Macro sul campo, scelta della focale.
ATTENZIONE, Questo articolo è completamente Spider free, ci sono fiori ed insetti, ma nessun ragno, quindi pienamente fruibile anche dagli aracnofobi
Con l'arrivo imminente della primavera (si spera!) si entra nella stagione migliore per la macrofotografia. Supponiamo di aver deciso di darci seriamente alla macro, l'anno prima ci siamo letti degli articoli su nikonland, abbiamo giocato con tubi e lenti, abbiamo deciso che la macro è divertente e vogliamo finalmente fare il passo: acquistare un vero macro.
La scelta è ampia in casa Nikon come altrove, come si può vedere dalla guida all'acquisto del nuovo da me redatta sempre qui su Nikonland, per non parlare dell'usato.
Potremmo ugualmente avere il problema di quale lunghezza focale scegliere per il nostro macro: Lasciando da parte le questioni di prezzo, vista la possibilità di bilanciare i costi maggiori delle focali più lunghe rivolgendoci all'usato, concentriamoci invece sulle diverse caratteristiche che possono far preferire una focale all'altra. Non parliamo di perciò di specifici modelli ed il discorso vale indipendentemente dalla marca delle nostre fotocamere, che siano Nikon, Fuji Sony e... pure Canon . Non discutiamo nemmeno di schemi ottici o qualità di immagine. Quel che vogliamo è avere un'idea di come si comportano le diverse focali, per poter decidere quale è la più adatta ai nostri scopi.
Prima di iniziare la discussione sono necessarie delle precisazioni, la prima è che quel che segue riguarda solo la macro naturalistica sul campo, non la macro in laboratorio nè lo still-life. La seconda è che come tutti anch'io ho opinioni e preferenze, per cui se alcuni dati sono indubbiamente oggettivi, alcune conclusioni sono influenzate dal mio modo di fare macro, voi potreste essere d'accordo oppure no.
Le lunghezze focali. Salvo eccezioni, gli obiettivi macro si dividono in tre gruppi: I Normali (focale 50-60 mm) i Tele corti (90-105mm) e i Tele lunghi (180-200mm), esiste poi il Sigma 150 che è un po' particolare, a causa della variazione della focale effettiva con la distanza come resa dell'immagine è più vicino alle lunghe focali alle distanze medie mentre tende a somigliare ai tele corti alla minima distanza di messa a fuoco. Le caratteristiche variano un po' se abbiamo fotocamere a formato pieno o Aps-C, ma il discorso di base rimane sempre valido.
I Normali da 50-60mm: Sono piccoli e relativamente leggeri, la focale da 50-60mm permette di contestualizzare il soggetto. Per contro a parità di copertura d'immagine la distanza è minore rispetto agli altri obiettivi, questo rende più laborioso gestire la luce, che sia naturale o flash, e dovendo avvicinarsi molto per avere dei rapporti di riproduzione soddisfacenti, si rischia di far fuggire soggetti vivi e reattivi. Non sto affermando che non si può usare un macro normale per far di tutto, solo che è più complicato. Inoltre l'angolo di campo più ampio fa sì che lo sfondo possa risultare più confuso, un problema se si vuole far risaltare il soggetto.
Io non uso quasi mai obiettivi normali per la macro sul campo, soprattutto perchè faccio foto quasi solo ad animali. Per le foto ai fiori, con qualche accortezza si possono ottenere buoni risultati. Va tenuto presente che essendo vicini al soggetto vi dovete abbassare parecchio per non schiacciare il fiore sul terreno, che esteticamente non è gran risultato.
Croco, con un 50mm macro
Difficile avvicinarsi ai soggetti con i 50-60mm
Ma non impossibile (Aromia moschata).
Differenze nella resa dello sfondo a parità di rapporto di riproduzione alle diverse focali
I tele macro da 90-105mm. Hanno dimensioni e pesi ancora ragionevoli, quelli nuovi sono stabilizzati, permettendo a volte di scattare a mano libera. Hanno una distanza di messa a fuoco (e di lavoro) superiore, per cui diviene tutto più agevole. Lo sfuocato diviene più gradevole che con i 50-60mm. Vanno molto bene per riprendere fiori ed insetti, anche piccoli, con un po' di accortezza, è anche possibile riprendere dettagli di soggetti più grandi (specialmente la mattina presto, quando gli insetti sono "freddi" e reagiscono lentamente) creando immagini d'effetto. Se non si hanno esigenze particolari sono probabilmente la scelta migliore. Qui sotto foto con dei 105mm Nikon e Sigma
A mano libera.
su cavalletto
Con un po' di accortezza... cavalletto
Stava "scaldando i motori", dopo qualche minuto si sarebbe involata. Appoggiato ad un tronco.
I tele macro da 180-200mm. Sono i più grossi e piuttosto pesanti, nella maggior parte dei casi obbligano all'uso del cavalletto, anche se motorizzati sono (molto) lenti a mettere a fuoco; la maggior parte è fuori produzione o comunque difficile da trovare. Sono per gli irriducibili della macro. I vantaggi stanno nella maggiore distanza di messa a fuoco che permette molte cose: si può scattare a soggetti più grandi e reattivi come le farfalle e le libellule, ma anche gli anfibi e i rettili, con minori possibilità che fuggano, di avere rapporti di riproduzione soddisfacenti anche quando non ci si può avvicinare troppo ai soggetti perchè magari sono in mezzo ai cespugli fitti, dove avvicinarsi smuoverebbe i ramoscelli provocando la fuga del soggetto (pensiamo anche alle ragnatele, quanto possono vibrare se urtate inavvertitamente) .i soggetti sono inavvicinabili oltre un certo limite. Essendo più lontani la parallasse rende più facile portarsi all'altezza del soggetto. L'angolo di campo ristretto isola i soggetti in maniera molto più marcata, attenuando molto o addirittura facendo svanire lo sfondo. Anche se i tele macro oggi arrivano ad un rapporto di riproduzione di 1:1, ma per quanto ho scritto sopra, e anche perchè come tutti i macro riducono la focale effettiva con la distanza, a mio parere questi tele macro si sfruttano al meglio con soggetti "grossi" ed a rapporti di riproduzione inferiori. Non che si comportino male alle minime distanze, al contrario possono permettere anche immagini creative. Sono i miei macro preferiti. quelli che uso praticamente sempre anche perchè i soggetti che preferisco sono proprio quelli per i quali i tele macro danno il meglio. Il Sigma 150, è meno spinto, ma più gestibile, specialmente la versione OS. Foto scattate con 180mm e 200mm macro/micro Nikon e Sigma. Su treppiedi.
Pieride al mattino presto
Bruco di Macaone su stelo di Ombrellifera
Cavalletta Tettigonide
Cavalletta Acridide
Libellula depressa maschio
A proposito di sfondi :
Immagine di Sympetrum appena uscita dalla ninfa
Sympetrum fonscolombii femmina
Si accoppiavano in mezzo alle canne, inavvicinabili senza smuoverle e farle fuggire.
200 micro da vicino
Poi ci sono foto macro che non si possono fare con i macro, come ad esempio queste:
Qui ci vuole una focale più lunga, ma che metta a fuoco abbastanza vicino, i tele da 300-400mm a messa a fuoco ravvicinata sono la soluzione ideale, spesso con montato un Tc14. Per non parlare dello sfuocato ...fantastico.
C'è anche un altro tipo di macro, quella con i grandangoli, che può essere veramente spettacolare, ma... ne parleremo un'altra volta, se vi interessa il discorso.
Spero di essere stato utile e, se ho dimenticato qualcosa, volete sapere di più, o avete dei dubbi, oppure non siete d'accordo , scrivetelo nei commenti che farò del mio meglio per chiarire.
LINK UTILI
TUTORIAL:
La mia macrofotografia. Di Silvio Renesto
GUIDA ALL'ACQUISTO dell'obiettivo macro per la nostra Nikon
TEST OBIETTIVI
Su nikonland.it:
Nikon Micro 40mm f/2.8 G : il micro-macro.
Nikon Micro 85mm f/3,5 G ED VR DX .
Nikon Zoom 70-180 Micro Nikkor, un macro tuttofare?
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Su nikonland.eu
Nikon 200mm f4 AfD ED micro-nikkor e Sigma 180 APO Macro
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