Vai al contenuto

Silvio Renesto

Nikonlander Veterano
  • Numero contenuti

    6.998
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    247

Tutti i contenuti di Silvio Renesto

  1. La linguetta arrotolata è la ciliegina sulla torta.
  2. In ordine di priorità: 1) mettere le proprie foto 2) commentare e/o mettere faccine.
  3. http://www.nikonland.eu/forum/index.php?/page/indice.html/_/biettivi/differenze-tra-flangia-ottica-ai-ed-ai-s-sempli-r537 leggere fino in fondo.
  4. Sfida amichevole: Mettete qui nei commenti la/le foto che più vi hanno soddisfatto nel 2018-2019. Ciascuno di noi, penso, avrà fatto delle foto, magari molte foto, che lo hanno particolarmente soddisfatto, a cui vi siete affezionati, il mio invito è a selezionarne da una a tre e pubblicarle qui nei commenti a questo topic. La foto può avervi soddisfatto per i seguenti motivi: 1) per la perfezione che siete riusciti a ottenere nello scatto, cosa di cui andate orgogliosi. 2) perché volevate trasmettere un messaggio o una sensazione e ci siete riusciti. 3) Perchè ha un significato particolare, importante per voi, indipendentemente dal fatto che sia presente qualche piccolo difetto tecnico/estetico. 4) Una combinazione dei tre punti precedenti. REGOLAMENTO: a) le foto devono essere state scattate nel 2018-2019 b) qualsiasi genere è accettato c) se le avete già pubblicate su Nikonland va bene lo stesso. d) potete mentire, tanto non potremo scoprirlo mai . e) se le avete scattate con materiale Nikon siamo contenti, ma se le avete scattate con materiale di qualsiasi altra marca va bene lo stesso. f) Sarebbe gradita, anche se non obbligatoria (abbiamo comprensione per i ... timidi ), una descrizione che spieghi quello che la foto significa per voi. Comincio io: Gatta all'Isola dei Pescatori (VB), 9 febbraio 2019. Oltre alla simpatia del soggetto (una ... chiacchierona!) sono particolarmente soddisfatto perchè il soggetto è espressivo e l'ambientazione a mio parere è azzeccata. Oxygastra curtisii, 7 Luglio 2019, Villa d'Adda (BG). La cercavo dal 2009, quando la fotografai per caso e male nei pressi di un canale a Turbigo (NO). Ritrovarla dopo dieci anni è stata un'emozione non da poco. Ora a voi. Mi raccomando: Non fate i pigri, partecipate, ho ristretto ad un periodo recente, così non siete costretti a dover selezionare tra centinaia (migliaia, milioni) di scatti. Non dovrebbe costarvi troppa fatica e date un po' di varietà e vivacità alla parte fotografica del sito, Ve ne sarei davvero grato. Non ditemi che in un anno e mezzo non avete fatto nemmeno una foto che vi soddisfa, altrimenti vi consiglierei di riflettere seriamente sul perchè continuate a discutere di obiettivi, corpi, prestazioni, prezzi...
  5. La fusione degli iceberg sta diventando anche un business, ma le implicazioni di questo fenomeno sono ... agghiaccianti .
  6. Gatto fiorentino...mi piaceva l'accostamento col muro. Anche lui non ne può più dal caldo.
  7. Calopteryx splendens femmina (sopra) e maschio (sotto). D500 , 70-300mm AfP, lente addizionale Sigma AML (+1.5) cavalletto e flash di schiarita. Focale 300mm, f11, 1/250s, 280 ISO. Focale 122mm, f11, 1/250s, 450 ISO.
  8. Le lenti addizionali sono degli aggiuntivi ottici simili a dei filtri che si avvitano davanti all'obiettivo per diminuirne la distanza minima di messa a fuoco, permettendo così di avvicinarsi di più al soggetto, ottenendo ingrandimenti superiori a quelli consentiti dal solo obiettivo. Ho descritto estesamente come sono fatte e come funzionano le lenti addizionali soprattutto qui, e qui, ma anche qui. Per questo mi limito a riassumere solo i dati fondamentali: La capacità di ingrandire di una lente addizionale dipende dal suo valore diottrico e dall'obiettivo su cui è montata. Maggiore il valore diottrico, maggiore l'ingrandimento, maggiore la focale dell'obiettivo, di nuovo maggiore l'ingrandimento. Ma non ci si deve fare illusioni, le lenti addizionali più potenti di solito funzionano meglio su focali corte, su focali lunghe possono dare luogo ad aberrazioni e scarsa nitidezza. Inoltre raramente (o mai?) si ottengono buoni risultati con focali superiori ai 300mm Le lenti addizionali sono di due tipi, ad un elemento e a due elementi incollati (doppietti acromatici) questi ultimi sono molto più corretti e gli unici da usare se si vogliono ottenere risultati soddisfacenti. La distanza di messa a fuoco massima è inversamente proporzionale al valore diottrico e il suo valore (in mm) si ottiene dividendo 1000 per le diottrie. una lente da 1 diottria metterà a fuoco a 1m dalla lente stessa (con l'obiettivo focheggiato ad infinito), una da 3 diottrie a 1000:3= 333mm e qualcosa ossia un po' più di 30cm. La distanza di messa a fuoco è indipendente dalla lunghezza focale dell'obiettivo, una lente da 3 diottrie metterà a fuoco a 33 cm circa con un 28mm come con un 200mm. Alla minima distanza di messa a fuoco si ha un maggiore ingrandimento, ovviamente , ma non di molto e la qualità può diminuire. Sul campo io preferisco usare lenti addizionali da 1,5 diottrie rispetto ad altre più potenti, perchè mi permettono una distanza maggiore dal soggetto (circa 65cm) con tutti i vantaggi che ne conseguono, che secondo me compensano la minore capacità di ingrandire. Le lenti addizionali sono particolarmente utili accoppiate ad uno zoom tele di qualità in quanto il poter disporre di una focale variabile ne aumenta moltissimo la versatilità. Con uno zoom 70-200mm o 70-300mm di apertura media (f4-5.6) e una lente addizionale di qualità (che sta in tasca) si ha un set che permette di passare dallo scorcio di paesaggio alla macro , senza avere necessità di caricarsi di altri obiettivi, cosa utile in un'escursione in montagna. Misumena vatia, Ragno granchio. Questo l'ho già pubblicato, quando l'ho fotografato stavo facendo una passeggiata ed avevo con me solo la D500, il 70-300AfP e uno zoom grandangolare, la lente da 1,5 diottrie mi ha permesso di ottenere questa immagine. Ho voluto testare il Nikon AfP 70-300mm f4.5-5.6 accoppiato ad una lente addizionale di buona qualità, la SIGMA AML da 1,5 diottrie, in pratica la versione SIGMA della Nikon 5T, da cui differisce per il diametro della filettatura filtri (58mm la SIGMA, 62 la Nikon 5T) ed il prezzo, mi è costata ben 7 euro e qualche centesimo (!) usata (è fuori produzione da decenni, era venduta come accessorio della prima versione del Sigma 70-300mm apo macro). Avrei preferito la Nikon 5T ma è introvabile, oppure venduta a prezzi irragionevoli. La SIGMA AML montata sul Nikon 70-300 AfP, ci sono voluti due anelli adattatori step down perchè lo zoom ha un diametro filtri da 67mm e la lente da 58mm, ma grazie anche al fatto che ho usato un corpo Dx, non ci sono stati problemi di vignettatura od altro. Il Nikon 70-300 AfP in sè ha una resa più che discreta anche a 300mm e decisamente buona fino a 200mm. Arriva da solo ad un rapporto di riproduzione di 1:5 (0.25x) a 1,25m a 300mm, il che vuol dire però che a quella distanza è la focale effettiva è di soli 180mm circa (!). La stabilizzazione è molto buona e mi ha permesso di scattare a mano libera anche con la lente addizionale. Argiope bruennichi ripresa con il solo 70-300mm a 300mm alla minima distanza di messa a fuoco. In realtà è come scattare con un 180mm. Fare fotografia ravvicinata con questo zoom e la Sigma AML permette di ottenere risultati più che soddisfacenti, anzi, davvero buoni, per diversi motivi oltre alla ovvia possibilità di ingrandire. Stesso soggetto con zoom e lente addizionale. Sta impacchettando una preda. La qualità ottica dello zoom più lente anche a 300mm è buona ed a 200mm è ottima. A 300mm il mio 70-300mm (sulla mia D500) soffre di leggero backfocus con e senza lente (il fuoco come vedete cade sull'ala dietro alla libellula mentre io avevo focheggiato sul tronco). A 300mm quindi conviene usare il live view, se possibile, eliminando il problema. Anax imperator che depone, focale 300mm + SIGMA AML, senza live view. Crop 100% sembra poco nitida, ma si tratta di backfocus, se guardate la base dell'ala dietro vedete che è molto nitida. Crocothemis erythraea ripresa a 200mm con la lente SIGMA AML. Niente backfocus. Crop 100%. Resa ottima per un non macro, osservate l'addome e i peli alla sua base. Usando il live view il problema scompare anche a 300mm: Calopteryx splendens femmina ripresa a 300mm in live view. Con la lente addizionale l'obiettivo è focheggiato ad infinito per cui la focale effettiva rimane 300mm anche a distanza ravvicinata permettendo anche di ottenere uno sfuocato migliore. NOTA. La ghiera di messa a fuoco del 70-300 AfP non ha una scala delle distanze, per cui non è immediato capire se il fuoco è ad infinito o no. Occorre farci la mano e usare un po' di attenzione; si può anche focheggiare ad infinito prima di montare la lente. Calopteryx splendens maschio ripreso a 300mm con lente addizionale, live view. Crop 100%. Niente male, no? Il principale vantaggio di usare la lente addizionale su uno zoom sta nella possibilità passare da inquadrature di dettaglio a soggetto intero senza spostarsi, semplicemente zoomando avanti e indietro per variare la lunghezza focale. Lo stesso esemplare della foto precedente, inquadrato intero, semplicementer zoomando da 300 a 120mm (+ lente SIGMA AML) senza dover spostare il cavalletto. In conclusione il nikon 70-300 AfP abbinato ad una lente addizionale di qualità da 1,5 diottrie forma un kit versatilissimo e di ingombro nullo, utile per quando non ci si può portare dietro un corredo più completo che comprenda focali fisse ed obiettivi macro. E' anche molto divertente da usare. Penso che su una mirrorless Z (premetto: come soluzione temporanea in attesa di un'ottica macro con attacco Z , o di uno zoom Z mount comparabile, non sparate sul pianista ) possa dare soddisfazione anche maggiori in quanto non ci sarebbero eventuali problemi di precisione di messa a fuoco da gestire. Lenti più potenti, ad essempio da 3 diottrie, come la Marumi 330 DHG o la Nikon 6T, accoppiate al 70 300 AfP permetterebbero di entrare nel mondo della vera macro, con ingrandimenti prossimi ad 1:1, ma si restringerebbe il range di utilizzo, richiederebbero più attenzioni nell'uso sul campo e bisognerebbe verificare se la resa dello zoom accoppiato a queste lenti più potenti rimane ugualmente buona. Se qualcuno si volesse cimentare nel test, lo leggerò con grande interesse . Per finire: Non intendo assolutamente affermare che lo zoom più una lente sia meglio di un macro, nè che sia l'unica soluzione alternativa, mi raccomando. Ho solo voluto mostrare un modo non troppo difficile, poco ingombrante, molto economico e abbastanza divertente per fare se non della vera macro, almeno della buona fotografia ravvicinata.
  9. Certamente, ma ...,intanto che aspettiamo... si gioca un po' . E poi, come ben sai, io il macro lo vorrei... luungo! Ma non me lo fa nessuno .
  10. Concordo, e anche dietro al 70-300 P + 5T, ... Il futuro si fa interessante.
  11. A questo punto mi sorgono alcune domande: Se nei rumors sono annunciate Nikon Z con sensore DX, di fascia più economica queste (se i rumours sono veri), avranno baionetta Z "larga" tal quale le Z a pieno formato? Verranno mai prodotte ottiche Z con copertura Dx per questo sensore più piccolo? Se no, Nikon proporrebbe un corpo relativamente economico, ma non delle ottiche economiche tali da attrarre la fascia di mercato a cui queste Z "minori" si dovrebbero rivolgere, per cui queste Z (dx) non avrebbero tanto senso, se le ottiche disponibili fossero solo costose "superior" . A meno che queste Z5 o come si chiameranno, potranno essere usate solo con FTZ che a questo punto potrebbe essere anche incorporato (stile SIGMA Sd).
  12. Grazie Gianni, dispiace anche a me, peccato davvero. Anche perchè oltre al piacere di conoscerti, avresti senz'altro potuto darmi qualche dritta su siti interessanti fuori dai soliti circuiti turistici e si poteva farci un giro assieme. Purtroppo già domani partenza per il ritorno a casa.
  13. L'area naturale delle Balze del Valdarno si trova nel Valdarno superiore, tra il torrente Resco e il torrente Ciuffenna, e comprende un'area che va dal comune di Reggello a quello di Terranuova Bracciolini. Fenomeni geologici di erosione da parte dei fiumi rimasti dopo l'estinzione del Lago pliocenico del Valdarno Superiore hanno permesso la formazione di calanchi, balze e pilastri di erosione, creando una morfologia caratteristica di grande effetto. La fase erosiva continua anche adesso: l'Arno nel fondovalle, e molti suoi torrenti trasversali più piccoli, hanno iniziato a erodere i sedimenti lacustri accumulati. Questi sedimenti sono molto giovani, quindi poco compatti e oppongono poca resistenza all'erosione, così si formano i pendii molto scoscesi. Le strisce di colore si presentano sempre con la stessa successione: più in basso quelli più fini(argille), depositati quando il lago era più profondo, più in alto i sedimenti grossolani (ciottoli) risalenti a quando il lago era meno profondo. Questa alternanza di terreni argillosi teneri sovrastati da terreni più resistenti all'erosione che fanno da "cappello" permette la formazione di pareti verticali. Il passaggio tra le due formazioni geologiche è netto, la parte inferiore argillosa e sabbiosa, è gialla ocracea, poco coerente; La parte superiore formata da ciottoli tondeggianti, cementati e resistenti è marrone più scuro. Pare che Leonardo da Vinci (naturalmente!) osservando le balze del Valdarno intuisse i processi erosivi con qualche secolo di anticipo rispetto alla geologia moderna. Ci sono diversi sentieri, il più interessante a mio parere è quello “dell’acqua zolfina“, che offre scorci molto belli delle Balze del Valdarno calate nella campagna I colori delle balze, che vanno dal grigio all’ocra si mescolano con il verde dei boschetti di querce e dei campi coltivati. Il percorso è lungo circa 6 km in un alternarsi di scenari diversi. Un piccolo gioiello quasi sconosciuto in terra toscana.
  14. Il risultato, come ingrandimenti è davvero notevole, gli afidi sono proprio piccolini, ma credo che l'operatività e la gestibilità sia assai complessa anche solo come gestione dell'acrocchio e per compensare la quantità di luce che ...ingoia un tubo da 30cm. probabilmente va fatto del focus stacking per avere profondità di campo sufficiente. Penso che esistano soluzioni più semplici. Raynox fa lenti potentissime, che permettono risultati simili senza perdita eccessiva di luce e senza ingombri, però può darsi che ci sia un notevole scadimento qualitativo (non lo so, ma lo immagino): Nota di colore. Tanto tempo fa ho provato molto più semplicemente a convertire un tubo Nikon PN11 da Ai a AfS cannibalizzando un 2x Tamron. Stante la mia manualità eccelsa ho ottenuto solo uno spargimento di vitine, contattini e molle per mezza casa ... Da allora, benchè curioso, mi astengo...
  15. Del Ragno o di Marisa? Incidentalmente, secondo me è stata una delle donne più belle del cinema. Forme morbide "classiche" e viso solare. Grazie, apprezzo molto e cercherò di evitare al massimo.
  16. E' vero, ma il 200-500 è ancora meno macro del 300 f4 PF. Un ragnetto di 1 cm non ce la farebbe a meno di mostruosi accrocchi. Invece tu e Roby C avete una cosina che mi piace tanto (e che Roby non mi ha voluto regalare ) ... riassumo e do' la soluzione. Come ho scritto sono in vacanza "familiare" con attrezzatura ridotta al minimo come pesi ed ingombri . Il 200-500 è rimasto a casa, e pure il 300, tanto non devo fare uscite mirate. Mi sono portato la D500, il 10-20 e il 17-70 Sigma e il nikon 70-300P, il flash, e ho trovato qualche giorno prima di partire la cugina povera ma bella (anche se non come Marisa Allasio ) della nikon 5T e la uso montata sul 70-300. Il fatto che abbia 1,5 diottrie circa rende la combinazione enormemente flessibile e la qualità ne risente poco o nulla, solo a 300mm si avverte un leggero calo. Ho intenzione, appena ho un po' di materiale, di scriverne una experience spiegando come va in abbinamento con il 70-300P e perchè, per quel che faccio, preferisco le lenti da 1,5 diottrie a quelle da 3 diottrie come la 6T o la Marumi (che ho). E per farmi perdonare di avervi inflitto un ragno ecco Marisa Allasio nel suo splendore. Inteprete di film anni '50, quali Poveri ma Belli e Belle ma Povere (da cui la citazione per la lente, vado a memoria, i cinefili mi perdonino).
  17. Non credo, lo sparviero è differente, quel piumaggio e le "basette" ce le hanno il pellegrino e il lanario. Sono indeciso fra i due.
  18. Fotografato distantissimo, solo a scopo di identificazione, ho pensato al falco pellegrino ma non sono sicuro. Crop 100%.
  19. Un morso di ragno , perchè non è giusto. Il mio corredo si trova nella sezione "le nostre borse". Nessun 85mm (ma ...esiste un 85mm dx o ti riferisci all'80 macro?).
  20. Roby, direi che Max non ha il Canon 65mm e comunque a oltre 60 cm dal soggetto col Canon ci fai poco assai... In fondo è facile facile. Ho usato una cosa "simile" a quella che avete tu e Max e che mi piace tanto. Scriverò un articolo nel blog naturalistico appena ho materiale sufficiente.
×
×
  • Crea Nuovo...