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  1. Dopo una lunga estate più dedicata al lavoro che alle vacanze, era venuto il momento di prendersi una breve pausa e un po' di svago. Con Paoletta abbiamo così deciso di mollare per un attimo i nostri impegni per ritagliarci una romantica tre giorni a Venezia, tornando in quella che è una delle più belle città del mondo e che, tra l'altro, possiamo facilmente raggiungere con poche ore di treno. Senza una meta particolare proprio perché desiderosi di riposo e di puro svago, ma decisi comunque a visitare oltre che i monumenti più famosi le zone della città turisticamente meno note e conosciute, ci siamo quindi abbandonati per le calli veneziane in lunghe passeggiate per godere delle bellezze della Serenissima e del tepore delle ultime giornate d'estate. Ovviamente per me è stata anche l'occasione per scattare qualche fotografia alla varia umanità che si incontra in un luogo così visitato ed affollato, indirizzando il mio obiettivo più verso la gente che popolava la città che ai suoi meravigliosi monumenti arcinoti e fotografati ogni giorno da migliaia di turisti. Così, dopo aver girato per un po' fino a raggiungere San Marco, osservata l'enorme folla scomposta e vociante che gremiva la piazza ... 1. ... è stato un tutt'uno scappare di là alla ricerca di qualche angolo più tranquillo e silenzioso, ed osservare come altri vivono questo straordinario luogo con maggiore rilassatezza e distacco così come volevamo fare noi. Girare per Venezia significa anche scoprire scorci che non ti aspetti di vedere se non in qualche vecchia città anglosassone della rivoluzione industriale dei primi dell'Ottocento (o almeno a me ha dato questa impressione) ... 2. ... dove la passione per il football dei suoi residenti è ben nota, così come l'abitudine a sostare lungo le strade a rilassarsi. 3. Ma anche i pontili lungo i canali possono ispirare la voglia di farsi un sonnellino per riposare dalle fatiche di un lungo viaggio (Municipale permettendo) ... 4. ... così come un prato può diventare il posto giusto per un momento di raccoglimento e meditazione. 5. C'è poi chi preferisce passare il tempo a contemplare il via vai nel Canal Grande ... 6. ... e chi approfittando dell'ultimo sole del pomeriggio se ne va a passeggio nei campielli silenziosi grazie al giorno di chiusura dei locali che vi si affacciano. 7. Anche gli operatori ecologici trovano il momento per una pausa durante il loro faticoso lavoro quotidiano ... 8. ... mentre un bambino non perde l'occasione per giocare fra i cuscini di una panca nel ristorante dove ha mangiato. 9. E intanto che un gondoliere effettua le sua ultima corsa prima della sera ... 10. ... e gli immancabili piccioni della città sostano nei pressi di un mercatino vicino al suo orario di chiusura ... 11. ... anche i madonnari abbandonano il loro "luogo di lavoro" in una calle che appare ormai deserta. 12. E' arrivata la sera e si fa ritorno a casa ... 13. ... e mentre alcuni turisti completano gli ultimi acquisti ... 14. ... un altro (texano?) è attratto da ciò che ha visto in una calle cieca. 15. E' allora arrivato anche per noi il momento di terminare il lungo peregrinare per la città. E mentre una inaspettata Monna Lisa campeggiante su una parete sembra interrogarci con in mente la stessa città che abbiamo in lungo e in largo visitato ... 16. ... stanchi, ma felici ed appagati dall'aver goduto di un luogo così straordinario, facciamo ritorno in hotel con in macchina un bel po' di scatti raccolti durante la giornata. Però che fatica inseguire i soggetti delle nostre fotografie! 17.
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  2. Ciao Silvio. Non mi ritengo un esperto ma un commento lo scrivo lo stesso. Per prima cosa vorrei farti i complimenti per sperimentare un genere non propriamente tuo. Rimanere sui propri passi è molto appagante specie quando si riscuote approvazione e le tue libellule ne sono un esempio. Sulle foto presentate: la seconda è per composizione quella che mi piace di più; la quarta avrei eliminato la parte superiore facendo sparire la ringhiera. Penso che ciò valorizzerebbe il ciclista . La terza potrebbe essere interessante con una inquadratura più ampia dove la figura umana si “perde" tra le linee architettoniche. La quarta non mi sembra significativa. Forse presa di lato con le linee delle scale che collocano quella che sale sopra a quella seduta. In ogni caso persevera che ne vale la pena...
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