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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 19/08/2018 in tutte le aree

  1. E' un discorso che dibattiamo da 15 e più anni, cioè dall'uscita della D70, primo vero successo di Nikon in formato DX dopo la D1. Ma oggi il 90% delle vendite mondiali di macchine DX è composto da entry-level o da modelli vecchi scontati, acquistati al centro commerciale oppure online da chi è interessato solo al prezzo e non alla tecnologia. Apparecchi per cui nel 90% dei casi non viene aggiunto alcunchè di altro (la media di obiettivi per macchine DX è desolatamente inferiore ad 1.5x) e che nella gran parte dei casi sono destinata in 1-2 anni a finire nell'armadietto, sostituiti dagli omnipresenti smartphone. Le necessità della gran massa dei possibili proprietari oggi non è fotografare ma comunicare. Una rinascita di questi sistemi potrebbe teoricamente passare per apparecchi sempre connessi online in grado di pubblicare in tempo reale e senza passare per uno smartphone su Whatsapp o su Facebook. Ma ancora, nei più casi questi "fotografi" non pensano alla qualità dell'immagine - che una volta pubblicata viene dimenticata - ma alla velocità e semplicità di comunicazione. Samsung ha provato a fare dei Galaxy formato fotocamera, ed ha risolto direttamente cedendo l'intera divisione fotografica (ha ceduto persino le stampati, figuriamoci il vantaggio della fotografia nell'intero ecosistema Samsung). Quindi obiettivi formato DX specifici perchè ? Per l'entry-level ? Nikon ha dimostrato di poter fare un bel 10-20 e un discreto 70-300 DX a pochi soldi, compatto e di qualità (ottica). Ma venduti a prezzi per cui i margini sono risibili (quanto, 20-30 dollari al pezzo ?). Per ogni Ferrari venduta, FCA guadagna 70.000 euro, per ogni Punto, 140 euro. E infatti Ferrari aumenterà le vendite nel prossimo triennio, la Punto è stata tolta di produzione. Eppure è stata venduta a milioni di pezzi. La D850 è in lista d'attesa negli USA da un anno, venduta a 3296 dollari come al lancio. La D3400 si trova in pronta consegna ovunque, a 408 dollari in kit ... Un 500mm DX compatto ? L'unico marchio che oggi sta investendo pesantemente in obiettivi DX di fascia alta è Fujifilm. Che ha una quota di mercato imprecisata tra il 2 e il 3% il cui grosso è composto da macchine "compatte" ad ottica fissa (le X100 nei vari modelli). Ha prodotto recentemente un 200mm in formato DX che pesa solo due o tre etti meno del Nikon FX, è marginalmente più compatto, costa più o meno uguale (6000 euro più il teleconverter). Quanti ne venderanno ? Due o trecento pezzi ? Sufficienti ad ammortarne il costo di sviluppo ? Dubito. In formato DX un 500mm è spesso troppo lungo. Meglio che sia FX e che si possa montare su una macchina FX. Se uso un 500/5.6PF su una D850, girando una ghiera, croppo 1.2x, ed ho un 600mm con 36megapixel, rigiro e croppo 1.5x, ed ho un 700mm con 22 megapixel. Rigiro la ghiera e torno a 500mm, in 45 megapixel. Ma poi chi comprerebbe un 500mm in formato DX pensando alla incompatibilità di un suo futuro passaggio in FX ? Quindi 100 volte meglio per Nikon investire in un 500mm FX che potenzialmente può vendere a migliaia di pezzi. Fujifilm non può perchè un sistema FX non ce l'ha. E la richiesta per un 500m per la GFX è sottozero (e certo non sarebbe né compatto né economico). E ancora, considerando la D500 di cui parla Massimo, per la stessa cifra, il fotografo non specializzato, perchè dovrebbe preferirla alla D750 (o equivalenti future evoluzioni ) ? Per il gusto dei 10 scatti al secondo ? Si, come lui qualche altro centinaio di fotografi. Infatti la D500 praticamente non si vende più da nuova e la stessa Nikon è stata a lungo dubbiosa sul produrla o meno. No, mi dispiace, il formato DX è morto ma ancora non lo sa. Cammina per inerzia. Come la Merzario Trasporti i cui container si sono visti per dieci anni in strada dopo che la società è fallita. Ci vorrà qualche anno perchè si fermi ma sostanzialmente in futuro ci saranno solo compatte in formato APS-C. Ma anche li, si spingerà per formati più grandi, più costosi, più redditizi. Per quell'epoca Nikon penserà seriamente ai formati più grandi per sostenere il fatturato (meno pezzi, più costosi, con più margine unitario, per un mercato sempre più elitario e di nicchia, i cui fotografi, sessantenni, hanno già tutto il desiderabile).
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  2. L' Emilia Romagna è ricca di suggestive cascate, perché quindi non visitarle tutte e... fotografarle?! Iniziamo con la: Cascata di Moraduccio (Cascata del Rio dei Briganti) Si trova lungo il fiume Santerno, al confine tra le province di Bologna e Firenze, percorrendo la provinciale Montanara per il Passo della Futa. Frazione di Moraduccio, comune di Castel del Rio. In estate è affollato come Rimini ma di mattina presto e dopo le 19:00 si riesce a fotografare bene, senza gente e senza forti contrasti
    1 punto
  3. scherzi a parte, l'introduzione di nuovi flash Nikon potrebbe finalmente significare la svolta con lampeggiatori radiocontrollati con ricevente integrata e trasmittente a slitta, invece che su improbabili prese ormai obsolete, come è attualmente strutturato l' SB5000... non certo campione di vendite tra i lampeggiatori TTL oggi in commercio
    1 punto
  4. Le Piscine naturali del fiume Rabbi sono state citate dal Finacial time come uno dei luoghi più suggestivi per la balneazione in Italia. A circa un chilometro da Premilcuore lungo il fiume Rabbi si possono incontrare tre cascate denominate rispettivamente, Le Grotte Urlanti , La Cascata della Sega e La Seghina, nel Parco delle Foreste Casentinesi. Quello che ho potuto fotografare il giorno dopo Ferragosto, sono alcune pozze e la Cascata della Seghina, in quanto al momento poco frequentata. Il resto mi riprometto di visitarlo con più calma in autunno.
    1 punto
  5. Eccoci alle Cascate del Doccione, le più alte del modenese. Sono sul Rio Fellicarolo ad un altitudine di 1190 mt. un dislivello di 120 mt. e sono accessibili a tutti.
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