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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 18/01/2024 in tutte le aree

  1. "Ma questo è un obiettivo da ritratto, mica da caccia fotografica !" Quando ho capito che stava uscendo, ho venduto il 180-600/5.6-6.3, bello per carità ma tutta un'altra storia rispetto a questo. Un 600mm che sta in una borsetta da passeggio non si era mai visto e si usa con disinvoltura. Ma soprattutto ha colori, dettaglio, gradevolezza dello sfuocato, precisione di messa a fuoco tali che si può usare per fare ritratto per strada ! Ad usarlo ti senti onnipotente. E non ti domandi perché non ti sei portato quel cosone che a mano libera non si può usare e pretende che tu ti porti dietro anche lo zainone, il treppiedone e la testona a sfera sfizzera ! Praticamente è una droga. Io ero un grande estimatore del 500/5.6 PF ma questo lo surclassa in tutto. Anche nell'aspetto e nella raffinatezza delle soluzioni impiegate da Nikon per realizzarlo. Difetti non ne trovo, salvo il fatto che mi è arrivato in un momento in cui per me è ... inutile. Ma recupererò questa estate, spero. Costa troppo ? Forse ma trovate qualche altra cosa - di qualsiasi marchio - che gli stia vicina ! PRO Eccellente Eccellente Eccellente tanto compatto e leggero che nessuno ci crede che è un 600mm se non legge le scritte prestazionale al limite dell'umano non ho le prove ma secondo me è superiore al 400/4.5 guardate le foto e vi rendete conto di quanto siano ingiustificate le "fisime" relative alla presenza della lente Phase Fresnel rende confinati a nicchie di impiego superspecialistiche sia il 600/4 TC che il più "complicato" ma analogo per qualità, Nikkor Z 800/6.3 PF. CONTRO Il paraluce fa un pò ... cagare e viene consegnato in una scatola fatta come quella del 70-180/2.8 con zero accessori. Ma dai !
    8 punti
  2. messa in commercio : settembre 2023 21 lenti in 14 gruppi, di cui 2 ED e una a rifrazione (Phase Fresnel) filtro 95mm diaframma a 9 lamelle minima distanza di messa a fuoco : 4 metri 1390 grammi (con il piedino è 1470 grammi), 278mm di lunghezza per 107mm di diametro motore di messa a fuoco : STM stabilizzatore integrato confronto con il 400/4.5 parata di superteleobiettivi Nikon *** A sorpresa, fuori dalla roadmap ufficiale e proprio mentre la gente attendeva di ricevere i Nikkor Z 180-600/5.6-6.3 ordinati da mesi, Nikon ha presentato quella che probabilmente è la perla dei nuovi teleobiettivi Nikkor Z. Mai si era visto un 600mm così compatto e leggero ma al contempo così prestazionale. Sostituisce il Nikkor F 500mm f/5.6 PF e lo doppia. Qualità ottiche, maneggevolezza, sensazioni d'uso. Straordinario. articoli di Nikonland : Nikkor Z 600mm f/6.3 S VR PF : l'anteprima di Nikonland galleria fotografica :
    5 punti
  3. Dopo circa 18 mesi di voci del tutto campate in aria (super-risoluzione da un fantastiliardo di pixel, global shutter, 8K e altro) si stanno coagulando finalmente rumors credibili sulla prossima Canon R1, mirrorless ammiraglia dedicata alla fotografia d'azione (sport e wildlife). Ci crediamo abbastanza da riportarli anche qui come riferimento per il futuro dei concorrenti. 30 megapixel, nuovo sensore dual layer stacked che sincronizza ad 1/1250'' no otturatore meccanico 40 al secondo scatti in continuo 1 secondo di prescatto 240 al secondo scatti fino a riempimento del buffer RAW compresso con perdita di 1/3 della dimensione senza perdita video 6K in sostanza la risposta sia a Nikon Z9 che Sony a9 III e la dimostrazione - cosa di cui siamo convinti - che non sia del tutto indispensabile un global shutter per avere velocità molto elevate. Probabilmente la stessa via su cui stanno lavorando i tecnici di Nikon con la Zh, ammesso che il muletto di cui si parla poi prenda la via della produzione. Al momento abbiamo sentito che ogni programma Nikon è rimandato a partire dal primo trimestre 2025 (che comincia fiscalmente il 1° aprile 2024).
    5 punti
  4. "Ma il Nikkor Z 70-200/2.8 S VR può dormire sonni tranquilli !" Ricordo il fragore insostenibile del lancio del primo Tamron 70-180/2.8 G1, gli influencer facevano a gara a dire di quanto fosse fantasmagorico e superiore ai Sony, sia G che GM. Non saprei dirlo, sinceramente non ci ho badato molto. Per me l'assenza dello stabilizzatore, visto che per me il "70-200/2.8" è un oggetto che deve sempre garantirmi "il limite" estremo, è già un deterrente. Ma l'ho utilizzato su Nikon Z9 e Z8 per una quindicina di giorni, ricavando ottime foto in situazioni "posate" l'impressione che ne ho tratto è quella di un oggetto di compromesso che nella resa ricorda molto i vecchi Nikkor F 80-200/2.8 a pompa o il venerando 180/2.8 ED. E probabilmente sono questi due obiettivi che andrebbe a sostituire questo Tamron, piuttosto che i più moderni Nikkor F 70-200, sia F/2.8 che F/4 che danno già il massimo tutti aperti ed hanno uno stabilizzatore efficacissimo. Anche il 70-200/4G, non bellissimo costruttivamente, me lo ricordo molto ma molto prestazionale a tutte le focali senza mai bisogno di usare altro che f/4. Questo Tamron by Nikon, che nell'aspetto è indistinguibile dagli altri Nikkor Z, richiede a mio parere di essere chiuso di uno stop per dare il meglio di se - come i vecchi Nikkor F - e usato a tempi molto più rapidi di quanto i moderni Nikkor Z stabilizzati ci hanno abituato (io faccio panning ad 1/30'' o meno ed ho foto ferme con 70-200/2.8 e 100-400 con questo non sono riuscito ad avere foto perfette se non ad 1/1000'' o su di li). Ma indubbiamente l'appeal di prezzo, peso ridotto ed ingombro minimo fanno premio. Specie per chi non ha in queste focali o in questo strumento il suo apparecchio fotografico d'elezione. una borsetta minuscola basta a portarlo in giro attaccato alla Z8 o ad una Z6/Z7 con cui probabilmente sarà meglio assortito. Morale, consigliato si ma con precauzione. E' proprio quello che vi serve ? Il risparmio vale la ... candela ? PRO prezzo giusto. Ma meglio cercarlo nelle campagne di sconto o in outlet (frequente) sul Nikonstore.it buone prestazioni ottiche generali con un calo leggero alla focale maggiore compatto e leggero, le sue caratteristiche migliori adattabile - ma non consigliabile - all'uso con TC1.4x e TC2.0x CONTRO manca lo stabilizzatore integrato. A queste focali per me è obbligatorio che sia integrato, quello del sensore non basta costruzione così-così, anche se l'aspetto è accattivante richiede di essere chiuso di uno stop per dare il meglio e di essere usato a tempi di scatto più brevi di uno o più stop rispetto ad altri Nikkor Z stabilizzati Il Nikkor Z 70-200/2.8 S VR come è giusto che sia, lo distanzia di parsec in termini di .... tutto (prezzo incluso)
    4 punti
  5. Lanciato a luglio 2023 circa 800 grammi di peso, 151mm di lunghezza (a riposo) per 84 di diametro messa a fuoco minima variabile tra 27 e 85cm a seconda della lunghezza focale diaframma a 9 lamelle 19 lenti in 14 gruppi, 5 vetri ED, 1 Super ED e 3 asferici autofocus : motore STM Stabilizzatore integrato : NO passo filtri 67mm E' il terzo obiettivo Nikkor Z derivato da un precedente progetto Tamron. Completa la linea di luminosi abbordabili insieme a 17-28/2.8 e 28-75/2.8, tutti caratterizzati da un prezzo contenuto per dei luminosi e peso/ingombro moderati. In effetti è molto compatto e leggero se raffrontato al Nikkor Z 70-200/2.8 S anche quando si estende alla massima focale resta più compatto nel complesso è abbastanza ben costruito, meglio del Nikkor F 70-200/4 VR tanto da permettersi guarnizioni a tenuta in un aspetto tutto sommato in linea con i Nikkor Z di fascia S. lo schema è complesso e con una lente in vetro Super ED, una volta esclusiva di obiettivi ... esclusivi. i grafici MTF sono di buon livello nel complesso si tratta di una aggiunta attesa nella linea Nikkor Z, considerato il divario di prezzo rispetto al più prestigioso 70-200/2.8 S. Chi necessita di queste focali e di questa luminosità, dovrebbe prenderlo in seria considerazione. Anche se il divario di prezzo alla fine mette in evidenza quanto sia evidente anche il divario prestazionale. Se questo giustifichi il prezzo più che doppio lo lasciamo alle considerazioni di ognuno. Tutto sommato oggi non è più necessario uno zoom di questa classe, avendo tante alternative anche meno luminose ma che possono essere sfruttate in buona luce dalle Nikon Z. Segnaliamo che è spesso oggetto di scontistica e che probabilmente con il passare del tempo verrà ribassato in modo costante. Anche perché nel frattempo Tamron ha presentato una versione G2 per ora limitata al solo attacco Sony E, dotata di più veloci motori lineari e di stabilizzatore integrato. Due punti deboli che abbiamo notato nel nostro esemplare in prova (autofocus non fulmineo per soggetti in rapido avvicinamento e assenza di stabilizzazione che si deve appoggiare a quella sul sensore della fotocamera). Francesco Contu Ennio Franzi Saverio Antinori articoli su Nikonland.it : Nikkor Z 70-180mm f/2.8 : prova pratica album fotografico :
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  6. Vi aggiorno dopo 1 mese di utilizzo , nessun problema con i materiali, spazio sufficente , porto con me d810 con il 24-105 montato il 70-200 f/4 e il 18-35 , 2 batterie e 2 schede di memoria, usata anche per camminare, non disturba più di tanto , e tutto sommato è anche carina
    3 punti
  7. Ringraziamo Giuseppe Tesauro per averci portato la notizia che Nikonland Thailandia esegue una delocalizzazione a pagamento presso le proprie strutture, riscrivendo il firmware originale delle macchine asiatiche rendendole come quelle importate in Europa. Ma la domanda originaria era differente, ovvero se comprata una macchina asiatica di importazione parallela in ITALIA che non contiene la lingua italiana, la si possa poi trasformare autonomamente in macchina italiana. La risposta resta no, decisamente no. In quanto queste informazioni (l'area geografica come il numero di matricola) sono scritte in aree non accessibili dall'utente normale con un semplice aggiornamento firmware. Che verrà portato a termine ma senza cambiare la natura della macchina che resterà orientata per l'area geografica cui Nikon l'ha destinata e con le lingue colà previste. Che lo possa fare un service Nikon o la stessa fabbrica dove è stata prodotta non stentiamo a crederlo. Ma non riteniamo che sia praticabile l'invio in service in Thailandia (esportazione temporanea extraeuropea. E a che titolo ?), e nemmeno crediamo sarebbe raccomandabile per un utente italiano comprare una macchina che diverrebbe così di problematica accessibilità ad interventi coperti da garanzia, se non là dove è stato fatto l'intervento. Riteniamo infine, non raccomandabile per gli italiani acquistare materiale non coperto da garanzia ufficiale. Ma ognuno deciderà per il meglio per se. Mentre stigmatizziamo un comportamento aziendale al limite dello scorretto da parte di Nikon Thailandia, nei confronti delle filiali europee che sono obbligate da Nikon ad operare secondo determinati protocolli di distribuzione/prezzo/fiscalità etc. etc. mentre da quanto stiamo apprendendo, sembrerebbe che le consorelle asiatiche si sentano più libere di muoversi con apparente disinvoltura.
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  8. Per quanto riguarda le caratteristiche generali del DAS TerraMaster D5-300C, rimandiamo al recente articolo pubblicato qui : TerraMaster D5-300C : DAS a cinque cassetti Non sappiamo se l'argomento DAS (Desktop Attached Storage, cioè uno scatolotto contenente più dischi fissi, collegato esternamente ad un computer desktop in locale, non in rete) fosse già a conoscenza dei lettori di Nikonland. E nemmeno se i suoi sviluppi possano interessare il fotografo medio. Ma contiamo di fare cosa gradita approfondendo una specifica configurazione permessa dalle caratteristiche di questo specifico DAS. Attenzione, non stiamo parlando in termini generici, né vorremmo che la conversazione si spostasse sui NAS. Riteniamo che i NAS - veri e propri computer desktop che vivono di vita propria in un proprio spazio integrato in una rete locale LAN - non siano necessari per l'utente medio. Anzi, nella maggioranza dei casi offrano caratteristiche ridondanti a costi eccessivi per esigenze basiche. In questo caso di studio immaginiamo un fotografo normale, con un archivio fotografico di una certa rilevanza, che scatta parecchio e vede crescere la necessità di spazio dove archiviare le sue foto. Ma vuole anche prestazioni e sicurezza al contempo. Il fotografo ideale è uno che si è dotato di un miniPC che, dall'avvento degli Apple corrispondenti, stanno riscuotendo un certo successo, forti del minimo impatto sulla scrivania. Oppure di un computer portatile. Ma in entrambi i casi di recente generazione e dotati almeno di una porta USB di tipo 3.1 GEN 2 o 3.2 GEN 2. un Intel NUC ha una impronta minima sulla scrivania, quasi non si vede. Ma ha anche un limite, la capienza di spazio di archiviazione è minima, limitata sostanzialmente al disco di accesso che non può offrire lo spazio necessario ad intere annate di fotografia di un fotografo che ... fotografa. Ad un miniPC come questo si deve collegare un sistema di archiviazione. Un DAS può rappresentare la soluzione più semplice ed economica, nel caso in cui non sia necessario avere accessi tra più utenti collegati in rete locale o geografica, la configurazione di un Cloud personale, l'autenticazione di utenti esterni, magari clienti che si collegano da remoto o colleghi in servizio esterno. Insomma, per soluzioni professionali un DAS deve cedere il passo ad un NAS, meglio se molto potente. Ma per un fotografo amatoriale un DAS per circa 200 euro offre tutto il necessario. *** Chiarite le premesse, andiamo al caso di studio che vi illustriamo come ipotesi, senza l'ardire di credere che sia la soluzione per tutti. Ognuno saprà come regolarsi ma magari essendo informato delle potenzialità di questa soluzione. qui abbiamo il nostro secondo Terramaster D5-300C pronto per essere configurato per la workstation numero 2. Vogliamo che qui ci siano tutte le annate - dal 2008 a domenica scorsa - di fotografie a modelle scattate da M&M. Sono circa 20 terabyte di fotografie in vari formati. Letteralmente milioni di scatti. Costati tanta fatica e costi reali dell'ordine di 100 volte l'impegno in hardware volto a salvaguardarne il valore. qui abbiamo 4 dischi fissi Seagate EXOS serie X18, di due serie differenti. Due di questi dischi saranno configuarti in RAID 0, due fungeranno da backup interno. A parte, su un altro apparecchio Terramaster, c'è un ulteriore backup di queste immagini. E poi ce ne sono altre due copie, residenti altrove. Giusto per stare tranquilli. Non sottolineeremo mai abbastanza l'importanza dei backup. Ma siamo sicuri che tutti i nostri lettori abbiano la percezione di quanto siano fondamentali (e l'ultimo backup non può che essere la stampa di tutte le fotografie migliori ...). Il Terramaster D5-300C ha la possibilità di configurare in RAID i primi due dischi della catena interna. come illustrato nell'etichetta laterale. Si può configurare il dispositivo per vedere i dischi singolarmente. Oppure in RAID 0 o in RAID 1. Per farlo non serve alcun software. Solo un paio di mini-attrezzi in dotazione. Un minicacciavite e una mini-chiavetta i due unici strumenti necessari per configurare in RAID il TerraMaster D5-300C Il RAID 0 si sceglie per sommare la capacità di due dischi uguali. In questo modo si ha un volume risultante che è il doppio della capienza del singolo disco. Con una velocità di lettura e scrittura doppia rispetto ad un disco singolo. Perché i dati vengono suddivisi via software al momento della scrittura delle informazioni. Il tutto al rischio che in caso di rottura anche di uno solo dei due dischi, si perdano il contenuto di tutto quanto. Senza possibilità se non remota di recuperarne una parte. E' una soluzione che può essere scelta in casi come questo, dove viene previsto un backup intenzionale periodico. Il RAID 1 si sceglie invece per avere un backup continuo in tempo reale dei dati di un disco su un altro identico. In pratica due dischi offrono uno spazio pari a quello di un disco singolo. Quindi abbiamo un relativo "spreco" di spazio ma con la sicurezza che quanto viene scritto sul disco, sia sempre duplicato in continuo. Le prestazioni del sistema restano pari a quelle del disco singolo. Si tratta di una soluzione che ha senso per archivio di dati sensibili che vengono aggiornati in continuo e di cui si deve avere una copia di sicurezza continua. Una situazione che non ha nulla a che vedere con le esigenze di un fotografo "normale" che fotografa ogni tanto e che solo in quelle occasioni modifica/aggiorna il proprio archivio. Il backup continuo in tempo reale di un archivio che si modifica una volta alla settimana o anche in periodi più rarefatti a cosa potrà servire mai ? E ancora, un backup sensato per un fotografo dovrebbe consentire di recuperare la versione di un file precedente all'ultima lavorazione. Come recuperarla se abbiamo un backup in tempo reale ? montaggio dei dischi nei cassetti. Basta inserire il disco, bloccare le guide in plastica laterali e poi avvitare due viti sul fondello del disco il selettore posteriore per selezionare la modalità di utilizzo dei due primi dischi i cassetti inseriti Impostazione del RAID. A computer e DAS accesi si deve selezionare la modalità prescelta e poi resettare il sistema. a questo punto si deve configurare il volume nel sistema operativo del computer. Nel caso di Windows ci ritroveremo con una situazione del genere : vediamo il Disco 5 che è il RAID 0 appena impostato che ci mostra una partizione Non allocata di 33TB circa. direttamente da Gestione Disco possiamo creare la partizione, formattarla, cambiare la lettera del disco e dare eventualmente un nome. Da questo momento vedremo in linea un volume X: che corrisponde al RAID. A parte vediamo anche gli altri due dischi che serviranno per il backup. *** Fatto questo e trasferiti i dati dagli altri archivi, vediamo le prestazioni del sistema. queste sono per prestazioni in lettura e scrittura di un disco Seagate Exos X18 collegato direttamente al bus di sistema dentro al computer (desktop). queste sono le prestazioni dello stesso disco (singolo) nel TerraMaster. qui invece vediamo quanto va più veloce il RAID 0 : queste sono prestazioni paragonabili a quelle di un SSD di tipo SATA e più del doppio del disco singolo messo dentro al DAS ! Naturalmente un disco M.2 interno avrà prestazioni 10 o 20 volte superiori. Ma ancora non esistono dischi M.2 di queste dimensioni ... e se uno ha bisogno di terabyte di spazio di archiviazione, o spende una fortuna moltiplicato 2 in dischi M.2 oppure si ingegna per continuare ad usare dischi meccanici come questi Seagate. *** Andiamo alla parte operativa. L'archivio principale sta sul RAID 0, qui punterà il fotografo per cercare e lavorare le sue foto. Idealmente - se usa Lightroom - avendo il disco interno di sistema come disco di appoggio per le anteprime e la cache di sistema. E, magari, con un altro disco di tipo M.2, collegato via Thunderbolt, come disco per le lavorazioni temporanee da trasferire poi sul RAID del TerraMaster. A parte, si organizzerà un sistema di backup discrezionale, per il tramite di una utility/app tipo FreeFileSync. Creandosi uno script visuale che sincronizzi le cartelle con cui è organizzato l'archivio del RAID sui dischi di backup. Ripartendo così il rischio di rotture su due dischi differenti. l'aspetto di una sessione operativa di backup con FreeFileSync e uno script impostato visualmente che sincronizza "a specchio" un disco su un altro, andando a modificare solo i file che sono cambiati dall'ultima volta Il backup sarà periodico, per esempio una volta a settimana oppure quotidiana, ma solo quando vengono fatte modifiche importanti ma "consolidate". E' inutile fare un backup se non si è modificato nulla. Il ritardo tra l'aggiornamento del backup consentirà eventualmente di recuperare una versione precedente di un file che venga magari per errore modificato in modo distruttivo oppure cancellato. Qui parliamo genericamente di backup ma nella realtà intendiamo operazioni di tipo incrementale o di sincronizzazione dove effettivamente vengono modificati solo i file che sono cambiati dall'ultima operazioni di sincronizzazione. Noi consigliamo di tenere - a parte, proprio fisicamente - un ulteriore backup, rinfrescato con una periodicità ancora più rarefatta. *** Riepilogo abbiamo in mente un fotografo non professionista che non abbia e non necessiti di una soluzione a se stante di rete tramite NAS che fotografi ed abbia un archivio corposo abbastanza da non essere contenuto nel disco di sistema del suo computer o superi le dimensioni di un moderno SSD che voglia contemporaneamente avere prestazioni (RAID 0) e sicurezza (backup) ma con la consapevolezza di fare le cose con i suoi tempi che non voglia spendere capitali esagerati per soluzione complesse e con funzionalità che non gli servono (tipo servizi di rete locale o geografica, server di rete, etc.) con il pieno controllo "visuale" di ogni parametro e la possibilità di modificare quello che vuole con i consueti strumenti a lui familiari del SUO sistema operativo (che sia Windows o Apple non cambia nella sostanza) naturalmente qui, in relazione alla corposità dell'archivio fotografico abbiamo strutturato un sistema con dischi da 18 TB (ma sul mercato arrivano anche quelli da 24TB a breve). Ma per esigenze minori si parte tranquillamente da dischi da 4 TB anche se, visto i costi dei dischi fissi meccanici odierni, meglio abbondare e puntare a dischi almeno da 8 TB l'uno. E' possibilissimo riutilizzare dischi già usati. Ma consigliamo di non pretendere che un disco fisso (sia meccanico che SSD) possa durare in eterno. Se ci fossero cose poco chiare o necessità di approfondimento, crediamo che nei commenti si potrà estendere il discorso.
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  9. Ecco il gioco promesso. A metà agosto vengo a sapere che il comune di Cumiana (nel pinerolese, dove ho vissuto per c.a. 40 anni), ha indetto un concorso fotografico, tema "Cumiana in uno scatto, paesaggi ed atmosfere", foto inedite, termine 30/9/23. 12 selezionate per calendario 2024, tra queste 3 premiate, max 2 immagini per partecipante. Non ho materiale già pronto, e poi visto che "Z riaccende la passione" (devo dire che per me è stato proprio così, magari complici altri fattori....), programmo un paio di uscite di buon ora ed una al pomeriggio. Scatta-scatta-scatta, scarta-scarta-scarta, PP-PP-PP, arrivo a queste 12. Quali 2 avreste scelto??? (e brevemente perchè) Tenendo conto che serviranno per un calendario e che la giuria, verosimilmente, non sarebbe stata composta da palati fini nikonland-style... Attenzione: commenti tipo "neppure una", "lascia perdere", "datti all'ippica", "mandagli la foto della patente che fai più bella figura", per quanto pienamente condivisibili, sono fuori tema. Queste avevo, e tra queste dovevo scegliere, mica sempre si coglie "l'attimo decisivo"... La soluzione a pag.46
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  10. Brevemente. La n. 1 perchè mi piace la foschia sui profili delle colline accentuata dal (quasi) controluce che contrasta con ombre e luci nette in primo piano. La n. 5 per il senso di disordine che emana.
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  11. Inizio commercializzazione : settembre 2023 25 lenti in 17 gruppi diaframma a 9 lamelle autofocus : STM stabilizzatore integrato : SI passo filtri : 95mm 1955grammi senza collarino del treppiedi, 316mm di lunghezza e 110mm di diametro massimo *** In roadmap da quando esiste la roadmap (all'inizio come 200-600), annunciato finalmente a giugno 2023 ma consegnato solo a partire da settembre. In lista d'attesa per i troppi ordini ricevuti. Ricalca nel range focale un venerando Nikkor degli anni '70, primo zoom supertele così estremo eppure portatile. Questo va oltre, contenendo il peso a vuoto - senza collarino del treppiedi - sotto ai due chilogrammi. nonostante non sia un obiettivo di classe S, non si é lesinato l'uso di lenti speciali (6 lenti ED e una asferica in chiusura di schema). E anche la costruzione è di livello esemplare con pochi compromessi (concentrati sul collarino del treppiedi che, pur migliore dei precedenti obiettivi di pari classe, non è inappuntabile). Ciò si riflette sull'impostazione dell'obiettivo che non si allunga, restando entro i 316 mm di base e sulle prestazioni ottiche, di primo livello su tutto l'arco focale. se i dati MTF appena cedenti sulla focale più lunga non vi convincono, provatelo. Vedrete che questo obiettivo eccede la categoria in cui Nikon l'ha posto (allineata a quella di 24-200 e 70-180). Ma soprattutto questo supertele va a completare una gamma di strumenti ottici che permettono ad ogni nikonista di trovare il suo. Un confronto dimensionale dice tutto : svetta sugli altro zoom ma non di troppo e comunque non è troppo impegnativo da portare in giro e da utilizzare. Nell'uso se ne apprezzano le qualità di autofocus e di capacità di dettaglio alle brevi e medie distanze. Si può duplicare ma non è prassi raccomandabile. Se si ha proprio bisogno degli 800mm meglio pensare all'800/6.3 o, al limite, al nuovo 600/6.3 con TC 1.4x. più che sulla costruzione abbastanza solida e sulla cronica mancanza di attacco Arca Swiss, ciò che non ci è piaciuto del nuovo collarino (che è comunque migliore di quello del precedente 200-500/5.6) è il sistema di "frizione" a bagno di foglio di plastica su cui sfrega attorno al barilotto dell'obiettivo. Quanto durerà ? E poi ? scoiattolo grigio di Claudio La Montagna gatto comune di Cismax libeccio in coda di Max Aquila Articoli di Nikonland : Nikkor Z 180-600mm f/5.6-6.3 : non è un obiettivo per snob !!! Nikkor Z 180-600mm f/5.6-6.3 : le fotografie Nikkor Z 180-600/5,6-6,3 e Nikkor Z 400/4,5 S : l'uno e l'altro...! e le gallerie fotografiche :
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  12. Commercializzazione: Luglio 2021 Peso: 630 grammi Diaframma: 9 lamelle Passo filtri: 62mm Messa a fuoco minima: 29cm (= f/4,5) Rapporto di Riproduzione: fino ad 1:1 Dimensioni : 140x85mm (lunghezza e diametro) Schema ottico: 16 lenti in 11 gruppi di cui 3 ED e 1 asferica, elementi trattati con Arneo e Nano Crystal coat e lente frontale con trattamento al fluoro, dotato di O-ring anti umidità Stabilizzazione: presente Struttura di messa a fuoco IF All'inizio di luglio 2021 Nikon se ne esce con i suoi due nuovi obiettivi macro per baionetta Z, denominati Nikkor MC (invece del consueto Micro Nikkor) Di fatto questo Nikkor Z MC 105/2,8 viene a sostituire sul mercato il modello AFS del 2006 che già su reflex manifestava il segno del tempo trascorso dalla sua progettazione. Come la maggior parte delle ottiche Z è semplicemente sconvolgente: misura pochi cm in più di lunghezza del predecessore, ma pesa 120g meno dell'altro, pur essendo composto da uno schema ottico con due elementi di più. Ma i veri nuovi parametri sono la sconvolgente silenziosità dei suoi motori stepper rispetto gli stridenti SWM del predecessore, oltre alla velocità dell' AF stesso, quasi da obiettivo da ritratto, che migliorerebbe ancora se il limitatore di range di fuoco, prevedesse una ulteriore posizione da 0,5 ad infinito. Come si vede, possiede oltre alla ghiera di messa a fuoco programmabile (per compensazione di esposizione o variazione diaframmi) anche un pulsante funzione, programmabile. Ed è uno dei pochi obiettivi Z della serie S, dotato di display su cui far apparire, a scelta, oltre alla distanza del soggetto su cui si opera la messa a fuoco, anche il diaframma, oppure (molto utile su questo obiettivo) la scala di rapporto di riproduzione raggiunto. Dotato di stabilizzatore interno, che in combinazione con quello sul sensore delle Z FX, produce un eccellente sistema a cinque assi, capace di tempi molto inferiori a quelli di sicurezza, nell'utilizzo a mano libera, che questo obiettivo invoglia a gestire. Nitidezza, brillantezza cromatica, assenza di distorsioni prospettiche, antiriflesso da urlo, grazie all'azione combinata di SIC, Arneo e Nanocrystal coating. Assenza di aberrazioni cromatiche, fanno di questo mediotele macro un Riferimento per ogni produttore di obiettivi fotografici, indipendentemente dall'utilizzo a cui lo si possa destinare, per nulla limitato a soggetti piccoli, assolutamente orientato (con le ovvie distinzioni per la sua specialistica propensione) anche alla fotografia di ritratto e di ambiente. Una delle eccellenze ottiche del corredo Nikon Z che muovono gli indecisi a passare a mirrorless: utilizzabile con lo stesso profitto anche su corpi DX, grazie allo stabilizzatore incorporato, assente finora sul formato APS-C delle Nikon Z attuali. Il prezzo di questo obiettivo, spesso oggetto di sconti, è pienamente giustificato dalle sue prestazioni. Ricordarsi della caduta di luce (comune ad ogni obiettivo macro) procedendo verso il massimo RR, che ne fa un f/4,5 quando si arrivi 1:1 a 29cm dal piano focale La perdita di focale (focus breathing) che al RR 1:1 lo porta ad essere un 70mm effettivo o poco più, viene compensata dal raggiungimento del RR progettato e non comporta alcun genere di disvalore: in macrofotografia conta prima di ogni altra cosa il raggiungimento delle dimensioni desiderate del soggetto inquadrato. Questo obiettivo va utilizzato con tutte le prerogative consentite dall'altissimo livello di migliorie apportate rispetto ogni altro macro di questa focale per fotocamere Nikon! Gli articoli pubblicati su Nikonland relativi a questo obiettivo, portano la firma di tanti redattori, tutti entusiasti: anteprima test sul campo Nikkor Z MC 105/2.8: habemus macro ! Nikon MC 105 e MC 50: la prova Nikkor Z 105/2.8 vs Micro Nikkor AFS 105/2.8: attorno 1:1 horses for courses: macro con MC 105 o con 100-400 recuperare la focale effettiva
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  13. Buonasera a tutti, appena iscritto e già rompo! All'ultimo dell'anno per giunta. Vedetela così, domani avrete modo di espiare le vostre tante colpe perpetrate nottetempo, guardando e maltrattando le mie immagini. Vi risparmio la mia storia, a partire dalla F2 Photomic e fino ad oggi, magari ne parliamo un'altra volta. Queste foto invece sono "del territorio" nel quale vivo. La prendo da vicino, poi, se vorrete, ci possiamo allontanare anche parecchio, ma qui si va nell'autolesionismo.... Perdonate l'ardire e... fatevi sentire.
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  14. PRO : obiettivo straordinario, perfetto, vale tutti i soldi che Nikon chiede (e sono molti !), se non fossimo incontentabili, renderebbe superflui tutti i medio-tele da ritratto. Sfuocato da sogno difetti ottici ? veloce, ben stabilizzato, sicuro, affidabile regge benissimo i teleconverter, di fatto si può duplicare per avere un 400mm f/5.6 decente ma con il TC 1.4x è un ottimo 300/4 VR non perde la messa a fuoco se si cambia focale, anche nel video. Anzi, nel video è solidissimo CONTRO : manca il classico astuccio in nylon/cordura, sostituito per economia da quello "floscio" sostanzialmente inutile. Per 3.000 euro ci si aspetterebbe che non lesinassero su una custodia che ne vale si e no una cinquantina 200mm, f/4 su Nikon Z9, ISO 250 se non fosse che nel frattempo è uscito anche il 100-400 che nelle mie scorribande in autodromo è stato il principale compagno della Z9 per centinaia di migliaia di fotografie (complice la demolizione dell'unica tribuna da cui potevo fare panning con il 70-200/2.8) e la disponibilità per usi più disimpegnati dell'onesto 24-200, ci sarebbero poche remore ad utilizzare quello che è uno dei migliori Nikkor Z finora presentati. Regge il confronto anche con il 135/1.8 Plena, che è certamente un obiettivo di una categoria a se. E non fa desiderare molto altro. Un peccato trascurarlo.
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  15. Servisse, di tematiche audio convenzionali e meno, siamo qua per parlarne. Le uniche cose di cui non discuto volentieri, é di certe proposte per audio-gonzi (tipo l'amplificatore con due valvole da 3.8 watt per canale, avvolgimenti in puro rame cileno bobinati a mano da vergini diciottenni certificate, a "soli" 250.000 euro oppure diffusori da 650 chilogrammi la coppia, nel cui prezzo di vendita, simile ad un attico a Milano, c'è anche la trasferta dall'Ohio di tre tecnici per l'installazione ...)
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