Questo AF-S 24mm f/1,8G ED è uno degli obiettivi a focale fissa Nikon della serie a luminosità f/1,8 (ossia un terzo di stop in più che f/2 e 2/3 di stop meno luminoso di un f/1,4).
Di questa serie f/1,8 fanno parte anche altri obiettivi di cui abbiamo già scritto, come il 20mm, il 28mm (non l'abbiamo ancora usato), il 35mmDX (ma c'è anche un FX), il 50mm e l'85mm del quale oltre all'articolo del 2015 di Mauro Maratta, vi annuncio una reprise a breve.
Abbiamo piacere di parlare di questo obiettivo, a nostro avviso un pò sottostimato nella semplice considerazione che la minore luminosità gli valga solo un prezzo di vendita pari ad un terzo di quello del fratello più luminoso, (spesso unico argomento di discussione in proposito), ma piuttosto per le sue potenzialità che secondo noi prendono origine proprio dalla sua luminosità massima, per lungo tempo dimenticata da Nikon, che invece mantiene ancora in catalogo il 24/2,8 AF-D del 1993, figlio della prima versione AF del 1988, non certo un catalizzatore di interesse per i tanti fotografi interessati a questa focale, la quale su FF produce un angolo di campo di 84°, quasi un angolo retto (con i vantaggi geometrici del caso), mentre montato su sensore DX si comporta come un 35mm-eq, costituendo a mio avviso uno dei pochi esempi di ottiche wide efficacemente utilizzabili su entrambi i più diffusi formati.
L'ultimo 24mm di luminosità analoga a questo risale invece all'era AiS (1981) e costituiva un elemento di indubbio interesse per le notevoli prestazioni in termini di pdc e di sfuocato alla massima apertura... ma è rimasto fino ad oggi figlio unico: guardacaso io ne ho ancora uno...😋
Ebbene dopo 22 anni dall'ultimo 24/2,8AF ecco che nel 2015 Nikon presenta questo f/1,8G a cinque anni di distanza dalla versione f/1,4 pietra miliare del suo tempo per luminosità e prestazioni.
Grazie alla collaborazione con Nikon Italia, rappresentata da Nital, abbiamo avuto a disposizione questo compatto e leggero grandangolare, facile nell'impiego e luminoso quanto basta per stupire, utilizzandolo ai diaframmi più aperti, senza detrimento per quelli più chiusi che in questo obiettivo si fermano ad f/16.
12 lenti in 9 gruppi e quattro elementi pregiati
355 grammi di peso solamente, per dimensioni da 8,3cm di lunghezza per 7,8 di larghezza: filattatura filtri da 72mm e ampia ghiera di messa a fuoco (i diaframmi si regolano dal corpo macchina, come in tutti i G-lens)
messa a fuoco minima a 23cm dal piano di maf e come unico comando, il selettore fuoco manuale/AF ed M senza intralcio per il motore SWM che in questa realizzazione è particolarmente efficiente e silenzioso, come già riscontrato su 50/1,8 e 20/1,8
rivestimento antiriflesso ai Nano Crystal
e costruzione Made in China, come per gli altri obiettivi già menzionati, della stessa classe di luminosità e di qualità materiale: fragilina, senza utilizzo di materiali pregiati.
Accreditato però di un MTF interessante...
Un grandangolare di questa lunghezza focale può essere utilizzato davvero per tante cose, una delle quali di certo quella di ottenere un'immagine a tutto nitido, usando i suoi diaframmi più chiusi
ma un 24mm da f/1,8 di luminosità lo si acquista certamente per sfruttare i diaframmi più aperti e staccare nettamente il primissimo piano dallo sfondo, cosa che non riuscirebbe con il vecchio (e ancora in vendita) 24/2,8
Minore sia la distanza dal soggetto su cui si pone a fuoco il soggetto inquadrato, maggiore sarà l'effetto di stacco prospettico che un obiettivo di questo genere consentirà
impressionante la differenza del senso della foto, aprendo il diaframma da f/16 in su...
Decisamente interessante la qualità dello sfuocato che determina il vero spartiacque tra le ottiche super luminose, tra un obiettivo ed un altro: in questo caso graduale tra un diaframma e l'altro e pastoso: mai eccessivamente nervoso/vibrante, cosa che determina in qualche modo disturbo alla piacevolezza percettiva dell'immagine prodotta.
Da un'immagine anonima ed inutile, se ripresa a diaframma chiuso, come in questo caso
solo aprendo all'estremo opposto della ghiera dei diaframmi, si dà un senso differente al soggetto
sia in luce...
sia in controluce, dove questo obiettivo dal costo contenuto, manifesta un comportamento quasi sempre coerente e corretto,
solo includendo in inquadratura la sorgente luminosa, specie se intensa, capita che si scomponga creando più che flares o ghosts, strisce di luce in corrispondenza del "buco di luce"
o, al massimo, anche qualche riflesso puntiforme
che sparisce prontamente mascherando la sorgente in controluce col soggetto stesso.
Ottima la resa in termini di contrasto, anche nelle ombre, sulle parti del soggetto sulle quali si sia messo a fuoco, anche alle aperture maggiori(f/2)
Distorsione accettabile per un 24mm (che non costi 2mila euro...), sia alle distanze maggiori di ripresa
anche inclinando verso l'alto, moderatamente, la fotocamera...
sia sulle diagonali, in inquadrature verticali ed orizzontali
sia nelle inquadrature con elementi fortemente ortogonali
dove ovviamente, arrivando alle minori distanze di maf, si finisce per individuare la distorsione a cuscinetto che non permette, con questo obiettivo, di riprendere impunemente soggetti come quadri o pagine di libri, per realizzarne riproduzioni
ma un 24mm non si compra per far foto per cataloghi...
Approfittando della mostra personale di una scultrice, Alba Gonzales, esposta nel giardino di villa Malfitano a Palermo, cerco di far comprendere quanto prezioso strumento possa diventare un grandangolare luminoso e dell'angolo di campo di un 24mm in occasioni simili,
dove, oltre a riprese documentali, in asse al soggetto, meramente rappresentative
meglio si può, avvicinandosi e scandendo i piani prospettici grazie all'elevata luminosità intrinseca del 24/1,8
riuscire a ricreare l'intento compositivo dell'artista, stringendo l'inquadratura sul dettaglio e sui particolari che nella visione di insieme potrebbero andare perduti
questo e molto altro un obiettivo del genere consente, specie se abbinato, (come nel corso di questa prova), ad un sensore capace di latitudine di posa come quello della D850
f/4
f/2
selezionare il piano di messa a fuoco e schiarire/scurire primo piano e sfondo sono opportunità che abbinate DSLR/obiettivo del genere consentono.
Ancora...
un soggetto tradizionalmente da riprendere a diaframmi medi, per consentirne una intellegibilità globale...
f/8
se ripreso (e non per motivi legati alla bassa luminosità), a diaframmi molto aperti che lo stacchino con decisione da uno sfondo, pur se espressivo f/2
specie variando il punto di ripresa, viene del tutto reinterpretato,
indipendentemente (o non del tutto) dal contesto circostante che si voglia comunque tenere in considerazione
Dal punto di vista cromatico, in situazioni anche meno complesse di quelle fin qui illustrate, questo obiettivo è proprio figlio della serie di ottiche cui appartiene, tutte quante caratterizzate da una certa esuberanza della saturazione, in funzione della qualità della luce:
dando per buona la prova con la riproduzione di tinte difficili come sono quelle più vicine al bianco, sempre facili da esser influenzate cromaticamente dai colori circostanti,
è sempre ben netto nella separazione dei colori complementari ma abbastanza "brusco" nella transizione tra le sfumature degli stessi
specie se assistite da un lampo di rischiaramento di un flash
giocando, all'Orto Botanico di Palermo, a fare Gulliver a ...Brobdingnag (l'opposto di Lilliput, nei suoi viaggi), ossia uno gnomo di fronte a soggetti maestosi, attività che con un 24mm come questo riesce congeniale ...grazie ad una bella lente addizionale acromatica come la Marumi DHG 330 e la ulteriormente diminuita pdc...
contestualmente osservando quanto variabile possa essere l'effetto dello sfuocato, a seconda della tipologia della luce che vi incida...
effetti condizionati dalla ripresa in luce o controluce, nonostante il paraluce che, come ogni paraluce a petalo, funziona a ... petalo !
Non è solo la prospettiva ricreabile con questo wide
ma anche la resa delle textures, quando evidenziate appunto dalla luce flash a dare il senso del valore dell'obiettivo di cui stiamo parlando
davvero tridimensionale anche alle distanze più brevi dal soggetto, già solo inclinando diversamente la sorgente di luce in oggetto ...
Certamente uno dei banchi di prova di ogni grandangolare, nella "fotografia vagante di soggetti sconosciuti" il Nikon AF-S 24mm f/1,8G si distingue dagli altri, meno luminosi, per la maggiore duttilità in questo ambito, dove la cura dell'inquadratura è di solito superiore alle aspettative sulla qualità assoluta dell'immagine in termini di nitidezza/contrasto/tridimensionalità
La vignettatura, sempre più evidente a f/1,8...
diminuisce diaframmando ulteriormente(f/4)
l'ampia apertura massima aiuta sempre a staccare con decisione
ma...non bisogna esagerare con inquadrature troppo ardite, su soggetti cromaticamente meno dotati di contrasto...f/2
meglio chiudere, non l'ha prescritto il dottore di stare sempre a TA...
Infine, a riprova delle capacità interpretative di quest'ottica (fin qui) non abbastanza celebrata ...un ingresso della sposa in chiesa...
dagli invitati in attesa, fuori... (mangiare senza sporcarsi...come lo capisco!)
(che ne sarà dei miliardi di foto scattate con i cellulari?)
eccola...
perchè sia chiaro che il soggetto per me sono le bimbe, ho messo a fuoco su di esse tenendo il diaframma aperto a f/4 che a mio avviso è comunque un diaframma intermedio per questo obiettivo
tornando ad aprire a f/2,5 seguendo l'ingresso (oltre che tirando gli ISO a 2000, rispetto i 640 dell'esterno)
(amo il 3D feeling di questo 24mm Nikon)
E nella convinzione che le migliori foto all'ingresso della chiesa di questa sposa saranno le mie (considerata l'operatività dei fotografi ufficiali presenti) grazie all'abbinata D850/24-1.8, nel modo in cui si è materializzata, in available light e fotografando con inquadrature inconsuete per non nuocere al lavoro altrui, ho scattato anche qualche immagine degli interni, per completezza di informazione sulle potenzialità dell'obiettivo in questione, a mano libera e senza troppi riguardi per evitare distorsioni prospettiche, poi corrette in entrambe le foto della navata, con un semplicissimo intervento possibile anche su LR che ovviamente riconosce questo obiettivo...
Se ne derivano, a mio avviso, i seguenti aspetti da tenere nella dovuta considerazione, in funzione della scelta del suo acquisto:
pregi
- luminosità e bokeh
- spazialità tridimensionale
- saturazione secondo gusti correnti
- precisione del motore SWM
- peso/dimensioni
- prezzo accessibile
difetti
- distorsione a cuscinetto avvertibile, ma facile da correggere via software
- vignettatura evidente ai diaframmi più aperti
- materiale di costruzione
Non sono tanti i 24mm f/1,8 (o f/2) sul mercato; considero questo Nikon un must per chi voglia comporre un corredo "advanced" senza voler spendere le cifre necessarie per procurarsi un f/1,4 : non per forza un obiettivo f/1,4 è superiore qualitativamente ad uno meno luminoso, spesso è solamente...più luminoso !
Max Aquila photo (C) per Nikonland 2018
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