essere Gatti e basta...
Ho fatto questi esempi perché sono fra i più eclatanti e poi ho foto decenti solo di queste razze. Ma potrei farne molti altri. Come il Mumchkin, il gatto con le zampe da bassotto (!), o lo stesso Manx, in cui il gene della coda corta è legato (a volte) a gravi handicap.
Non voglio fare il terrorista, oggi molti di questi gatti stanno bene e vivono a lungo, se trattati con cura. Se vi piacciono, comprateveli.
Il mio messaggio è un altro e spero sia chiaro: Manipolare esseri viventi per pura moda, senza alcuna utilità vera, senza pensare che si stanno creando degli individui nati per soffrire, è un’estensione del nostro voler centrare tutto sulla misura umana. Finchè si confondono i piani, finchè si riduce tutto alla nostra misura, non si può avere idea di cosa significhi veramente rispettare gli animali, e cosa fare per proteggerli.
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