Kopatchinskaja/Say : sonate per violino e pianoforte di Janacek, Brahms e Bartòk
Patrizia Kopatchinskaja, violino
Fazil Say, pianoforte
Sonate per violino e pianoforte di Janacek, Brahms e Bartòk
alpha 6 gennaio 2023, formato 96/24, acquistato
***
Disco istrionico come il duo che lo caratterizza, già dalle note del libretto.
Anziché il solito breve trattato sul programma musicale, sono invece una serie di domande e risposta tra i due che sintetizzano ancora di più il loro sodalizio musicale che è quasi ventennale.
Dal 2004 hanno dato centinaia di concerti e registrato svariati dischi.
Fin da quel primo spiazzante Beethoven. Che non è Beethoven nella realtà, è un pò Pat e un pò Fazil.
Qui abbiamo tre sonate balcaniche che per humus e sostrato culturale sono quanto di più vicino ci sia ai due - moldava lei, turco ma con radici occidentali, lui - salvo le composizioni originali di Say o la musica folk moldava che Patrizia suona con la sua famiglia.
Lei dice che la sonata di Bartòk è quella che gli piace di più e che è la più bella che abbia scritto Bela.
Non sono in grado di darle ragione, perché per me Bartòk richiede dosi massicci di Citrosodina Granularetm per poterlo assumere più di una volta di seguito.
Certamente la loro lettura è la più libera e solare possibile, con i due strumenti che si completano senza mai pestarsi i piedi.
Lei è un folletto del bosco che suona a piedi nudi e riempie l'aria di trilli e di riccioli dei suoi capelli. Lui suda, salta, balda, canticchia, pesta, ritma.
Artisticamente è una cosa straordinaria ascoltarli, qui, a bocca aperta.
Ma se devo scegliere, la loro sonata di Janacek che apre il disco è tra le più belle disponibili.
Un pò meno Brahms, che forse trovano più borghese per le loro possibilità espressive. Ma si tratta comunque di livello altissimo.
La registrazione - fatta nell'agosto scorso - è quanto di più chiaro e terso ci sia, con ogni dettagli perfettamente scolpito nell'aria, cantilene di Pat e fioriture di Fazil compresi.
Altro disco imperdibile di questo inizio di 2023.
E meno male perché le ultime settimane sono state - discograficamente parlando - una tragedia !
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