will hunting - genio ribelle ...
Nella lunghissima tradizione di obiettivi Micro Nikkor la focale degli 85mm conta solamente due esemplari,
quello al centro di questo "gruppo di famiglia in un interno"
mentre l'altro e' il complesso e forse piu' unico che raro PC f/2,8
Roby Casetta, decano di Nikonland,
possedendo il primo dei due, ha voluto affettuosamente prestarmelo perche' lo mettessi alla frusta (come ho fatto e continuero' a fare con tutto il materiale per baionetta F su cui riesco a mettere le zampe): sono certo che mi avrebbe prestato anche il piu' famoso, se solo lo avesse avuto.
E' quindi grazie alla sua generosita' che ho usato per un mese abbondante questo
Nikon AF-S Micro Nikkor 85mm f/3,5 ...(& altra mezza dozzina di acronimi)
Si tratta di un compatto (9.85cm) e leggero (355gr) mediotele made in China, disegnato nel 2009 per il formato DX (127,5mm eq.in FX)
che con il paraluce HB37, (anch'esso come il barilotto dell'obiettivo in policarbonato) porta la quota totale a 14cm di lunghezza
dotato sul lato sinistro dei selettori per AF/MF e per l'attivazione o disattivazione del sistema VR da cui e' assistito
e strutturato in uno schema IF (internal focusing= nessuna traslazione del barilotto) di 14 lenti in 10 gruppi una delle quali ED, sistema antiriflesso SIC
diaframma a nove lamelle dall'insolito valore a tutta apertura di f/3,5 (che consente di ottenere un diametro filtri da 52mm, standard Nikon) che si spinge a f/32 per tutti gli scopi per i quali una cosi' piccola apertura possa servire in fotografia: prevalentemente still-life in studio con luci flash.
Spicca accanto alla presenza dell'utile VR invece l'assenza del limitatore di range del motore SWM di messa a fuoco:
condizionante negativamente in molte occasioni nelle quali l'obiettivo non riesce a fermare la maf nel punto auspicato e comincia un fastidioso "hunting" della stessa.
Un Micro Nikkor che si rispetti arriva vicino vicino al soggetto ed anche questo 85/3,5 non fa eccezione, arrivando al fatidico RR di 1:1 a 286mm tra soggetto e piano focale che corrisponde ad una distanza operativa utile di 14cm tra filettatura filtri e soggetto (o solamente 9,5cm a paraluce innestato).
La ghiera di maf manuale, perfettamente dimensionata, non ha una entusiasmante escursione tra infinito ed i 286mm di minima maf: meno di 90° separano RR 1:1 da 1:2 che corrisponde ad una distanza di maf di 350mm .
Cio' non e' elemento importante durante una focheggiatura automatica, ma in tante occasioni nelle quali convenga mettere a fuoco manualmente per cercare una precisione massima sul soggetto, se per esempio fuori del campo delle cellule AF della fotocamera, puo' comportare una meno agevole operativita'.
Recentemente ho trovato una maggiore attenzione a questi aspetti sul piu' economico Micro 40/2,8, cosa che mi ha fatto ritenere che i due obiettivi siano progettati per diverse destinazioni, pur nello stesso ambito.
-----------------------------------------------------------------
Un 85mm, mediotele da 18,5 gradi di copertura, è il mio obiettivo preferito per i panorami da cartolina
e questo Nikon non fa una piega quando lo si utilizzi con messa a fuoco ad infinito, nonostante sia un Micro Nikkor
tanto quanto con le inquadrature a medie distanze...da 85mm appunto
Ovviamente pero', con la sua maneggevolezza fin troppo "eterea", spinge ad avvicinarsi progressivamente al soggetto,
e in men che non si dica, si raggiunge la distanza minima,
spesso tentando anche di forzarla oltre il consentito...
....talvolta producendo noia nel soggetto inquadrato...
talaltra... allarme
se non anche ...peggio...
In ogni caso, otticamente, un obiettivo lineare e ben corretto, sia in termini di contrasto e nitidezza
sia per la distorsione, inavvertibile fino a RR di 1:2
minima al massimo RR di 1:1 (fatte salve eventuali tolleranze di parallelismo in inquadratura)
Insomma, testato in DX sulla mia Nikon D810, un obiettivo che rispetta le prerogative progettuali che parlano di una lente facile da utilizzare sia per la "macrofotografia da passeggio" , sia per la valorizzazione di particolari delle inquadrature normali, a rapporti di riproduzione da fotografia generalista
Quello che connota maggiormente un obiettivo moderno per la macrofotografia non professionale (cioe' con soggetti e sistemi di illuminazione specifici per RR particolarmente elevati) e' o dovrebbe essere oltre alla gia' menzionata maneggevolezza, una movimentazione autofocus all'altezza della situazione, ove dell'AF ci si possa servire (in certe condizioni di macroripresa e' effettivamente impeditivo usare l'AF).
Ecco... con soggetti per i quali sia l'inquadratura il principale motivo di applicazione quindi per cio' stesso
il Micro 85/3,5 risolve bene e il suo motore SWM accoppiato ad un VR non eclatante, aiutano ad utilizzare ampia gamma di diaframmi e di situazioni di ripresa
i problemi nascono quando si continui a far affidamento sull' AF ed il gioco si faccia duro...
per un soffio di vento...
per un punto di messa a fuoco decentrato, (anche senza...vento ) a f/ "aperti"
ed in tutti quei casi in cui il soggetto....non collabori
In questi casi la mancanza di un selettore di blocco a due (o anche tre) posizioni di AF aiuterebbe non poco. La sua assenza in questo obiettivo (che costa il doppio del MIcro 40/2.8 che invece ne e' dotato) condiziona davvero tanto e spesso fa perdere l'attimo fuggente dell'inquadratura, con l'AF costretto a penosi fondocorsa da infinito a 286mm...
Allora conviene disattivare la messa a fuoco automatica, stabilire la distanza in funzione del RR scelto e muoversi verso il soggetto fino ad incontrare il fuoco ottimale, a patto di vederci bene e di utilizzare (come nel mio caso) un mirino all'altezza della situazione
----------------------------------------------------------------------
Sono piacevolmente colpito da questo obiettivo,
cromaticamente brillante anche nelle situazioni di luce bassa
nitido e contrastato anche dove ci sia uno sfondo "confusionario" rispetto il soggetto principale
grazie anche alla capacita' di lavorare a paraluce innestato, senza correre il rischio di proiettare "subito" la sua ombra in inquadratura, per la sua distanza operativa "umana" rispetto il fratellino Micro DX piu' corto.
Anche lo sfuocato dietro il piano di messa a fuoco mi pare abbastanza gradevole, dosando il diaframma opportunamente, come in questa sequenza che ritrae un grappolo d'uva in divenire...
si... la frutta nasce all'insu'....
e questo "grappolo" di zibibbo...
------------------------------------------------------------------------------------------
Roby, che ci ha dato modo di vedere all'opera il suo obiettivo oggetto di questo test,
lo ha comprato per avere modo di utilizzare sulla sua Nikon ONE V3 un obiettivo macro, stante l'incredibile maleducazione dei markettari di Tokyo che in tutti questi anni non sono riusciti a mettere in commercio l'esemplare presentato agli albori di quel sistema.
E lo usa, cosi' come ho provato anch'io, attraverso il "triste" adattatore FT1, colui che fa perdere il pregio principale del sistema CX, la completa presenza di sensori AF su tutto il (piccolo) fotogramma.
In questa configurazione il Micro 85/3,5 diviene ingombrante protagonista rispetto le compattissime dimensioni della V3, certamente facendo perdere molto senso all'idea originaria
ma nonostante tutto e nonostante siano incomparabili i rendimenti dei due sensori (D810 e V3) accomunati in queste pagine, i risultati sono di certo interessanti
e la velocita' estrema dell'AF del sistema One aiuta non poco alle continue incertezze dell'obiettivo a fermarsi nella messa a fuoco al momento esatto
Le ninfee del Teatro di Verdura di Palermo ne ricevono una bella interpretazione
Da distanze di ripresa ravvicinata
tutte le esigenze sono soddisfatte.
In buona sostanza, alla fine della mia esperienza di utilizzo di questo obiettivo Nikon AF-S Micro 85mm f/3,5, io penso che ancora, per le reflex DX non sia stato prodotto un Micro degno delle potenzialita' di sensori come quelli delle D7200 ma ancor di piu', oggi, delle D500.
Se il Micro 40/2,8 e' un obiettivo ottimizzato per lo still life a causa della sua focale e delle positive refluenze in ordine a pdf e angolo di campo, questo Micro 85/3,5 mi pare sia piu' un medio tele generalista, adatto anche saltuariamente a riprese ravvicinate e macro.
La sua tendenza ad un hunting sfrenato (da cui il sottotitolo del test) lo limita rispetto i vantaggi offerti da un VR che non mi ha pero' molto aiutato, gia' con tempi che avrei ritenuto sufficientemente sicuri a preservarmi dal mosso. Direi anzi che questo VR sia il peggiore finora incontrato sugli obiettivi Nikon che ho usato.
Ed il prezzo (470-500 €), piu' che doppio rispetto il meno quotato ma a mio avviso piu' interessante Micro 40mm, addirittura quasi coincidente col superiore in tutto e per tutto (oltre che per essere di formato FX) Nikon Micro 60mm f/2,8 ritengo non sia giustificabile alla luce delle carenze evidenziate, anche a fronte delle innegabili virtu'...
Ma un'analisi sintetica non puo' mancare nell'elencazione di
Pregi:
- maneggevolezza
- ghiera MF
- presenza del VR
- qualita' cromatica
- diametro filtri da 52mm
Difetti:
- tendenza all'hunting
- assenza limitatore di maf
- VR poco prestante
- escursione ghiera maf limitata
- prezzo troppo vicino al Micro AF-S 60/2.8 FX
Grazie Roby !!!
Max Aquila per Nikonland © 2016
Recommended Comments