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Mostra il contenuto con la massima reputazione di 02/10/2017 in tutte le aree

  1. Rosita Lipari è testimonial Nikon per la wedding photography ed e’ stata uno dei beta-tester per la Nikon D850, nonche’ uno dei professionisti Nital nella kermesse di presentazione alla stampa ed al pubblico di questa ultima reflex che ha aiutato a sviluppare. Sono andato a trovarla a Linguaglossa, alle falde dell’Etna, nello studio fotografico Primopiano Photografica, che gestisce insieme al marito Michele Lo Giudice fotografo anche lui, non perche’ donna/fotografa/siciliana scelta da Nikon come wed-testimonial, ma per il fatto di aver scorso nel suo sito il portfolio dei suoi lavori ed esser stato fortemente colpito dall’intenso profumo di umanità che traspare dalle foto, dove spesso è il contesto ad essere protagonista, prima ancora degli sposi, in modo tale da consentir loro, sfogliando l’album, di poter rivivere le stesse emozioni provate in quel momento, tanto quanto ad ogni altro osservatore di quelle foto. Allora voglio conoscerla di persona: mi accoglie insieme a Michele e dopo le presentazioni di circostanza, la prima cosa che tiene a dirmi è che i lavori sono realizzati da entrambi, marito e moglie e gestiti in prima persona fino alla stampa. Portandomi in giro per lo studio è proprio il plotter Epson una delle prime cose che mi fanno vedere e subito dopo, orgogliosamente, le stampe in fine art da loro realizzate. Inoltre, mi dicono, spesso consegnano il lavoro finito proprio sotto forma di stampa per singole foto, opportunamente ed elegantemente inserite su passepartout e contenitore. Una cura elevatissima per la presentazione del proprio lavoro non puo’ che essere indice di grande considerazione per lo stesso e deve passare per la (a volte difficile) accettazione dei committenti, penso tra me: quindi chiedo loro come si comportino nel delicato momento del primo incontro con i clienti per definire le modalità e le particolarità della futura cerimonia. La risposta è netta e chiarissima: Rosita e Michele desiderano interfacciarsi con i loro clienti solo se intuiscono di poter ricreare ogni volta quella situazione di confidenza e reciproca emotività che poi traspare dalle loro foto. Sono e fortemente vogliono esser considerati dei reporter, fotografi che organizzano IL racconto per immagini: per poter riuscire hanno altrettanto bisogno della partecipazione degli sposi, tanto quanto essi hanno necessità della loro attenzione. Il concetto mi viene piu’ volte rimarcato ed infine, sintetizzato in maniera perfetta da Rosita, in questi termini: “la fotografia di matrimonio vive di uno scambio di emozioni, gli sposi ed i loro invitati si offrono al fotografo mettendo a nudo la propria anima, affinche’ il fotografo riesca a manifestarla nelle sue immagini” Ineccepibile. Insieme alle stampe Rosita ha piacere nel mostrami al computer un matrimonio per intero, ed è qui che mi convinco della mia impressione iniziale: non si tratta solamente di colpo d’occhio e capacita’ di fermare attimi speciali, grazie al fatto di scattare insieme ed in luoghi anche ben differenti allo stesso momento, ma la loro capacità comprende anche l’eleganza nell’organizzazione di ogni immagine utile ( e soltanto quelle) alla definizione del racconto che si è dipanato nella loro mente oltre che davanti ai loro occhi, che ha emozionato i fotografi, forse tanto quanto i loro stessi soggetti. Una storia che accompagnerà per sempre la vita delle persone ritratte. Usciamo a prendere un caffè al bar vicino, quasi ogni persona che passa per la via li saluta: segno dell’importanza che un fotografo di cerimonia assume all’interno di una comunità, quanto gli officianti le stesse cerimonie, probabilmente. Rosita mi racconta con grande semplicità come siano loro stessi stupiti per il grande impulso fornito alla loro attività da questa opportunità conferitale da Nikon, per il semplice fatto di esser stata notata (dopo la vittoria in importanti photo contest) da Nikon Singapore che l’ha voluta come testimonial: da quel momento il loro intento va nella direzione esclusiva del wedding e lo confermano i lavori in tal senso loro commissionati in posti diversamente inimmaginabili, come in India e a Singapore stessa. Mi dice: “riceviamo richieste per matrimoni in maniera continua e costante, mi dicono che gli piace il mio stile… ma io non lo so che stile sia il mio, fotografo nel modo in cui intendo e so fotografare e non potrei fare diversamente…” Allora glielo suggerisco io cosa penso piaccia subito delle sue foto: la sensazione offerta da quelle immagini lontane dall’altare, sui parenti e sugli amici, i quali vivono e sentono quel matrimonio, consapevoli del fatto che in quel momento si verifica un passaggio di vita, dopo il quale le cose saranno per sempre differenti; la definizione dell’attimo preciso nel quale questo evento accada, negli occhi degli sposi che si preparano, che si incontrano, che si abbracciano e baciano, manifestando ogni grammo del sentimento che stanno provando, gioia, tristezza, sorriso, lacrime, smarrimento, estasi. La capacita’ di raccontare il tutto con una visione dei fatti filmica: Rosita e Michele riprendono quasi sempre in inquadratura orizzontale ed in luce ambiente e organizzano cosi’ il lavoro di composizione: questo aspetto incide molto sulla capacita’ di ambientazione del soggetto rispetto il contesto circostante, anche se del tutto estraneo alla vicenda, ma da quel momento assolutamente assorbito dal racconto. Gli stessi obiettivi utilizzati, quasi esclusivamente fissi ed extraluminosi, come il 24mm, il 35mm, il 50mm (che Rosita “sente” particolarmente ed usa prevalentemente) e l’85mm tutti f/1,4 consentono proprio questo vantaggio compositivo, unitamente allo zoom 70-200/2,8 che nella loro borsa non deve mancare mai. La sua cifra espressiva? Secondo me la capacita’ di far accettare frequenti fuori fuoco sul primo piano rispetto al soggetto inquadrato, invece che sul secondo piano, come la nostra mente è abituata a considerare con maggiore facilita’ percettiva. Talvolta addirittura gli sposi fuori fuoco ad accentrare attenzione sugli elementi che in quella inquadratura, prepotentemente, richiedono. Ho fatto loro anche una domanda alla Marzullo: “la cosa piu’ facile da fare nel vostro lavoro e quella piu’ difficile” Mi hanno risposto, insieme, “quella più facile è creare il giusto rapporto col cliente…. quella più difficile… far capire la nostra visione” Poi mi hanno detto, sempre all’unisono: “difficile e’ quando mi chiedono di realizzare delle foto in posa: non e’ il nostro modo". Il coraggio delle proprie scelte, concludo io, è la cosa più difficile da mantenere nel lavoro: e Rosita Lipari da Linguaglossa, over the world, mi pare che possa dire di essere soddisfatta di sé. Mi sa che questa storia non si fermerà qui. Max Aquila per Nikonland 2017
    4 punti
  2. Amarcord delle ottiche passate sulle mie fotocamere Nikon
    2 punti
  3. Ciao a tutti, come mio primo post sul nuovo Nikonland metto qualche immagine scattate alla fine di Agosto ai pivieri tortolino, che dopo l'estate passata principalmente nel nord europa dove si riproducono, verso la fine di Agosto iniziano il viaggio che li porterà in Africa ed alcuni sostano qualche giorno sulle nostre montagne. Immagini scattate con Nikon D4 e 200-400 vr.
    1 punto
  4. La natura selvaggia del continente nero, per quanto l’uomo l’abbia ridimensionata e ristretta, e’ uno degli ultimi limiti: e’ la dove la nostra civilta’ diventa piccola e lontana e la forza del paesaggio incontaminato e primitivo ci soggeziona ancora. Nicolas Lotsos ci presenta questa lontana realta’ con tanta passione e forza espressiva. Lotsos oltre ad essere un manager di giocatori di basket e’ anche un fine art fotografo. Viaggia spesso in Africa, la quale gli ha offerto esperienze di vita uniche e lo ha anche premiato di vari riconoscimenti fotografici internazionali. La fotografia della natura e della vita selvaggia, delle varie tribu’ e delle persone che le popolano, ha come obbietivi la salvaguardia, la mobilitazione dell’ opinione pubblica e soprattutto offrire aiuto. Nel 2010 diventa protagonista di un’ iniziativa nelle scuole di Kimbera raccogliendo aiuti tramite il suo blog. Dal 2010 fino ad oggi ha vinto moltissimi premi. Quello pero’ che lo ha reso famoso e’ stato il riconoscimento come SPIDER AWARDS WINNER 2012 nella Wildlife category, 1o posto. Ho raccolto qua alcune delle sue foto che rappresentano il suo lavoro. 2012 SPIDER AWARDS WINNER, Wildlife category. Per approfondire di piu’ potete visitare il suo sito: www.nicolaslotsos.com NOTA: Tutte le foto sono (c) di Nicolas Lotsos.
    1 punto
  5. Buon lavoro (intendo quello di Max) e bella presentazione. Non conoscevo il lavoro di Rosita Lipari. Trovo certe immagini molto belle con la maniera alla ''street''.
    1 punto
  6. Camera Chiara mi sembra il più rappresentativo di quello che si dovrebbe trattare in questo club. Qualcuno non è d'accordo ?
    1 punto
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