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Enrico Floris

Nikonlander Veterano
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Tutti i contenuti di Enrico Floris

  1. Il premio Pulitzer per la fotografia 2019 approda in Italia. Il prestigioso riconoscimento per il reportage fotogiornalistico è stato assegnato al fotografo italiano Lorenzo Tugnoli per il suo reportage sullo Yemen, da qualche decennio devastato dalle guerre. Il link al suo lavoro.
  2. OT .... timidamente ci stanno provando. Immagina strade urbane ed extraurbane cablate con reti Tesla a velocità controllata e lettura wireless della segnaletica orizzontale e verticale. Soluzione definitiva. Quando avverrà saremo... polvere Per fortuna nel nostro universo fotografico tutto si muove più rapidamente Fine OT
  3. Rischioso. Io i telefonini li avrei affossati. 😁
  4. Non sono minimamente preoccupato per Nikon. Attualmente è in corso una riorganizzazione e una revisione delle politiche produttive. Piuttosto, la sensazione è che Nikon stia "riselezionando" la propria clientela e questo non mi dispiace, tutt'altro. Per quanto riguarda gli altri brand che potrebbero adottare politiche commerciali più aggressive credo che esistano anche per loro limiti di capitale: spostare denaro all'interno delle holding non è una cosa semplice, ogni settore ha un proprio bilancio e una larga parte di quegli utili dovrà essere reinvestita in nuova tecnologia se si vuole sopravvivere. Affossare un settore a vantaggio di un altro non rientra nella filosofia delle holding. Prendendo a giusto esempio Sony non sarebbe prudente spostare capitali dal settore TV al settore fotografico, quando gli avversari di quel settore si chiamano Samsung e LG, perchè ad andare bene avrebbe sei mesi di vita (e poi, chi li sentirebbe gli azionisti?). Credo che tutti alla fine giocheranno con le carte che hanno in mano, senza strafare (scambiandosi qualche calcio negli stinchi, ogni tanto).
  5. Grazie Dario, è sempre interessante leggere le valutazioni di un professionista
  6. Giusta osservazione. Dal punto di vista fotocamera si può rimanere in fascia media con una spesa abbastanza limitata, diciamo una D7500, reattiva e veloce quanto basta. Ma sul piano ottiche non è così semplice perchè in outdoor si può fare qualche rinuncia, ma indoor la luminosità serve e si paga a caro prezzo. Trovare un giusto compromesso e un personale equilibrio non è facile. E comunque, sì, ci si diverte tanto lo stesso. Se mi diverto io che ho un'attrezzatura vetusta e usurata, si diverte chiunque
  7. Seriamente il meglio: D5 o D500 (o entrambe) e non ci sono alternative. Per quanto riguarda le lenti: lo sport è vario e varie sono le distanze, persino un ultrawide è appropriato se devi fotografare una gara di skateboard in uno skatodromo o ti trovi a bordo ring in un incontro di pugilato. Tradotto tutto in linguaggio FF: da 20mm a 500mm è tutto utile, a seconda della situazione sceglieremo quelle due-tre lenti da portarci dietro. Il resto è puro divertimento.
  8. Magnifico obiettivo, per me sarebbe un ottimo compagno di viaggio
  9. E aggiungerei: non essere terrorizzato. La D3500, al pari delle altre Nikon, quando imposti gli iso auto sul menu dovrebbe darti un'opzione che ti permette di stabilire il limite massimo di sensibilità oltre il quale non vuoi andare. E questo ti mette al riparo da brutte sorprese.
  10. Non è esattamente così. Nell'utilizzo dello stitching con L-bracket e fotocamera verticale un buon tele produce un risultato molto diverso: assenza totale di distorsione e medesima qualità di luce ai bordi come al centro dell'immagine. E non c'è neanche un aumento di risoluzione ma solo un file più grande (in larghezza). Certo la gestione di quel file è più impegnativa, giusta osservazione. Però, come puntualizzava Max, è giusto non confondere paesaggio con panorama. Un paesaggio è realizzabile con buoni risultati anche con un teleobiettivo e con un unico scatto perchè "paesaggio" non è tutto ciò che parte da mezzo metro e arriva a 20 chilometri; paesaggio può essere anche una minima parte di ciò che entra nel tuo campo visivo: io ci ho vinto due contest di paesaggio con due immagini scattate col 70-300 alla massima estensione (480mm circa) e ce ne sono molte altre pubblicate da altri nikonlander. Poi se mi dici che nella maggior parte dei casi tutti noi troviamo più pratico il wide e che ci piace molto l'effetto di prospettiva e di distorsione, ti do pienamente ragione, la prospettiva e la profondità anche esagerate non stancano mai.
  11. Si possono fare due tipi di paesaggio: prospettico o piatto e chi ama il paesaggio li fa entrambi. Nel primo caso wide e ultrawide sono necessari, meglio se attaccati ad un sensore di una certa densità (senza sbilanciarsi a 50 mpx basterebbero i 36 di una D810); nel secondo caso si lavora in stitching con l'uso di teleobiettivi. Uno dei più gettonati per questo utilizzo è sempre il 70-200. Treppiede e L-bracket necessari. Per i più creativi suggerirei un sistema di filtratura in gelatina (Lee o Cokin). E per ultimo (ma non ultimo) un buon paio di gambe
  12. Ciao, ben arrivato Se sei un neofita (e mi pare di capire che tu lo sia) sicuramente sei capitato nel posto giusto. L'unico consiglio che ti posso dare è quello di seguire la passione, scattare molte foto e ogni volta valutarle cercando di capire cosa non ti soddisfa e perchè. Mettiti il cuore in pace: finito il corso di fotografia scoprirai che ti restano un'infinità di cose da imparare, ma questo non ti deve spaventare. Per qualsiasi difficoltà tu debba incontrare Nikonland è il posto giusto dove ottenere lumi.
  13. In un viaggio i chilometri da percorrere a piedi sono sempre tanti e spesso in condizioni climatiche non ottimali. Principalmente _ a prescindere dal brand e dal formato scelto _ direi assolutamente leggero. E poi dipende dal viaggio: se devo visitare Venezia o Parigi mi basta un buon grandangolo, ma esagerando due lenti prime e un piccolo treppiede che stia nello zaino leggero. Se invece devo attraversare gli States, pur rimanendo leggero il più possibile, sicuramente un 16-35 (o 18-35) e un 70-200, tanto mi basterebbe, senza correre il pericolo di rompermi la schiena. (E considerate che nello zaino ci deve stare anche una bottiglia d'acqua. Elemento vitale di tutti i viaggi)
  14. Bel lavoro Mauro. Il miglior utilizzo per la D5, senza ombra di dubbio.
  15. In ogni caso il sensore si sporca e va pulito. Ma quando interveniamo non stiamo operando esattamente "al vivo". Esiste una pellicola protettiva sul sensore e in realtà è proprio quella che puliamo. Certo bisogna lavorare con attenzione, sarebbe anche utile una lente d'ingrandimento con luce per lavorare con maggiore perizia e vedere cosa stiamo facendo. La gelatina adesiva è efficace e poco invasiva, gli swab col linquido richiedono maggiore delicatezza ma la cosa veramente difficile e togliere la polvere in circolo all'interno, polvere che si accumula e rientra sempre in circolo. Per cui se non trovo l'aspiratore ho deciso che me lo costruisco.
  16. Parole sante. In effetti ogni volta che pulisco il sensore (con attenzione e una certa apprensione) mi preoccupo di pulire perfettamente sia il bocchettone, sia le baionette. Lo faccio con una salviettina umidificata e regolarmente viene segnata di nero dalla polvere metallica generata dallo sfregare della baionetta durante l'innesto e il disinnesto degli obiettivi. E quella polvere prima o poi finirà sul sensore. L'aspiratore da tavolo, sarebbe una buona soluzione, ma non riesco a trovarne uno. Lo avevo visto in un video (ora rimosso) pubblicato dalla International Leica Society sulla pulizia del sensore di una M9. Molto efficace perchè consente di ripulire molto bene anche gli angoli più nascosti grazie a una pompetta di aspirazione molto sottile.
  17. Ma sarebbe possibile risolvere con una filtratura? Perchè mi pare di capire che avrei lo stesso problema anche se volessi fotografare un saldatore che utilizza una saldatrice Mig.
  18. Avrei preferito una distanza inferiore o un 500mm. Ma, come dicevo, era troppo ghiotta.
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