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Pedrito

Nikonlander Veterano
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  1. Anch'io ho cominciato nel 2000 la mia avventura nella fotografia digitale, ed anch'io con una Nikon! Mi sento di condividere quasi tutto quello che hai scritto, a partire dalla passione per la fotografia prima ancora che per gli strumenti con i quali praticarla. Ma pure io dopo aver avuto la prima reflex, la D300, non ho saputo utilizzare con la stessa disinvoltura altre macchine, e solo con una Nikon in mano sento di poter ottenere quello che cerco quando metto l'occhio dentro al mirino. Complimenti.
  2. Sì, ho poi risolto il problema, come peraltro avevo scritto in un post successivo. Ti ricordo che in PS c'è una funzione (mentre scrivo "al volo" non ricordo quale) che evidenzia con un colore a scelta (di default mi pare sia il rosso) le parti fuori gamut non stampabili dalla propria stampante. Agendo su saturazione, contrasto, ecc. è possibile ridurre queste aree e far coincidere l'immagine stampata con quella che si vede a monitor.
  3. Begli scatti, Enrico, ed un divertimento a farli che posso ben comprendere. Concordo: fotograficamente parlando, è uno sport che si presta molto ad esser ritratto, e con la luce giusta (che hai trovato) si possono portare a casa tante belle istantanee (che hai ottenuto). Non concordo invece sul "mandiamoli tutti al rogo!". Si tratta di uno sport motoristico, che come tale fa casino, puzza, inquina ed infrange la pace di un bel paesaggio marino. Esattamente come, ad esempio, una gara di MotoGP al Mugello o di Formula 1 a Monza, anch'essi due paradisi sconvolti per alcuni giorni all'anno dal rombo dei motori dei concorrenti e dalla confusione dei tifosi al seguito. Ma si tratta di luoghi pensati e circoscritti a questo e che al termine delle gare tornano ad essere ciò che erano, come la marina di Olbia dopo quei tre giorni di competizioni. Ma in quelle occasioni, vivaddio, che ebbrezza il profumo delle benzine e dell'olio bruciato e che adrenalina la velocità di quei bolidi dal suono assordante! Se come penso ti riferivi invece alla maleducazione di chi usa queste moto d'acqua davanti alle spiagge incuranti della pace dei luoghi e della sicurezza dei bagnanti, sono - ovviamente - assolutamente d'accordo con te.
  4. Interessanti - come sempre - ed apprezzate queste tue dissertazioni sulla paleontologia e sull'evoluzione delle specie animali. Ma il Sapiens non si evolve mai?
  5. Si può fotografare per strada anche con quel... trombone del 24-200mm pur in una silenziosa strada del centro storico, grazie al quasi impercettibile rumore dell'otturatore meccanico della Z6.
  6. Di contro vedo tanti (si fa per dire, ma comunque non pochissimi) giovani - non più adolescenti - che scelgono una fotocamera vera per le loro fotografie, spesso a pellicola, spessissimo degli "anni d'oro" del 35mm (Leica M4, Nikon FM, Rolleiflex, ecc.), che si sbattono fra siti web e negozi specializzati per reperire le pellicole, cercano i pochi laboratori attivi per lo sviluppo e stampa dei loro scatti, e si organizzano come possono per la stampa in casa con ingranditori, vasche e acidi. La nuova generazione vinile... Non li invidio. Ma neanche li scoraggio, anzi: li stimolo a perseguire la loro passione. In fondo, parliamo lo stesso linguaggio espressivo. Poi un giorno passeranno al digitale come abbiamo fatto noi. Probabilmente, senza rimpianti.
  7. … non entrerete nel regno dei cieli, recita il Vangelo di Matteo. Questo bambino che guarda incuriosito ed ammirato l’artista che si esibisce in una piazza mi ha fatto venire in mente questo famoso passo della Bibbia, e mi suggerisce la meraviglia di tutti i bambini del mondo quando scoprono qualcosa che non hanno mai visto, o che rimangono attratti e spesso quasi ipnotizzati da ciò che colpisce particolarmente la loro attenzione. Aldilà del senso ben più profondo che nel Vangelo viene dato a queste parole, mentre scattavo queste foto mi sono rivisto in quel bambino, in fondo anch’io come lui attratto dai lazzi e dalle acrobazie dello street artist, e riflettevo sulla bellezza di farsi stupire dalle cose, siano esse un gioco, un paesaggio al tramonto, un animale nel bosco o un fiore in un prato. Proprio come fa un bambino. E forse è proprio con gli occhi di un bambino che dovremmo guardare attraverso il mirino della nostra macchina quando scattiamo le nostre foto. Ancora meravigliati e rapiti dalle piccole cose che ci circondano. Se le sappiamo guardare. 1. 2. 3. 4. 5.
  8. Pedrito

    Time Line parte II

    Anche a me piace conservare alcuni ricordi di posti e località frequentate, ma tu Roby sembri l'Archivio di Stato!
  9. Roby, è sempre un piacere leggere i ricordi di una persona che ha tanto da raccontare. Soprattutto se ha anche delle foto da mostrare...
  10. Pedrito

    Perdere Quasi Tutto...

    A mio parere il tuo reportage, Roby, è più incisivo a colori perché il soggetto viene presentato con maggiore fedeltà e con esso, ahimé, lo stato di degrado e rovina che l'incendio ha provocato all'edificio e al suo intorno che hai avuto modo di ritrarre. E forse anche perché ciò che siamo abituati a vedere in tv e sui siti web di notizie (per non dire sui giornali, ormai da diversi anni con immagini a colori) non viene più pubblicato in monocromia. Se posso dire, nel reportage il colore ha meno filtri rispetto al bianco e nero, ti sbatte in faccia la realtà delle cose che vengono mostrate, e le fa apparire drammaticamente più vere ed attuali. O almeno a me fa questo effetto.
  11. Bello scatto di un gatto che non avevo mai visto prima. Lo sguardo in effetti è piuttosto strano per questo felino: sembra avere quasi un'aria interrogativa più che sorniona. Ma i gatti, chi li capisce?
  12. Ho votato che sì, forse la comprerò, perché somiglia alla FM che reputo una delle più belle Nikon di sempre. Ma l'acquisterò per usarla come "fotocamera da passeggio", leggera e tascabile, quando non posso/voglio portarmi appresso la Z6, e quando mi sarò stufato dell'attuale "fotocamera da passeggio" che peraltro utilizzo saltuariamente. E la userò con i suoi obiettivi dedicati, perché per l'uso che ne farò (vedi sopra) non avrebbe senso attaccarci un ponderoso 24-200mm o un grandangolo iper luminoso. Non sono invece interessato alla sua possibile edizione full frame: ok l'estetica, ma all'ergonomia di una Z6 non rinuncerei, soprattutto quando devo fotografare per tante ore in giro per strada o durante un'escursione.
  13. Le mie preferenze: 1) la n. 4 per la simpatica scenetta di giovani fotografa e modella colte nell'improvvisato set in Galleria; 2) la n. 2 per la curiosa relazione tra il gladio del pesce spada ed il pescivendolo anche lui "armato" di coltello che sembra essere colpito dal primo; 3) la n. 11 per l'istantanea che trasmette la serenità di tre buoni amici che conversano al tavolo di un bar.
  14. Quindi la Zfc dallo stile retrò ma con le caratteristiche di una moderna digitale è una... Dino-Nikon!
  15. Pedrito

    E io... vi Vedo.. e vi Curo..

    Hai postato attorno alle 4,00, qundi magari ti sei svegliato"nel cuore della notte" verso le 3,00. Dalle 21,30 in cui ti sei addormentato fino, poniamo, alle 3,00 hai dormito più di 5 ore, e altre 2 ore le hai dormite dalle 6,00 alle 8,00: totale, oltre 7 ore di sonno, che per la tua età sono abbastanza normali. Quindi non dormi così poco. Così mi hai fatto venire in mente un mio carissimo amico, di professione avvocato, che mi prende in giro da una vita dandomi dello sfaccendato perché tendenzialmente mi piace / mi piacerebbe alzarmi tardi da letto, affermando che lui invece si alza alle 4 / 4,30 per studiare le cause per poi lavorare tutto il giorno. Ed io da una vita gli oppongo il fatto che non mi corico mai prima delle 23,30 / mezzanotte, stento a prendere sonno e mi sveglio (stanco) alle 7,30. Mentre lui, come mi confessa, spesso alle 20,30/21,00 crolla sul letto o sul divano, per poi svegliarsi - come è giusto per un cinquantaquattrenne - dopo circa 7 / 7 ore e mezza. Entrambi abbiamo dormito lo stesso numero di ore, ma lui è uno stakanovista del lavoro ed io un dormiglione... Si fa per scherzare, ovviamente...
  16. Pedrito

    Time Line

    Bel racconto e belle foto, che confermano quanto osservato in tanti reportage che ho avuto modo di vedere negli anni. E pensare che ho conosciuto gente che negava che oltre cortina ci fosse quello stato di cose, certi che chi raccontava quella realtà non facesse altro che propaganda anticomunista...
  17. Begli scatti che raccontano la quotidianità di questi operatori (piloti, medici e paramedici) sempre "in missione" per salvare vite umane. Fuori dalla drammaticità di questi interventi, rimango sempre affascinato dalla potenza e dalla tecnologia di questi elicotteri: più di una volta mi è capitato di vederli da vicinissimo atterrare ed alzarsi in volo, e nel caos di quanto le pale sollevano da terra con la loro forza (polvere, bidoni in plastica, carte, ecc.) rimanere impalato a guardare pur investito dal tornado di aria generato da esse.
  18. In questo periodo per me Out of the Confort Zone significa non poter toccare la fotocamera per mancanza di tempo disponibile, causa lavoro. Sempre in giro in auto, vedo paesaggi, noto scorci fotografici, intuisco buoni scatti urban, ma... non posso portarli a casa neanche con il fotofonino perché tempo/lavoro non me lo permettono. E tanto più, senza la mia Nikon è come se girassi per strada... nudo! The REAL Out of the Confort Zone!
  19. Bel reportage, Roby! Quelle bellissime rocce striate lungo il fiume meritavano solo loro di soffermarsi un paio d'ore per degli scatti inconsueti ed interessanti. Ma forse non è così agevole percorrerle...
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