Vai al contenuto

Brahms e Busoni : concerti per violino e orchestra - Francesca Dego


M&M

96 visite

ghv79czo2oj5a_600.jpg.89cb680705e3dad8bb649ab5d5e1493c.jpg

Busoni, Brahms, concerti per violino e orchestra
Francesca Dego, violino
BBC Symphony Orchestra diretta da Dalia Stavevska
Chandos, 1 marzo 2024, formato 96/24 via Qobuz

***

Quando è morto Brahms, Busoni aveva circa l'età che aveva Brahms quando è nato Busoni.
Era nel pieno della maturità e come tutta la generazione di compositori mitteleuropei del suo tempo, viveva bel culto del grande tedesco.
Nonostante Liszt, Wagner e l'arrivo della nouvelle vague francese e austriaca.

All'epoca della composizione del suo concerto per violino, per Busoni, Brahms era il riferimento dei conservatori, l'apice del triangolo Bach-Beethoven-Brahms.

Eppure nessuno assocerebbe nella stessa frase Brahms e Busoni, tanto sono compositori opposti.
Contorto ma semplice, Brahms, quasi ascetico spesso. Complicato, eccessivo, esagerato, Busoni.

Abbiamo una prova nella trascrizione della Ciaccona di Bach dei due. Brahms trascrive semplicemente la sua mano sinistra, senza aggiungere nulla alla partitura originale.
Busoni invece la riscrive in senso sinfonico.
La stessa cosa che ha fatto rivedendo buona parte dell'opera tastieristica bachiana, mentre la ripubblicava all'inizio del '900.

Lo fa in senso lisztiano e per certuni, Busoni è il più grande pianista dopo Liszt.
Spesso è eccessivo anche in quello ma per me la riscrittura del Preludio e Fuga BWV 552 di Bach fatta da Busoni va nel senso Bachiano del brano, oltre il segno ma non oltre il significato.
Insomma, io sono legato al Busoni appassionato conoscitore della musica dei secoli precedenti, un pò meno per le sue creazioni, effettivamente spesso fuori ... dal vasino.

Questo concerto per violino, pensato pensando a quello di Brahms è invece una pura composizione tardo romantica. Niente a che vedere con Sibelius o con Nielsen ma lo possiamo considerare un vero gioiello, purtroppo sempre fuori repertorio.
Dove vediamo troppi concerti di Mozart o di Vivaldi o di Bruch, forse questo Busoni qualche volta ci può stare.

Ringraziamo Francesca Dego che lo ha ripescato.

Perché ?

Per il suo legame con Brahms che in questa edizione è concreto.

Brahms, nella tradizione classica ha omesso le cadenza dal suo concerto. Dove ha lasciato lo spazio ha semplicemente messo un punto. Lasciando che fosse il solista a fare la sua.

Naturalmente quella del dedicatario Joseph Joachim passa come riferimento. Ma c'è una interminabile sequenza di cadenze, passate e recenti per il concerto di Brahms - l'imperatore dei concerti per violino - ognuna a suo modo, giusta.
Ruggero Ricci credo che sia riuscito a registrarle tutte, se non vado errato. Compresa la "sua". E poi c'è quella di Heifetz, di Ysaye, Kreisler.

Francesca Dego in questa sua interpretazione del concerto di Brahms usa la cadenza di ... Busoni.

Che studiò anche violino, come Beethoven e Brahms ma che come Beethoven e Brahms aveva il pianoforte sempre in mente.
Busoni non ne era particolarmente orgoglioso. Confidava alla moglie di aver rubato da Beethoven il duo con i timpani.
Poco male perché Brahms stesso confessava a Joachim di aver rubato da Beethoven.

Insomma, il concerto di Busoni, molto originale, specie nel secondo movimento, potrebbe essere stato anche scritto da Brahms, se fosse vissuto fino al '900.
Mentre Busoni sentiva particolarmente suo quello di Brahms, e nel suo concerto si sente.
Non è plagio e proprio respirare la stessa aria ed essere immersi nello stesso humus.

Busoni è italiano ma la madre, grande pianista, era in parte tedesca. E Ferruccio si formò nell'ambiente culturale tedesco.

Non sappiamo esattamente quando Brahms e Busoni si incontrarono. Ma Brahms consigliò a Busoni da chi studiare contrappunto e poi scrisse una lettera di raccomandazione in suo favore per Carl Reinecke a Lipsia, dove Busoni si perfezionò.
Brahms perse poi interesse per il giovane ribelle e Busoni per il vecchio conservatore.
Ma il giorno del funerale di Johannes dopo essere stato tra chi aveva portato la bara in spalla, suonò il concerto in re minore Op. 15 del vecchio maestro in suo ricordo.

Anche il concerto di Busoni è dedicato ad un amico violista, Henri Petri, che non a caso aveva studiato con Joachim. Così si chiude il cerchio.

In vita di Busoni il suo concerto ebbe grande successo, anzi, fu tra i suoi più celebrati brani. Poi sbiadì alla memoria.

Del concerto di Brahms è inutile parlare. E' talmente elevato che si può permettere di guardare gli altri con la condiscendenza che il suo autore mostrava per gli altri, almeno quando era sobrio.

Francesca Dego nelle sue note al disco ammette che se è costretta a confessare chi sia il suo autore preferito, dice con convinzione che è Brahms.
Ha suonato tutto il repertorio e il concerto in re maggiore all'età di quindici anni con quello che sarà suo marito che l'accompagnava al pianoforte nella prima lettura.
L'uso dei tempi annotati da Joachim, veloci, hanno reso il suo approccio meno reverenziale di quanto ci si aspetterebbe.
Qualcuno dice che non si dovrebbe portare in pubblico prima dei quaranta anni, come se il vecchio barbuto fosse li a guardarti.

Così il concerto è "maschio" quanto deve, senza quell'autocompiacimento che spesso si trova in altre letture.
Bello e frizzante.

Mentre per quanto riguarda il concerto di Busoni porto proprio le note della Dego :

"Busoni compose il suo Concerto in re maggiore quando aveva trent'anni ed era immerso in un turbinio di impegni concertistici attraverso l'Europa. È dedicato a Henri Petri, allievo di Joachim, e permeato con lo spirito del capolavoro di Brahms, allusioni che a volte emergono in modo diretto
omaggio e talvolta come spettro inevitabile. Il trillo sospeso prima del violino – dopo aver vagato su e giù per la tastiera in una cadenza prolungata – raggiunge il nobile e il tema solenne nel primo movimento potrebbe culminare altrettanto facilmente nel tema del concerto di Brahms e l’impennata dell’oboe
presenzia nell'introduzione al secondo movimento, insieme al melodico letterale e citazioni ritmiche nell’ultimo movimento coda, fornisce un'atmosfera personale ed esilarante svolta a quel classico. La Cadenza che Busoni scrisse per il primo movimento del concerto di Brahms (che, ovviamente, ho scelto di suonare
in questa registrazione!) utilizza anche linee e tecniche soluzioni simili a quelle del suo concerto. Quando ho iniziato a studiare ed eseguire il lavoro di Busoni, il fatto che questi due concerti erano così strettamente intrecciati uno dei motivi per cui me ne sono innamorato.
È un gioiello di per sé, ma il fatto è che utilizza una tela così tradizionale per uso personale e le idee innovative non fanno altro che renderlo più attraente. Busoni si considerava di più un compositore tedesco che italiano ma la sua anima e l'essenza sgargiante di un vero virtuoso (secondo solo a Paganini  nella storia
storia della musica italiana !), risuona in questo gioioso e pezzo assurdamente impegnativo. Credo che se Liszt avesse scritto un concerto per violino avrebbe contenuto questo tipo di energia e intenti (e, come quello di Busoni, denso e armonico secondo movimento originale da morire !).
Essere in grado di registrare il concerto per violino di Brahms è un sogno e una pietra miliare per tutti violinista e sento che con il “mio” Brahms è così non voglio competere con tanti splendidi versioni disponibili ma invece di dichiarare il mio amore e la mia storia con il mio concerto per violino preferito.
ll Concerto di Busoni, invece, è un lavoro raramente eseguito, portato in studio solo una manciata di volte. Rappresenta un diverso tipo di responsabilità, che mi ha spinto a voler riscoprire ogni dettaglio di questa musica come se non fosse mai stata suonata Prima. Mi sento privilegiata di averlo potuto fare
in compagnia della straordinaria Orchestra Sinfonica della BBC, che hanno portato la loro esperienza, la loro profondità di suono e una storia dell'eccellenza per Brahms da un lato, e la loro tecnica completa la gioiosa curiosità di Busoni dall'altro."

image.thumb.png.842b6c83ede8dfa00eb15d926725949b.png

3 Commenti


Commenti Raccomandati

  • Amministratori

Perso a scrivere delle relazioni impossibili tra B & B mi sono dimenticato di sottolineare ancora una volta la magnificenza del suo Chandos, naturale eppure coinvolgente.

In questi giorni Chandos è stata acquistata dal fondatore di Naxos, Klaus Heymann allo scopo preciso di mantenerla indipendente e tale e quale a come è.
Una bella cosa !

Link al commento
  • Amministratori

nwqe4sgq2nsca_600.jpg.f9bf15f31f602954a0b8a4a4e56f3bbc.jpg

alternativa da Sony, disco del luglio 2005, con Frank Peter Zimmermann che ha il pregio di associare il concerto di Busoni alla bellissima seconda sonata per violino e pianoforte (coeva e brahmsiana al massimo).

Link al commento
  • Nikonlander Veterano

È proprio un bel concerto! Non lo conoscevo, grazie per avercene parlato!

Link al commento
Ospite
Aggiungi un commento...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Sono consentiti solo 75 emoticon max.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato.   Pulisci editor

×   Non puoi incollare le immagini direttamente. Carica o inserisci immagini dall'URL.

×
×
  • Crea Nuovo...