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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 26/02/2021 in Risposte

  1. Canon e Sony lo fanno. Vedrai che in futuro ci sarà l'opzione (magari non raccomandata) anche per Nikon.
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  2. É semplicissima da implementare, anche solo via firmware. Nikon dice che però preferisce esporre il sensore, protetto da vetro temperato al posto delle lamelle micrometriche dell'otturatore esposte a contatti accidentali, vento, sabbia (300 euro più manodopera più IVA per la sostituzione).
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  3. Direttamente dalla franchise Transformers, se la accendi si apre e diventa un robottone combattente .
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  4. La reflex più brutta del pianeta ? Pentax K1 Limited edition
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  5. Non saprei proprio dargli un titolo, ma per me il senso è chiarissimo. C'era la statua ed il gatto,così ho fatto diversi scatti. Sulle prime pensavo fossero meglio le foto in cui il gatto guardava me, ma quando si è girato verso la statua sono stato colpito dalla relazione che si è creata, la statua ed il gatto non erano più un semplice accostamento più o meno suggestivo, era presente un contrasto tra la sofferenza espressa dalla statua e lo sguardo, indifferente se non un po' malevolo, del gatto nero, quasi fosse un familiare (spirito maligno compare di streghe). Ho cercato di accentuare questa sensazione in postproduzione, in parte con l'ausilio di Silver Efex pro 2. La dissoluzione ai bordi rende a mio parere più evidente quel che volevo esprimere, accentrando l'attenzione sui due protagonisti, specialmente sul gatto. Questo è quello che è nella mia testa. Poi non so se è quello che arriva a chi guarda. Se vorrete dirmi la vostra...
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  6. Già, peccato che quel sensore e quelle lamelle sono le mie e vorrei essere io a decidere cosa rischiare. Probabilmente volta per volta. Il problema non è la sabbia o il vento a 100Km, situazioni nelle quali non cambiavo le lenti nemmeno con la reflex, ma pelucchi e particelle di polvere che si muovono al minimo spostamento d'aria, anche nell'armadietto di casa dove tengo macchine ed obiettivi. Cose, cioè, che non farebbero nulla alle tendine e sulle quali, potenzialmente, vanno comunque. Ma che non necessariamente sono clonabili perché non sempre stanno sul cielo azzurro senza dettagli! E che quando trovi, magari in uno shooting che ti è costato ben di più dei 300€+IVA, rischiano di compromettere il risultato. L'ultima volta mi è successo in montagna: un capello. Di traverso sul fotogramma. Così grosso che l'ho visto subito.... E' la solita storia: questi le macchine fotografiche non le usano e non ascoltano neppure quelli che lo fanno! Perché la lista delle cose implementabili via FW e non implementate è lunga un KM! A cominciare da un mirino 100% senza informazioni.
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  7. arrivato... fortunati ad essere nikonisti...
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  8. La comunicazione Nikon farebbe arrossire persino la Stasi
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  9. Tanto per divertirsi un po'. Ho avuto modo di andare più volte al Natural History Museum, a Londra, per lavoro/congressi negli anni passati. Naturalmente non mi sono lasciato sfuggire la loro collezione storica di modellini di Dinosauri. Sono riproduzioni fedeli di come si pensava fossero i Dinosauri al momento in cui veniva creato il modellino. Alcuni sono stati creati oltre cinquant'anni fa. Non tutti sono quindi accurati secondo le conoscenze di oggi, ma questo loro essere "vintage" per me ne aumenta il fascino. Vi propongo una "Marcia dei Giganti", cioè ho selezionato solo i modelli dei grandissimi erbivori, per dare coerenza all'immagine (il più alto misura 30cm). CLICCARE PER APRIRE, l'immagine in preview è un po' smorta. Sono in plastica piena, non sono colorati, ma sono colorabili, esattamente come gli aeromodelli. Io però preferisco tenermeli così come sono per due motivi: Primo: Hanno un'aria ancora più vintage e la cosa mi piace. Secondo: Non ho nemmeno metà della metà dell'abilità e della pazienza che servirebbero per fare un lavoro come si deve.
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