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1942: Prokofiev, Copland & Poulenc - Benjamin Baker/Daniel Lebhardt


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1942: Prokofiev, Copland & Poulenc
Benjamin Baker, violino
Daniel Lebhardt, pianoforte
Delphian 23 aprile 2021, formato 44/24

***

Il programma di questo disco si compone di tre sonate per violino e pianoforte composte nel 1942.
Questa "coincidenza" lega le tre sonate, per il resto completamente dissimili e di compositori che hanno poco in comune tra loro se non una presenza nella città di Parigi (Copland per il perfezionamento con Nadia Boulanger, Prokofiev, esule durante la rivoluzione, Poulenc, beh, ci è nato e vissuto ed è sepolto a Parigi).

Nel 1942 l'America era in guerra sui due continenti, la Francia era occupata dai tedeschi, Prokofiev era sfollato agli Urali come gran parte dei moscoviti non indispensabili allo sforzo bellico (durante l'inverno i tedeschi avevano tentato di prendere la città, senza successo).
Ma in fondo nessuna delle tre sonate ha caratteri legati al momento storico, anzi, si inseriscono nella normale produzione dei tre compositori.

Copland si é dedicato questa sonata nei momenti liberi della composizione di una colonna sonora.
E', delle tre sonate, la più moderna, libera e lineare. Come sempre per questo compositore, permeata da temi folkloristici e idealismo americano.

Graffiante e vigorosa quella di Poulenc ma non priva di momenti lirici di forte intensità e bellezza già nel primo movimento "allegro con fuoco".
I biografi dell'autore legano l'intermezzo mediano e tutta la sonata alla memoria di Federcio Garcia Lorca.
Completata il giorno di Pasqua del 1943 e presentata dall'autore stesso in prima assoluta nel giugno successivo come sfida all'occupazione tedesca.
Avrebbe qualche influenza dalle sonate di Brahms, che Poulenc studiò in preparazione dei suoi tentativi di dedicarsi a questa forma.

Sicuramente la seconda sonata per violino e pianoforte di Prokofiev rappresenta la composizione più strutturata delle tre. E questa è stata definita mentre l'autore si dedicava alle musiche patriottiche della colonna sonora del film di Eisenstein dedicato all'eroe nazionale Alexander Nevskij.
Prokofiev scrisse alla moglie di essersi ispirato alla sonata in Re maggiore di Handel anche nella struttura adagio-allegro-adagio-allegro.
Prima della esecuzione, avvenuta nel 1944, passò per la revisione di David Oistrakh che ovviamente la eseguì poi in pubblico.

Ascoltandola oggi, sinceramente non si pensa che sia stata scritta durante la guerra (l'umore di Prokofiev mutò scrivendo le cosiddette sonate di guerra per pianoforte e poi le ultime sinfonie, incupendosi sempre più più per l'oppressione ideologica del regime che per la guerra patriottica contro i tedeschi) e potrebbe anche essere stata scritta nel felice periodo di Parigi.

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I due interpreti danno una rappresentazione molto fresca e brillante delle tre sonate.
Non vedo punti deboli, sebbene esistano tante altre edizioni alternative.
Credo che la giovane età e la presenza "nel nuovo mondo" però permetta loro di caratterizzare al meglio la più progressista sonata di Aaron Copland.

Comunque è un disco che mi è piaciuto molto fin dal primo ascolto e che ho riascoltato molte volte prima di scriverne.
Ve lo consiglio anche se non conoscete questa musica (ma dovreste).

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Registrazione chiarissima ed equilibrata.

 

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